Secondo l’ipotesi di vari ricercatori, l’origine del fenomeno ufologico potrebbe non essere solo extraterrestre ma, almeno una buona parte dei mezzi a propulsione antigravitazionale che si manifestano nei cieli del nostro pianeta, potrebbero provenire proprio dalla Terra, non dalla superficie ma dal suo interno, dalla grande cavità che si ritiene sede del grande continente di Agartha e dall’immensa rete di tunnel e gallerie che percorrono il sottosuolo del pianeta creando una vera e propria rete di comunicazione tra l’interno e l’esterno della Terra.
Il popolo abitante del continente interno di Agartha, qualsiasi sia la sua origine e provenienza, potrebbe utilizzare dischi volanti per spostarsi nella rete di tunnel e occasionalmente apparire nei nostri cieli.
Questa teoria offrirebbe, forse non completamente, una curiosa soluzione dell’enigma degli UFO su cui l’umanità si è interrogata negli ultimi decenni.
Essa darebbe ragione dell’ipotesi del contemporaneo ricercatore ed autore di numerosi best-sellers Erich Von Daniken, secondo cui i fondatori del regno di Agartha giunsero originariamente dallo spazio; nonché dei “veicoli misteriosi e sconosciuti, utilizzati dalla gente di Agartha, che sfrecciano attraverso gli angusti passaggi all’interno del nostro pianeta” di cui parla Ferdynand Ossendowski, (1876-1944) geologo russo dalla vita avventurosa, , nel suo “Bestie, Uomini e Dei” scritto del 1923, che si spinse nelle regioni della Mongolia entrando in contatto con i miti della terra di Agartha e del suo leggendario sovrano; oppure degli avvistamenti nel cielo della Mongolia narrati da Nikolay Roerich, filosofo, pittore, archeologo e mistico (1874-1947), che compì esplorazioni in India, Mongolia, Tibet e sull’Himalaya.
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Nel suo libro “Heart of Asia”, del 1928, Roerich racconta: Notiamo qualcosa di lucente, che vola molto alto da nord-est a sud. Prendiamo nelle tende tre potenti binocoli e osserviamo l’enorme sferoide che brilla ai raggi del sole, visibile chiaramente sullo sfondo azzurro del cielo, mentre si muove a grande velocità. Poco dopo notiamo che cambia bruscamente direzione volando da sud a sud-ovest, e scmpare dietro i picchi innevati della Catena di Humboldt. L’intero campo segue l’insolita apparizione e i Lama bisbigliano: “Il Segno di Shamballah”. Nessun aeromobile di quella forma, grandezza manovrabilità e velocità era stato inventato nel 1928.
L’uomo che per primo avanzò l’ipotesi che gli UFO provenissero da un luogo molto più vicino a noi, vale a dire dall’interno dello stesso pianeta Terra, fu il professore brasiliano, Henrique Josè de Souza.
De Souza, che visse a Sao Laurenco e fu presidente della Società Teosofica Brasiliana, sviluppò la sua teoria insieme ad un amico, il comandante Paulo Strauss, membro della Marina Brasiliana. Le loro tesi furono pubblicate per la prima volta in una serie di articoli apparsi nella rivista brasiliana “O Cruzeiro”, nel Febbraio 1955. In tre numeri della rivista, il professor de Souza e il comandante Strauss sostennero che, mentre era evidente che nessuna nazione del mondo aveva costruito i dischi volanti, certamente non i Russi né gli Americani che avrebbero tratto grandi vantaggi dalla propaganda di simile invenzione, era altrettanto chiaro, in base ai dati raccolti dalla ricerca spaziale, che pareva inconcepibile che simili veicoli provenissero da lontani pianeti. Secondo de Souza e Strauss restava solamente la possibilità che gli UFO provenissero dalla stessa Terra, o meglio, dall’interno del pianeta.
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Nel 1957, le conclusioni di de Souza e Strauss furono esaminate da O.C.Huguenin nel suo libro “From the Subterranean World to the Sy: Flying Saucers. Dopo aver dichiarato che “l’ipotesi dell’origine extraterrestre dei dischi volanti non sembra accettabile”, Huguenin affermava:
“Dobbiamo prendere in considerazione la più recente e interessante teoria proposta come spiegazione dell’origine dei dischi volanti: l’esistenza di un grande Mondo Sotterraneo con innumerevoli città in cui vivono milioni di persone. Questa umanità separata da quella di superficie ha raggiunto un alto gradi di civiltà, di organizzazione economica e sociale, di sviluppo spirituale e culturale, unitamente a uno straordinario progresso scientifico, a paragone del quale l’umanità che vive sulla superficie della Terra, può essere considerata barbara. Stando alle informazioni fornite dal comandante Paulo Strass, il Mondo Sotterraneo non si limita a caverne, ma è molto più esteso, occupando un’enorme cavità nel cuore della Terra, abbastanza ampia da contenere città e campi, dove vivono esseri umani e animali, il cui aspetto fisico è simile a quelli della superficie”.
Immagine del video ripreso dalla stazione spaziale russa MIR,che mostra al polo nord una delle possibili entrate ad agartha.
Huguenin racconta poi che questo popolo, molto più progredito del resto dell’umanità per quanto attiene allo sviluppo scientifico, costruì macchine chiamate Vimana, che “volavano nei cieli e nei tunnel come aeroplani, utilizzando una forma di energia ottenuta direttamente dall’atmosfera”. Poi aggiunge: “Sono identici a quelli che noi chiamiamo dischi volanti”. E ancora: “Prima della catastrofe che distrusse il loro continente, gli Atlantidi crearono rifugi nel Mondo Sotterraneo, che raggiunsero a bordo dei loro Vimana, o dischi volanti. Da allora i dischi volanti sono rimasti all’interno della Terra, ed essi se ne servono per spostarsi da un luogo all’altro”.
Dal 1957 in poi, questa teoria è stata sostenuta in molte altre occasioni. Per esempio dall’Americano Ray Palmer, che nel 1959 ebbe a dichiarare: “Un’enorme quantità di prove indica che vi è un luogo sconosciuto di enormi dimensioni sotto la superficie da dove forse provengono i dischi volanti”. Raymond Bernard, scrittore ricercatore e noto sostenitore della teoria della Terra Cava, era convinto che gli UFO provenienti da Agartha potessero utilizzare una forza di propulsione antigravitazionale chiamata Energia Vril: “La tragica morte e scomparsa del capitano Mantell, che inseguì un disco volante finché quest’ultimo perse la pazienza e lo fece svanire disintegrandolo, starebbe a indicare che quella razza padroneggia una forma di energia superiore, che Bulwer Lytton chiamò “Vril”, che aziona i loro velivoli; essi se ne servono a fini distruttivi quando sono costretti a farlo per autodifesa”.
Un grande numero di indicazioni, come le misteriose luci verdi viste all’interno di gallerie e di caverne, misteriosi rombi e rullii di tamburi uditi provenire dalle profondità della terra, la probabilità geologica di cavità abitabili sotto la superficie del pianeta, i mezzi occorrenti per realizzare un’imponente rete di tunnel sotterranei, lo sviluppo scientifico indispensabile alla costruzione di veicoli avanzati per spostarsi nel mondo interno, e gli innumerevoli resoconti, le leggende e le tradizioni presenti presso tutti i popoli della Terra, lasciano supporre la realtà del mondo sotterraneo di Agartha e che da qualche parte, sotto l’altopiano del Tibet si trovi il centro di questo antichissimo impero.
Rimane un mistero l’identità e l’origine del popolo che lo abita e lo mantiene in vita da millenni.
Forse i superstiti della perduta civiltà di Atlantide, i popoli di una cultura antidiluviana o forse esseri extraterrestri appartenenti ad una civiltà stellare multietnica e multidimensionale.
Come rimane un mistero la tradizione secondo cui il mondo sotterraneo sia governato da un onnipotente “Re del Mondo” .
Ossendowski, Roerich ed altri si sono occupati di questo misterioso personaggio, ciascuno all’insaputa dell’altro, descrivendolo come “la luce che guida il mondo”, un uomo buono e di grande saggezza, capace di dirigere la vita e di ispirare i più alti ideali e le vere tradizioni religiose dell’umanità.
Forse, fra tutti i racconti, il più accettabile è quello di Ferdinand Ossendowski, che nel suo “Bestie, Uomini e Dei” riferisce che un vecchio lama Tibetano gli parlò della visita del “Re del Mondo” a una lamaseria di Lhasa.
”Una notte d’inverno diversi cavalieri entrarono nel monastero e ordinarono che tutti i Lama si radunassero nella sala del trono. Poi uno degli stranieri salì sul trono e si tolse il bashlyk, o copricapo, che gli nascondeva il volto. Tutti i lama si inginocchiarono perché avevano riconosciuto l’uomo che era stato descritto tanto tempo prima nei documenti del Dalai Lama, del Tashi Lama e di Bogdo Khan. Era l’uomo cui appartiene il mondo intero e che ha penetrato tutti i misteri della Natura. Pronunciò una breve preghiera tibetana, benedisse gli astanti e quindi fece predizioni che riguardavano il prossimo mezzo secolo. Ciò accadde trent’anni fa, e nel frattempo tutte le sue profezie si sono avverate.
Mentre pregava davanti al piccolo altare, un’enorme porta rossa si aprì da sola, le candele e le lampade davanti all’altare si accesero, e dai sacri bracieri, senza che nessuno li avesse alimentati, si alzarono volute d’incenso che riempirono la sala. Allora, senza aggiungere altro, il Re del Mondo e i suoi compagni scomparvero alla nostra vista, salvo le pieghe nel rivestimento di seta del trono, che si spianarono da sole, come se non vi si fosse seduto nessuno”.
Secondo il vecchio Lama il “Re del Mondo” aveva pronunciato le sue profezie trent’anni prima; considerando che il libro di Ossendowski fu pubblicato nel 1923, si può quindi desumere tale avvenimento accadde all’incirca negli ultimi decenni del 1800.
