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venerdì 31 luglio 2015

John Coleman: il Comitato dei 300





 

Nel saggio dell’ex agente segreto inglese John Coleman l’incredibile strategia di un oscuro e potentissimo Nuovo Ordine Mondiale per deindustrializzare e impoverire il nostro Paese – La morte di Aldo Moro voluta e pianificata per destabilizzare il Medio Oriente – Il ruolo della nobiltà nera di Venezia e Genova nella finanza del pianeta.
 
L’Italia è sotto il tiro di grandi poteri finanziari mondiali, che hanno deciso di ridurne drasticamente il comparto industriale per trasformarla in un Paese arretrato di tipo feudale. 



A rivelare questa congiura, che casualmente coincide con l’attuale recessione, è il libro “The Conspirator’s Hierarchy: The Committee of 300” del dottor John Coleman (“La gerarchia del cospiratore: Il Comitato dei 300”), pubblicato in inglese dalla World Int. Review di Las Vegas, negli Stati Uniti. Questo libro, giunto ormai alla quarta edizione mondiale, non è mai stato tradotto in italiano. E, se lo si legge, se ne capisce anche il perché. 






Infatti, in questo volume di 465 pagine viene spiegata la strategia che sarebbe stata adottata dal club dei potenti più forte al mondo, appunto il Comitato dei 300 fondato dall’aristocrazia inglese nel 1727, ( una dei più importanti centri di cordinamento dell'elite ebraica NDR)  per ridurre drasticamente il numero di quelli che vengono definiti “useless eaters” (letteralmente “mangiatori inutili”), riportando le economie nazionali a un livello pre-industriale. In altre parole, secondo loro, sarebbe necessario riportare la popolazione mondiale a livelli precedenti il Novecento. 

Il potere, sempre secondo questi signori, deve essere concentrato nelle mani di pochi, ricchissimi e potentissimi finanzieri (si fanno chiamare The Olympians, considerandosi simili ai mitici dei greci dell’Olimpo), i quali decideranno che cosa sia meglio per tutti, Paese per Paese. I primi tre a essere presi di mira, cioè quelli dove dovrebbe essere adottata questa strategia di impoverimento della popolazione, sarebbero Italia, Argentina e Pakistan.

Ma prima di entrare nel merito della questione, ampiamente e dettagliatamente spiegata nel libro, vediamo di conoscere un po’ meglio l’autore. John Coleman, Ph.D. (cioè titolare di quello che in Italia chiamiamo un dottorato di ricerca), classe 1935, è un ex agente del servizio di spionaggio britannico M16, successivamente trasferitosi negli Stati Uniti. 


Qui, dopo aver acquisito la residenza, ha scelto di diventare cittadino americano. Studioso di fama mondiale, considerato uno scienziato della politica ed un economista, autore di decine di libri pubblicati in otto diverse lingue, Coleman è arrivato alla conclusione che la finanza e la politica dell’intero globo siano realmente nelle mani di un Comitato di 300 notabili che decidono le sorti del pianeta. 

Non si tratta di una scoperta del tutto nuova. Già nel 1909 era uscito un articolo in tedesco (“Geschàftlicher Nachwucs” di Walter Rathenau), nel quale veniva spiegato per la prima volta che ciò che accadeva nel mondo era opera di un gruppo ristretto di individui che agiva secondo una precisa e meditata strategia. 

La Rivoluzione Russa, la Prima Guerra Mondiale, l’ascesa di Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, non sarebbero affatto casuali. Tutto sarebbe stato ordito e organizzato da potenti finanzieri che agivano secondo uno schema preordinato. 
Coleman ci avrebbe messo 35 anni per verificare questo assunto. E dopo una miriade di interviste ad ammiragli, capi dei Servizi Segreti, ufficiali di alto rango, politici, banchieri ed economisti, è giunto alla conclusione che quel Comitato dei 300 esiste davvero. 
E in fondo al suo libro riporta i nomi dei passati e dei presenti membri di quel sodalizio. Compresi quelli degli italiani che ne facevano, e ne fanno, parte.

E’ curioso notare che tra gli antichi fondatori del Comitato dei 300, ispirato alla The East India Company britannica, si trovassero diversi rappresentanti della nobiltà nera veneziana e genovese ( che fanno parte della casta reale dell'elite ebraica che si sono insediati e preso il potere in Europa dopo la caduta dell'impero romano NDR). Aristocratici, questi ultimi, che avrebbero ancora oggi “scanni” tra le fila dei 300.


