Secondo le teorie della teosofia, riprese dalla filosofia indiana, e portate avanti anche dall’antroposofia, il kama loka è quel luogo tra la vita e la morte, tra la terra e il cielo, dove le anime vivono la loro ultimo stato prima del Devachan e della nuova reincarnazione. Kama loka letteralmente significa: il luogo (loka) del desiderio (kama).
Potremmo paragonarlo al purgatorio o al limbo cristiano. Dopo il kama-loka, per la dottrina induista, c’è il Devachan, il Paradiso. Per le teorie antiche, filosofiche e misteriosofiche, l’essere è composto di tre parti: corpo, anima, spirito. Su questa nostra dimensione materiale la morte dissolve il corpo, l’involucro di carne, ma non l’anima che dopo questo evento è libera di affrancarsi dalla prigionia della materia. L’anima non è immortale, è solo il tramite tra lo spirito e il corpo. L’anima è tutto quel bagaglio d’esperienze materiali e mentali – la psiche – che permette allo spirito di guidare il corpo, che altrimenti sarebbe un involucro inanimato. L’anima è l’individualità di una determinata reincarnazione: contiene il passato, pregi e colpe, e tutto ciò che abbiamo saputo fare su questa terra.
E’ il ‘nome’, l’individuazione, che ci viene dato alla nascita, i geni dei nostri genitori. Senza l’anima lo spirito non avrebbe i mezzi por connettersi e dirigere il corpo, per entrare in contatto percettivo con la realtà. L’anima non è immortale, è un involucro astrale, e al distacco dal corpo ancora mantiene tutto ciò che era della mente di quel corpo, di quel nome, di quel passato, delle speranze, dei sogni… tutto. Ma di ciò dobbiamo liberarci: e allora nel kama loka avverrà lentamente quella che viene chiamata la seconda morte.
Sarebbe troppo violento annichilire subito l’anima, denudare lo spirito e lasciarlo solo di fronte a se stesso. L’anima in qualche maniera protegge la lenta presa di coscienza dello spirito. E allora in questo stato astrale, nel kama-loka, l’anima vive in una specie di sogno, in un mondo simile a quello che ha lasciato, ma dove dovrà rendersi conto di tutti gli errori fatti nella vita materiale. E ne diverrà consapevole subendo ciò che ha inflitto agli altri. Dopo questo stato di sofferenza, e infine di raggiunta consapevolezza, di nuovo è immersa in una specie di oblio, e poi di sogno, dove tutte le sue speranze e sogni che non ha potuto realizzare in vita si realizzano. Tutto ciò è necessario, serve per dare pace allo spirito e per permettere di affrontare una nuova incarnazione.
Questo luogo è il Devachan, il Paradiso. Dopo di questo l’anima si dissolve e ciò che resta è lo spirito immortale, spirito che non ha una individualità, probabilmente, ma che condensa tutte le individualità del passato, e del futuro, una forma di vita difficile da definire, ma che probabilmente è pura energia, di là d’ogni determinazione d’esistenza, che invece appartiene al corpo e all’anima: all’esistere. Invece lo spirito è l’essere, che probabilmente si riunirà all’energia primordiale, divina. Ma su questo punto, come su tutto ciò che è al di fuori di ogni comprensione, come dio e l’aldilà, non è possibile dire di più, andare oltre. Per la religione cristiana c’è una sola vita da vivere, una sola esistenza, poi alla morte del corpo lo spirito (o l’anima, per la teologia cristiana sono sinonimi) si riunisce all’eterno.
Ma per le filosofie gnostiche che si ispirano alla filosofia greca, all’ermetismo, all’occultismo, una sola incarnazione non basta per purificare lo spirito. E allora il kama loka è necessario per renderci conto dei nostri errori, per iniziare una nuova vita dove possiamo migliorare o di nuovo scontare i nostri errori precedenti. E’ opinione delle conoscenze occulte che una sola vita non basta per la realizzazione dell’essere. Alla seconda morte, la morte dell’anima, al suo dissolvimento, lo spirito si riveste di una nuova veste astrale (l’anima) e si reincarna in una nuova esistenza per concludere ciò che ha lasciato incompiuto nella precedente reincarnazione, nella via verso la perfezione. Questa scelta viene fatta dallo spirito in base allo stato di perfezione raggiunto nelle precedenti reincarnazioni, e lo spirito sceglierà i genitori più adatti a migliorarlo nella sua vicenda terrena.