Secondo il racconto del Lama ad Ossendowski, questa fu la profezia pronunciata dal “Re del Mondo”:
”Sempre più popoli dimenticheranno la loro anima e si preoccuperanno solo del corpo. I più grandi peccati e la corruzione regneranno sulla terra. Le persone si trasformeranno in bestie feroci, assetate di sangue e bramose della morte dei propri fratelli. La “Mezzaluna” diverrà oscura e i suoi seguaci cadranno in miseria e si impegneranno in guerre senza fine. I conquistatori saranno visitati due volte dalla più grande sventura. […] Le corone dei re, grandi e piccoli, cadranno […] Ci sarà una terribile lotta fra tutti i popoli. I mari diverranno rossi di sangue […] la terra e il fondo dei mari si ricopriranno di ossa […] regni verranno spazzati via […] interi popoli periranno […] fame, malattie, crimini ignoti alla stessa legge e mai visti prima, dilagheranno nel mondo. […] Anche coloro che tenderanno la mano al prossimo periranno. I dimenticati e i perseguitati insorgeranno e attireranno su di sé l’attenzione del mondo intero. […] Milioni di uomini si libereranno dai ceppi della schiavitù e dell’umiliazione solo per andare incontro a fame, malattie e morte. Le antiche strade si copriranno di folle erranti da un luogo all’altro. […] Verità e amore scompariranno. Allora io invierò un popolo ora sconosciuto che con mani forti estirperà la malerba della follia e del vizio e guiderà coloro che saranno rimasti fedeli allo spirito dell’uomo nella lotta contro il male. Getteranno le basi di una nuova vita sulla terra purificata dalla distruzione delle nazioni. Nel cinquantesimo anno faranno la loro comparsa tre soli regni, che dureranno per settantuno anni felici. Poi vi saranno altri diciotto anni di guerra e distruzione. Allora le genti di Agartha lasceranno le caverne sotterranee e appariranno sulla superficie della Terra”.
Guerre mondiali, l’ascesa e il declino degli imperi, l’inesorabile degenerazione dell’umanità.
Giusto è lasciare alla libera interpretazione del lettore la visione del Re. Le osservazioni finali, riportate da Ossendowski , sulla necessità che il popolo sotterraneo intervenga per salvare il mondo che pare condannato, sono forse le più adatte per concludere questo articolo.
Alcuni credono che sia precisamente questo il compito che, da epoche immemorabili, il popolo di Agartha attende di compiere nella sua fortezza sotterranea.
di: Carlo Barbera
FONTE
link collegati:
agartha-il-filmato-dellentrata-della.html
agharti-tule-e-gli-iperborei.html
gli-ufo-dei-nazisti-i-fliegender.html
il-potere-del-vril.html
lammiraglio-byrd
lammiraglio-byrd seconda parte
il-sole-al-centro-della-terra.html
Nel cinquantesimo anno faranno la loro comparsa tre soli regni, che dureranno per settantuno anni felici. Poi vi saranno altri diciotto anni di guerra e distruzione. Allora le genti di Agartha lasceranno le caverne sotterranee e appariranno sulla superficie della Terra”.
RispondiEliminaEcco questa parte non l ho ben compresa, in termini di calcolo piu' che altro, dopo l'intervento del popolo sconosciuto dovremmo avere 71 anni di pace e poi di nuovo altre guerre ? Non credo che siamo gia' al cospetto dei 18 anni di distruzione e guerra, perché altrimenti avremmo dovuto avere e vivere i settant'anni di felicita', ma non mi pare proprio di averli vissuti !
si riferisce al periodo dopo la seconda guerra mondiale,in effetti sono passati 70 anni,da quel periodo e i 3 regni a cui fa riferimento sono la Cina l'America e la Russia,periodi felici penso sia in senso simbolico,comunque periodi di transizione fino alla 3 guerra mondiale che durera 18 anni,e si riferisce al periodo attuale,inutile dire che la profezia si sta verificando,ma penso che i tempi siano stati accorciati,e che comunque ogni profezia può essere sembre cambiata da quello che si fa nel presente in positivo o in negativo.
EliminaMolto bene ora ho compreso. Secondo me, se la guerra sara' combattuta con armi atomiche, non durera' piu' di un mese, in questo stesso sito ho letto che dopo il lancio delle prime atomiche, i fratelli di agharti interverrano per fermarli, anche quel tizio, Bob Dean, in un intervista a quelli di Project Camelot disse che durante l'incontro con alcuni giganti ( lui li defini' annunaki durante l'intervista, ma vabbe') loro non avrebbero mai permesso che la terra venisse devastata dalle atomiche, e lo penso anche io. Se invece gli oscuri, sapendo questo, sceglieranno di scatenare una guerra mondiale "classica" chiamiamola cosi', sul modell delle prime due, quindi niente atomiche, allora potrebbe durare anche 18 anni. Comunque sia queste profezie ci suggeriscono che il ricongiungimento con i nostri antichi fratelli dovra' avvenire, e se saremo fortunati potrebbe ed uso il condizionale, potrebbe essere la nostra generazione. Sarebbe qualcosa di epico, quello a cui migliaia e migliaia di generazioni antecedenti alla nostra da millenni non hanno potuto assistere e noi potremmo esserne i primi.
EliminaPerchè non siamo capaci di ribbellarci ?
RispondiEliminaTi sei mai chiesto perchè nessuno reagisce di fronte all' infame oppressione e abuso di ogni tipo che stiamo subendo ? Non rimani perplesso del fatto che non succede assolutamente nulla, viste le tante rivelazioni di casi di corruzione, ingiustizia, ruberie e prese in giro della legge e della popolazione in genere, alla quale si è rubato letteralmente il presente e il futuro? Ti sei mai chiesto perché non scoppia una rivoluzione di massa e perché tutti sembrano essere addormentati e ipnotizzati?
In questi ultimi anni ogni tipo di informazioni che dovrebbe aver danneggiato la struttura del Sistema fino alle sue fondamenta, è stata resa pubblica, eppure questa stessa struttura continua a essere intatta senza neppure un graffio superficiale. Questo rende palese un fatto veramente preoccupante che sta sotto il nostro naso e al quale nessuno presta attenzione.
Il fatto che CONOSCERE LA VERITA’ non importa a nessuno, sembra incredibile, ma i fatti lo confermano giorno dopo giorno.
L’informazione non è rilevante.
Rivelare i più oscuri segreti e renderli di dominio pubblico non produce nessun effetto, nessuna risposta da parte della popolazione per quanto i segreti siano terribili e scioccanti.
Per decenni abbiamo creduto che chi lottava per la verità, gli informatori capaci di svelare fatti nascosti o mettere in piazza i panni sporchi potevano cambiare le cose, potevano alterare il divenire della storia.
Siamo cresciuti in realtà, con la convinzione che conoscere la verità era cruciale per creare un mondo migliore e più giusto e di chi lottava per rivelare il nemico più grande dei potenti tiranni.
E forse per un periodo è stato così.
Oggi, però, "l’evoluzione" della società e soprattutto della psicologia di massa ci ha portato a un nuovo stato di cose: uno stato mentale della popolazione che non avrebbe osato immaginare il più alienato dei dittatori. Il sogno di ogni tiranno della faccia della terra: non dover nascondere né occultare niente al suo popolo.
Poter mostrare pubblicamente tutta la sua corruzione, malvagità e prepotenza senza doversi preoccuparsi di alcuna risposta da parte di quelli che opprime. Questa è la realtà del mondo in cui viviamo. E se credete che questa sia un’esagerazione, osservate voi stessi ciò che vi circonda.
Il caso della Spagna è lampante. Un paese immerso in uno stato di putrefazione generalizzato, divorato fino all’osso dai vermi della corruzione in tutti gli ambiti:
giuridico
industriale
sindacale
politico (soprattutto)
Uno stato di decomposizione che ha ecceduto tutti i limiti immaginabili, fino a infettare con la sua pestilenza tutti i partiti politici in maniera irreparabile.
Eppure, nonostante siano resi pubblici continuamente tutti questi scandali di corruzione politica, gli Spagnoli continuano a votare per la maggior parte gli stessi partiti politici, dando tuttalpiù alcuni dei loro voti a partiti più piccoli che non rappresentano in nessun modo una possibilità reale.
Ecco l’allucinante caso della Comunità Valenciana, la regione più rappresentativa del saccheggio vergognoso perpetrato dal Partito Popolare e dove, nonostante tutto, questo partito di autentici fuorilegge e banditi continua a vincere le elezioni con maggioranza assoluta.
Una vergogna inimmaginabile in nessuna nazione minimamente democratica.
E sfortunatamente il caso di Valencia è solo un esempio in più dello stato generale del paese: lì abbiamo il caso indegno dell’Andalusia dominata da decadi dall’altra grande mafia dello stato, lo PSOE, che con i suoi soci del Sindacato e l’appoggio puntuale della Sinistra Unita hanno rubato a piene mani per anni e anni.
so della Catalogna con "Convergència i Unió", un partito di baroni ladri d’élite, tanto per dare un altro esempio. E potremmo continuare così per tutte le comunità autonome o il governo proprio centrale dove le due grandi famiglie politico-criminali del paese, PP e PSOE, si sono dedicate a saccheggiare senza alcuna moderazione.
RispondiEliminaE nonostante siano stati resi pubblici tutti questi casi di corruzione generalizzata, siano state rivelate le implicazioni delle alte sfere finanziarie e industriali con il tacito consenso del potere giuridico, la dimostrazione che in forma attiva o passiva riguarda il Sistema in tutti gli ambiti e si rende impossibile la creazione di un futuro sano per il paese, nonostante tutto ciò, la risposta della popolazione è stata... non fare niente.
La cittadinanza ha risposto al massimo con "l'esercitare il legittimo diritto di manifestazione", un’attività molto simile a quella che fa la massa quando la sua squadra di calcio vince una competizione ed esce per strada a celebrarla. Nessuno ha fatto niente di effettivo per cambiare le cose, salvo un piccolo spuntino.
Nel caso della corruzione venuta alla luce in Spagna e l’inesistente reazione della popolazione, è un solo esempio tra i tanti nel mondo. Adesso riportiamo il caso dello sport di massa, sotto pressione per il sospetto di corruzione, di manipolazione di dopaggio e per la molto probabile adulterazione di tutte le competizioni sotto il controllo commerciale delle grandi marche…nonostante questo, continuano ad apparire in televisione con un seguito sempre più numeroso.
Tutto ciò si impoverisce davanti alla gravità delle rivelazioni di Edward Snowden e confermate dai governi in causa che ci hanno detto in faccia alla luce di riflettori che tutte le nostre telefonate , le attività sui social networks, il nostro navigare in Internet è controllato e che ci stiamo dirigendo inesorabilmente verso l’incubo del Grande Fratello vaticinato da George Orwell nel "1984".