Del resto, non tutti sanno che la casata di Windsor ( di origine ebraica NDR) degli attuali regnanti britannici, venne così definita dal re Giorgio V nel 1917, ma avrebbe dovuto chiamarsi più propriamente casata dei Guelfi, una delle più antiche famiglie della nobiltà nera di Venezia, dalla quale discendeva la regina Vittoria.


Vediamo dunque un po’ più da vicino che cosa scrive Coleman. Prima di tutto, l’attuale Comitato dei 300 sarebbe presieduto da Etienne Davignon, diplomatico, politico e dirigente d’azienda belga, più volte Commissario europeo, proveniente da una delle più blasonate famiglie dell’aristocrazia del vecchio mondo. 


Davignon, infatti, è anche visconte, nonché presidente del Gruppo Bilderberg, l’altro sodalizio esclusivo degli industriali e dei magnati della finanza internazionale. Il Bilderberg sarebbe una delle organizzazioni controllate direttamente dal Comitato dei 300. Per la cronaca, ne fa parte anche l’attuale Presidente del Consiglio, professor Mario Monti (“Il Club Bilderberg” di Daniel Estulin, Arianna Editrice, pag. 273). 

Secondo Coleman, Davignon sarebbe uno strenuo difensore della teoria della deindustrializzazione, con crescita zero. Una prova sarebbe il Piano Davignon del 1981 che promosse la riduzione della produzione siderurgica, la fine dei sussidi pubblici al settore e 
un drastico ridimensionamento del numero degli addetti. 





L'ebreo Etienne Davignon


Una strategia, questa, che venne poi sposata anche dal presidente Reagan, con disastrose conseguenze per l’industria americana, a tutti i livelli e fino ai giorni nostri.

Ebbene, ad un certo punto il Comitato dei 300 avrebbe deciso di mettere in pratica la propria politica di contenimento industriale per ridurre la “surplus population” (cioè la “popolazione in eccesso”) in Italia, Argentina e Pakistan. “Attualmente l’Italia è di fatto sotto il controllo di segreti governanti designati dalla loggia P2 della Massoneria – scrive Coleman – . Le corporazioni dirigono l’Italia. I partiti dell’opposizione italiana definiscono lo status quo corporativismo fascista”.


La cosa più singolare riguarda il metodo adottato dai 300. Coleman sostiene che la loro politica sia quella di sostenere in tutto il globo una diffusione della sinistra politica, sull’esempio dei Socialisti Fabiani. Stiamo parlando di un movimento politico e sociale istituito nel 1884 a Londra col nome di Fabian Society. Si ispirava a Quinto Fabio Massimo, detto “il temporeggiatore”, che contro Annibale aveva usato una strategia attendista di lento logoramento. Il fabianesimo credeva, appunto, ad una graduale evoluzione della società attraverso riforme che portino passo dopo passo verso il socialismo. Il marxismo, invece, crede in un cambiamento repentino e rivoluzionario.





 




Una volta imposto il modello socialista, i 300 lo controllerebbero dall’alto, impedendo che vi siano contestazioni o rivolte ( sottolineamo che il socialismo che intendono loro è un collettivismo di tipo comunista con unico scopo la schiavitù lo sfruttamento e il controllo totale delle masse, spiegato bene nel romanzo 1984 di George Orwell,la parola socialismo serve solo ad ingannare, la realtà del loro progetto è spiegata perfettamente nei protocolli dei savi di sion NDR). Dunque, una sinistra che verrebbe controllata da una dittatura occulta e potentissima a livello planetario.  

Ovviamente, nessuno dei sudditi dei regimi socialisti potrebbe mai immaginare che quei governi siano stati voluti da una ristrettissima cerchia di super miliardari che, di fatto, avrebbero costituito un Nuovo Ordine Mondiale.

Per quanto ci riguarda, la notizia più clamorosa che ci dà Coleman la si legge a pagina 47, dove viene raccontata la tragedia di Aldo Moro. Secondo quanto riporta il libro, l’attentato di via Fani, il rapimento e l’uccisione dello statista furono progettati e portati a termine dal Comitato dei 300. 