E se anche lo spirito potesse morire? Se lo spirito è energia, nulla ci vieta di pensare che uno spirito con poca energia si possa dissolvere, non dico scomparire, essendo la fiamma che lo anima immortale, ma perdersi in tante particelle nel flusso dell’energia infinita. Anche in base alle teorie teosofiche non sappiamo bene cosa ne sarà dello spirito nel suo ricongiungimento con l’Eterno, e neppure con precisione a cosa diavolo servi l’esistenza. E se ipotizzassimo che le esistenze servissero per accumulare energia? Per potenziare lo spirito, renderlo sempre più potente e individuale: fino a non far dissolvere l’anima e ricordare ogni esistenza passata… fino a diventare l’Uomo Dio delle pratiche occulte e della magia?
Torniamo a Giulio Kremmerz, alla magia avatarica, ossia la possibilità del mago di togliere un’anima da un corpo, di immettere in questo corpo un’altra anima, anche di un dio o di un demone, oppure la propria, o addirittura, prima della morte, di immettere in un feto la propria anima; e quindi di non passare per quello stato di oblio e dissolvimento del kama loka, non far dissolvere l’anima, mantenendo l’individualità e la memoria del passato e di tutte le reincarnazioni, di poter in vita, senza morire, travasare, ‘reincarnarla’, in un altro corpo la propria anima, scegliere volontariamente in chi reincarnarsi e quindi giungere a dirigere le reincarnazioni, e non subire quell’oblio che avviene per tutti nel kama loka. Affrancarsi dalla legge universale.
E quindi di reincarnazione in reincarnazione potenziare la propria anima, facendole aumentare d’energia, e renderla quasi immortale. E’ un po’ un barare con le leggi della natura e di dio. Ma il mago conosce queste leggi per rendere se stesso simile a dio. Sorge una domanda inquietante: le anime tolte ai corpi con la magia avatarica dove vanno a finire? E se venissero ‘assorbite’ dall’anima vampirica del mago… E come se non bastasse: tra le pratiche della magia avatarica vi è anche quella di mantenere l’anima attaccata al cadavere, di sopravvivere da morto e di continuare a vivere assorbendo energia… appunto come un vampiro.
Accumulando energia per continuare a vivere una vita materiale. Ma possiamo andare oltre: secondo le teorie teosofiche il kama loka sarebbe un mondo astrale di sogno, un mondo duplicato del nostro, dove noi per un periodo possiamo vivere. Attraverso queste pratiche di magia avatarica è possibile, per Erim, conte Alberti di Catenaia, riuscire a stare in ‘anima individuale consapevole’ in questo luogo, senza dover subire i vari processi, accumulando sempre più energia, in modo vampirico da altre anime, tenendole prigioniere nel kama loka, nutrendosi del loro dolore. E le anime dei suicidi o morti di morte violenta, sono le più confuse, non vogliono distaccarsi dalla vita: sono piene di rabbia e voglia di vivere. Vogliono continuare a vivere e si illudono. Inoltre, esse non muoiono completamente, restano nel Kama Loka e vivono qui il periodo di vita che le era stato dato; ossia, se una persona muore prima dei quarant’anni e non ha portato a compimento il suo Karma, che era di settant’anni, resta nel kama-loka tutti gli anni restanti per completare il suo karma. Un’anima che se ne è andata via in paura e dolore, può rimanere legata alla vitalità psichica di un vivente (è possibile quindi un rapporto mentale o eterico tra il mondo astrale e i viventi).
I maghi neri – accennati dalla teosofia e da Alexandra David-Neal nei suoi viaggi in Tibet – tengono prigioniere queste anime nel kama loka offrendo loro ciò che più agognano. Ossia i desideri e i sogni che non sono riusciti a realizzare in vita. Ma per fare ciò devono essere delle anime che non hanno concluso il karma, e che in più, data la loro morte violenta (suicidi o omicidi), sono ancora morbosamente attaccate alla vita.
