"L'apatia e la tolleranza sono le ultime virtù di una società morente".
Aristotele
Come disse il grande Tortora: “Dove eravamo rimasti?”
Chi non si è mai posto almeno 5 delle seguenti domande: 
1.      Perché Facebook e tutti gli altri Social Networks sono gratuiti?
2.      Perché WhatsApp costa meno di un dollaro l’anno?
3.      Perché Zuckerberg ha comprato WhatsApp a 19 miliardi di dollari?
4.      Perché l’ADSL è economicamente alla portata di tutti?
5.      Perché il costo globale della telefonia mobile è calato sensibilmente?
6.      Perché apps e software sono in continuo aggiornamento?
7.      Perché il famoso “Muletto” non è più perseguitato come un tempo?
8.      Perché i nostri 2 Giga mensili ostentati dalle offerte internet wireless si esauriscono presto?
9.      Perché riempiamo il nostro portafoglio di tessere sconti e carte fedeltà?
10.   Perché cresce la gratuità di Carte di Credito, Bancomat e Carte Servizi varie?
11.   Perché i nostri PC diventano sempre più lenti e affaticati, malgrado potenza e prestazioni sempre crescenti?
12.   Perché i virus informatici non sono più distruttivi come quelli ante terzo millennio?
13.   Perché ci sono molti antivirus gratuiti e sempre più sofisticati?
14.   Perché il web è zeppo di servizi gratuiti?
15.   Perché la connessione a Internet assorbe tanti Giga anche se non stiamo operando al PC?
16.   Qual è la contropartita di apps e software gratuiti che installiamo da Internet?
17.   Perché un PC o un telefonino o uno smartphone di ultimo grido diventano presto obsoleti?
18.   Perché gli evasori del Canone RAI sono aumentati, ma la RAI non li insegue quasi più?
19.   Perché stanno scomparendo del tutto i negozi alimentari e ortofrutta?
20.   Perché importiamo prodotti che nel nostro Paese vengono letteralmente buttati via?
21.   Perché molte banche ci incoraggiano ad aprire conti a condizioni favorevolissime?
22.   Perché importiamo prodotti che nel nostro territorio buttiamo via?
23.   Perché non decollano le energie alternative?
24.   Perché nei Paesi più ricchi c’è più povertà?
25.   Perché molti Paesi continuano a indebitarsi, ma vengono tuttavia rifinanziati?
26.   Perché la crisi di un colosso bancario americano ha innescato una crisi monetaria mondiale?
E interroghiamoci anche su questi “Bisogni imprescindibili”:
1.      Possiamo fare a meno di un conto corrente?
2.      Possiamo fare a meno del Bancomat?
3.      Possiamo fare a meno dell’automobile?
4.      Possiamo fare a meno dell’ADSL, o comunque di Internet?
5.      Possiamo fare a meno della TV?
6.      Possiamo fare a meno di un cellulare?
Fermiamoci qui. Ci sarebbero ancora decine di domande, ma, in una parola, vorremmo rispondere alla domanda ‘Cui Prodest’, e cioè, a chi giova? Così avevo concluso il precedente articolo “Dall’Illuminismo agli Illuminati: ecco come lavorano per esercitare il controllo delle masse”. Naturalmente
 tale domanda ha lasciato in sospeso alcuni fedeli e nuovi lettori del 
GBN, molti dei quali, i più affezionati, continuano a chiedermi di 
continuare quest’analisi e approfondire il tema. E’ un’analisi puramente
 giornalistica che si attiene a fatti, opinioni e circostanze, poi, come
 disse Manzoni. “Ai posteri l’ardua sentenza”. 
“Giornalismo é diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto é propaganda. Il suo compito é additare ciò che é nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto” (Horacio Verbitsky, Un mundo sin periodistas, 1997).
Vedremo dunque come 
determinate cose, che prima non vedevamo, verranno alla luce, 
“illuminate” da una possibile verità solare e obiettiva, senza 
dietrologia indotta. 
Poco
 tempo fa, uscito dal lavoro, in corsa verso la fermata del treno, ha 
ceduto la suola di gomma para della mia scarpa destra all’incedere 
veloce e marcato della mia andatura stile milanese. I disagi 
susseguenti, durante la percorrenza del chilometro lanciato verso la 
stazione ferroviaria di Porta Garibaldi si possono immaginare: 
pozzanghere laghiformi inzuppanti la pianta di quel piede sempre meno 
protetto . Durante il viaggio di ritorno in treno telefono alla mia 
compagna, piede destro gocciolante e dolorante per il chilometro 
zoppicante in tacco-punta … punta, e le racconto questa piccola 
disavventura in tutta la dinamica. La sera a casa poi, come di consueto,
 mi sono connesso a Internet e ho scaricato la posta. Ebbene, con mia 
grande sorpresa, trovo su due dei miei quattro accounts un bel po’ di 
messaggi pubblicitari inerenti … Scarpe! ma com’è possibile? Mi hanno 
pedinato nel mio zoppicare anti-pozzanghere? Telecamere connesse a 
Internet? Qualcuno mi ha iscritto a Zalando a mia insaputa? L’ennesima 
coincidenza? Niente di tutto ciò. Non ho  WhatsApp, il mio smartphone 
non è sotto controllo (almeno spero!), la connessione dati è sempre 
disattiva (tranne quando mi serve, ovviamente) e … ho cambiato numero 
telefonico e scheda da non molto: si chiama phone-sniffin, realizzato 
sulla scia di un sistema di spionaggio telefonico denominato Echelon, 
ovvero il Grande Fratello Elettronico Globale: opportuni filtri software
 individuano parole chiave ripetute nel corso della telefonata, 
incrociano il numero telefonico con i dati dell’utente (presenti in un 
migliaio di banche dati in tutto il mondo) senza dover ascoltare la 
telefonata, quindi senza violare alcuna privacy: questi demoni software 
individuano dunque l’email (o le emails) e tutte le sue iscrizioni a 
servizi web (e non) annesse al soggetto parlante, inviano tali dati 
opportunamente “pacchettizzati” ad aziende compatibili con le parole 
chiave individuate, poi quest’ultime provvedono a veicolare offerte più o
 meno accattivanti gli indirizzi di email così individuati.
