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lunedì 30 novembre 2020

LA RIVOLUZIONE FASCISTA, LA PIU' ATTUALE DELLE SOVVERSIONI CONTRO LE DEMOCRAZIE USURAIE

 


Nota personale: 

Le decadenti democrazie liberali, governate dalla plutocrazia internazionale, sono ormai arrivate al punto di non ritorno, la loro caduta non è un fattore di come, ma di quando; 

La loro propaganda è finita, il loro ricatto morale ed economico sarà nullo nel tempo in cui tutti perderanno ogni cosa, le loro tecniche come il terrorismo o il dividere l'uomo dall'uomo, non riusciranno a sterilizzare la contrapposizione, la loro repressione e censura non potrà più contenere  la forza di chi oramai vede il vero nemico, la plutocrazia usuraia per questo motivo sta rinforzando i lucchetti che tengono in schiavitù l'umanità, e i gravi abusi che stanno subendo i popoli con la scusa del corona virus, sono solo la manifestazione visibile che coloro che detengono il controllo di questo sistema disumano, hanno paura di perdere il loro potere.

In questo momento è importante capire le vere soluzi

oni  che come al solito sono gia arrivate dal passato, molti ancora non hanno capito che il fascismo è nato come vera risposta socialista e a salvaguardia del popolo , che oggi si trova sotto le angherie degli stessi elementi che hanno gettato l'Europa nella seconda guerra mondiale per distruggere il sistema economico e sociale, che il nazionalsocialismo tedesco e il fascsmo italiano avevano creato, escludendo gli usurai internazionali dalla proprietà della moneta, che ritornava sotto la gestione dello stato, ed emessa per creare benessere nella società, non per ricatare i popoli e mantenerli nella schiavitù di un debito fittizio e perenne;

Il fascismo è stato una rivoluzione non una dittatura, una rivoluzione che è sfociata sicuramente nell'autoritarismo, ma perchè era l'unico modo per attuare quel cambiamento di società che altrimenti sarebbe stato ostacolato dalla corruzione parlamentare e dai numerosi servi dell'usurocrazia  che oggi come ieri servono i signori dell'oro contro i popoli.

Una rivoluzione che era una base di partenza per poi dare ai popoli un avera democrazia gestita da essi stessi come categorie, come popolo unito in un ideale immortale, non dalla partocrazia  che oggi come allora rappresenta la degradazione della nazione in tutti i suoi aspetti.

La rivoluzione fascista insegna che la vera ribellione passa per l'unità del popolo intorno alla nazione, affinchè diventino non più singoli dispersi nella massa indefinita come vuole il grande capitale, ma elementi attivi di qualcosa di più grande,  che insieme dia lo spirito e i mezzi per porre attivamente il proprio ruolo, ed  esprimere la vera volontà di realizzare il futuro che ci si vuole dare.

La rivoluzione fascista la più attuale delle sovversioni contro il potere usuraio.

white wolf



 "Il fascismo è forza spirituale e religione.

Potra errare negli uomini o nei gruppi,

ma la fiamma che sorge dal fascismo

è immortale."

Benito Mussolini (Municipio di Torino 24 Ottobre 1923)

 

DI: IlCovo

Scopo immediato della Rivoluzione Fascista era la trasformazione dell’organizzazione costituzionale del paese; ma la ricostruzione dello Stato e della Società, su basi diverse da quelle che sono a fondamento dei sistemi vigenti negli altri paesi, ha già impresso all’opera del Fascismo importanza di carattere universale. 

Le fonti naturali di questa dottrina possono rintracciarsi nel riconoscimento della realtà della vita associata e delle sue necessità, nella tradizione e nelle esperienze, nel sentimento dello Stato, nello spirito anti-pacifista, nell’educazione al combattimento con l’accettazione di tutti i rischi che esso comporta, nella concezione della vita « come dovere, elevazione, conquista, che deve essere alta e piena, vissuta per sé, ma sopratutto per gli altri, vicini e lontani, presenti e futuri ». Per l’affermazione di questo idealismo, di questo spirito unitario, fu necessaria così l’esclusione degli elementi disgregatori, come la fusione di quegli altri che avevano contribuito alla causa nazionale o che dovevano consolidare la base del nuovo sistema. E il Fascismo fu antisocialista, antidemocratico, anti-liberale. 