E la cosa più allucinante è che "una volta filtrate" queste informazioni, nessuno si è preoccupato di ribatterle. Tutti i mezzi di comunicazione, i poteri politici e le grandi imprese di Internet implicate nello scandalo, hanno confermato pubblicamente come un qualcosa di reale e indiscutibile questo stato di sorveglianza. L’unica cosa che hanno promesso, in maniera poco convincente e a mezza bocca che non continueranno a farlo…e si sono permessi anche di darci alcuni dettagli tecnici!
E quale è stata la risposta della popolazione mondiale quando è stata rivelata questa verità? Quale è stata la reazione generale di fronte a queste rivelazioni?
Nessuna.
Tutti continuano ad essere assorbiti dal loro smartphone, continuano a rotolarsi nel dolce fango dei social network e continuano a navigare nelle acque infestate di Internet senza muovere nemmeno una falange di un dito… A cosa serve, allora, dire la verità?
Nel caso ipotetico che Edward Snowden o Julian Assange siano personaggi reali e non creazioni mediatiche con una missione segreta, a cosa sarebbe servito il loro sacrificio?
he utilità ha accedere all’informazione e rivelare la verità se non provoca nessun cambiamento, alterazione, trasformazione?
RispondiEliminaA che serve conoscere in forma esplicita e documentata il fatto che l’energia nucleare può solo portare disgrazie come dimostrato dai terribili incidenti di Chernobyl e Fukushima, se queste rivelazioni non provocano nessun effetto?
A cosa serve sapere che le banche sono enti criminali dediti al saccheggio di massa, se continuiamo a utilizzarle?
A cosa serve sapere che il mangiare è adulterato e contaminato da ogni tipo di prodotti tossici, cancerogeni o transgenici, se continuiamo a mangiarli?
A cosa serve sapere la verità su qualsiasi fatto importante se non reagiamo per quanto gravi siano le sue implicazioni.
Non inganniamoci da soli per quanto sia duro accettare tutto questo. Affrontiamo la realtà così com’è… Nella società attuale, conoscere la verità non significa nulla
Informare sui fatti che veramente succedono, non ha nessuna reale utilità; anzi la maggior parte della popolazione è arrivata a un livello tale di degradazione psicologica che come dimostreremo, la rivelazione della verità e accedere all’informazione, rafforzano ancora di più la loro incapacità di risposta e l’inerzia mentale.
La grande domanda è: perchè? Che cosa ha portato tutti noi a quest’apatia generale?
E la risposta, come succede sempre quando ci rivolgiamo domande di questo tipo, è tra le più inquietanti. Ed è in relazione con il condizionamento psicologico cui è sottoposto l’individuo della società attuale. I meccanismi che disattivano la nostra risposta quando accediamo alla verità per quanto scandalosa possa essere, sono semplici ed effettivi. E sono nella nostra vita quotidiana.
Tutto si basa su un eccesso d’informazione.
E’ un bombardamento degli stimoli così esagerato che provoca una catena di avvenimenti logici che finiscono con lo sfociare in un’effettiva mancanza di risposta: in pura apatia.
E per lottare contro questo fenomeno è bene conoscere come si sviluppa il processo…
COME SI SVILUPPA IL PROCESSO?
Per prima cosa dobbiamo capire che questo stimolo sensoriale che riceviamo è carico d’informazioni.
Il nostro corpo è predisposto alla percezione e alla lavorazione di stimoli sensoriali, ma la chiave del tema sta nella percezione di carattere linguistico dell’informazione, per linguistico sta a indicare ogni sistema organizzato con il fine di codificare e trasmettere informazione di ogni tipo.
Per esempio, ascoltare una frase o leggerla comporta la sua entrata nel nostro cervello a livello linguistico. Ma lo stesso avviene quando guardiamo il logo di un’impresa, l’ascolto delle note musicali di una canzone, guardare un segnale del traffico o udire la sirena dell’ambulanza, tanto per darvi alcuni esempi…
Oggi, una persona è sottoposta a migliaia di stimoli linguistici di questo tipo solo durante un giorno; molti li percepiscono in forma cosciente, ma la grande maggioranza in forma non cosciente che deve essere elaborata dal nostro cervello.
Potremmo dividere il processo di captare ed elaborare questa informazione in tre fasi:
percezione
valorizzazione
risposta
Percezione.
Indubbiamente, in tutta la storia dell’umanità, apparteniamo alla generazione che ha la capacità più grande di elaborare informazioni a livello celebrale, con potere di differenziare soprattutto a livello visivo e auditivo.
mano che nascono e crescono nuove generazioni acquisiscono una maggiore velocità di percezione dell’informazione. Una dimostrazione di quanto affermato la ritroviamo nel cinema.
RispondiEliminaGuardate un vecchio film western di John Wayne, una scena qualsiasi di azione per esempio una sparatoria. E poi guardate una scena di sparatoria o di inseguimento di macchine di un film odierno. Una qualsiasi scena d’azione di un film attuale è piena di successioni rapidissime di primi piani di breve durata.
Solo in 3 o 4 secondi si vedranno diverse figure:
il volto del protagonista che guida, quella del compagno che grida, la mano sul cambio della macchina, il piede che spinge il pedale, la macchina che schiva un pedone, l’inseguitore che slitta, il cattivo che afferra la pistola, che spara dal finestrino, ecc... e ogni primo piano sarà durato al massimo una decina di secondi.
Le immagini si succedono a tutta velocità come gli spari di una mitragliatrice. Eppure siete in grado di vederle tutte e di elaborare il messaggio che contengono.
Adesso rivedete il film di John Wayne. Non troverete successioni di scene a ritmo di mitragliatrice, ma successioni di scene dalla durata più lunga e con un campo visivo più ampio. Probabilmente uno spettatore dell’epoca di John Wayne si sarebbe sentito male vedendo un film attuale poiché non era abituato a elaborare tanta informazione visiva a tale velocità. Questo è un semplice esempio del bombardamento di informazioni cui è sottoposto il cervello di ognuno di noi oggi rispetto a quello di una persona di cinquant’anni fa.
Aggiungeteci tutte le fonti di informazioni che ci circondano, come la televisione, la radio, la musica, l’onnipresente pubblicità, i segnali del traffico, i diversi tipi di abbigliamento che indossano le persone che incrociamo per la strada e che rappresentano ognuna di loro, un codice linguistico per il tuo cervello, l’informazione che vedete sul cellulare, sul tablet, in internet e inoltre i vostri impegni sociali, le fatture, le preoccupazioni e i desideri che hanno programmato tu avessi, ecc. ecc. …
Si tratta di un’autentica inondazione di informazione che il vostro cervello deve elaborare continuamente. Tutto questo con un cervello della stessa misura e capacità di quello spettatore dei western di John Wayne di cinquant’anni fa.
Per quanto ne sappiamo, sembra che il nostro cervello abbia la capacità sufficiente per percepire tali volumi di informazione e comprendere il messaggio associato a questi stimoli.
Il problema quindi non sta lì. Infatti, sembra che il nostro cervello ne goda poiché ci siamo trasformati in tossicodipendenti degli stimoli.
Il problema sembra risiedere nella fase che segue.
Valutazione.
Noi ci scontriamo con i nostri limiti quando dobbiamo valutare l’informazione ricevuta, cioè quando arriva l’ora di giudicare e analizzare le implicazioni che comporta.
Questo succede perché non abbiamo il tempo materiale per fare una valutazione profonda di quell’informazione.
Prima che la nostra mente, da sola e con i criteri chele sono propri, possa giudicare in maniera più o meno profonda l’informazione che riceviamo, siamo bombardati da un’ondata di stimoli che ci distraggono e inondano la nostra mente.
E per questa ragione che non arriviamo a valutare nella giusta misura l’informazione che riceviamo per quanto importanti siano le implicazioni che comporta.
Per capire meglio tutto questo, utilizzeremo un’analogia sotto forma di una piccola storia.
Immaginiamo una persona molto introversa che passa la maggior parte del suo tempo rinchiusa in casa. Praticamente non ha amici e non intavola relazioni sociali di nessun tipo.
Supponiamo adesso che questa persona vada al supermercato a comprare una bottiglia di latte e quando va a pagare gli cade per terra e la rompe causando grande scompiglio e macchiandosi i vestiti sotto gli occhi di tutti e della cassiera.
RispondiEliminaQuando questa persona torna a casa, isolata com’è e senza uno stimolo sociale, darà probabilmente un gran valore a quanto avvenuto al supermercato.
Si domanderà perché gli è caduto il latte e quale movimento falso abbia fatto perché questo avvenisse; si domanderà se la colpa fosse sua, o della bottiglia che era troppo spigolosa; nella sua testa analizzerà lo sguardo della cassiera e i gesti e i commenti di ogni cliente; osserverà anche le macchie sui vestiti e tenterà di indovinare ciò che hanno pensato gli altri di lui.
Si sentirà ridicola e giudicherà quel fatto meramente aneddotico molto più importante di quanto lo sia stato in realtà. Solo perché quella situazione ridicola al supermercato sarà il grande avvenimento del giorno o della settimana. E forse non lo dimenticherà mai per tutta la vita.
Adesso sostituiamo la persona introversa e senza relazioni con un modello opposto.
Una persona estroversa che passa tutto il giorno circondata da una gran quantità di persone e di fatti, interagendo freneticamente con clienti e compagni di lavoro, che parla al telefono, organizza incontri, compra, vende, fa riunioni, ride, si arrabbia e termina la giornata bevendo un bicchiere con gli amici.
Supponiamo che questa persona va a comprare il latte e anche a lei cade la bottiglia causando un gran scompiglio e macchiandosi i vestiti.
La sua valutazione dell’accaduto sarà solo aneddotica poiché rappresenta un evento in più tra tutti quelli a carattere sociale che sperimenta durante la giornata. E in poche ore se ne sarà dimenticata.
Una persona della società attuale, assomiglia molto al secondo modello, sottoposta a una grande quantità di stimoli sensoriali, sociali e linguistici.
Per noi, ogni informazione ricevuta è rapidamente digerita e dimenticata, portata via dalla corrente incessante dell’informazione che entra nel nostro cervello come un torrente.
Perché viviamo immersi nella cultura del "twit", un mondo dove ogni riflessione su un evento dura 140 caratteri. E questa è la profondità massima cui arriva la nostra capacità di analisi.
E’ per questa ragione, per la nostra impotenza di valutare e giudicare da soli il volume di informazione al quale siamo sottoposti, che l’informazione che ci è trasmessa, porta incorporata l’opinione che dobbiamo averne, cioè quello che dovremmo pensare dopo aver realizzato una valutazione approfondita dei fatti, cioè chi emette l’informazione risparmia al ricevente lo sforzo di dover pensare.