Ma andiamo per ordine
 e, senza entrare in spiegazioni tecno-fantascientifiche, facciamo un 
paio di riflessioni sui vari fronti tecnologici.
Anche
 se nessuno dei cinque paesi coinvolti ha mai ammesso ufficialmente 
l’esistenza di questo accordo, Echelon, spiega Nicky Hager, ricercatore 
neozelandese, intervistato a Radio Anch’io (RAI) nel 1999, “è il prodotto di decenni di intensa attività spionistica in funzione antisovietica”. Con una differenza. Scrive il rapporto Stoa: “Diversamente
 dalla maggior parte dei sistemi di spionaggio elettronico sviluppati 
durante la guerra fredda, Echelon è progettato principalmente per 
obiettivi non militari: governi, organizzazioni, aziende , gruppi e 
individui, praticamente in ogni parte del mondo”. 
 Insomma,
 basta che nel corso di una telefonata o di uno scambio di e-mail siano 
menzionate parole come “terrorismo”, “droga”, (oppure “roba”, povero 
Tortora!), “guerriglia” o nomi come “Castro”, “Saddam Hussein”, 
“Gheddafi”, o meglio termini in codice già decriptato, perché l’intera 
comunicazione sia identificata dai dizionari, selezionata dagli analisti
 impiegati nelle basi di intercettazione e spedita via satellite al 
quartier generale della Nsa a Fort Meade, in Maryland, dove spetta ai 
tecnici americani decodificarla e analizzarla. Alla fine, i dati 
raccolti vengono archiviati sotto forma di “rapporti”, traduzioni 
dirette dei messaggi intercettati, “gists”, compendi telegrafici in cui è
 riportato il nocciolo della comunicazione, e “sommari”, compilazioni 
riassuntive di diversi rapporti e gists.
1) Echelon intercetta ogni tipo di comunicazioni nelle stazioni dislocate nei 5 paesi coinvolti: telefonate, fax, e-mail.
2) Le agenzie di intelligence utilizzano una lista di parole chiave, tra cui nomi di persone, di paesi, di organizzazioni.
3) I computer delle 
singole basi di intercettazione, conosciuti col nome di “dizionari”, 
contengono le parole chiave e le utilizzano per selezionare i m essaggi 
interessanti.
4) Gli analisti a 
Washington, Ottawa, Cheltenam, Canberra e Wellington selezionano una 
categoria e controllano quanti messaggi ha registrato Echelon usando una
 determinata parola chiave.
5) Dopo scavano nella
 mole dei messaggi intercettati finché trovano qualcosa che richiede 
maggiore approfondimento e lo inoltrano ai superiori.
“Spiano anche le telefonate alla nonna”, continua Nicky Hager durante la sua crociata, nel suo intervento nella trasmissione di Rai Radio 2, Il cuore e tesoro di Echelon, però, è rappresentato dai “dizionari”, i computer in cui ogni giorno finiscono i milioni di messaggi intercettati: collegati in rete, permettono alle diverse stazioni di ascolto di funzionare come un tutto integrato. “Ogni mattina – descrive Hager – gli analisti, con tutto il loro speciale indottrinamento, aprono i loro computer ed entrano nel sistema dei dizionari.
Dopo aver effettuato la routine di password e di controlli, finiscono nella cartella con la lista dei differenti tipi di intercettazioni, ognuno con il suo codice a quattro numeri. Per esempio, 1991 sta per comunicato diplomatico giapponese, 3848 sta per comunicazioni politiche da e sulla Nigeria, 8182 riguarda qualsiasi messaggio sulle tecniche di crittografia”.
La selezione avviene attraverso la lista delle parole-chiave programmate per ogni categoria: nomi di persona, di organizzazioni, di paesi, di argomenti, numeri di telefono, indirizzi di posta elettronica. Criteri tra i più disparati, ma che riflettono, tutti, le preoccupazioni del momento: “Ogni pochi giorni – precisa Hager – i dictionary manager dei cinque paesi cambiano la lista delle parole-chiave, togliendone delle vecchie e inserendone di nuove, a seconda dei temi politici, diplomatici ed economici di interesse per gli Usa e i loro alleati”. Qualche esempio: Bce, Benelux, bomb, Bugs Bunny, Exon Shell, Ira, guerrilla, Sabena; ma anche Ak-47, la sigla del fucile kalashnikov, Stinger, il missile antiaereo, Twa-800, la sigla del boeing esploso nel ’96 sull’Atlantico, e perfino Vine Foster, il nome di un amico di Bill Clinton suicidatosi nel ’93.
Attraverso la sua rete di satelliti-spia, basi di intercettazione terrestri e supercomputer, Echelon intercetta indiscriminatamente, in tutto il mondo, enormi quantità di comunicazioni, veicolate da qualsiasi linea di trasmissione: telefonate, fax, telex, e-mail, che passano attraverso antenne a microonde, cavi sottomarini e satelliti. I dati raccolti vengono poi “letti” in tempo reale dai potenti database dislocati nelle stazioni di ascolto: battezzati “dizionari”, sono in grado di estrapolare dalla miriade di messaggi intercettati, un milione ogni mezz’ora, quelli contenenti le keywords, le parole-chiave precedentemente inserite, decodificarli e inviarli al quartier generale dell’agenzia competente.
Ribaltando
 tale sistema un po’ “datato” in una veste commerciale più odierna, 
tenendo conto del progredire della tecnologia nell’utilizzo di questa 
tipologia di automa veicolato da Internet, le parole chiave diventano 
“telefonino”, “android”, “automobile”, “affitto”, “casa” (e perché no? 
“scarpe”!) e migliaia di tante altre e combinazioni intelligenti di 
queste con altre parole nel contesto della conversazione, ravvisanti una
 necessità oggettiva d’acquisto dell’ignaro chiacchierone telefonico. Le
 intercettazioni sono una realtà nota e consolidata, non limitata alle 
indagini delle magistrature. Come difendersi? Un bell’articolo su “Il 
Sole 24 ore”, ad esempio spiega come difendersi dalle intercettazioni: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-09-16/intercettazioni-195238.shtml?uuid=AaduR54D
Fronte Internet
Internet,
 questo pilastro della “globalizzazione silente”, ha fatto breccia in 
tutto il globo, in particolar modo per la gratuita di molti servizi, fra
 cui l’email.