È stato antisocialista perché non ammette il materialismo storico e la lotta di classe e respinge il concetto di felicità economica; è stato antidemocratico perché non riconosce nel numero né la forza di dirigere la società umana, nè la possibilità di governare attraverso il suffragio universale, perché considera l’egualitarismo politico un’assurda menzogna convenzionale, perché ritiene la disuguaglianza degli uomini come ineluttabile, necessaria e benefica per il progresso civile. È stato anti-liberale perché il liberalismo porta all’anarchia e, con il suo agnosticismo in economia e indifferentismo in politica e in morale eccita l’egoismo, la concorrenza e la lotta di classe, che sono cause di indebolimento e di rovina per la Nazione. 

Il Fascismo volle invece l’organizzazione nazionale di tutti gli spiriti e l’unità della coscienza politica di tutti gli italiani. Il partito fascista divenne così il Partito Nazionale Fascista e il Fascismo fu concordatario e corporativo. Divenne concordatario per risolvere il problema religioso, che non poteva esaurirsi nel postulato di una religiosità individuale, calvinista, liberale, disgregatrice, giacché esso problema, essendo nel fondo della vita nazionale, « si conclude in una potente affermazione di religiosità collettiva, che sola può dare una coscienza unitaria alla Nazione », e che pertanto merita di essere non soltanto rispettata, ma difesa e preservata da ogni attentato. È corporativo perché, nel concetto di produttore, capitale e lavoro si fondono per diventare collaboratori al potenziamento della Nazione, il cui interesse è limite all’interesse del produttore; perché ha dato al popolo una coscienza unitaria e alla Nazione l’unità politica, morale ed economica che l’ha resa libera e potente. La Rivoluzione Fascista, accogliendo la teoria del Gentile, ha completata la concezione storica di Nazione aggiungendo, agli elementi naturali e al sentimento della tradizione, l’elemento « volontà » di conservarsi e di svilupparsi e di garantire l’unità, creando lo Stato forte. 

Anziché respingere il popolo ai margini dello Stato, e contro lo Stato, il Fascismo lo chiama a sé e lo immette nella vita dello Stato « creando così una democrazia organizzata, centralizzata, autoritaria ». Conseguentemente i termini antinomici di Nazione e Stato si fondono su una base spiritualistica e volontaristica per cui l’interesse dello Stato comprende quello individuale creando, per effetto di questa reciproca integrazione, il massimo potenziamento dell’unità nazionale verso nuovi ideali di grandezza e di gloria, verso nuove conquiste dello spirito e dell’azione.

 


 

La Rivoluzione Fascista ha istituito il sistema sindacale e corporativo, in opposizione alla libertà economica; ha affermato la solidarietà dei produttori contro l’egoismo dell’individuo, ha annientato la supremazia parlamentare. Essa ha creato effettivamente un nuovo sistema politico, anti-individualistico, anti-internazionalistico, anti-elettoralistico.

Anti-individualistico, giacché e lo Stato il valore supremo, anzi la Nazione organizzata nello Stato, e Stato e Nazione coincidono superando il dissidio tra individuo e Stato.

Anti-internazionalistico, essendo circoscritti all’unità specifica dello Stato nazionale gli interessi ed i principi che regolano la vita del paese.

Anti-elettoralistico, perché gli interessi non possono essere tutelati da tale sistema, giacché la sovranità non è nel popolo [diviso], ma nello Stato [che rappresenta il popolo nella sua unità] che si perpetua nella Nazione avente una vita più lunga e più ampia nel tempo e nello spazio, un’anima e una volontà superiori che legano alla vita dello Stato, attraverso organi e grandi istituzioni, tutte le categorie rappresentanti gli interessi dei vari elementi del popolo, uniti per omogeneità spirituale.