Questo è il procedimento che utilizzano i grandi mezzi di comunicazione e in un mondo di individui autenticamente pensanti sarebbe tacciato di manipolazione e lavaggio del cervello.
La televisione è un esempio lampante. L’esempio degli onnipresenti incontri politici dove gli ospiti sono presentati come "opinionisti". La loro funzione è generare l’opinione che noi dovremmo costruire da soli.
Così il bombardamento di informazione continuo e incessante nel nostro cervello ci impedisce di giudicare adeguatamente il valore dei fatti, con un criterio nostro. Ci toglie il tempo che dovremmo avere per soppesare le conseguenze di un avvenimento e lo frammenta in pezzettini da 140 caratteri e lo trasforma in un giudizio breve e superficiale.
RispondiEliminaRisposta.
Una volta che la valorizzazione personale dei fatti è ridotta alla minima espressione, entriamo nella fase decisiva del processo, quella che è priva della nostra risposta.
Qui entrano in gioco le emozioni e i sentimenti, il motore di ogni risposta e azione. Frammentando e riducendo il nostro tempo, riduciamo la carica emotiva che associamo all’informazione.
Osserviamo le nostre reazioni: possiamo indignarci molto nel vedere una notizia in un notiziario, per esempio lo sgombero forzato di una famiglia senza mezzi, ma dopo pochi secondi siamo bombardati da un’informazione diversa che porta verso un’altra emozione superficiale e diversa che ci fa dimenticare la precedente.
Per esprimere questo in forma grafica e chiara: la nostra capacità di giudizio e di analisi è pari a un "tweet", la nostra risposta emotiva è pari a un emoticon.
E qui sta la chiave.
Qui rimane disattivata la nostra possibile risposta. Per capire meglio, torniamo all’analogia della persona introversa ed estroversa che rompeva la bottiglia di latte al supermercato.
La persona introversa chiuse nel suo mondo che ha dato un valore più profondo ai fatti avvenuti al supermercato continuerà a rimuginarci sopra più volte.
Non dimenticherà facilmente le emozioni legate al ridicolo che ha provato in quel momento e con molta probabilità esporre continuamente le proprie emozioni finirà con provare un certo imbarazzo solo a ripensarci.
E’ possibile che non torni per un certo periodo a fare spesa in quel supermercato, anche se implica il fatto di dover andare più lontano a comprare il latte; arriverà anche a provare repulsione per il luogo e le persone che l’hanno reso ridicolo.
L’energia emotiva che ha messo su questo fatto concreto diventerà una reazione effettiva per il fatto. Invece, la persona estroversa tornerà al supermercato senza nessun problema poiché mentalmente quanto accaduto, non ha rilevanza emotiva; tuttalpiù arrossirà al vedere la cassiera o qualche cliente. La persona estroversa non intraprenderà azioni effettive e tangibili che derivano dal fatto della bottiglia di latte.
Oltre le valutazioni fatte su questi personaggi inventati, questi esempi ci servono per dimostrare che il bombardamento incessante dell’informazione cui siamo sottoposti finisce con lo sfociare in una frammentazione della nostra energia emotiva e perciò finiamo col dare una risposta superficiale o nulla.
E’ una risposta che per il momento in cui viviamo intuiamo che dovrebbe essere molto più contundente eppure non arriviamo a darla perché ci manca l’energia sufficiente per farlo. E tutti guardiamo disperati gli altri e ci domandiamo: "Perché non reagiscono? Perché non reagisco?"
E questa impotenza alla fine diventa una sensazione di frustrazione e di apatia generale. Questa sembra essere la ragione per cui non avviene una Rivoluzione quando per la logica dei fatti dovrebbe essere già scoppiata. Si tratta quindi di un fenomeno psicologico. Questo è il meccanismo di base che interrompe ogni risposta della popolazione davanti ai continui abusi che riceve.
E’ la base sulla quale si poggiano tutte le manipolazioni mentali cui ci sottopongono oggi E’ il meccanismo psicologico che rende la popolazione docile e sottomessa.
Potremo riassumere il tutto così:
RispondiEliminaL’eccessivo bombardamento di informazioni ci impedisce di avere il tempo necessario per dare il giusto valore a ogni informazione ricevuta e, di conseguenza, associarla a una carica emotiva sufficiente per generare una reazione effettiva e reale.
COSPIRAZIONE O FENOMENO SOCIALE?
Non ha importanza se tutto questo fa parte di una grande cospirazione atta a controllarci o se siamo arrivati a questo punto per via dell’evoluzione della società, perché le conseguenze sono esattamente le stesse:
i più potenti faranno il possibile per mantenere attivi questi meccanismi e fomenteranno anche il suo sviluppo secondo le loro potenzialità solo perché ne ricevono benefici.
Rivelare la verità, in effetti, favorisce questi meccanismi.
Ai più potenti non importa mostrarsi come sono o svelare i propri segreti per quanto sporchi e oscuri siano.Rivelare queste verità occulte contribuisce in gran parte all’aumento del volume di informazione con il quale siamo bombardati.
Ogni segreto portato alla luce produce nuove ondate di informazioni che possono essere manipolate e rese tossiche con l’aggiunta di dati falsi, contribuendo così alla confusione e al caos dell’informazione e da qui arrivano nuove ondate secondarie di informazioni che ci stordiscono ancora di più e ci fanno sprofondare di più nell’apatia.
Se combattiamo quest’apatia, frutto della poca energia emotiva con cui cerchiamo di rispondere, con le tremende difficoltà che il sistema ci mette davanti quando è il momento di punire i responsabili, si generano nuove ondate di frustrazione sempre più forti che ci portano passo dopo passo alla resa definitiva e alla totale sottomissione.
Non ponetevi nessun dubbio: alle persone che ostentano il potere interessa bombardarvi con enormi volumi di informazioni il più superficiali possibili; perché una volta instaurata questa forma di interagire con l’informazione ricevuta, tutti noi ci trasformeremo in persone dipendenti da questo incessante scambio di dati.
l bombardamento di stimoli è una droga per il nostro cervello che ha bisogno di sempre più velocità per lo scambio di informazioni ed esige meno tempo per poterle vagliare.
Succede a tutti noi: ci costa sempre più fatica leggere un lungo articolo pieno di informazioni strutturate e ragionate. Abbiamo l’esigenza che sia stringato, più veloce, che si legga in una sola riga e che si possa ingerire come una pasticca e non come un lauto pranzo.
Il nostro cervello si è trasformato in un tossicodipendente da informazione rapida, in un drogato avido di continui dati da ingerire pensati e analizzati da un altro cervello in modo che noi non dobbiamo fare lo sforzo di fabbricare una nostra opinione complessa e contraddittoria.
Il fatto è che noi odiamo il dubbio perché ci obbliga a pensare. Non vogliamo farci domande. Vogliamo solo risposte rapide e facili. Siamo e vogliamo essere antenne riceventi e replicanti di informazioni come meri specchi che riflettono immagini esterne. Gli specchi però sono piani e non hanno vita propria, tutto quello che riflettono viene da fuori.
L’essere umano a gran velocità si sta dirigendo verso quello stato di fatto. Lo permetteremo?
CONCLUSIONE
Tutto quanto è stato scritto, forse non lo avreste voluto ascoltare. E’ poco stimolante ed è qualcosa di complicato e farraginoso, ma le complesse realtà non possono essere ridotte in un titolo ingegnoso di tweet.
Per intraprendere una profonda trasformazione del mondo, per iniziare un’autentica Rivoluzione che cambi tutto e ci porti verso una migliore realtà, dovremmo discendere nelle profondità della nostra psiche, fino alla sala macchine, dove si muovono tutti i meccanismi che determinano le nostre azioni e i nostri movimenti.
E’ lì che si risolve l’autentica guerra per il futuro dell’umanità.
Le stranezze di Putin , un mito di cartone ?
RispondiEliminaPremessa
Kiev, Mosca - Redazione Qui Europa – Nella prima parte dell'articolo (pubblicata ieri 19 Agosto 2014 – vedi qui Putin Burattino del Nuovo Ordine Mondiale? Prima Parte) abbiamo avanzato diversi elementi pregiudiziali che hanno in parte smontato l'immagine fin troppo mitizzata del presidente russo Vladimir Putin, accendendo i riflettori su una serie di curiose circostanze che in effetti ridimensionano il "personaggio Putin" in chiave anti "New Worl Order" ed anti-USA, ricomponendo nella nostra mente ambigui ed ingialliti frammenti fotografici da "Guerra Fredda". Foto da Perestroika, per intenderci! Le stesse che innalzarono alle stelle la figura "umana" e provvidenziale di Mikhail Gorbachev, salvo poi vederla ben presto scomparire in una fitta nebbia (londinese). Cercheremo ora, in questa seconda parte, di mettere ancora più a fuoco questi fatti e di avvalorare ancor più queste supposizioni con documenti, foto, video, dichiarazioni ufficiali e ulteriori prove a dir poco compromettenti.
Putin, ultimo difensore e paladino anti "New World Order"?
Elementi che avvicinano paradossalemente (destando un certo sconcerto) il cosiddetto "ultimo difensore della libertà in chiave anti-americanista e anti-mondialista", nonché "paladino dei valori tradizionali" (favola alla quale anche noi per tre anni avevamo creduto fermamente, scrivendo dozzine di articoli in merito: vedi archivio interno) con il sionismo internazionale: cioè con quello che da più parti viene indicato come il motore del "Nuovo Ordine Mondiale"(vedi anche qui Rivoluzione e Sionismo, Rivelazioni eccellenti – 2 – Le ammissioni dei rabbini Lior e Waton qui Il Sionismo e l’arma economico-finanziaria – Confessioni di un rabbino qui Speciale – Così il sionismo creò l’integralismo islamico – Terza Parte e qui Gaza, l’Occidente Democratico e la politica di Pinocchio – Verità Nascoste). Forse per qualcuno ciò sarà normale… ma a parer di chi scrive il fatto è inquietante e grave; e ciò specie se collegato trasversalmente a politiche diplomatiche del Cremlino (incomprensibili) che avvicinano in un abbraccio fin troppo fraterno, la Russia con Israele: per altro suo tradizionale partner dalla rivoluzione bolscevica in poi, anche se pochi sembrano ricordarlo! Non ci resta allora che addentrarci nei fatti, sgombrando il nostro immaginario da ogni pregiudizio che possa alterare la realtà oggettiva delle cose.
