di:Fabrizio Bandini
I boschi sacri 
nella Tradizione Indoeuropea vengono visti come templi naturali da tempi
 arcaici e primordiali. Questa concezione si ravvisa dall’Islanda 
all’India, poli opposti, ad ovest e ad est della grande espansione dei 
popoli Indoeuropei. L’Europa stessa era una terra ricoperta da folte 
foreste, come ricorda Frazer: “Agli albori della storia, infatti, 
l’Europa era ammantata di gigantesche foreste primordiali, le cui poche 
radure dovevano apparire come isolotti in un oceano di verde. Fino al I 
secolo a. C. la Selva Ercina partiva dal Reno estendendosi verso est, 
per una distanza immensa e sconosciuta; i Germani, ai quali Cesare si 
rivolse per averne notizie, avevano viaggiato per due mesi attraverso 
quella selva, senza vederne la fine. Quattro secoli dopo l’imperatore 
Giuliano si recò a visitarla e la solitudine, la cupezza, e il silenzio 
di quella foresta, lasciarono una profonda impressione nella sua natura 
sensibile, tanto da fargli dichiarare che nulla di simile esisteva, 
secondo lui, nell’impero romano” (1). 
 