Immagini dell'assasinio di Aldo Moro


L'attentato di via Fani





Altro che Brigate Rosse. I terroristi ci misero la faccia e l’organizzazione, ma l’operazione sarebbe stata manovrata interamente dai 300. Moro, infatti, si opponeva alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione italiana che sarebbe stata commissionata dai 300 al Club di Roma. “Il 10 novembre 1982, in un tribunale di Roma, un buon amico di Moro (si trattava di Corrado Guerzoni n.d.r.) testimoniò che l’ex primo ministro venne minacciato da un agente del Royal Institute for International Affairs (RIIA) che era anche un membro del Comitato dei 300 e Segretario di Stato. 

Il testimone disse che quell’uomo era Henry Kissinger – scrive Coleman – L’ex primo ministro Moro venne rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 e successivamente brutalmente ucciso a colpi di pistola. Fu al processo dei membri delle Brigate Rosse che diversi di loro testimoniarono di essere a conoscenza del coinvolgimento ad alto livello degli Stati Uniti nel complotto per uccidere Moro. E uno di essi coinvolse Henry Kissinger in questo complotto omicida. Quando Moro venne minacciato, ovviamente Kissinger non era più al servizio della diplomazia americana, ma piuttosto agiva secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio politico estero del Comitato dei 300. Questa notizia non venne mai diffusa da nessuno dei media o delle stazioni televisive”.





 Da sinistra verso destra l'ebreo Henry Kissinger e l'ebreo Gianni Agnelli



Ma anche negli Stati Uniti, continua Coleman, nessuno arrivò mai ad accusare formalmente Kissinger. Perché, allora, tutto questo sarebbe accaduto?

“Nel mio resoconto del 1982 su questo crimine – spiega Coleman – abbiamo esposto che Aldo Moro, un leale membro del Partito Democristiano, venne ucciso da assassini controllati dalla loggia P2 che avevano come scopo quello di portare l’Italia entro i confini del progetto del Club di Roma per deindustrializzare il Paese e ridurne considerevolmente la popolazione. Il progetto di Moro di stabilizzare l’Italia attraverso la piena occupazione e una pace industriale e politica, avrebbe rafforzato l’opposizione cattolica al comunismo, e reso la destabilizzazione del Medio Oriente (che era l’obiettivo primario) molto più difficile da ottenere per il Comitato”.






Aldo Moro con Henry Kissinger


I 300, insiste Coleman, non si pongono piani a breve scadenza. Anzi, è vero il contrario. Lo proverebbe l’omicidio di Moro.

“La sua morte – si legge nel libro – rimosse i posti di blocco al progetto di destabilizzare l’Italia, e, sulla base di quanto noi sappiamo adesso, ha permesso i piani della cospirazione per il Medio Oriente, portati a termine nella Guerra del Golfo, 14 anni più tardi. L’Italia venne scelta come bersaglio tipo dal Comitato dei 300 a causa della sua importanza per i cospiratori. Un’importanza dovuta al fatto che fosse il Paese europeo più vicino al Medio Oriente e con più stretti rapporti alla politica e all’economia del Medio Oriente. Inoltre è anche sede della Chiesa cattolica, che Rothschilds aveva ordinato a Weishaupt di distruggere”.

Il riferimento sarebbe ad un antico progetto dei banchieri Rothschilds, potenti membri del Comitato, di affidare ad un loro addetto, Adam Weishaupt, il piano per distruggere la cristianità (Le religioni devono essere distrutte dall'interno per fare posto ad una nuova religione che unifichi l'umanità in un nuovo ordine mondiale,quindi le vecchie religioni devono essere deposte per poi crearne una nuova a livello globale NDR).

Sempre secondo Coleman, l’Italia è importante anche per un’altra ragione del panorama mondiale. Il nostro Paese, infatti, viene considerato la porta di accesso dell’Europa per la droga proveniente dall’Iran e dal Libano.

Ma l’aspetto più inquietante di questo interesse della finanza mondiale verso l’Italia, resta quello della copertura che sarebbe stata esercitata da non meglio precisati ricchi italiani, nei confronti dei brigatisti e della Massoneria deviata.