Come per la telefonia, ma ancor più efficace, più diffuso e meno costoso è il web-sniffing.
 Ne sanno qualcosa in prima battuta i bloggers, quando nel proprio 
sito-blog vengono introdotte pubblicità indesiderate, ma ben articolate e
 accattivanti: troppo facile bucare la sicurezza di tali sistemi 
tendenti all’obsolescenza se non viene aggiornata la “carrozzeria” del 
software di base che racchiude i contenuti del blog. E per i posts 
indesiderati? le contromisure: il famoso quanto odioso captcha.
E lo sappiamo anche noi, sempre inondati dal cosiddetto “spam”. Nulla possono gli antispam contro le emails indesiderate che inondano la nostra posta. Né tantomeno gli ad-aware
 che, anzi, troppo spesso veicolano e vendono i nostri dati a migliaia 
di aziende di marketing presenti nel web che, a loro volta ci inviano 
email più “mirate” sui nostri gusti. Men che meno gli Antivirus: dal 
momento che i veri virus ante terzo millennio non esistono più (bruciare
 l’hard disk con tutto il contenuto sarebbe un mancato cliente fonte 
d’informazioni da “globalizzare”), la funzione degli antivirus è 
limitata alla difesa dalle “aggressioni anarchiche” della rete globale, i
 cosiddetti worms (vermi). Poi arrivano i software di chat, integrati con la telefonia, ultimo grido il fatidico “quasi” gratuito  WhatsApp, comprato da Mr Facebook a suon di “testoni” , ad un prezzo di gran lunga superiore a quello sovrastimato da qualsiasi mercato.
 L’acquisizione di  WhatsApp vuole dire dirottare verso un nuovo padrone il know-how già acquisito in tema di:
-        Gusti e inclinazioni dei propri iscritti,Posizione geografica e traccia degli spostamenti in tempo reale Sniffing delle conversazioni telefonico-chat .
Altro nettare per l’azienda ideatrice di Facebook, che adesso potrà incrociare i dati acquisiti con quelli del suo grande Social Network Globale, che annovera oltre 200.000.000 di iscritti in crescita continua.
Al link sottostante si può accedere alla mappa interattiva che mostra con chi sono collegate tutte le maggiori aziende web come: google,youtube,facebook ecc.,sono tutte collegate a istituzioni governative e servizi segreti americani.
link:mapper.nndb
Questa la homepage del sito dove trovare altro materiale interessante: mapper.nndb.com
Qui un video che mostra chiaramente con semplicita i reali pericoli di chi si espone su facebook,confrontiamo ora questo esempio con la tecnologia a disposizione delle varie agenzie dei servizi segreti,ne risulta un grande pericolo per i popoli.
facebook:ecco a cosa serve,per monitorare e spiare le masse
Fronte Mercato
Ricordate quando facevamo la spesa dal “verduraio” e dal “pizzichiere” o al Mercato ? 
-        Com’erano le pere di ieri, signora Maria? Se le son piaciute gliene metto da parte una dozzina tutti i lunedì
-        Dottor Rossi! Che bella cera stamattina! La solita caciotta pepata?
-        Il pesce di Mariella è sempre fresco, venghino venghino siore e siori!
Perché siamo passati all’arido Supermarket inserito in un rumoroso Centro Commerciale? 
Risposta:
 perché ci hanno convinto che era più conveniente, così, guidati da una 
mente “Illuminata Superiore”, la signora Maria e il Dottor Rossi e … 
pressappoco un altro miliardo di consumatori del globo, hanno snobbato i
 docili e simpatici verduraio, salumiere e la sora Mariella, che hanno 
dovuto cedere alla pressione dell’inarrestabile Centro Commerciale. 
Ricorda un poco i film sui primi coloni americani, dove i piccoli benzinai venivano schiacciati dal potere economico della grande compagnia petrolifera, condotta da quel miliardario imprenditore cattivone che riusciva in un modo o nell’altro a costringere il colono a vendere il proprio terreno e servire il nuovo padrone. Ma nel film c’è lo Zorro di turno che si oppone al sistema e il cattivone finisce in prigione. Ma, mentre esultavamo per il trionfo di Zorro, non ci siamo accorti che l’amico verduraio, poi il pizzichiere, la pescivendola, il panettiere e infine il “mestichiere” (tipica figura fiorentina che ravvisa un negozio di casalinghi/ferramenta, anch’essa in via d’estinzione), uno dopo l’altro chiudevano.
Chissà perché! Eppure avevano così tanti clienti! Il processo di condizionamento e il successivo cambio delle nostre abitudini è stato graduale e, nostro malgrado, siamo stati sudditi e complici nostro malgrado di quel sistema che ha elevato le più grandi majors alimentari, le cui etichette conosciamo benissimo. I mass media, veicolati dalla dea TV hanno dirottato i nostri gusti e le nostre abitudini a favore del Business sempre crescente di ricchissime famiglie imprenditoriali, che a loro volta sottostanno a regole severe dei “Decision Makers” per “sopravvivere” (eufemismo) nel mercato.
Ricorda un poco i film sui primi coloni americani, dove i piccoli benzinai venivano schiacciati dal potere economico della grande compagnia petrolifera, condotta da quel miliardario imprenditore cattivone che riusciva in un modo o nell’altro a costringere il colono a vendere il proprio terreno e servire il nuovo padrone. Ma nel film c’è lo Zorro di turno che si oppone al sistema e il cattivone finisce in prigione. Ma, mentre esultavamo per il trionfo di Zorro, non ci siamo accorti che l’amico verduraio, poi il pizzichiere, la pescivendola, il panettiere e infine il “mestichiere” (tipica figura fiorentina che ravvisa un negozio di casalinghi/ferramenta, anch’essa in via d’estinzione), uno dopo l’altro chiudevano.
Chissà perché! Eppure avevano così tanti clienti! Il processo di condizionamento e il successivo cambio delle nostre abitudini è stato graduale e, nostro malgrado, siamo stati sudditi e complici nostro malgrado di quel sistema che ha elevato le più grandi majors alimentari, le cui etichette conosciamo benissimo. I mass media, veicolati dalla dea TV hanno dirottato i nostri gusti e le nostre abitudini a favore del Business sempre crescente di ricchissime famiglie imprenditoriali, che a loro volta sottostanno a regole severe dei “Decision Makers” per “sopravvivere” (eufemismo) nel mercato.