Il carattere di universalità è nel fatto che la rivoluzione fu determinata da cause che sono in fermento negli altri paesi, dove continuamente vanno perdendo terreno le istituzioni create dal regime demo-liberale perchè contrastanti con le nuove esigenze della vita sociale; nella natura intrinseca della stessa rivoluzione che riflette i rapporti fondamentali di sudditanza tra individuo e Stato, tra classe e Nazione. È insomma nella soluzione data — col corporativismo — ad un problema universale, e cioè nella organizzazione e nel regolamento da parte dello Stato di tutti gli elementi riflettenti la vita nazionale; nella realizzazione della vita dell’individuo — quale uomo sociale — nella vita dello Stato per cui l’individuo viene ad esistere nello Stato e per lo Stato; nel contemperamento dell’interesse dell’individuo o della categoria coll’interesse nazionale, contemperamento, che non può essere scambiato per compromesso, perchè nello Stato fascista, che realizza l’unità di Popolo e di Governo, non c’è nè può esservi mai compromesso o transazione, ma solo perfetta fusione di ideali, di spiriti, di fini; nel riconoscimento delle esigenze economiche e politiche delle classi operaie e nell’immissione di queste classi nell’organismo dello Stato; per la difesa legale degli interessi delle categorie e per la rappresentanza politica in ogni organo della vita pubblica, con responsabilità e dignità pari a quelle delle altre classi. 

La Rivoluzione Fascista ha creato il nuovo tipo di civiltà politica « come reazione energetica contro le conseguenze anarchiche delle istituzioni individualistiche e quindi essenzialmente contro le istituzioni stesse. Il fenomeno avrà soste e mutamenti; ma non cesserà se non con lo scomparire di tali istituzioni; e apparirà comune a tutti i paesi che non hanno forza di liberarsene coi mezzi legali ». 

 


 

 

Queste saggie considerazioni esposte dal Siliprandi sin dal 1922 ebbero virtù di profezia, che va realizzandosi con precisione quasi matematica. Il trinomio « liberté, egalité, fraternité» che l’esperienza di oltre un secolo ha rilevato come inefficace e falso per il governo della società, ha perduto ormai quella forza di mistero e di idealismo per cui era stato assunto alla potenza di simbolo e di mito. Smentito dalla realtà della vita è divenuto oggetto di critica aspra e violenta dovunque il regime demo-liberale si sforzi tuttora di governare in suo nome. Caduto dalla coscienza delle masse non può più espletare alcuna funzione positiva. È la contraddizione della realtà e causa quindi della crisi mortale che travaglia il mondo. Al disopra di questo trinomio, contro il quale voci rinnegatrici si elevano già al di là delle Alpi, l’Italia ha lanciato dinanzi la coscienza dei popoli un nuovo trinomio « autorità, ordine e giustizia» che sarà vita dell’avvenire. La Rivoluzione Fascista ha chiuso un ciclo storico per aprirne un altro poggiato su un nuovo ordine che prelude ad un rinascimento liberatore. Quindi o questo nuovo tipo di civiltà politica sarà assorbito dagli altri paesi o si giungerà ad una guerra ideologica alla quale l’Italia è preparata come un blocco granitico. «  O noi o loro! O le nostre idee o le loro! O il nostro Stato o il loro!». (Mussolini; Discorso 28 Ottobre 1930 sull’Universalità del Fascismo.

 

 E il conflitto ideologico è già in essere sulla insanguinata terra di Spagna, dove da lungo tempo si combatte una guerra, aspra e dura, tra le forze che rappresentano e difendono le due opposte concezioni; da una parte è il bolscevismo — a cui sono asservite, per spirito di reazione alla Rivoluzione Fascista, le vecchie e corrotte democrazie — con il barbaro proposito di sconvolgere ogni ordine morale e sociale, distruggendo i più sacri principi del vivere civile: patria, famiglia, religione; dall’altra è il Fascismo con la sua volontà inflessibile di difendere questi grandi valori morali e ideali, che sono pure la gloria e la tradizione della nostra civiltà, e di difendere anche la sua rivoluzione che, in un’ansia di continuo rinnovamento, vuole assicurare all’umanità una più alta giustizia sociale. Ordinamenti analoghi a quello creato in Italia dal Fascismo sono già attuati in Germania, in Ungheria, nel Brasile, nella Spagna Nazionale e nel Portogallo; e movimenti a carattere fascista vanno sempre più affermandosi non solo nei paesi usciti mutilati dalla guerra, dove il Fascismo, in contrapposizione alle tendenze socialiste e democratiche, è considerato come l’unica idea che possa risolvere i problemi nazionali e quelli sociali, ma anche nei paesi che dalla guerra uscirono vittoriosi, conseguendo rilevanti vantaggi materiali e morali.