Cremlino – ebrei sionisti alla corte di Putin
RispondiEliminaUn'altra nota "stonata" che ci dona un'immagine diversa dalla figura del "prode Putin" consta (come detto) nell'appassionata e antica amicizia che lega lo stesso presidente (il capitalista Putin in odore di massoneria – vedi qui Клоны Путина – найди 10 отличий) al sionismo ebraico (il grande padre della massoneria – vedi qui Essenza ed inganni del Talmudismo in chiave anticristiana e qui Padre Massimiliano Kolbe – La Milizia dell’Immacolata e la lotta contro Massoneria e Sionismo). Il gabinetto del Cremlino, infatti, non sarebbe alieno da frequentazioni sioniste e proprio nei giorni scorsi a Mosca, in un incontro ufficiale, il rabbino Capo Berel Lazar ha ringraziato il Presidente Putin per la preoccupazione mostrata dal governo russo in materia di religione e nella lotta contro l'antisemitismo (vedi qui Russian Jews thank Putin for fighting against anti-Semitism). Questo avviene mentre la "crisi" ucraina (o spartizione ucraina) continua a gettare la sua lunga ombra sulla storia e mentre la propaganda russa – come detto – continua a descrivere i nuovi governanti nell'ex repubblica sovietica e la stessa Unione Europea come "nazisti" (ma mai , ad esempio, badate bene, come comunisti o social-comunisti). All'incontro in questione erano presenti anche i leader religiosi ebrei provenienti da diversi paesi, tra cui Israele, Belgio, Austria, Germania, Francia, Regno Unito e Italia (vedi qui - Russian Jews thank Putin for fighting against anti-Semitism).Putin e l'elogio ebraico dell'Armata Rossa, Lenin & Co
Eloquente è stata anche la visita di Putin (ricordiamo ex agente del KGB) in data 25 giugno 2012, all'inaugurazione del Monumento alla Vittoria a Netanya in Israele, in onore dell'Armata Rossa. Al museo Holomyth, Putin ha indossato (com'è avvenuto anche in altre circostanze) il celebre copricato o zucchetto ebraico (vedi qui - The Forbidden Truth • View topic – Putin). Egli nell'occasione dichiarò: "Dobbiamo renderci conto chiaramente che ogni tentativo di rivedere il contributo del nostro Paese alla grande vittoria, ed ogni azione negazionista dell'Olocausto – una pagina vergognosa nella storia del mondo – non è solo una bugia cinico e senza principi, ma l'oblio delle lezioni della storia che potrebbe tradursi in una ripetizione della tragedia" (Vladimir Putin). Ma c'è di più: Il presidente russo nel dicembre 2012 respinse il parere secondo il quale il Mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa di Mosca fosse in contrasto con le tradizioni storiche e religiose della Russia.
Il presidente nell'occasione paragonò addirittura la tomba-mausoleo con il monastero del Monte Athos in Grecia: uno dei luoghi più sacri per la Chiesa Ortodossa (vedi qui Putin porównał Mauzoleum Lenina ). Ma che ne è stato degli oltre 20 milioni di cristiani russi trucidati dall'Armata Rossa? Mistero!!! Bisognerebbe chiederlo ai fans (a prescindere) di Putin… che omettono di vagliare tali curiose dimenticanze. Fans che forse non sono a conoscenza del grandissimo contributo che Putin negli ultimi anni ha dato alla causa ebraico-sionista ed alla stessa NATO. Pare infatti che oggi (così come ai tempi di Stalin) trovare uomini di potere sionisti (cito testualmente "sindaci, presidenti di regione e ministri del governo") nelle poltrone cardine della società russa, sia diventata la norma (vedi qui http://xxxx.jofo.ru/149753.html): proprio come negli USA di Obama.heggia ancora però nei cieli di Mosca l'ammissione eccellente resa nota dal rabbino Stephen Wise nel 1917: "I believe that of all the achievements of my people, none has been nobler than the part the sons and daughters of Israel have taken in the great movement which has culminated in free Russia (revolution)": "Credo che tra tutte le conquiste del mio popolo, nessuna sia stata tanto nobile – da parte dei figli e delle figlie di Israele – quanto quel gran movimento che culminò nella libera Russia (rivoluzione bolscevica)" (Rabbino Stephen S. Wise, 23 marzo 1917 in occasione del meeting di massa celebrativo della rivoluzione in Russia, New York Times, 24 marzo 1917 - vedi anche qui - Dichiarazioni e Rivelazioni eccellenti di Sionisti doc). Neppure sulla strage dell'11 Settembre Putin sembra concorde con l'ipotesi ormai più che acclarata del complotto mondialista, funzionale alle strategie imperialistiche degli Usa e del grade alleato sionista in Medioriente e Africa. Per contro però, mentre i media puntavano i riflettori esclusivamente sull'edificazione di nuove chiese in Russia (come vedete trattammo l'argomento anche noi - Controcorrente – Chiesa Ortodossa e Banca di Mosca – Avviata Edificazione di 200 Chiese) Putin inaugurava a tutto spiano (o aveva già inaugurato nel silenzio pressocché totale dei media nazionali.. e ciascuno – anche noi – faccia il suo mea culpa) mausolei in memoria di celebri ebrei-comunisti (bolscevichi), autori del massacro di milioni di Cristiani russi. Degna di nota anche la Ristrutturazione del mausoleo del criminale comunista Lenin, intervenuta in data 7 Novembre 2012.
RispondiEliminaL'idilliaco rapporto tra Russia e Israele continua ancora oggi
RispondiEliminaMa non dobbiamo neppure scordare come la Russia sia stata (ed è) in ottimi rapporti d'affari e diplomatici con Israele in campo industriale, scientifico, economico, bellico, petrolifero (specie per ciò che riguarda la fornitura di carburante). Ciò ovviamente va "in parte" a sfatare – se non del tutto – il mito dei BRICS in chiave anti New World Order. Chi l'ha detto, ad esempio che un Paese come la Cina è contro il Nuovo Ordine Mondiale anti-cristiano? La Cina che ha il record del mondo di aborti/infanticidi? Nel 2004, un accordo a tre vie è stato, infatti, siglato tra Israele, Russia e India: Israele ha fornito per la modica cifra di 1,1 miliardi dollari il radar W-2090 per l'Indian Air Force: radar montato sulla piattaforma Ilyushin Il-76 dalla Russia (vedi qui - Россия и Израиль: путь к военному сотрудничеству); il 6 settembre 2010, la Russia e Israele hanno firmato un accordo militare di cinque anni (vedi qui Russia and Israel sign military agreement). E la lista continua!La via russo-israeliana dei droni
Nell'aprile 2009, la Russia ha acquistato il primo pacchetto di droni da Israele (Bird Eye-400, otto I-View Mk150 e due Searcher Mk.2 UAV): accordo valso 53 milioni di $ (vedi qui - Russia ‘May Buy’ $50 Mln Worth of Israeli UAVs); In un secondo accordo, alla fine del 2009, la Russia ha acquistato ulteriori 36 droni da Israele, in un accordo del valore di ben 100 milioni di $ (vedi qui Россия и Израиль: путь к военному сотрудничеству); nell'ottobre 2010, la Russia ha acquistato ulteriori droni da Israele Aerospace Industries per l'esorbitante cifra di 400 milioni di dollari. I droni israeliani sono stati poi assemblati in Russia (vedi qui Israel signs $400 million deal to sell spy drones to Russia). La produzione dei droni russo-israeliani iniziò nel 2012, con la consegna per il programma militare russo 2014 (vedi qui Россия и Израиль: путь к военному сотрудничеству). la Commissione Economica Euroasiatica
Inoltre va detto come la Russia sia per Israele il maggiore fornitore di petrolio greggio (insieme a Kazakistan e Azerbaigian – vedi qui Israel and Kazakhstan: Assessing the state of bilateral relations). Ma l'idilliaco rapporto non si esaurisce qui: nel 2008, Israele e Russia hanno firmato l'accordo di Visa-Free, che permette l'esenzione reciproca dei visti tra i due paesi. Una fraternità sorprendente! Ma Israele, secondo la "contro-informazione" italica non era il primo partner degli USA? Che strano! Vuoi vedere che Obama ha perso il primato e non ce ne siamo accorti!! In merito va detto come tra gli immigrati in Russia e nelle altre ex repubbliche sovietiche moltissimi siano i cittadini israeliani: il che significa che le visite ad amici e parenti da Israele alla Russia sono suscettibili di facilitazioni varie (vedi qui Russia, Israel sign visa-free agreement). Facilitazioni che invece non godrebbero i cittadini palestinesi, in assoluto! O ci sfugge qualcosa?
Israele progetta, inoltre, di entrare addirittura in un accordo di libero scambio con la Russia. I protagonisti dell'unione doganale - che riunisce Bielorussia, Kazakistan, Russia e Israele – hanno creato, infatti, un comitato esplorativo per studiare le prospettive per la creazione di una zona di libero scambio, la cosiddetta Commissione Economica Eurasiatica (CEE – un unico organismo di regolamentazione definitiva dell'Unione doganale) pare già entro il 2014. Un altro passo mondialista di portata enorme completamente taciuto dalla stampa di regime italiana! (vedi qui Israel may create free trade zone – Customs Union). e anche dalla cosiddetta "stampa contro-informativa" a periodicità alternata.noltre tra il silenzio generale della stampa di regime della colonia chiamata Italia, Russia e Israele hanno deciso di installare una rete di comunicazione criptata diretta, per facilitare le comunicazioni tra il presidente russo e il primo ministro israeliano. Un noto politologo ha dichiarato in merito: "La Russia si sente molto vicina alla leadership israeliana … I russi vogliono parlare con Israele senza alcuna intercettazione" (vedi qui Netanyahu and Putin to get direct and secure hotline). Nel 2011, Russia e Israele hanno poi firmato un accordo di cooperazione spaziale. L'accordo quadro siglato ha avuto lo scopo di sviluppare programmi di ricerca congiunti e altre collaborazioni in settori chiave come l'astrofisica, la ricerca planetaria, lo spazio della biologia e della medicina, i satelliti di navigazione, i servizi di lancio e le nuove tecnologie (vedi qui Israel, Russia sign space agency cooperation agreement).E non finisce qui: nel 2013, il governo israeliano e russo hanno firmato accordi per collaborare su progetti para-nucleari e lo sviluppo di materiali radioattivi per i trattamenti odontoiatrici. Anche se l'accordo è limitato a trattamenti medici, potrebbe costituire la base per una più ampia collaborazione per iniziative nella tecnologia nucleare (vedi qui Israel, Russia to collaborate on dental nuclear imaging). Insomma i russi odiano proprio il Nuovo Ordine Mondiale a trazione sionista! Non trovate!? E sicuramente si dimostrerebbero (e scusate l'ironia) i più validi oppositori del sionismo mondialista in chiave bellica…. Almeno se non fosse per tutti questi accordi militari e strategici che praticamente "legano le mani al Cremlino" (per usare un eufemismo). Ma sicuramente i fans di Putin a prescindere… avranno una scusa buona anche per legittimare e giustificare questi dati inoppugnabili. Come si dice: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire (magari per copione assegnatogli da qualcuno in cabina di regia). Alla luce di ciò, sapete trovare le differenze tra la politica mondialista di Washington e quella di Mosca?
