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venerdì 6 marzo 2015

L’ITALIA TENUTA IN VITA DA UN SISTEMA ARTIFICIALE DI BOLLE FINANZIARIE









nota personale:

Quando tutto cadrà e state certi che cadrà,è il loro sistema che cade non il nostro,la loro sicurezza di portarci con loro nel baratro si basa solo sulla paura,alimentata artificialmente dai loro media di propaganda.
L'elite che dirige questo orrore mondiale sa bene che il loro sistema ha i giorni contati,un sistema nato morto che prolifera solo tramite la morte, per rigenerarlo devono azzerare tutto prima che cada da solo e la gente trovi altre soluzioni, loro fanno crollare il vecchio per gestire il nuovo che è sempre lo stesso; creano nuovi cicli che hanno come base la schiavitù dell'umanità,in questo modo riescono a generare nuovi sistemi solo apparentemente ma in effetti è sempre lo stesso paradigma.
Ma l'artificio e l'illusione per quanto sia potente resta sempre un artificio,quindi questa volta a finire sarà proprio il loro ciclo.
Con la fine del grande ciclo cosmico la terra e il sistema solare entrano in nuova fascia di energie vitalizzanti e che già stanno portando il graduale cambiamento di paradigma,perchè tutto è connesso con la grande matrice cosmica Dio,se cambia un fattore si ripercuote sul altri fattori,questo vuol dire il principio ermetico "in alto come in basso,in basso come in alto".

Quindi il loro sistema in putrefazione comincerà a emanare gli  insopportabili odori della putrefazione come già  sta avvenendo,nascosti prima sotto la coltre della propaganda,lasciateli morire insieme ai loro luridi servi,a cadere è il loro mondo,la loro società corrotta,la loro putrida menzogna,il vero mondo arrivera dopo.
E' questo il momento di sferrare il colpo più duro a chi crede di dominare il mondo, ma bisogna uscire dai loro schemi prefissati e limitanti,colpire senza pietà li dove vi è la base del loro potere,e il potere è sempre il potere di indurre l'illusione,perchè viene dato dagli schiavi che sono indotti a credere nel loro potere,che non esiste nei fatti.

Naturalmente essi non vogliono fare cadere il loro sistema,ma invece mantenerlo anche se morto,per portare le masse alla disperazione e poi farlo collassare al momento opportuno quando sono certi che i popoli sottomessi e alla disperazione acceteranno il loro nuovo ordine mondiale.
Tutto è basato sulla paura indotta,ma se noi li colpiamo alla base del loro potere,a tremare saranno i corrotti che si credono potenti, non i popoli che ritorneranno liberi.


white wolf












Questo grafico viene da Bloomberg finanza. La linea viola indica il debito pubblico, quella verde l’andamento del Pil, quella bianca i tassi di interesse dei Btp italiani.
Come potete notare, a partire dal periodo Monti-Napolitano (quello della “austerità e rigore per salvare il paese”), il debito pubblico è schizzato e il Pil è precipitato. A voler essere maligni, la divaricazione tra debito e Pil si fa minore nell’ultimo mese in cui il governo Letta di fatto governa (dicembre 2013). Poi arriva il gelataio di Rignano (Renzi) e l’Italia riparte, certamente, ma verso l’abisso.

La divaricazione tra Pil e debito, e se non produci ricchezza il debito non lo sgonfi, si allarga plasticamente durante tutto il governo Renzi. La linea bianca indica l’andamento dei Btp. Ovviamente se il tasso di interesse dei Btp tenesse conto dell’andamento dell’economia reale, e del rapporto debito-Pil, l’Italia sarebbe già fallita. Con tassi di interesse, e debito pubblico, degni della Weimar del 1923.

Il tasso di interesse Btp è ovviamente determinato dall’immissione di liquidità nei mercati finanziari sia dalla Bce sia dalle altre banche centrali. Siccome la liquidità, nella finanza globale, è tanta, allora i Btp stanno bassi. Eppure la forbice debito-Pil si è allargata lo stesso, segno di squilibri sistemici dell’economia nazionale.

Se le banche centrali, con la loro politica di immissione di liquidità, rischiano però di creare una grossa bolla finanziaria (e a nostro avviso il rischio c’è) allora si capisce una cosa. L’Italia è tenuta, economicamente parlando, in vita artificiale dentro una bolla finanziaria. Finché dura, ma forse, come dice il Presidente del Consiglio, è la volta buona. Sì, che l’Italia esplode.


Fonte: senzasoste.it

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