A volte certi delitti sono consumati in vita per offrirli in questo luogo, per continuare ancora ad abusare di loro, ed infine mangiarne completamente l’energia, e più sono delle anime elette, e più e potente il loro magnetismo. Tenute prigioniere dei loro sogni, queste anime diverrebbero lentamente dannate, e quindi vittime per sempre dei loro carnefici, fino ad essere inglobate da questi. E questi esseri diabolici, questi maghi neri come li chiama la stessa teosofia, sussurrandone appena l’esistenza, possono essere denominati: i Divoratori. Divoratori della vita, del sangue e delle anime, per aumentare sempre più la loro potenza.
Questi esseri legherebbero a loro tutte queste anime, come in una catena magnetica, che li renderebbe sempre più potenti. Questi esseri possono essere visualizzati con il volto coperto da maschere leggere di seta rossa, il filo delle labbra mosso come da un fiato interno: ma sotto sono la morte, uno scheletro con della carne sanguinante e tessuti di cartilagine attaccati. Un po’ come le maschere mortuarie di alcuni santi nelle chiese.
Fonte
Lo sterminio della famiglia DeFeo
Il film Amityville horror uscito nel 2005 (remake dell'originale del 1979) è tratto da una storia realmente accaduta. Ronald DeFeo Jr. di 24 anni verso le 03:00 di notte del 13 novembre 1974, compie un massacro uccidendo tutti i membri della sua famiglia. Con un fucile a canne mozze uccide i suoi genitori, le sue due sorelle, e due fratelli.
Tutte le vittime dormivano nei loro letti e i loro corpi sono stati scoperti 15 ore dopo. Ronald durante il processo ha cercato di sostenere che era innocente, e di essere stato posseduto da un entità maligna, di essere stato portato a compiere quelle azioni da una voce insistente che lo tormentava nella sua mente. E' stato giudicato colpevole di sei omicidi di secondo grado e condannato a sei ergastoli.
La parte più inquietante dell'accaduto, si riferisce al fatto che la casa costruita nell'ultima metà del 1600, poggiasse le sue fondamenta su un antico cimitero indiano, molti asseriscono che questo sia solo una mito ma ci sono molti elementi che fanno pensare invece sia vero.
Nel Film viene ripreso questo particolare con l'aggiunta di un personaggio di nome Jeremiah Ketcham che torturava gli indiani proprio su quella terra, quest'ultimo sarebbe l'entità maligna che tiene prigioniere le anime degli indiani che in vita torturava.
Questa entità nel film spingeva gli abitanti della casa a commettere omicidi e di suicidarsi,in modo da ottenere il controllo su altre anime che intrappolava in questo limbo oscuro.
La storia raccontata nel film Amityville horror si riferisce proprio alla magia avatarica, e quando il giovane Ronald DeFeo affermava nel processo di essere posseduto da una entità diceva il vero ; molti altri film fanno riferimento a tali pratiche, molti omicidi e suicidi che apparentemente possono sembrare assurdi sono casi riferibili a quanto descritto, ma il discorso è molto ampio e lo affronteremo in altri articoli.
Ronald DeFeo
Un anno dopo gli omicidi la casa fu messa in vendita e nel dicembre del 1975 la famiglia Lee acquisto la casa. Dai primi giorni si accorsero che qualcosa non andava. Hanno riferito di essere stati svegliati nel cuore della notte da quello che sembrava una banda musicale. La signora Lee afferma che mentre si guardava allo specchio, vide una versione estremamente invecchiata di se stessa.
Ha anche riferito di essersi svegliata durante la notte a causa di un entità che stava sul suo letto lasciandola paralizzata dalla paura per diversi minuti e in un'altra occasione di avere la sensazione di levitare sopra il suo stesso letto.
Dai fori delle serrature usciva melma verde, una camera da letto era sempre infestata da mosche, e guardando fuori dalla finestra della camera vide un maiale che fluttua nell'aria con brillanti occhi rossi. Hanno sempre sentito dei passi provenienti dalle camere da letto al piano di sopra, quando nessuno era lì, e un episodio ripetuto varie volte di un volto fuori con brillanti occhi rossi sbirciando dalla porta del soggiorno presso di loro.