E infatti il Fascismo è penetrato in quasi tutti i paesi dell’Europa e perfino nell’America e nel Giappone, dove sovente le idee e l’ordinamento della Rivoluzione Fascista sono oggetto di discussione e di ammirazione. Nella Svezia, in occasione della costituzione del primo gruppo fascista di Upsala, il Fascismo è salutato dal giornale « Nya Dagligt Allehanda» con questo sintomatico commento: « È degno di grandissima considerazione il fatto che guardino al Fascismo e al suo Duce le anime giovani, nobili e generose, che si sentono come smarrite in questo travagliato periodo storico, in cui tutti sentiamo che un mondo nuovo deve sorgere e sorgerà, mentre il vecchio mondo si eclissa e si spegne senza gloria, mentre le antiche fedi non bastano più e le menti si protendono ansiose verso una luce lungamente attesa, verso una formula che annulli le insanabili contraddizioni di un pensiero, che non crede più a se medesimo e trema del suo pessimismo. Così l’idea fascista rappresenta anche nella vecchia Upsala, così piena di sapienza secolare e di ombre tetre, la luce, il rifugio, la speranza degli spiriti giovani e delle anime elette; che ad essa si ispiri la vita che non vuole morire, la vita che vuole salire verso l’ideale che la rende degna di essere vissuta; per l’ideale che riscatta il dolore e lo perpetua oltre la morte ».

 

Nel Dicembre del 1934 i rappresentanti dei vari movimenti fascisti di 14 diversi popoli dell’Europa, si riuniscono per la prima volta a convegno in Svizzera a Montreux, dove all’unanimità riconoscono Mussolini come Capo del Fascismo Universale e approvano le seguenti risoluzioni:

 

  1. a) – SUI PRINCIPI COMUNI E GENERALI

1° – La concezione spirituale e la forma politica, che hanno avuto la loro prima realizzazione per merito dell’iniziativa di Mussolini, sono l’espressione della nuova struttura ideale del nostro tempo.

2° – Il principio politico che è stato espresso dalla dottrina fascista non costituisce certamente un pericolo per la pace dei popoli, ma, al contrario, costituisce la sola base di uno sviluppo pacifico della vita dell’Europa, senza, in nessun modo, rappresentare una interferenza con la costituzione della vita dei popoli stessi.

3°- Non ammettere nel quadro del Fascismo universale che i movimenti decisi a continuare sempre la rivoluzione nazionale, rivoluzione ispirata a una vera mistica e ad un ideale elevato, nel senso autoritario e corporativo per l’affermazione di tutte le energie trasformando lo spirito e mettendo in valore tutte le capacità.

  1. b) – SULL’AZIONE SOCIALE

1 – Contrariamente alle dottrine del liberalismo, il Fascismo proclama che gli interessi particolari devono essere sempre subordinati agli interessi generali.

2 – Contrariamente alle dottrine del marxismo, il Fascismo mantiene il diritto di proprietà e l’iniziativa privata ma vi attribuisce una funzione sociale.

3 – Il Fascismo è una rivoluzione che proclama, oltre al principio di eguaglianza davanti alla legge, quello dell’eguaglianza davanti al lavoro.

4° – Tendendo ad instaurare nel mondo una pace che dia la tranquillità e l’ordine, il Fascismo ha per primo obiettivo di dare la più alta giustizia sociale possibile a tutti i lavoratori sia che si tratti del lavoro del braccio o della tecnica come quello dello spirito.

5° – Lo Stato corporativo, respingendo ogni dittatura di classe o del denaro, è il solo capace di realizzare il grande ideale di solidarietà nazionale e umana.