Ma era davvero più conveniente? Certo che no, e lo sappiamo benissimo: lo è stato all’inizio: prezzi straordinariamente bassi. Le “Mille lire Lunghe” riempivano il carrello. E oggi? Entriamo e siamo già alla ricerca disperata dell’offerta più economica. Abbiamo memorizzato i prezzi unitari di centinaia di articoli e verifichiamo lo scostamento da inizio settimana. Ed è caccia grossa al tre per due. Ma ci siamo infurbiti: entriamo con i soldi contati e sazi (mai fare la spesa prima di pranzo!) per comprare quattro uova, tre pere, latte e verdura, ma … usciamo con il carrello irrimediabilmente pieno. I soldi non bastano? Nessun problema: c’è il bancomat. Gli “specchietti per le allodole” (le collocazioni strategiche di prodotti e le targette “promozione”) hanno sempre funzionato bene. E perfino quando sono stati istituiti gli “Hard Discount” che, al di là della qualità apparentemente peggiore (e l’ ”apparentemente” è d’obbligo), i prezzi nel tempo si sono più o meno uniformati ai fratelli (sarebbe meglio dire complici) supermercati tradizionali.
Passando dalla parte opposta del diagramma di Kiviat (la ragnatela), facciamo mente locale ad un’altra grande idea di mercato: il famigerato MLM
 (Multi Level Marketing), che ha avuto tanta presa nell’ovest del mondo,
 ma anche un grosso rilievo dalle nostre parti: avrebbe dovuto 
contrastare la Grande Distribuzione. Ebbene, in due parole: compri 
prodotti da un amico a un prezzo stracciato e rivendi a tua volta a un 
altro amico ad un prezzo stracciato. Però l’amico venditore ti ha 
preventivamente arruolato nella “squadra MLM” e tu arruolerai a tua 
volta l’amico-cliente. Il guadagno? Una percentuale di provvigione su 
ogni vendita effettuata dall’amico-cliente va a te, e una percentuale 
più piccola al tuo amico-venditore. Poiché si possono creare strutture 
piramidali enormi, quanto più si risale ai vertici di queste strutture, 
tanto più i top-vendors potranno godere di sempre più piccole 
percentuali che si moltiplicheranno per il numero totale di adepti 
arruolati in misura esponenziale in base all’altezza della piramide. 
Anche Questo è un esempio di struttura piramidale che arricchisce sempre
 i vertici della piramide, che nessuno conosce. Alla base i più 
sprovveduti, non riusciranno a vendere i prodotti preventivamente 
acquistati né ad arruolare alcuno, la piramide si ferma, ma i vertici si
 sono oramai arricchiti a dismisura, anche senza fare niente, e possono 
startare un’altra piramide. Il guadagno facile è un desiderio non 
nascosto di tutti e l’MLM si configura come lo specchietto per allodole 
molto convincente per i più e, in questo caso, i più furbi arruolano, 
gli allocchi pagano. Sono state costruite piramidi MLM ove alla base 
proliferavano centinaia di migliaia di allocchi.
Ricordo
 quando uscì la meravigliosa soluzione del Bancomat: come per la 
genitrice Carta di Credito, avevo un rifiuto totale. “Mai e poi mai mi 
assoggetterò”. Nessuno, ma proprio nessuno oggi può fare a meno, non 
solo di avere un conto corrente, ma soprattutto di avere una tessera 
Bancomat al proprio seguito: è l’inizio della fine. Microspese subdole 
si cumulano durante l’anno, cubando centinaia di euro sull’estratto 
conto finale. Ma le operazioni non erano gratis? I prelievi al bancomat 
non erano gratuiti? Il bancomat e la carta di credito non erano 
gratuiti? “Priiiima segnor!!!” direbbe quel simpaticissimo comico di Zelig.
Zitto e … Mutuo
Hai
 presente l’usuraio? Ti presta tanti soldi in tempi record, previa 
trattenuta interessi ad “alta quota”, ti da una scadenza che hai 
valutato sufficiente per risollevarti dalla situazione difficile, poi si
 presenta alla scadenza per esigere il tutto. Non ce li hai? Ti dà la 
proroga di un mese, ma gli interessi crescono, nel tempo, in misura 
esponenziale, anche in ragione del 100%. A lungo andare, anche se ti 
stai risollevando economicamente, i margini della tua impresa non 
riescono a coprire gli interessi crescenti del tuo “amico” usuraio, che 
in te e in molti altri ha trovato la gallina dalle uova d’oro. Non puoi 
denunciarlo: hai la coscienza sporca pure tu, la paura prevale sul buon 
senso e solo quando sei alla disperazione totale, forse reagirai, ma 
solo se sei sopravvissuto.
Così
 sono le banche: introducono soldi sul mercato, sotto forma di prestiti ,
 mutui e conti correnti a tassi e condizioni vantaggiosissimi (vedi 
“Start Europa” 1.0). A tutti noi fa comodo pensare che tali condizioni 
potranno vigere per sempre e che per vent’anni non cambierà niente. Ma 
le sorprese sono puntualmente in arrivo dopo solo un anno: la rata 
raddoppia, i servizi gratuiti scompaiono, i benefici si riassorbono, i 
plafonds si affievoliscono, perfino i prelievi bancomat non sono più 
gratuiti, ma oramai siamo legati a doppio cappio, strozzati come con 
l’usuraio testé menzionato: da qui il termine “strozzino” (a Roma: 
“cravattaro”). 
Grazie
 alla globalizzazione dei mercati, favorita dalla rapida diffusione dei 
mezzi telematici, le banche sono una rete così capillare ed estremamente
 simbiotica nel sistema monetario internazionale che si ha a che fare 
con un organismo unico. Chi ha “sgarrato” con una qualsiasi banca, anche
 con il minuscolo Credito Comunale di Vattelappesca che consta di 500 
abitanti o poco più o poco meno, non potrà più chiedere un mutuo, un 
prestito o un fido neppure in Cina: è stato tracciato alla velocità 
della luce.