RispondiEliminaIn linea con l'agenda mondialista multietnica e interreligiosa
RispondiEliminaPer di più il quadretto "confortante" si completa con alcune rivelazioni di carattere sociale: tra il 2005 e il 2010 il Cremlino avrebbe chiuso in Russia oltre 12mila scuole e specie nelle zone rurali, in linea col l'agenda del mondialismo internazionale proteso, come noto, ad annullare sempre più la cultura del "nuovo mondo" multietnico e mono-culturale. Interessanti sono anche le dinamiche migratorie: la Russia è seconda al mondo per quanto riguarda il numero di lavoratori stranieri; ma allo stesso tempo, come in Italia, vi è una preoccupante disoccupazione interna: fenomeno che ha avuto pesanti ricadute in negativo anche sul livello di natalità. Infatti negli ultimi 10/15 anni il numero di cittadini russi originari è diminuito di oltre 6 milioni di unità, in favore di una società dal volto sempre più multietnico (multirazziale) e interreligioso, con stipendi sempre più miseri. La denuncia di Miss Russia
Insomma una società cinesizzata nella quale oltre 19 milioni di russi (14% della popolazione) guadagna stipendi ben al di sotto della soglia minima sindacale, come ha recentemente ricordato la Pieriewierziewa. "La mia Russia è un vasto paese povero, sofferente; crudelmente lacerato da avidi, disonesti e non credenti. La mia Russia (…) è solo un mendicante (…) La mia Russia non può aiutare gli anziani e gli orfani. E' un Paese, sanguinante, simile ad una nave che affonda, dove ingegneri, dottori e professori sono costretti a fuggire, perché non hanno nulla per vivere". Così ha illustrato la "sua Russia" il 19 novembre del 2012 Miss Russia, la bellissima Natalia Pieriewierziewa (vedi foto sopra e vedi qui - 'My Russia is a beggar': Beauty queen defies stereotype with political speech).
Cinesizzazione della Russia di Vladimir Putin
RispondiEliminaUn Paese povero, dunque, e caratterizzato da enormi disparità ed eccessi tra élite supermiliardarie e parte cospicua del popolo vicina alla soglia di povertà, alle prese con redditi da paese sottosviluppato. Il 14% dei quali da terzomondo. Ridimensionamenti reddituali inversamente proporzionali al numero dei suicidi – da record - sotto la presidenza Putin (13° posto nella classifica mondiale - vedi qui Suicidi: la classifica dei paesi del mondo). Ma ciò che sorprende di più è il dato statistico sul numero dei suicidi tra i minori: la Russia di Putin in questa speciale classifica è saldamente al 1° posto a livello europeo (e sul podio a livello mondiale), come ha confermato – tra l'altro – nei mesi scorsi lo studioso Gennady Onishchenko, in un articolo cui titolo è tutto un programma: "Linea di morte - La Russia al primo posto in Europa per il numero di suicidi tra i bambini e gli adolescenti" (vedi qui 90 процентов детского суицида – это крик о помощи).Russia – Record di suicidi tra i minori
Se prima il suicidio era un fenomeno che riguardava gli anziani con più di 65 anni, oggi sono sempre più i ragazzini a togliersi la vita. Ed in particolare quelli nella fascia di età 14-34 anni. Quindi nella "Nuova Russia" di Putin sempre più giovani danno volontariamente il loro addio alla vita. Tra i motivi, oltre alla disoccupazione (un terzo del numero totale dei posti di lavoro a Mosca oggi sarebbe occupato da immigrati) vi sono l'insicurezza sociale – cioè la mancanza di prospettive di vita serena - e il ridimensionamento del ruolo delle religioni tradizionali e del cristianesimo originario: soppiantato da sette totalitarie e movimenti esoterici e neo-pagani (vedi qui Публікації | Офіційний сайт партії «Велика Україна»).. Ma appare notevolissimo anche il consumo di alcol e droga. (vedi ancora qui Публікації | Офіційний сайт партії «Велика Україна»).ltri dati sui suicidi in Russia
Molto scalpore nel 2012 fece, in merito, il suicidio di due giovanissime studentesse, Lisa e Libna (vedi qui Проблема подросткового суицида: Франция и Россия). Ma questo non fu un caso isolato, Anzi! In Russia (come nota in un interessantissimo articolo, anche la giornalista Julia Kosyakova – vedi ancora qui Франция и Россия) come abbiamo visto il problema del suicidio riguarda "soprattutto" gli adolescenti: il ché la dice lunga sulla "bontà" della struttura familiare russa, sempre più scristianizzata e priva di valori. E ciò malgrado la stampa occidentale di cosiddetta "contro-informazione" (per contrasto) voglia indurci a credere nel contrario ed alla favola delle "dichiarazioni esplosive (sceniche) sulla difesa dei valori tradizionali" da parte di Vladimir Putin. Ecco un pò di cifre: solo nel primo semestre del 2011 in Russia sono morti per suicidio 15.738 cittadini. Secondo un recentissimo rapporto UNICEF, pubblicato nel novembre 2011, l'idea del suicidio si insinua nel 45% delle ragazze russe e il 27% dei ragazzi. E queste non sono favole purtroppo! Nel complesso nel corso del 2011, ci sono stati 1.738 casi di suicidio tra i giovani di età compresa tra 15 e 19 anni, di cui 1.379 ragazzi e 359 ragazze. Con tali parametri la Russia ha guadagnato il terzo posto nella classifica mondiale per il più alto numero di suicidi adolescenziali. E ciò secondo uno studio dell'UNICEF titolato "Mortalità per suicidio tra i ragazzi russi" (vedi qui Проблема подросткового суицида: Франция и Россия).
L'Inconciliabilità della Bibbia con la Cabala ebraica
RispondiEliminadi Paolo Baroni
Kabbalah ebraica: nucleo dottrinale di ogni sètta massonica e magica
Premessa – di Paolo Baroni – Nonostante abbia diversi secoli, la Kabbalah ebraica non ha smesso di esercitare anche ai nostri giorni il suo fascino sulle persone che vogliono conoscere i «misteri» divini e angelici. È proprio di questi ultimi anni la tendenza sempre più diffusa, soprattutto fra le star di Hollywood e quelle del rock, ad interessarsi a questa forma di conoscenza occulta. Ma la Kabbalah non è solo una moda di passaggio per VIP annoiate o in cerca di illuminazione. Da anni gli studiosi più rinomati di Società Segrete e di occultismo hanno ampiamente dimostrato che il nucleo dottrinale di ogni sètta massonica o di ogni congrega che pratica la magia cerimoniale è totalmente impregnato di teorie emanazioniste o gnostiche di indubbia provenienza cabalistica. Come un camaleonte, nel corso dei secoli la Kabbalah ha subito diverse metamorfosi adattandosi alle diverse situazioni contingenti storiche, sociali, religiose e filosofiche, e riproponendo sostanzialmente gli stessi concetti (come la deificazione dell'uomo) e una sorta di Conoscenza per soli iniziati, infarcita di superstizione e di mitologia che nulla ha a che fare con l'autentica Rivelazione veterotestamentaria giunta sino a noi.
Il misticismo kabbalistico della signora Luisa Veronica Ciccone
Perché parlare di Kabbalah? Innanzi tutto per una ragione di attualità. In questi ultimi tempi, infatti, un certo numero di star hollywoodiane si è immerso nello studio e nella pratica del misticismo ebraico. Tra queste, la più famosa è certamente Luisa Veronica Ciccone, in arte «Madonna», che a partire dal 2004 è divenuta un'assidua frequentatrice del Kabbalah Learning Centre di New York, fondato dal rabbino Philip Shagra Berg (il cui vero nome è Feivel Gruberger), la guida spirituale del Centro. Questi, dal 1971, insieme alla moglie Karen Cohen, ha costruito un vero e proprio impero miliardario vendendo bottiglie di «acqua kabbalah» (da lui «benedetta» che, secondo Berg, avrebbe miracolose proprietà curative nei confronti del cancro, dell'AIDS e della SARS) braccialetti rossi contro il malocchio ed elargendo la sua sapienza a generosi personaggi dello spettacolo dietro cospicui compensi. Tra questi figurano nomi prestigiosi come Demi Moore, Ashton Kutcher (che si è sposato con la Moore davanti ad un rabbino con un rito cabalistico) Elizabeth Taylor (1932-2011) Britney Spears, Lindsay Lohan, Gwyneth Paltrow, Paris Hilton, Sharon Osbourne (figlia di Ozzy Osbourne) Winona Ryder, David e Victoria Beckham, Sarah Jessica Parker, Diane Keaton, Mick Jagger, Naomi Campbell e Courtney Love (moglie del suicida Kurt Cobain) (2).
(2) Per alcuni di questi VIP l'interessamento al misticismo ebraico non è casuale. La Paltrow, la Ryder e la Parker sono ebree, mentre la Love è di ascendenze ebraiche.
Cosa pensano gli studiosi cattolici della Kabbalah?
Libro deturpato con tempo, o nato "anti-cristiano" ex-post?
RispondiEliminaUna seconda scuola di pensiero sostiene invece che la Kabbalah sarebbe una produzione tardiva facente parte, insieme al Talmud, della letteratura rabbinica post-biblica e anticristiana – anche se spesso Talmud (giuridismo) e Kabbalah (misticismo) sono stati in opposizione – e che l'unica tradizione orale e scritta esistente prima della venuta di Gesù Cristo, e contenente in nuce misteri cristiani, sarebbe stata quella dei Profeti. Chi delle due ha ragione? A mio modesto avviso la seconda. In effetti, sia Padre Meinvielle che gli altri autori cattolici che sostengono l'esistenza di una Kabbalah primordiale «buona» e una «cattiva» (4) più tardiva (spuria) – poggiano tutti unicamente sulle tesi alquanto bizzarre dell'ex rabbino convertito David-Paul Drach. Sebbene non si possa dubitare della sincerità della sua conversione al cattolicesimo (5) e sulla sua onestà e buona fede, nella sua opera in due volumi De l'Harmonie entre l'Église et la Synagogue (1844), Drach espone una tesi che non sta in piedi.