“Sin dal 1968, quando venne istituito il Club di Roma – scrive Coleman – numerosi gruppi si sono associati sotto l’ombrello del Socialismo allo scopo di far cadere diversi governi italiani, per destabilizzare il Paese. Tra questi, la nobiltà nera di Venezia e Genova, la Loggia P2 e le Brigate Rosse, tutti quanti operavano con lo stesso obiettivo. Investigatori della polizia che lavoravano al caso Brigate Rosse-Moro, sono venuti a conoscenza dei nomi di diverse importanti famiglie italiane che controllavano da vicino i leader di questi gruppi terroristici. La polizia scoprì inoltre le prove che, in almeno una dozzina di casi, queste potenti e importanti famiglie avevano messo a disposizione le loro case e proprietà per essere utilizzate come basi sicure per le cellule delle Brigate Rosse.


La ‘nobiltà’ americana – continua Coleman – ha fatto la sua parte per distruggere la Repubblica Italiana. Un notevole contributo in questo senso è venuto da Richard Gardner, allora Ambasciatore a Roma per conto del presidente Carter. A quel tempo, Gardner operava sotto il diretto controllo di Bettino Craxi, un membro importante del Club di Roma e uomo chiave della NATO”.

Secondo Coleman, Craxi sarebbe stato il primo referente dei cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. E, a supporto di questa dichiarazione, gli addebita anche la responsabilità di aver introdotto nella legislazione italiana divorzio e aborto, creando una ferita non rimarginabile nella società italiana. A onor del vero, però, queste accuse non vengono poi dimostrate con prove evidenti e incontestabili. E per quanto riguarda divorzio e aborto, le affermazioni di Coleman sono per lo meno discutibili.

 

Ben più documentata è invece la parte che riguarda Giovanni Agnelli (Torino 12/3/1921 – Torino 24/1/2003), definito “uno dei membri più importanti del Comitato dei 300”, e il suo amico Aurelio Peccei (Torino 4/7/1908 – Torino 13/3/1984). Peccei, la cui figura non tutti conoscono, fu il fondatore del Club di Roma che Coleman definisce “un ombrello dietro cui si cela un’organizzazione cospiratoria, un matrimonio tra finanzieri anglo-americani e le famiglie della nobiltà nera d’Europa, particolarmente della cosiddetta ‘nobiltà’ di Londra, Venezia e Genova”.

Peccei, comunque, era tutt’altro che uno sconosciuto. Durante la Resistenza aveva militato nelle fila di “Giustizia e Libertà” ed era stato anche arrestato, incarcerato e torturato. Nel 1949 si trasferì per conto della Fiat in America Latina, dove in Argentina fondò la Fiat-Concord, succursale dell’industria italiana. 

Nel 1958 tornò in patria dove fondò la Italconsult, una joint-venture che comprendeva marchi italiani come Innocenti, Montecatini e Fiat. Nel 1964 venne nominato amministratore delegato della Olivetti e quattro anni dopo, nell’aprile del 1968, fondò il Club di Roma insieme allo scienziato scozzese Alexander King.




 Aurelio Peccei



L’atto di accusa di Coleman verso Peccei è pesantissimo, in quanto lo scrittore sostiene che l’imprenditore italiano abbia avallato nel suo libro “Limits of Growth” (“Limiti della crescita”) un progetto che portò le popolazioni di diverse nazioni africane alla morte per fame. Questo “piano” venne poi formalizzato nel “Global 2000 Report”.

Il libro continua la sua lunga esposizione trattando di un’infinità di altri argomenti. Si parla anche dei Beatles, il cui successo sarebbe stato guidato da Theodor Adorno; dei miliardari inglesi che finanziarono prima Lenin e poi Hitler; della morte di Grace di Monaco, che sarebbe stata provocata come presunta ritorsione contro il principe Ranieri; del vastissimo mercato della droga che da secoli finanzia le famiglie più in vista del pianeta; dell’incredibile influenza che l’aristocrazia britannica avrebbe ancora oggi sulla Casa Bianca di Washington; della carriera di Henry Kissinger all’ombra del discusso docente di Harvard William Yandall Elliot; del presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I; 

del complicato e multi sfaccettato complotto che ha portato all’uccisione del presidente John Kennedy, che osò opporsi ai piani del Comitato dei 300, con un incredibile elenco di morti misteriose che vennero subito dopo. Infine, per chiudere tornando all’Italia, del “Permindex affair”, cioè della rete spionistica clandestina che opererebbe da anni nel nostro Paese.