  1. c) – SULL’UNIVERSALITÀ DEL FASCISMO

1° – Il Congresso di Montreux, considerando che il Fascismo, dottrina politica, economica e sociale nuova, creato da Mussolini, suo geniale fondatore, è divenuto un fenomeno a carattere universale, che, per la forza dei suoi principi e delle cose incluse in esso, si è imposto alle nazioni desiderose di giovinezza e di rinnovamento, conferma l’universalità del Fascismo;

2° – considerando che il Fascismo fonda un ordine nuovo che, pure mantenendo e riorganizzando le discipline morali, spirituali, familiari, sociali e nazionali necessarie ai popoli, forza l’individuo a sorpassare se stesso per un ideale superiore; il Congresso di Montreux erge dinanzi all’internazionale del capitalismo, a quella del comunismo, una barriera insormontabile e si impegna a combattere il materialismo marxista, l’internazionalismo negatore della nazione, il comunismo distruttore della morale e della liberta, come pure l’egoismo capitalista, il falso nazionalismo borghese e le ingiustizie sociali che ne derivano;

3° – considerando che il Fascismo di essenza rivoluzionaria non deve limitarsi a un atteggiamento di combattimento contro le forze del male e quelle retrograde, ma deve essere un perpetuo movimento in avanti, una creazione continua, il Congresso afferma lo spirito rivoluzionario costruttivo del Fascismo, sola dottrina capace di condurre il mondo del lavoro nelle vie della prosperità; dichiara che non può esistere una vera dottrina fascista senza che sia guidata dall’ideale dell’ordine corporativo dello Stato e della Società ».

L’ordinamento fascista, unico esempio di organizzazione e di realizzazione tanto politica e sociale, quanto spirituale e morale, consolidato e fortificato dall’esperimento vittorioso di sedici anni di regime, indica a tutti i popoli — che si sentono già attrarre nella sua luce — la strada maestra su cui l’Italia è in cammino dal 28 Ottobre 1922. Afferma il Rohan che il « fascismo è il primo moto di una Europa riprendente coscienza di sé » e, « nel senso più profondo, risurrezione del retaggio spirituale europeo». — E “Il Popolo d’Italia” del 6 ottobre 1937 nell’articolo «Europa e Fascismo» meglio precisa:

« Molti Stati in Europa marciano sulla strada del Fascismo, anche quando affermano il contrario. Si va insomma verso quell’organizzazione politica delle società nazionali che Mussolini molti anni or sono definì “democrazia organizzata, accentrata, autoritaria su basi nazionali”. Ogni Nazione avrà il “suo” fascismo; cioè un fascismo adattato alla situazione peculiare di quel determinato popolo: non c’è e non ci sarà mai un fascismo da esportare in forme standardizzate, ma c’è un complesso di dottrine, di metodi, di esperienze, di realizzazioni, soprattutto di realizzazioni, che a poco a poco investono e penetrano in tutti gli Stati della comunità europea e che rappresentano il fatto nuovo nella storia della civiltà umana ».

E così il Fascismo, disprezzato e calunniato al suo sorgere, combattuto aspramente da accaniti avversari di ogni specie, va ora imponendosi al rispetto e all’ammirazione del mondo, giacché « la vita italiana quando fu tale e non misero plagio d’altrui, fu sempre vita del mondo; e… a nessun popolo fu dato sinora, come al nostro, di morire dopo una missione compiuta a prò di tutti e risorgere per compirne un’altra». (Lettera di Mazzini all’Editore Croce di Milano, 1870.)

Estratto da, Carlo Talarico, “Le due rivoluzioni”, Milano, 1939.

 


 

…sono parole su cui meditare lungamente, affermazioni chiare ed inequivocabili che spalancano le porte di un futuro nuovo e migliore, radicalmente diverso dall’incubo odierno incentrato sul terrore e la disperazione in cui il liberalismo pluto-massonico ci vuole precipitare con tutti i mezzi e senza distinzioni di popoli e Nazioni. Sono parole di speranza che gettano luce sull’ideale fascista, confutando decenni di menzogne con le quali i vincitori materiali (e solo materiali!) dell’ultima guerra mondiale hanno ottenebrato i cuori e le menti dell’umanità per meglio soggiogarli al loro volere. Così come, però, il nemico, da oltre 80 anni è sempre lo stesso, ugualmente la soluzione politica ai mali del mondo rimane sempre una ed una sola… il FASCISMO! Ma per cambiare davvero, oggi, come ieri, come sempre, bisogna VOLERE! …FORTEMENTE VOLERE!

