di: Enrico Marino
Spesso ci si
chiede come sia potuto avvenire, in un lasso di tempo relativamente
breve, lo stravolgimento di valori e del sentire comune a cui assistiamo
quotidianamente. Nel volgere di pochi decenni, un insieme di principi e
un conseguente modo di pensare paiono definitivamente scomparsi,
lontani nello spazio e nel tempo, incredibilmente capovolti e
contrapposti all’attuale percezione e alla, apparentemente diffusa,
valutazione sociale di tanti fatti della vita comune. In realtà, un
lavoro obliquo di sovversione è durato decenni e il veleno inoculato
goccia a goccia ha prodotto i suoi risultati lentamente, senza lasciare
tracce evidenti, salvo determinare via via effetti sempre più
appariscenti e devastanti, ma ormai irreversibili. Sono quegli effetti
che percepiamo oggi sotto forma di un’asfissiante cortina di costrizioni
e di rigidità veicolate nel pensiero unico, nel linguaggio corretto,
nella storia falsificata, nella verità mutilata o negata, nei valori
invertiti, nei simulacri imposti, nei principi disconosciuti e
nell’ipocrisia imperante.