Forse, però, ciò che cattura di più l’attenzione del lettore è la lista dei membri del Comitato dei 300, passati e presenti, che parte da pagina 417. Ne cito alcuni, solo per ricordare i più noti, specificando però che Coleman non sempre spiega quali siano state le sue fonti . 


Si parte dal già nominato Giovanni Agnelli, di cui si conosceva da sempre anche l’appartenenza al Bildelberg Group (lasciata in eredità ai successori), per proseguire con Beatrice di Savoia, l’ex presidente USA George W. Bush, il conte Vittorio Cini, l’industriale-editore Carlo De Benedetti (il nome viene riportato come Carlo De Benneditti), la regina Elisabetta II, la regina Giuliana d’Olanda, la regina Sofia di Spagna, la regina Margrete di Danimarca, l’economista John Maynard Keynes, l’onnipresente Henry Kissinger, l’ex presidente francese Francois Mitterand, il faccendiere Umberto Ortolani (P2), l’ex leader svedese assassinato Olaf Palme, Aurelio Peccei, il cardinale Michele Pellegrino, il Principe Filippo di Edimburgo, il banchiere David Rockefeller, Sir Bertrand Russel, il diplomatico ed ex Segretario di Stato Cyrus Vance.

A quanto pare, dopo aver scritto e pubblicato questo libro (l’ultima ristampa risale al 2010), il dottor Coleman ha preso alcune precauzioni per la sicurezza della sua persona. Tuttavia, a prescindere dai pur comprensibili timori di un uomo di 78 anni, nessuno può affermare con assoluta certezza che quanto scrive Coleman corrisponda alla pura e semplice verità dei fatti. Nonostante questo, non c’è dubbio che la lettura di questo libro lasci addosso una forte inquietudine sulla realtà segreta e misteriosa del mondo che ci circonda. 

E una domanda sorge spontanea: ma quanto sappiamo, in realtà, di ciò che succede intorno a noi? A ognuno la sua risposta.
 



Per chi ne volesse sapere di più, il sito dell’autore è www.coleman300.com.



“The Conspirator’s Hierarchy: The Committee of 300” di John Coleman, World Int. Review (Las Vegas, Stati Uniti), 1997-2010, pp. 465, ISBN 0963401947, $26.95.







fonte articolo: informarexresistere.fr









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13 commenti:

  1. ..è un ex agente del servizio di spionaggio britannico M16..
    l' m16 è un fucile mitragliatore forse si voleva scrivere MI 6 (servizio segreto estero) parlallelo al MI 5 (servizio segreto interno) del regno unito

    jj

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  2. .... Secondo Coleman, Craxi sarebbe stato il primo referente dei cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. ....

    questa o è una panzana grande una casa oppure è la solita visione miope degli anglo sassoni che in quanto tali non saranno mai in grado di capire in modo profondo la mentalità italiana dove sono le parole non dette le più determinanti, dove il potere usa la steganografia orale da secoli per non farsi capire. Dubito che Craxi nonostante i tanti difetti che aveva volesse il male del Paese, fu invece uno degli ultimi uomini di Stato di levatura, finanziò invece il medio oriente e svariati altri gruppi in europa secondo la sua ideologia socialista, rivoltò il suo partito come un calzino (secondo me in peggio) e lo fece 10 anni prima degli altri partiti, cosa che gli permise di portare il psi che aveva un seguito poco sopra il 10% ad essere ago della bilancia in Italia dalla metà degli anni 70 fino a tangentopoli, forse fù uomo legato agli americani ma sicuramente ebbe un cambiamento di rotta e la cia e kissinger in particolare non gli perdonarono i fatti di sigonella, epilogo del dirottamento navale da parte di george habbash dell'Achille Lauro dove trovò una morte orribile l'ebreo klinghoffer, questo gli cagionò la promessa mantenuta di distruggerlo da parte degli USA, ciò avvenne con tangentopoli, messa in scena che svelò il segreto di pulcinella che la corruzione in Italia esisteva da sempre, indagini messe in atto dall'allora p.m. Di Pietro che pare fosse da tempo a qualche livello nei ranghi della CIA e che sia stato formato all'interno di quell'apparato. Notizie non confermate con certezza affermano che la sua laurea sia stata quantomeno "pilotata" dato che all'epoca del suo ottenimento egli lavorava ancora nella polizia di stato e non risulterebbe avesse mai utilizzato il monte ore disponibile di permessi per il suo contratto di lavoro per assistere a lezioni o sostenere esami. Dovesse un domani risultare vero ciò apparirà palese come tangentopoli e molto altro siano stati metodi per modificare pesantemente la vita politica italiana da una regia straniera che si avvaleva di pezzi dello Stato.