E
 chi avesse dubbi su questo stato di fatto (da sempre, anche prima 
dell’avvento e diffusione delle tecnologie digitali), gli basti 
rammentare La crisi dei subprime. Cos’è? Presto detto: è la crisi finanziaria scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti e che ha avuto gravi conseguenze, tuttora in essere, sull’economia mondiale, in particolar modo nei paesi sviluppati del mondo occidentale, innescando l’attuale crisi economica, da molti considerata la peggiore crisi economica dai tempi della Grande depressione. Prende il nome dai cosiddetti “subprime”, prestiti ad alto rischio finanziario da parte degli istituti di credito in favore di clienti a forte rischio debitorio, considerati da molti analisti come fenomeni di eccessiva speculazione finanziaria.
Effetti: nell’aprile 2009, il Fondo Monetario Internazionale
 ha stimato in 4.100 miliardi di dollari Usa il totale delle perdite 
delle banche ed altre istituzioni finanziarie a livello mondiale. La 
cifra colossale, delle svalutazioni delle attività delle banche a causa 
della crisi,
 per rendere l’idea, corrisponde ad un reddito annuo di 20.500 dollari 
per 200.000.000 di lavoratori, oppure ad 1/3 dello stesso stipendio 
annuo per 600.000.000 di lavoratori o alla riduzione di 1/5 dello stesso
 stipendio per cinque anni: come si suol dire, la matematica non è 
un’opinione, né tantomeno un’illazione, al di là di qualsiasi 
dietrologia si voglia costruire.
L’istituzione
 del Bancomat e delle Carte di Credito prima, Home Banking poi, sono i 
metodi più efficaci per tracciare i movimenti finanziari (oltre che 
logistici) e le abitudini di risparmio di una persona. Da oltre 10 anni,
 poi, le telecamere che si trovano in prossimità di istituti finanziari 
registrano i movimenti di chiunque, e, grazie al riconoscimento delle 
immagini, identificano istantaneamente la persona e trasmettono i dati a
 un Database Centrale.
La
 raccolta dei nostri dati prosegue con la nostra navigazione in 
Internet, l’utilizzo assiduo dei social network (uno in particolare), i 
nostri acquisti on-line, l’utilizzo ossessivo del cellulare (che oramai 
di aspetto prettamente “telefonico” non ha più alcunché, anzi, grazie 
alla connotazione di “smartphone” , perde sempre più qualità audio), che
 è diventato oramai la nostra “spia” localizzatrice in tempo reale.
Tanto
 per dare un’idea della preziosità delle nostre abitudini, un 
investigatore privato (le cui tariffe possono variare da “soli” 300 euro
 al giorno a oltre 2000) compra a caro prezzo questi dati mediante i 
canali telematici cui è (non sempre legalmente) abbonato, ed ha in mano 
in breve documenti che possono incastrare il malcapitato. I pedinamenti 
fisici sono oramai in diminuzione e fuori moda: in tal modo 
l’investigatore ha un bacino di clienti molto più ampio e un business 
molto più ricco, alla faccia della privacy. Ma questi dati non servono 
solo agli investigatori, che costituiscono solo un milionesimo degli 
utilizzatori potenziali e possibili. 
Un
 altro esempio: non molto tempo fa un treno aveva deragliato nel 
territorio italiano, ad una curva: troppa velocità. Le prime spiegazioni
 del macchinista potevano sembrare credibili, finché le tracce delle sue
 conversazioni su Facebook hanno rivelato che si divertiva a spingere il
 convoglio, proprio in quella curva, a velocità ben oltre il limite, e 
pubblicava le velocità raggiunte: tale prova l’ha incastrato 
definitivamente.
In
 poche parole, i nostri dati, vengono continuamente e sempre più 
convogliati verso sistemi informativi centralizzati con l’unico scopo di
 cambiare e unificare i nostri modelli abitudinari. Il tutto si traduce 
in contributo monetario coatto, sempre crescente che dobbiamo 
continuamente al sistema, a danno delle nostre (già duramente provate e 
sempre più esigue) risorse. 
Il regno della Paura
Ma
 perché le minoranze riescono sempre a soverchiare le maggioranze, anche
 sotto la falsa vestizione di una Repubblica? Semplice. Le maggioranze 
sono disomogenee, ognuno tira acqua al suo mulino, bada agli interessi 
propri e della propria tribù e non matura la coscienza che i problemi 
del vicino prima o poi diverranno i suoi. Ognuno coltiva e protegge il 
proprio orticello e convive con la paura di essere in qualche modo 
fregato. Ed è sulla paura che fanno fulcro le minoranze governanti, sia 
quelle alla luce del sole (Per esempio: Stato banche, datori di lavoro, 
commercianti), sia i governi ombra (per esempio: la massoneria, le mafie, i caporali del lavoro, i tracker web che catturano, elaborano e rivendono i nostri dati) .
N.W.O.
 Sempre più spesso sentiamo parlare della creazione di un “Nuovo Ordine 
Mondiale”. Il problema é che tutti i maggiori esponenti della politica e
 della finanza clo ripetono incessantemente, quasi in modo ipnotico, ma 
nessuno di loro dice mai con chiarezza che cosa sia questo Nuovo Ordine 
Mondiale e che nesso abbia con il controllo automatizzato degli 
individui nelle loro abitudini e nei movimenti finanziari. Come si 
evolve questo controllo, ovvero, qual è il sommo obiettivo finale di 
queste manovre che oramai sono operate da più di vent’anni a partire 
dalla fine della Guerra Fredda?
La C.N.N., organismo informativo raccoglie e mette in fila una serie di stralci di interviste e testimonianze.
Recita lo speaker mentre si susseguono una serie di filmati, dei quali riporto fedelmente la 
 traduzione italiana: 
Una
 possibilità: impiantare un MICROCHIP di localizzazione sotto la pelle 
dei militari: le grida che si sentono dal video provengono da un gruppo 
di manifestanti alle nostre spalle: sembrano dire “l’11 settembre é 
stato un lavoro interno” (Inside Job=Attentato di stato)
Chi
 può contrastare l’N.W.O.? al momento il Giornalismo indipendente,sta 
raccogliendo testimonianze e affermazioni, come in questo caso, dalle 
persone più importanti del pianeta. Ecco una serie di affermazioni di 
cronaca a cura delle menti più di rilievo del nostro Pianeta.
George
 H. W. Bush: “Quello che sto per dirvi é un fatto! Le organizzazioni 
dell’Elite che detiene il potere mondiale NON SONO PIU’ UN SEGRETO. 
