di: Carlo Giuliano Manfredi
Il mito di Sparta si prospettava a
fronte della crisi dell’universo ellenico, e ateniese nella fattispecie.
Il governo dei migliori contro quello dei mestieranti della politica;
un reciproco controllo delle funzioni che era garanzia di equilibrio,
contro la cronica instabilità delle democrazie; la sovranità della
legge, contro la passionalità dei collegi giudicanti. Sparta
rappresentava la nostalgia della sobrietà: tanto nello strenuo controllo
dei consumi, mentre le smanie futili e gravose del fasto devastavano
altrove quella misura che si era un tempo identificata con il gusto
ellenico, quanto nell’economia della parola.