Foto scattata dai ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warren nel 1976,mentre stavano indagando sulla casa. Si pensa che la figura ripresa appartenga a John DeFeo, uno dei familiari uccisi nel massacro. La foto fu però resa pubblica nel 1979, lo stesso anno in cui il film originale è stato rilasciato, quindi molti pensano trattasi di un fotomontaggio e di una trovata pubblicitaria per l'uscita del film.
Alcune scene del film del 2005
la scena dove si vede Jeremiah Ketcham
WW, non ho capito bene. Come ci possiamo difendere da questi divoratori? Ma Agharti, essendo un Eone buono, protegge le anime?
RispondiEliminaNon è così facile ne semplice il contatto tra dimensioni. Direi che nella stra maggioranza dei casi sospetti, si tratta di auto illusione. Se fosse così usuale un intervento di anime vampire, o malvagie dall'aldilà, noi poveri esseri incarnati sulla Terra saremmo soggetti ad ogni tipo di influenza psicologico-spirituale. Per fortuna e per una legge che tutto regola, l'azione di sedicenti maghi neri o forze demoniache non è quasi mai reale. Quindi certe suggestioni lasciamole ai film di Dario Argento o al vaglio di psichiatri da manicomio criminale Buone feste a tutti dal vostro Luigi Pastorello
RispondiEliminaNon è così facile ne semplice il contatto tra dimensioni. Direi che nella stra maggioranza dei casi sospetti, si tratta di auto illusione. Se fosse così usuale un intervento di anime vampire, o malvagie dall'aldilà, noi poveri esseri incarnati sulla Terra saremmo soggetti ad ogni tipo di influenza psicologico-spirituale. Per fortuna e per una legge che tutto regola, l'azione di sedicenti maghi neri o forze demoniache non è quasi mai reale. Quindi certe suggestioni lasciamole ai film di Dario Argento o al vaglio di psichiatri da manicomio criminale Buone feste a tutti dal vostro Luigi Pastorello
RispondiEliminaio che da piccola sentivo passi, e russare mentre tutti eran svegli, mi devo preoccupare? Ora non sento più nulla. Anche altre persone della stessa famiglia sentivano altro. Mi ricordo che il sentir russare finì quando mi feci coraggio, non so come, ed iniziai a perlustrare tutte le stanze alla ricerca del rumore. Ho sempre pensato che essendo circondata da parenti infimi di una cattiveria assurda che fossero loro ad attirarli, ma ho anche più tardi pensato che il carattere di questi parenti
RispondiEliminapotesse essere stato influenzato da quelle presenze. Io mi ritrovo a vivere sempre in quella casa non per scelta ma per obbligo(non fare un cambiamento da quando si nasce credetemi è dura), per non lasciar solo mio padre bisognoso di cure ed attaccatissimo a quella casa. Leggendo l'articolo non ho potuto fare a meno di raccontarlo, e dubbi mi sorgono. Mi devo preoccupare? Come ci si difende?
Grazie white wolf
Una mia zia vedova da circa un anno e mezzo mi ha raccontato che una sera mentre stava riposando si è sentita abbracciare, si gira credendo di trovare la figlia ed invece non c'era nessuno. Lei è sicura sia stato il marito anche perchè dice di percepirne la presenza. Se davvero è così quella presenza ha piena coscienza di vivere lì. E' questa presenza che viene chiamata spirito? ed in questo caso l'anima è ancora unita allo spirito? Può assorbire energia da chi vive lì?
RispondiEliminaLuigi buone feste anche a te
RispondiEliminaNella maggioranza dei casi sono innocui e molte volte sono solo proiezioni energetiche del corpo fisico,sono entita artificiali che hanno le sembianze della persona ma nn sono lo spirito,sono legati agli ambienti dove la persona era attacata in vita.Quindi non preoccupatevi al più si nutrono di elettromagnetismo come ad esempio apparecchiature elettroniche,e anche in casi estremi non possono dare fastidio più di tanto, ricordate gli che sono morti se riuscite ad avere un contatto e loro se ne andranno.
RispondiEliminaMa ci possono aiutare in qualche modo?
RispondiEliminaNon preoccuparti nessuno può andare contro la tua volontà, si può agitare con l',inganno ma se si ha consapevolezza delle cose nessuno può agire al di fuori del tuo volere,quindi sei tu stesso che ti proteggi.
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