(4) Non bisogna dimenticare che l'idea di una Tradizione Primordiale è propria di certi esoteristi come René Guenon (1886-1951).
(5) A causa della conversione a Cristo, Drach e i suoi figli subirono diversi attentati alla vita da parte dei loro ex correligionari. Non bisogna inoltre dimenticare l'influenza esercitata sul suo pensiero dall'errore del tradizionalismo, assai diffuso nell'Ottocento.Contrasto con lo spirito del Vecchio Testamento ( Torah )
Nel tentativo ingenuo e stiracchiato di dimostrare una certa continuità tra religione mosaica e religione cattolica, l'ex rabbino giunge a paragonare il Tempio di Gerusalemme e il Sommo Sacerdote alla Chiesa di Roma e al Papa. Anche la segretezza della presunta Kabbalah «buona», che avrebbe dovuto cessare con la venuta del Messia e rivelata a tempo debito al popolo dai suoi depositari (i dottori della Legge), è in contrasto con lo spirito vetero-testamentario, che non contempla alcun genere di rivelazioni segrete, seppure temporanee. Appianato questo equivoco di fondo, che ha tratto in inganno molti studiosi, è necessario ora capire come la Kabbalah sia riuscita ad insinuarsi nella cristianità.
L'umanesimo rinascimentale e la diffusione della Kabbalah
Tale penetrazione risale al Rinascimento e coincide con la diffusione dell'Umanesimo. A differenza dell'uomo medievale, il filosofo rinascimentale era tormentato dal bisogno di liberarsi dalle ferree categorie tracciate dalla Scolastica di San Tommaso portæ lucis – kabbalah d'Aquino (1224-1274). Per aggirare questo ostacolo, gli umanisti, con la scusa di riportare alla luce la saggezza degli antichi, ripescarono le opere degli scrittori classici pagani (6). Per far ciò si rendeva necessario tornare alle lingue originali in cui erano state scritte tali opere. Anche la Rivelazione non sfuggì a questa sorta di revisione. Ma chi meglio di un ebreo poteva conoscere la lingua in cui erano state redatte le Sacre Scritture? Fu così che gli israeliti, interpellati dai vari umanisti, ebbero l'insperata occasione di rivelare a questi imprudenti cristiani in cerca di vane novità l'«antica sapienza ebraica» in tutto il suo «splendore», una conoscenza dei misteri divini e angelici che risaliva niente meno che ad Adamo, che era rimasta nascosta per due millenni, e che ora finalmente era a portata di mano. Naturalmente, questi ebrei, eredi dei farisei e custodi secolari della «sapienza» giudaica, si guardarono bene dal dire a questi umanisti quale opinione avessero del cristianesimo, e si limitarono a trasmettere la «sublime» conoscenza degli arcani segreti della Kabbalah a cristiani giudaizzanti tanto entusiasti quanto sprovveduti
(6) L'arte di questo periodo è in buona parte ispirata ai temi classici della mitologia greco-romana
L'humus giusto per la deriva protestante ( creatura ebraica )
RispondiEliminaCome dimostra magistralmente Padre Meinvielle nel succitato libro, queste idee velenose sono lentamente penetrate nell'ambiente cristiano trovando l'humus adatto al loro sviluppo nella mentalità frivola e classicheggiante dell'epoca. Di lì a poco, queste idee giudaizzanti avrebbero prodotto i loro frutti rovinosi, primo fra tutti la pseudo-riforma protestante e la conseguente fine della cristianità intesa come unità dei cristiani sia religiosa che politica.
Riferimento essenziale di ogni esoterismo simbolico e setta segreta
Nel volgere di breve tempo, la Kabbalah divenne il punto di riferimento spiritualistico di ogni forma di esoterismo simbolico e parte integrante della dottrina professata dai membri delle Società Segrete di ogni risma. Anche se con alcune varianti, la ritroviamo presso i Rosacroce, e più tardivamente presso la Massoneria e in tutte le altre confreternite magiche di un certo prestigio (l'Hermetic Order of the Golden Dawn, l'Ordo Templi Orientis, la Società Teosofica, l'Ordine Martinista, ecc…). Da qui l'importanza di conoscere, almeno a grandi linee, le idee portanti di quella che può essere definita la madre di ogni gnosticismo e che ha pesantemente influenzato lo sviluppo della cultura europea dando vita a mostruosità filosofiche e pseudo-religiose.
L'idolatria d'Israele
«Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fà queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te» (Dt 18, 10-12). In numerosi passi dell'Antico Testamento, possiamo constatare che gli israeliti non rispettarono la Legge divina e abbracciarono la stregoneria, la magia, il culto di Baal e ogni genere di idolatria. Tutto l'Antico Testamento è un continuo alternarsi tra l'obbedienza e la disubbidienza, tra il pentimento e la lotta continua per rimanere fedeli al Signore e alla Sua Legge. La loro tenacia e il loro desiderio di rispettare i comandi divini non possono essere messi in discussione. La vera questione consiste nel conoscere se queste pratiche trasgressive della Legge divina da parte degli ebrei erano – e sono tutt'oggi – insegnate nelle tradizioni orali che si evolsero nel Talmud e nella Kabbalah, e quali sono raccomandate da numerosi leader ebraici.
Misticismo ebraico – La gnosi della Kabbalah presso i giudei
La Kabbalah consiste in una grande raccolta di speculazioni sulla natura della divinità, sulla creazione, sull'origine e sul destino dell'anima, e sul ruolo degli esseri umani. Generalmente, essa è suddivisa in quattro sezioni: la meditativa, la devozionale, la mistica e la magica. Per questa ragione, la Kabbalah è considerata una propaggine esoterica del giudaismo. La Gnosi (dal grecognôsis, «Conoscenza») della Kabbalah è ben conosciuta dagli studiosi ebrei. Un articolo citato in The Jewish Encyclopedia («L'Enciclopedia ebraica»), illustra l'intima relazione tra lo gnosticismo e la Kabbalah: «"The Jewish Encyclopedia" cita l'opinione secondo cui "la dottrina centrale dello gnosticismo – un movimento strettamente connesso con il misticismo ebraico – non sarebbe stata nient'altro che il tentativo di liberare l'anima e unirla a Dio"; ma che tale unione sarebbe stata apparentemente raggiunta "attraverso l'impiego di misteri, di incantesimi, dell'uso dei nomi degli angeli, ecc…"; appare a tutti evidente come questa fase dello gnosticismo differisca dal cristianesimo e si identifichi con la Kabbalah magica degli e
– Premessa di Sergio Basile Nei capitoli precedenti abbiamo dedicato ampio spazio alla comprensione delle origini storiche della Kabbalah (o Cabala); alle dinamiche che hanno portato alla cabalizzazione ed allo snaturamento dell'ebraismo contemplato nel Vecchio Testamento: giudaismo farisaico viva via trasformato, in numerose tappe e grazie all'intervento di diversi "messia" e "profeti anti-evangelici" in una religione (e in una ideologia illuminata, pluto-giudaico-massonica) sempre più anti-cristiana e funzionale alla nascita del bolscevismo, del sionismo politico e di numerose correnti totalitaristico-filosofiche; abbiamo dimostrato l'inconciliabilità tra Kabbalah e Torah e quindi tra Kabbalah e Sacra Bibbia con la contestuale alterazione di concetti biblici fondamentali e la sistematica sovversione di figure di primo piano del calibro di "Adamo ed Eva" e "Mosè". Infine abbiamo delineato l'immagine di un dio cabalistico dalla doppia personalità, a tratti crudele, fallace e in aperta antitesi sia con i racconti evalgelici che con l'esperienza degli apostoli, dei santi e dei mistici cristiani vissuti egli ultimi duemila anni. Non vi è alcuna correlazione, dunque, tra Gesù Cristo e il dio descritto nella Kabbalah ebraica: come non vi è alcuna relazione tra il dio del Talmùd e il Dio Trinitario (Padre, Figlio e Spirito Santo) cui essenza beneficatrice, consolatrice e redentrice emerge dalla Bibbia. Malgrado ciò, numerosi furono – come detto – i tentativi di cabalizzare il Cristianesimo, specie durante il Rinascimento, su iniziativa di cabalisti intenzionati a sovvertire ed appiattire il messaggio evangelico, rendendolo funzionale ai propri disegni mondialisti. di Pietro Ferrari Da questi ambienti sulfurei si accusa il cattolicesimo di essere poco “aperto” (68), quando il sistema filosofico gnostico (69) immanentistico è chiuso nella circolarità di una presupposta autosufficienza, che riduce heideggerianamente l’essere all’autocoscienza, l’essere al pensiero o marxianamente vedendo nella materia il soggetto della dialettica. Le conclusioni di questo sistema sono assurde per un motivo semplice: inducono a credere che la realtà sia solo un’apparenza mentre essa esiste a prescindere dal nostro “cogito”. Tutto questo e tanto di più si può apprendere da Gersom Scholem nel suo “La Cabala” (Ed. Mediterranee), libro obeso e indigeribile. Ora devo bere un bicchierino di genziana abruzzese per mandarlo giù. (continua…)
RispondiElimina(68) Cfr.: Gersom Scholem, "La Cabala", Ed. Mediterranee
(69) Lo gnostico (seguace del suddetto sistema filosofico) "usa la Gnosi come un filtro attraverso il quale setaccia e analizza le religioni e le filosofie, per trattenere il meglio di ognuna. Elabora così una religione intellettuale, basata su una rigorosa cultura invece di una religione rivelata che giustifica i proprî postulati" (Estratto dall'opera Massoneria e sètte segrete: la faccia occulta della Storia, Editrice Icthys, Albano Laziale s.d., pag. 46)
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Nobilta nera e Sabbatai Zevi
RispondiEliminaLa Ricerca della Verità leggendo tra le righe della
storia ufficiale
La controstoria che ha orientato l'evolversi del mondo:
dalla grande prostituta all'anno "zero"; dalla nascita
del Sistema Bancario alla fondazionde della
setta degli Illuminati
Origini "religiose" e Obiettivi della Nobiltà Nera
di Sergio Basile
Roma, Francoforte – di Sergio Basile - Cos'è la storia? Chi l'ha scritta? Il termine "storia" (dal greco historìa: ispezione visiva) inquadra comunemente quella "disciplina che si occupa dello studio del passato tramite l'uso di fonti, cioè di tutto ciò che, configurandosi come documento, possa trasmettere il sapere". La storia si fonda dunque sulla ricerca e sull'ispezione narrativa di fatti del passato interpretati – in teoria – alla luce della visione etica propria dello storico, si presume, in buona fede… Sulla base di questa definizione ci accorgiamo che per concorrere alla formazione di quel fiume oceanico che si chiama "sapere", necessita narrare, scrivere, ma prim'ancora comprendere il vissuto e tracciarne le linee al di fuori di ogni schema e/o condizionamento. Missione alla quale non basta la sola conoscenza, neppure l'onestà intellettuale del narrante, ma urge qualcosa di ancor più sommo e nobile: la ricerca della verità! Elemento più raro dell'oro, specie su questa terra.