Hanno un piano per condurci verso un GOVERNO MONDIALE comunista. Abbiamo
 la forza e lopportunità di forgiare per noi e per le generazioni future
 un Nuovo Ordine Mondiale. Quando ci saremo riusciti, e ce la faremo, 
avremo una reale possibilità, con questo Nuovo Ordine Mondiale”
Una
 scena impressionante quella di una notte a Berlino: migliaia di persone
 si sono riunite davanti a Barack Obama per ascoltare i punti chiave del
 suo discorso di politica estera durante il suo tour europeo. Il 
presidente democratico ha espresso la sua visione sul ruolo degli USA 
nel Nuovo Ordine Mondiale: “Non é un concetto nuovo: Il Presidente H.W. 
Bush ne aveva già parlato nel 1991. E’ una grande idea, il Nuovo Ordine 
mondiale. 
Bill Clinton: “Lo disse il Presidente Bush ed io stesso userò le stesse parole: serve Nuovo Ordine Mondiale”. 
Henry Kissinger: “C’é bisogno di Nuovo Ordine Mondiale”. 
Nikolas
 Sarcozy: “Faccio appello a tutti gli stati affinchè si uniscano a noi a
 fondare il Nuovo Ordine Mondiale del XXI secolo.” 
A questo link il video del sionista Nikolas Sarcozy che parla del nuovo ordine mondiale
SARKOZY: NUOVO ORDINE MONDIALE
Gordon Brown, politico Britannico, ex Primo Ministro del Regno Unito, succeduto a Tony Blair: “La gente parlava di un Nuovo Ordine Mondiale già nel 1990 ed ora dovremmo chiederci: come gestiremo tutte queste sfide per assicurare che la Gran Bretagna aumenti la sua competitività in questo processo, e realizzi quello che sarà, quello che credo sia il nostro destino di successo in questo Nuovo Ordine Mondiale? quindi per concludere, signori e signore, un nuovo mondo staemergendo, si tratta di un Nuovo ordine Mondiale, con sfide differenti e radicalmente nuove per il futuro. E’ bene che la gente capisca che stanno facendo sul serio”
Lou
 Dobbs, conduttore televisivo e giornalista statunitense, redattore del 
Lou Dobbs Tonight della CNN, racconta in un’intervista:”E’ un nuovo 
ordine Mondiale quello che stanno cercando di creare, e ci stanno 
provando in casa senza l’approvazione o il consenso di questo paese, ma 
contro il volere del popolo. Si tratta di un assalto diretto delle Elite
 in questo paese. E’ in atto un collasso mondiale, si tratta di una 
depressione. Soltanto una MONETA UNICA e un unico sistema finanziario 
globale rappresentano la fine della partita. La Cina ha dichiarato la 
settimana scorsa che vogliono una Unica Moneta Mondiale. La Francia ha 
detto, ieri o avanti ieri, che vogliono un solo ordine mondiale, un 
Nuovo ordine Mondiale alla fine di questo evento [la crisi n.d.r.]. Oggi
 Gordon Brown ha convocato gli altri leader mondiali affinché possano 
approfittare dell’opportunità che si presenta con questa crisi economica
 mondiale, per creare una società Veramente Globale. Il Pimo Ministro 
terrà un importante discorso nella City di Londra per dire che 
spingeranno l’Europa e gli USA affinché si uniscano per creare un forte e
 più giusto Ordine Mondiale”
Jim
 Tucker, giornalista e scrittore americano, deceduto il 29 aprile 2013, 
noto come colui che più d’ogni altro rivelò le attività del gruppo BILDERBERG,
 rivela: “L’Elite Globale, che possiede tutto il denaro e il potere sa 
di essere in grado di creare un unico sistema sociale mondiale e di 
poter controllarne l’Autorità Centrale. In altre parole: Controllo 
Mondiale, Dominazione Globale. Uno dei desideri più antichi della storia
 del mondo. C’é un sistema, chiaro, facilmente riconoscibile e 
prestabilito che unisce tutti questi elementi: il controllo dei media, 
del governo, dell’energia, riuniti in un unico apparato, lavorando 
insieme verso l’obiettivo finale, ovverosia il Controllo Globale.
David
 Icke, scrittore britannico, tra i più noti autori e fautori della 
teoria del complotto: “Che il collasso sia creato a tavolino é oramai 
chiaro: E’ un problema di massa per il quale ci offrono una soluzione, 
che consiste nell’infrastruttura che abbiamo predetto durante tutto 
questo tempo, inclusa la Banca Centrale Mondiale. L’obiettivo di questa 
manipolazione (che viene operata già da molto tempo) é quello di 
convincere la popolazione che si tratti di una cosa buona o che comunque
 sia l’unica scelta possibile in queste circostanze, circostanze che 
sono state da loro manipolate intenzionalmente: la creazione di un Unico
 Governo Mondiale e di una Banca Centrale Mondiale che amministrerà 
tutte le transazioni economiche del pianeta. Una Moneta Mondiale e la 
popolazione ‘microchippata’ connessa a un computer globale. Grazie alle 
strutture piramidali, che hanno costruito dentro tutte le istituzioni di
 governo e le corporazioni finanziarie, gran parte delle persone che 
contribuiscono quotidianamente spingendoci verso uno stato globale 
Orwelliano, non hanno idea di cosa stiano facendo perché non sanno come 
il loro contributo si combini con quello degli altri, perché sono alla 
base della piramide. Solo chi sta in cima lo sa. Molta gente realmente 
non sa che lacuni banchieri privati non eletti controllano i governi di 
questo mondo. C’é un mito di buon gusto che viene perpetrato tra i 
politici e i media. I mass-media informano il Mondo, come se presidenti e
 primi ministri fossero davvero gli arbitri finali che prendono le 
decisioni in questo mondo. Ciò significa che coloro che prendono le 
davvero le decisioni sono personaggi che stanno al di sopra di costoro. I
 media non li espongono mai da vicino, ma, anzi, tacciono sulla loro 
esistenza. 