    jj

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    1. Si non sono d'accordo neanche io su questa nota dell'autore,però c'è un discorso da fare,la gente deve capire che il nostro paese è stato invaso e sottomesso dall'impero usurocratico usa-Sion,quindi chi va al potere è per forza scelto dai lor signori e deve eseguire gli ordini, mettono fantocci solo per non palesare che siamo invasi e dominati militarmente,economicamente e moralmente,se metterebbero un governatore americano sarebbe troppo palese e la favola della liberazione crollerebbe,quindi usano fantocci e per questo anche Craxi doveva per forza essere stato scelto dai lor signori,poi gli giro le spalle, e pago questa sua ribellione con l'esilio,quindi su questo punto diciamo che l'autore non ha approfondito bene ma sul resto sono completamente d'accordo.

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    2. anchio ww sul resto sono completamente d'accordo, aggiungo che anche lo psiconano (berlusconi) detto trombolo girò le spalle col tempo a chi lo mise al potere e tutte le vicissitudini che ha ora sono semplicemente il risultato di questo volta faccia, io da anni credo che i nostri politici anche ad alto livello non abbiano capito assolutamente un cazzo di quelle tesi che ora si chiamano complottiste, abbiano semplicemente cavalcato il potere credendo di usare ed invece essendo usati da persone e organizzazioni, quando poi se ne rendono conto fanno due cose, o si fanno pagare il silenzio profumatamente oppure soccombono lottando dopo essersi girati, ma ovviamente essendosi venduti sia a livello materiale sia a livello animico non possono che perdere dato che le forze in campo non sono solamente materiali ma vengono dai reami spirituali ed essendo loro compromessi col male per aver "firmato" quel famoso patto non possono che perdere. c'è un fatto da chiarire ed è importante anzi determinante e citerò un esempio, chi non si compromette col male dal male non può essere toccato direttamente, ti possono condizionare la vita e rendertela molto pesante ma se tieni botta non riescono a distruggerti mai completamente, l'esempio è questo: una certa simone weil ebrea francese credo, appartenente alla rosa bianca (fratellanza bianca) non fù mai toccata ne deportata da hitler e questa riuscì persino a rifiutare una di lui richiesta di udienza, ciò significa che nonostante tutto il potere che ebbe, hitler non potè nemmeno avvicinarsi al bene, questo sognifica diverse cose, la prima che come sostenuto da coscienze in rete alla lunga è il bene che sovrasta il male e il male nel mondo duale ha un suo ruolo di crescita (ne so qualcosa, come del resto tutta la mia famiglia da migliaia di anni (molte migliaia) !!!) o meglio che come dice aivanov esistono 3 logge quella nera quella bianca e quella superiore che le riunisce, gurdjieff diceva che c'erano 3 forze, la positiva la negativa e la neutralizzante. significa anche il il male è banale e cieco invece il bene deve essere intelligente ordinato e diligente, per costruire una casa ci vuole forza conoscenza organizzazione preparazione e studi di anni, una società che produca conoscenze un tessuto sociale che permetta di esistere a una moltitudine di capacità e molto altro, per distruggere una casa basta un bambino che accenda la miccia di una bomba, qual'è la differenza ? la differenza è che costruire è molto più difficile che distruggere.
      io credo che quanto ora sia necessario che la razza bianca faccia sia quello come sempre di prendersi la responsabilità di tutte le altre perchè è solo in europa che con i millenni si sono messe le basi per un ritorno all'età dell'oro di atlantide e ci sono volute migliaia di anni e sofferenza perchè si realizzi ora la possibilità di uno sviluppo spirituale dell'umanità che è imprescindibile e improcrastinabile, credo che per ognuno di noi nel suo piccolo sia necessario dare il massimo per questo, anche se è una strada aspra e pregna di pericoli dove cadere e sbattere pesantemente è un pericolo costante, dove la solitudine è una compagnia costante ed è una strada avara e costosa dove ci si spella le dite per progredire, una strada dove spesse volte sei tradito dalle persone più vicine, dove se sei ferito tutti sono pronti a sbranarti, ma alla fine della strada ..... alla faccia dei gesuiti .....

      deus lo volt

      jj

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  3. Quindi moro, come lincol,keyns e kennedy sono stati massacrati in quanto "giusti" e protettori del mondo...o sbaglio?