La Ricerca della Verità, tra Disillusione e Pazienza
Quella che comunemente i testi scolastici passano come "storia", rigidamente e spesso incomprensibilmente divisa in "epoche chiuse a tenuta stagna" e fasi ben precise - scadenzata per lo più da grandi guerre e rivoluzioni - alla luce di quanto detto ci accorgiamo come sia solo un'accozzaglia di fatti e racconti approssimativi e sommari che ci danno un'immagine sfocata – per non dire totalmente falsa – ed indecifrabile della realtà nel suo complesso. Per capire questo sono necessarie almeno due armi: la disillusione e la pazienza. La prima ci permette di sgombrare il campo intellettuale da ogni schema, speculazione parziale, adulcorazione filosofica ed ideologica; la seconda (la pazienza) ci frena da conclusioni affrettate e da rappresentazioni fuorvianti, aiutandoci a squarciare i veli della superficialità e della menzogna, senza stancarci di leggere e comparare documenti e racconti diversi: come se si trattasse di un grande puzzle da ricostruire, e che alla fine non può che dare un'immagine assoluta dei fatti e della storia, al di fuori di ogni tentazione relativistica e di ogni monismo.
Dalla Grande prostituta all'anno "Zero"
Allora ci accorgiamo come la massima socratica "so di non sapere" non sia poi così paradossale… specie quando miti ed eroi assoluti idealizzati, dopo anni di letture allegre e studi scolastici pilotati, finiscono per sciogliersi miseramente dinnanzi ai nostri occhi come neve al sole. Indagando tra le pieghe della storia non ufficiale e gettate in soffitta inutili pile di libri scolastici "politically correct", allora ci accoriamo come davvero la storia - specie dal Basso Medioevo in poi – sia stata scritta sotto dettatura di regie occulte e raccontata sulla base di falsità e luoghi comuni di ogni sorta, protesi a mistificare e nascondere il più possibile il "mistero" dell'uomo. Tra di essi il più paradossale è indubbiamente il più distruttivo di tutti: quello legato alla nascita del sistema bancario e alla diffusione della moneta debito.
Inganno che nasconde tuttavia percorsi ancora più bui, contorti ed occulti. Percorsi che ci condurranno a partire da oggi – fino alle prossime settimane – ad indagare su quel fenomeno ormai noto come "Nuovo Ordine Mondiale": controstoria che affonda le sue radici nella storia delle antiche civiltà pagane del passato, passando per Babilonia (l'antica prostituta di cui ci parla l'Apocalisse) e per l'Antico Egitto fino a giungere ed a confondersi con le drammatiche vicende della passione e morte di Gesù. La morte di Cristo – sacrificio di salvezza per l'umanità e porta d'accesso all'eternità tramite la Resurrezione pasquale, secondo la visione cristiana - se per una parte dell'umanità rappresenta "la speranza" e "la strada", dall'altra è da sempre stata vista come un oggetto di scandalo, un evento da rigettare o addirittura combattere con armi materiali e spirituali: si tratta – inutile negarlo, sarebbe anacronistico e fuorviante per tutti - di un'eterna sfida tra bene e male destinata ad un epilogo che la stessa Sacra Scrittura ci anticipa proprio nel Libro dell'Apocalisse.lcune tappe principali della Controstoria e Nobiltà Nera
RispondiEliminaUna storia, dunque, fatta di segreti e società occulte che trova nel suo percorso evolutivo dei punti fermi e rivoluzionari che sorprendentemente non coincidono assolutamente con le date e gli eventi tradizionali che la storia ufficiale ci ha insegnato a considerare come perni per leggere la storia: vedi Rivoluzione Francese o Guerre Mondiali. Tali fenomeni epocali sono bensì da inquadrare nella categoria degli effetti indotti di altri eventi molto più importanti ed incisivi nella nascita ed evoluzione del NWO. Pensiamo ad esempio alla riforma della chiesa anglicana sotto il regno di Edoardo VI (alla morte di Enrico VIII) al disconoscimento del miracolo della transustansazione dell'Eucarestia; alla correlata nascita della privatissima Banca d'Inghilterra (1694) o ancora all'istituzionalizzazione della stessa che giunse nel 1717: anno di fondazione – che coincidenza – della Gran Loggia (massonica) Madre d'Inghilterra. Episodi destinati a cambiare per sempre la storia moderna, come avvenne in quel celeberrimo 1º maggio 1776 su iniziativa del banchiere ebraico-sionista Amshel Mayer Rothschild che commissionò la fondazione della Setta degli Illuminati – società segreta a sfondo luciferino - ad un docente bavarese, Adam Weishaupt (1748-1830), un ebreo spacciatosi per "convertito al cattolicesimo" (copertura ideale per agire proprio contro il Cristianesimo).
uesta organizzazione raccoglie tutt'oggi un'élite che continua a fare proseliti nel mondo intero e che – come vedremo – obbedisce ad una cerchia ancor pià alta e ristretta di personaggi appartenenti alla cosiddetta Nobiltà Nera: eredi, organizzati in dinastie, di un progetto di cospirazione generato dalle forze del male, che si perde nei secoli. Gli Illuminati, come ormai noto, nacquero grazie alla compartecipazione organizzata dei principali capi delle varie massonerie internazionali, che a loro volta rappresentarono l'evoluzione speculare e degenere delle antiche muratorie medioevali.
RispondiEliminaIl Nuovo "Antico" Credo e il "Nuovo Ordine" dell'Apocalisse
Organizzati in dinastie, dunque, gli Illuminati ed i loro sottoposti e servi – che seguono la tradizionale struttura massonico-piramidale - sono convinti che un giorno il loro "signore" della luce (Lucifero o il GADU o Grande Architetto Dell'Universo) trionferà, "sconfiggendo la menzogna del Cristianesimo". Ma questa luce – nera – evidentemente nella storia ha portato frutti che di certo non possiamo che considerare quantomeno "paradossali", per non dire orribili, sovversivi, dissacranti e disumani: morte e distruzione sono stati ovunque i capisaldi di questa rinascita illuminata incentrata sulla sovversione di ogni legge morale ed ordine costituito, partendo dalla disintegrazione dei concetti stessi di Dio, Uomo, Famiglia e Nazione. I membri di questa società segreta tentano – come possiamo notare – di orientare l'umanità verso un Nuovo Ordine Mondiale, preparando l'avvento fisico dell'Anticristo, preannunciato dalla stessa Bibbia, alla fine dei tempi (Vedi Apocalisse).
Illuminati, Sionismo e Satanismo da Frank a Zevi
Non a caso i rituali satanici degli Illuminati utilizzano in maniera alterata e distorta numerosi simboli e scritti presenti nella Sacra Bibbia (Es.: "Sigillo di Salomone" – Libro dei Re, Antico Testamento – e "Stella di Davide"). Ma alla reinterpretazione "particolare" (stravolgimento) della Bibbia e dei suoi codici, gli illuminati hanno trovato naturale sbocco vitale anche nell'occultismo e nella stregoneria di carattere talmudico proveniente dalle antiche tradizioni babilonesi, sumeriche (Confraternita del Serpente), egizie (es.: culto di Horus) e druidiche, senza disdegnare incantesimi, sacrifici di animali (e di uomini) e pratiche di magia sessuale (es.: tantrismo). E non a caso la filosofia degli Illuminati - come ci spiega l'autore francese Laurent Glauzy - tracciando il profilo dell'israelita sionista Jacob Frank (1726-1791) parte dall'assunto che "il messia atteso dagli ebrei sarebbe venuto se il mondo si fosse completamente consacrato al male. Pertanto – continua Glauzy - Frank incoraggiava ogni forma di perversione sessuale presentando il male satanico come il bene supremo. Il padre di Frank – nota ancora l'autore – era stato scomunicato dai rabbini a causa delle sue derive sabbatiste, ovvero confacenti al credo luciferino del falso messia ebreo Sabbatai Zevi (1626-1676), nato nell'impero ottomano e convertitosi (falsamente) all'islam nel 1666" (Cfr.: Laurent Glauzy, "Illuminati. De l'industrie rock à Walt Disney: les arcanes du satanisme").
Iniziazione e Struttura Piramidale
RispondiEliminaInfine - sempre indagando la struttura degli illuminati – è curioso notare come man mano il livello della piramide salga, il gruppo gerarchico di riferimento aumenti il suo grado di segretezza adottando nuovi codici e strategie di comunicazione. Ogni gruppo – da quanto abbiamo potuto modo di vedere dall'analisi della conformazione delle varie loggie mondialiste, negli ultimi anni – è caratterizzato ed indottrinato a dovere sulla base di precisi obiettivi. Ma – ovvio – per entrare a far parte della cosiddetta "gerarchia satanica", bisogna occupare una posizione sociale di primo piano: una sorta di garanzia ad eventuali e sconvenienti tentazioni di "tradimento". Da filmati eccezionali e documenti (reperiti, ad esempio, attorno al mito dell'università dello Yale e degli Skull and Bones) gli adepti passano per rituali a gradi che giocano sulla morte: adagiati in bare, essi sono chiamati a confessare l'inconfessabile, i lati più oscuri della propria storia e del proprio ego, e poi a ripudiare il loro passato, rinascendo come servi di Lucifero, mediante la rinuncia irreversibile a Cristo e alla Trinità.
http://www.quieuropa.it/nobilta-nera-e-nuovo-ordine-mondiale-1/
Mark