 

Fonte articolo 


10 commenti:

  1. Come giudicate Giuseppe Conte e Roberto Speranza?Domanda per lupi

    C'è chi dice che Conte fa parte di Qanon ma non ci credo.Mi pare una balla

    Admin moon

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    1. Per me me e parlo per me, mi pare una enorme puttanata. Anche se realmente la storia di Qanon avesse una fondatezza certa, non penso che Peppino ne sia coinvolto, credo che faccia parte dell'altra barricata. Speranza non so manco che cazzarola ci sta a fare al potere,lo vedo piu' come uno che fa gli unboxing delle action figures su youtube. Incredibilmente, secondo me, la gente arrivata allo stremo non sarebbe piu' tanto schizzionosa sulla questione storica del fascismo, anche se, lo ripeto, io sono apolitico, mi interessa solo vivere finalmente in pace questa vita che nonostante tutto vale la pena di essere vissuta. Tutto qui. Ora sempre secondo me, vedendo che (si spera) la situazione pptrebbe sfuggire di mano definitivamente alla elite, stanno preparando due scenari opzionali, la prima, per non perdere potere, e' una guerra con l'Iran, vedasi l'uccisione del capo del programma nucleare iraniano, con la solita diatriba tra Israele cui potrebbe sfociare in un conflitto anche tramite false flag. La seconda, una possibile finta invasione aliena, vedasi ( si scrive cosi ? Boh ) la notizia sbandierata del monolite misterioso apparso e scomparso in un attimo (come una possibile trombata del Speranza) nello Utah. Entrambe le notizie apparse proprio in questo periodo, forte he ? Ripete, la vita, questa vita dovrebbe essere vissuta in pace, o perlomeno in equilibrio, tra incazzature e serenita', prima certamente da se', e poi nella societa'. Che possa arrivare per tutti, me in primis ( come si dice, aiutati prima tu, e poi gli altri eh eh ). Ciao

      Il Baronetto

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    2. I giuseppini e i speranzosi sono sempre e comunque servi, e il servo si china a chiunque si ponga come padrone, sarebbero anche dalla nostra parte se fossimo noi a dirigere, il punto è che noi non vogliamo servi ma uomini.

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  2. Un altra cosa e poi finisco, per avere una societa' equilibrata e senza troppe preoccupazioni, si dovrebbe eliminare il denaro. Una cosa innaturale fatta di carta e metallo non dovrebbe condizionare l'esistenza delle persone. Andrebbe abolito, oppure i sostenitori della moneta nazionalizzata vogliono ancora il denaro, lo vogliono davvero davvero ? E va bene pero' cercassero di ridimensionare di brutto tale strumento maligno. Non piu' basato al primo posto nella scala delle necessita', ma relegato in fondo, da garantire comunque una abitazione e cibo di base a tutti, gratuitamente, dove si e' visto che un essere umano debba stare in una strada o in condizioni di disagio per sto pezzo di carta. Ogni preoccupazione, ogni degenerazione, qualunque cosa, deriva.....dal...denaro. Money money money, se non ce li hai sei nella merda, se ce li hai non sono abbastanza. Ti svendi il corpo, l'anima, la salute mentale, la serenita' per il DENARO. Pensateci, il piu' grande dei malesseri deriva da questa curiosa carta e monete sonanti innaturali. Quindi vogliono la sovranita' monetaria, ancora con sti soldi, bene, pero' ripeto, che tale strumento grottesco sia per ridimensionato, sgonfiato della sua potenza. Solo cosi' se ne esce ragazzi miei senno' e' meglio abbandonare tutto e buonanotte ( non nel senso di suicidio, nel senso che ci si va a fare una partita con la xbox dalla mattina alla sera con qualche canna, cosa che tra l'altro mai ho provato e mai provero'...almeno credo ). Ciao