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  4. Diciamo che avevano idee opposte a quelle di lor signori

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  5. White, wolf, tu dici che dobbiamo seguire le idee di ubuntu ossia niente denaro,ma forse,prika bisogna batterli con moneta sovrana e altro. Una volta battuti, si ijsegna pian piano i valori dell'ubuntu

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    1. L'articolo è sicuramente interessante ma non credo in programmi specifici con nomi particolari, il denaro non deve esistere è solo uno strumento di dominio è anche se usato in modo giusto incita l'avidità e l'egoismo oltre che creare energie negative, è ora che l'uomo ritorni al suo stadio naturale, ma bisogna evolvere spiritualmente per prendere coscienza di questo, non credo che progetti che non tengano conto di questi fattori possano avere successo, in pratica l'umanità va educata e mostrata la via,affinché la paura insita nell'uomo medio ceda il passo alla verità,un mondo senza soldi è possibile ci sono migliaia di modelli di società diversi,anzi io direi che se non la facciamo finita con i soldi non ci sarà nessun futuro per l'umanità e il mondo.

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    2. Capito, quindi i programmatori e altro, dovrebbero cedere gratuitamente il loro lavoro in cambio di una quantita X di cibo per Y tempo? una specie di baratto avanzato?

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    3. Una civiltà evoluta non deve e non può avere bisogno di un pezzo di carta per vivere, ognuno con le proprie passioni e professionalità contribuisce alla sua comunità,un esempio con 4 ore alla settimana o quanto ritiene necessario se prevede più tempo,e di conseguenza accede a tutte le risorse siano esse tecnologiche,alimentari o altro, ognuno non lavora più per se stesso per sopravvivere come imposto oggi, ma contribuisce a migliorare la propria comunita, ma attenzione non è comunismo o il collettivismo statalista che con l'inganno mira alla schiavitù dei popoli,questo di cui parliamo noi è la base di una società umana creata per l'uomo non per schiavizzare l'uomo è il pianeta, il concetto del denaro deve sparire di conseguenza l'uomo non accede alle risorse perché lavora, ma accede alle risorse per suo diritto divino, e questo implica un uomo responsabile che contribuisce al benessere della sua società e la migliora continuamente, rispettando la natura e gli altri esseri e che si considera suo difensore non sfruttatore,si parla di concepire un altra prospettiva non è solo idealismo o utopia come gli stolti credono, noi parliamo di una società con una prospettiva diversa, e preparatevi perché questo è il futuro che attende l'umanità ritornata libera, cosa faranno queste elite di sub umani quando il denaro che usano come catene per l'uomo brucerà con le loro banche? Cosa faranno quando i loro servi temeranno la nostra spada più che la loro frusta? Il loro mondo è finito che lo sappiano o no.

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    4. In più aggiungerei una frase che racchiude tutto il lavoro di manipolazione mentale e inganno che questa civiltà odierna sparge come veleno nelle menti dei deboli o profani, quando parli di una società in cui non esistono i soldi i più rispondono: " senza soldi nessuno farebbe niente"; no è errato senza soldi nessuno farebbe quello che i padroni della grande illusione vogliono, senza soldi nessuno taglierebbe le foreste per le multinazionali del legno, nessuno farebbe lavori inutili e usuranti,nessuno farebbe guerre per il petrolio, nessuno lavorebbe per costruire mega yacht ai ricchi, e così via dicendo, senza i soldi i signori della carta vedrebbero tranciato il pilastro principale del loro maligno potere, la nostra grande battaglia mira a questo,e siamo tornati per finirla una volta per tutte,e non ci fermeremo mai, non cederemo mai finché questo non sarà raggiunto, lo dobbiamo fare per le generazioni future.