Se pensate che non vi piaccia la situazione attuale, allora pensate a quello che ancora ci aspetta nel cammino. Più di tutto pensate a quello che i vostri figli dovranno affrontare, perché se pensate che ora viviamo in una società controllata, questo é niente in confronto a quello che ci aspetta da vivere. E quindi ai genitori che ascoltano queste informazioni dirò una cosa: guardate i vostri figli dritto negli occhi e dite loro che non ve ne importa niente! Oppure ammettete di avere troppa paura per fare qualcosa, troppa paura di essere coinvolti, troppa paura per diventare un nuovo Messaggero di queste informazioni, affinché siano diffuse nella coscienza pubblica. Ditegli che avete troppa paura per unirvi con altre persone e smettere di collaborare passivamente con questo sistema per impedire che ci obblighino a metterci in fila. E’ un pò come mettersi in fila per un campo di concentramento pensando: ‘Andrà tutto bene. Finché rimango in fila e faccio quello che mi dicono di fare, tutto andrà bene’. Ma poi ti rendi conto e pensi:’veramente non sto così bene…’. Se ci fossimo ribellati prima non saremmo arrivati a questo punto”.
Se pensate che non vi piaccia la situazione attuale, allora pensate a quello che ancora ci aspetta nel cammino. Più di tutto pensate a quello che i vostri figli dovranno affrontare, perché se pensate che ora viviamo in una società controllata, questo é niente in confronto a quello che ci aspetta da vivere. E quindi ai genitori che ascoltano queste informazioni dirò una cosa: guardate i vostri figli dritto negli occhi e dite loro che non ve ne importa niente! Oppure ammettete di avere troppa paura per fare qualcosa, troppa paura di essere coinvolti, troppa paura per diventare un nuovo Messaggero di queste informazioni, affinché siano diffuse nella coscienza pubblica. Ditegli che avete troppa paura per unirvi con altre persone e smettere di collaborare passivamente con questo sistema per impedire che ci obblighino a metterci in fila. E’ un pò come mettersi in fila per un campo di concentramento pensando: ‘Andrà tutto bene. Finché rimango in fila e faccio quello che mi dicono di fare, tutto andrà bene’. Ma poi ti rendi conto e pensi:’veramente non sto così bene…’. Se ci fossimo ribellati prima non saremmo arrivati a questo punto”.
Alexander
 Emerick Jones, conduttore radiofonico e regista statunitense, noto per 
aver realizzato il documentario “the Road to Tyranny”, ove cerca di 
smentire la versione ufficiale data dal governo statunitense su quanto 
successo l’11 settembre 2001 a New York: “Il problema nella società 
civile é che le donne gli uomini buoni non fanno niente, si siedono 
nella loro vita di comodità e vogliono passare il tempo con le proprie 
famiglie, vogliono una vita semplice. Nel corso delle Civiltà, della 
Storia e delle Epoche, siamo stati costretti ad affrontare le pallottole
 e diverse volte ci siamo mobilitati prima che fosse troppo tardi, 
cambiando il corso della Tirannia. Sempre più spesso però non riusciamo 
ad opporci in tempo e finché non succedono cose orribili, la nostra 
società in decadimento non si rende conto di quanto sia preziosa la 
libertà. Sono qui per dirgli che non ci riusciranno, Vi sconfiggeranno. 
Il vostro Nuovo Ordine Mondiale fallirà! L’umanità vi sconfiggerà“
Aaron
 Russo, produttore e regista americano, attivista politico: “Le Banche 
Centrali di tutto il mondo stanno lavorando unite per creare un Unico 
Governo Mondiale, uno stato di polizia molto più sinistro di quanto 
avrebbe immaginato George Orwell nel suo libro (1984). Ogni persona del 
pianeta avrà il suo Microchip RFD sottopelle.”
La
 tecnologia oramai da tempo ha varato il Microchip umano: é il primo 
microchip impiantabile su una persona, dispone di molteplici funzioni di
 sicurezza, bancarie e mediche. A più di un centinaio di agenti di 
polizia in Messico si sta impiantando un Microchip nel braccio. I Chip 
fanno si che una persona possa essere scannerizzata come una scatola di 
cereali al supermercato. Proprio come un microchip impiantato nel collo 
di un cane o di un gatto che permette l’identificazione dell’animale 
smarrito: questa capula di vetro potrà fare lo stesso per gli esseri 
umani.
Edward
 G. Griffin, scrittore e giornalista che nel corso degli anni si è 
occupato di eventi storici di grande importanza: “Un Chip per ogni 
persona sarebbe Il Sistema Monetario Universale per Eccellenza, perché 
non ci sarebbe modo di sfuggirgli. Sarete totalmente controllati da chi 
comanda gli impulsi elettronici del chip”
Cosa
 dire in conclusione di tutto ciò? Abbandonando la veste giornalistica e
 indossando le spoglie di semplice opinionista critico, invito a questa 
riflessione: come contrastare nel nostro piccolo questo avanzare 
inesorabile di questo amico-nemico con un bastone dietro la carota alla 
quale non sappiamo resistere?
 Rileggiamo
 le venticinque domande e immaginiamo una risposta. Forse per quelle 
cinque domande che sicuramente ci siamo posti abbiamo maturato la 
risposta plausibile. L’avanzare della precarietà e della povertà che ci 
circonda, nella quale forse non siamo ancora incappati, ne è la prova 
tangibile. Niente è dimostrabile oggettivamente, ma in cuor nostro 
temiamo che possa essere così e la paura di perdere quanto abbiamo 
consolidato è sempre presente. Qualche indicazione?
Sede del GCHQ, Government Communications Headquarters (Quartier generale del governo per le comunicazioni) si trova a Cheltenham nel Regno Unito, l'agenzia governativa che si occupa della sicurezza,dello spionaggio e controspionaggio, nell'ambito delle comunicazioni, attività tecnicamente nota come SIGINT (SIGnal INTelligence).
1.   Non
 compriamo “orpelli” dell’ultimo grido: privilegiamo la tecnologia 
precedente. Funziona comunque. Passiamo al modello successivo quando 
sarà uscito il modello ancora successivo. Esempio se è uscito l’Iphone 6
 possiamo passare all’Iphone 5
2.   Interroghiamoci
 sempre su “cosa c’è sotto”, prima di firmare un contratto, 
un’assicurazione, un mutuo, specialmente quando le condizioni sono 
incredibilmente vantaggiose, specialmente se la stipula è on-line.