    Il Baronetto

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    1. Qanon è un operazione di contro spionaggio detto in gergo, serve a creare nebbia, confusione contro il nemico, quindi in parte è vero in parte serve a confondere,creare una specie di dissonanza cognitiva contro il nemico, sono tipiche operazioni di intelligente, mi stupisco che gli addetti ai servizi non si siano accorti di quello che sta accadendo, molti messaggi sono rivolti a chi conosce queste situazioni e ad addetti dei servizi,almeno a quelli che hanno capito la gravità. Queste operazioni sono partite per precisi scopi e obbiettivi e non si fermeranno sia con Trump o senza Trump. Certo l'opzione della guerra nucleare può essere sempre usata, il potere può cambiare o tornare indietro a secondo la convenienza, il denaro è un mezzo quindi dipende da chi lo usa, purtroppo l'umanità non è ancora pronta per vivere senza il denaro, nessuno farebbe niente senza essere pagato, o almeno pochi ragionano in questo modo, ma sicuramente si dovrebbe cominciare un percorso per far evolvere l'umanità ad una più alta visione, e cacciare gradualmente la moneta come mezzo di pagamento, ma non penso sia fattibile con l'umanità odierna.

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    2. Si credo anche io che l'eliminazione del denaro sia un concetto ancora troppo radicale per l'uomo medio, anche se si stanno incarnando a quanto sembra anime sempre piu' evolute, quindi chissa'. Ma di una cosa sono certo, che tra non molto il denaro verra' ridimensionato, sara' uno strumento, un mezzo per dare come giustamente hai scritto, benessere ai popoli e non debiti o strozzinaggi. E' un po' come la magia, dipende da come lo si usa il denaro. Ma il sogno rimane la totale eliminazione. Ma ok, per ora vediamo di trasformarlo in una cosa positiva. Ciao

      Il Baronetto

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  3. Q anon è 1 psyops creata dall'establishment conservatore di cui trump fa parte serve per attirare consensi e spingere alla guerra civile..stiamo vivendo 1 guerra tra establishment dominanti da 1 parte il liberale e sionista con appoggio del paneuropeo che vuole un governo unico globale tecnocratico di stampo socialista marxista con ideologia transumanista Fabiana e di ipercontrollo cinese dall'altra il conservatore che vuole un governo globale formato da più stati nazione con ideologia più new ager sullo stile madame blavatsky e con un modello economico capitalistico in stile vecchio usa...ma badate sono 2 facce della stessa medaglia se si analizzano i punti del greath reset e della fantomatica legge gesara ci sono molti punti in comune soprattutto i principali...de facto dunque per noi non cambia nulla schiavi rimarremo

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  4. Q anon è una palese psyops creata dall'establishment conservatore di cui i tycoon dunque trump fa parte per attirare consensi e esacerbare il dividi et impera per spingere ad 1 guerra civile...ricordiamoci che questa è 1 guerra tra establishment dominanti per applicare la loro visione di governo globale da 1 parte abbiamo i liberali e sionisti che vogliono 1 governo tecnocratico unico globalizzato guidato dall'ideologia transumanista fabian e la tecnosorveglianza cinese dall'altro in governo globale formato da più stati in maniera pluralistica ma con modello economico sociale degli usa conservatori...alla fine chi rimane fregato e schiavo siamo sempre noi..

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  5. E questo dualismo di potere potrebbe portare ad un conflitto armato mondiale. Purtroppo nessuno delle due fazioni, specialmente la globalista con a capo la Cina, ha voglia di perdere. Potrebbero essere cazzi amari. Ma e' solo un ipotetico scenario, si dovra' vedere la Russia quale ruolo giochera' in tutto questo, la sua alleanza in una ipotetica guerra mondiale sara' determinante. Ma anche se si dovesse ricorrere alle armi nucleari, qussto non sara' permesso, insomma io mi ricordo sempre di quella storia nel quale forze superiori interverrebbero solo se si sfociasse in una conflitto atomico. Oppure e' da ritenere una cazzata anche questa ? E una volta intervenuti, poi che potrebbe accadere ? Ciao.

    Il Baronetto

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    1. si e' una cazzata perche' l'atomica e' solo un grande bluff,non esiste. e' pura propaganda.serve per indebolire le volonta' e le missioni wotaniste dei lupi. riguardo al post di Ferro,e' esattamente cosi il psyop chiamato qanon e' il solito stay behind dei tagliapietre.i talmudisti sono dovunque e dietro ad ogni gruppo di potere che si combatte per decidere chi sara'il maggiordomo preferito di turno. ci sono loro,sempre loro.presto verranno sbranati da coloro i quali hanno il biglietto di sola andata per il Valhalla.

      Schwarze Sonne

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