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  6. io aggiungerei che tutte le culture anche relativamente recenti che non utilizzavano il denaro sono state prima bollate come primitive e poi assolutamente cancellate, basti pensare ai nativi americani. aggiungo un piccolo aneddoto che mi raccontò un amico, questo andava spesso in ferie in un'isola tropicale dove si godeva per un periodo limitato una vita libera avendo fatto amicizia con alcuni nativi andava a pescare con loro e partecipava per quanto consentito dai costumi alla vita del villaggio, un giorno uno di loro gli disse a bruciapelo; "lavori un intero anno per poter vivere un solo mese qui come veramente ti piace, ma perchè non resti e basta ? tanto anche gli altri 11 mesi sei qui con la testa, la tua non è vita". il mio amico restò basito e andò in crisi per queste semplici parole.

    siamo talmente intossicati dalla visione che abbiamo che staccarci dalle consuetudini e dalla schiavitù sarà un percorso dolorosissimo, guardate in grecia quanti suicidi e quanta disperazione solo perchè le banche hanno chiuso i rubinetti, quando in argentina vi fù una crisi simile quel popolo latino e molto vivace in poco tempo si organizzò col baratto e creò nuovi legami sociali e solidarietà mai viste. la stessa cosa avveniva qui durante le due guerre, nella città succubi del sistema si era totalmente nelle mani del potere e delle tessere sociali di acquisto e la fame era compagna costante di tutti, nelle zone rurali più sganciate per natura e cultura si viveva decisamente meglio e li vigeva e in parte ancora oggi vige il baratto o lo scambio di prestazioni. un tipo di soldi che non si presti alle speculazioni potrebbe essere una tappa per il cambiamento, come ad esempio le monete locali, perchè nella realtà i cambiamenti drastici portano sempre a problemi sociali enormi e un tuffo all'indietro di secoli a livello culturale, basti pensare al crollo dell'impero romano e alla scomparsa della sua tecnologia, in inghilterra fino al 1600 non furono utilizzate altro che le strade e i ponti romani dato che nessuno aveva la tecnologia e le conoscenze adeguate per costruire. i castelli scozzesi furono costruiti tutti con le pietre squadrate del vallo di adriano.
    Personalmente credo che una volta usciti dalla dittatura energetica del petrolio e liberalizzata la produzione di free energy dalla fusione fredda a tutto il resto il passaggio a una società senza soldi mantenendo una qualità della vita uguale se non superiore potrebbe essere quasi indolore. quello che cambia la vita è sempre la tecnologia, quello che la mantiene decente è la consapevolezza collettiva delle menti libere. e qui si torna sempre daccapo, la vera necessità improrogabile ineluttabile e necessaria è quella del risveglio spirituale personale. partendo dal presupposto che non siamo tutti uguali ma abbiamo tutti il diritto di vivere. la miseria e il bisogno indotti dal denaro sono una malattia da cui l'uomo deve liberarsi ed è il denaro che ha creato la dualità ricchezza miseria.

    jj

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  7. Non credo che molti nomi di questa supposta lista dei 300 corrisponda al vero come Craxi e Berlusconi , non dimentichiamoci che lo stesso autore dice di non poter dire tutto e tutti i nomi , quindi certi nomi credo siano stati messi volutamente in maniera depistante . Ma avrebbe salva la ''cabeza '' se non lo avesse fatto ? Craxi e Berlusconi sono in fondo sue ''impotenti'' che si sono corrosi nella loro ''impotenza '' , sapevano cosa andava fatto e anche di non poterlo fare , e alla fine ciò diventa dramma psicologico , perchè questi signori poi sono costretti a comprendere ''con le cattive ''' ,chi comanda . Berlusconi è un impresario con idee brillanti in impresa ma in politica non ci ha mai capito nulla ,- ma ormai la politica era finita quindi spazio al cabaret - Craxi è stato sopravvalutato per chè non aveva idee di riforme ed era fermo a Garibaldi , ambedue sanno , Berlusconi che la sera legge i diari apocrifi di Mussolini prima di andare a nanna e Craxi che fa fare lo sceneggiato Rai sul primo Mussolini (con Antonio Banderas ) , che di grande c'è ne stato solo uno , dicasi il duce .

    Mark

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