3.    Privilegiamo i mercati dell’usato, quelli fisici, un po’ meno quelli on-line.
4.  Stacchiamo
 la connessione dati dal telefonino quando non serve. Non facciamoci 
prendere dalla fregola di rispondere al messaggio di  WhatsApp o di 
Google Chat o di Facebook o dal cinguettìo di Twitter: prendiamoci 
un’ora la sera. Si può rispondere a tutti e conversare con calma, mentre
 il nostro telefonino non è in movimento: verrà tracciata solamente 
l’ubicazione della nostra casa dolce casa (già tracciata almeno mille 
volte in precedenza).
5.      
Spegniamo il router quando non serve: quando verrà riacceso avrà molto probabilmente un altro IP pubblico. La traccia dei nostri dati sarà più difficile.
Spegniamo il router quando non serve: quando verrà riacceso avrà molto probabilmente un altro IP pubblico. La traccia dei nostri dati sarà più difficile.
6.    Non
 mettiamo i nostri dati anagrafici esatti su Facebook o qualsivoglia 
altro servizio web “a rischio”. Spostiamo anche di soli due giorni la 
data di nascita, di qualche centinaio di chilometri la nostra residenza 
dichiarata.
7. Non aggiorniamo continuamente le APPS gratuite: funzionano lo stesso. Gran parte parte degli aggiornamenti riguarda connessioni a databases di aziende cui vengono destinati i nostri dati (sempre a nostre spese di connessione).
7. Non aggiorniamo continuamente le APPS gratuite: funzionano lo stesso. Gran parte parte degli aggiornamenti riguarda connessioni a databases di aziende cui vengono destinati i nostri dati (sempre a nostre spese di connessione).
  Ma
 soprattutto prendiamo coscienza del fenomeno, sempre più evidente, e 
leggiamo qualche libro che propone alternative, come ad esempio i 
trattati di Serge Latouche sul tema de “La Decrescita Sostenibile”
E
 … attenzione alle tessere sconto dei Supermarket: ma ci fanno 
risparmiare davvero? Guardiamo quante ne abbiamo nel portafoglio: io ne 
ho ben tre, più il Bancomat, più la carta di Credito. Evitiamole. 
Piuttosto continuiamo a cercare le promozioni, occhio alla scadenza. 
Facciamo la spesa quando siamo sazi, così compriamo solo il necessario e
 il nostro sacchetto di umido differenziato durerà di più. 
Illuminiamo
 la nostra mente: il giorno in cui ci convinceranno a “indossare” il 
chip sottopelle sarà veramente la fine, e l’avvento del N.W.O. sarà 
irreversibile.
Disse un grande: “I poveri possono dare molto poco, ma sono proprio tanti!”.
 E lo sanno benissimo gli Illuminati: dal vertice delle loro piramidi li
 coltivano scrupolosamente e questi si moltiplicano, in tutto il mondo, 
sempre di più. 
Adesso è più facile rispondere a “Cui prodest?”.
di:Vincent Pisano



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a questo punto, per quanto possa servire scrivere come anonimo, comunque mi rifaccio alla prima parte di questo articolo, la storia della scarpa rotta, la settimana scorsa, tramite FB, ho scambiato due righe con un mio vecchio amico che vive in Spagna da anni, nel dialogo ho chiesto se c'era un posto anche per me, la dove sta lui, vista la crisi che gira da queste parti, lui mi ha risposto, "vieni, vieni, qualcosa da fare lo trovi", il giorno dopo, mi arriva un messaggio sul cell. da Vodafone, che mi chiedeva se volevo informazioni sulle tariffe all'estero,e mi diceva, "ad esempio, scrivi Spagna" e avrei ricevuto ulteriori informazioni, la cosa mi ha lasciato simpaticamente perplesso, ma la cosa più strana è che il giorno dopo, mentre raccontavo la stranezza dell'episodio a mia figlia, nel voler mostrare il messaggio, era sparito, confermo che FB, fa la spia...
RispondiEliminaQuesta situazione drammatica, in prospettiva peggiore di qualsiasi scenario da "Grande fratello" -come dire che la realtà supera la fantasia, in questo caso in peggio e come recita l'adagio al peggio non c'è limite!! Tutto ciò però non deve farci disperare. Preoccupare sì, ma non farci perdere il coraggio e la speranza. Tutta l'ingiustizia e la malvagità, che una parte di umanità riesce a manifestare ed a creare sulla Terra, ha una sua ragione superiore di esistenza. E non è una tragica fatalità che sia proprio l'umanità presente ai vertici di potere, come dire nei posti che contano a veicolarla! Tutto è regolato e ben preciso. L'umanità è talmente "implosa" verso falsi valori, idoli ed abitudini completamente sbagliate, che questa "resa dei conti", che inevitabilmente sarà così drammatica e dolorosa, è necessaria per dare una svolta drastica al destino dell'umanità. Tutti coloro che riflettono sul futuro del cammino umano, si rendono conto che così non si può andare avanti, ma pochissimi hanno le soluzioni e più che altro teoriche. Rinunciare a certi tipi di cibo, tecnologie invasive antiecologiche, forme di energia inquinante, comodità superflue, e SOPRATTUTTO al reddito diretto ed al guadagno indotto monetario, tutte cose queste legate alla modernità, che danneggiano il pianeta e la vera essenza spirituale dell'uomo, rinunciare dicevo credo sia quasi impossibile per la maggioranza delle persone. Ci sono solo 2 opportunità di risoluzione 1) o l'Armageddon di biblica profezia che resetta il tutto o 2) l'Apocalisse=rivelazione, che trasforma la consapevolezza e la coscienza degli abitanti del pianeta. ma attenzione sia l'una che l'altra soluzione saranno adottate sempre dall'Elite al vertice, sotto la supervisione (questa celeste ed immateriale) del "signore del mondo", ossia della fratellanza bianca che regge e coordina, fin dagli albori, l'esistenza materiale e spirituale dell'umanità in armonia con il destino ultimo dell'Esistente, cioè il ritorno al Logos originario. Vedremo quali delle due l'umanità "meriterà".Buona fine del mondo a tutti. Vostro Luigi Pastorello
RispondiEliminaNon dovevate! sfida accettata! io distruggerò il NWO!
RispondiEliminaCome:
La conoscenza è mia!