Nel nazismo cileno, salvo Carlos Keller, non si aveva la minima idea del problema giudaico. Neppure lo stesso Capo possedeva un'educazione razziale, limitandosi tutti a ripetere ciò che arrivava dalla Germania. Non esisteva la possibilità, salvo eccezioni, di leggere libri non tradotti, come "II Mito del XX Secolo", di Alfred Rosenberg, le opere del teorico razzista Hans Gunther, la psico-etnologia di Ludwig Clauss, i lavori monumentali di Herman Wirth,
"La Corte di Lucifero", "La Crociata contro il Gral", di Otto Rahn. Nessuno aveva sentito nominare Julius Evola e le sue dottrine esoteriche sulla razza fisica, la razza dell'anima e la razza dello spirito, esposte nei circoli intellettuali del fascismo italiano e nella sua rivista "Ur". Tra di noi non si conosceva neppure il libro "Razza Cilena", di Nicolas Palacios, quel Rosenberg cileno, al punto che "II Mito del XX Secolo" appare persino nei suoi difetti.
Nel numero 10 de "La Nueva Edad" incominciai a trattare per la prima volta il problema giudaico. Prima lo ignoravo. Quattro mesi dopo l’apparizione del numero iniziale, il 4 novembre del 1941, pubblicai li un articolo intitolato "I giudei invadono il Cile".
E fu grazie a questa rivista, come ho detto, che arrivai a conoscere il problema giudaico. Essa rese possibile che due pittori cileni, che la leggevano, si avvicinassero a me, con l'intento manifesto di istruirmi e di iniziarmi alla conoscenza di quel fondamentale assunto, senza il quale niente della storia degli uomini del Kali-Yuga, dell’età Più Oscura, può essere compreso.
Uno era il pittore Del Campo, padre di Pedro, il genio elettronico del nazismo, che fece sofisticate installazioni radio per il Movimento e per le comunicazioni del golpe del 5 settembre. Durante la guerra aiutò i tedeschi a tenere contatti con navi e sottomarini. L'altro era Benito Rebolledo Correa, noto pittore. Mi parlarono di quel tema misterioso e sconosciuto, dandomi da leggere "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion", quel documento strano, della cui origine e provenienza tanto si e discusso. Rosenberg lo fece tradurre in tutte le lingue, attualizzandolo e distribuendolo diffusamente nel mondo.
Miguel Serrano e Pablo Neruda,foto del 1960 |
Basandosi sui "Protocolli", Henry Ford scrisse il suo libro "II giudeo internazionale", che fece molto discutere negli Stati Uniti, al suo tempo, prima del nazismo.
Ne "La Nueva Edad" riprodussi estratti di entrambi i libri. Specialmente m'interessavano i seguenti Protocolli:
Protocollo V
"Noi siamo troppo potenti; il mondo intero deve fare i conti con noi. I Governi non possono fare il più piccolo trattato senza il nostro intervento segreto. Per me reges regunt – i sovrani regnano per mezzo mio Leggiamo nella Legge dei Profeti, che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. Dio ci ha dato l'ingegno e la capacità di compiere questo lavoro. Se vi fosse un genio nel campo nemico, egli potrebbe forse ancora combatterci, ma un nuovo venuto non potrebbe competere con dei vecchi lottatori come noi, E IL CONFLITTO FRA LUI E NOI ASSUMEREBBE UN CARATTERE TALE, CHE IL MONDO NON NE AVREBBE ANCORA VISTO L'EGUALE. E ORMAI TROPPO TARDI PER IL LORO GENIO".
Protocollo IV
"La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l'uso che faremo di questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri generali, restano perpetuamente sconosciuti all'universo".
Protocollo VII
"Dobbiamo metterci in condizioni tali da poter rispondere ad ogni opposizione, con una dichiarazione di guerra da parte del paese confinante a quello Stato che osasse attraversarci la strada; e qualora tali confinanti a loro volta decidessero di unirsi contro noi, dovremo rispondere promuovendo una guerra universale" (questo fu scritto abbastanza prima della guerra del 1914).
Protocollo IX
Ci si contesta, che le nazioni possano insorgere contro di noi qualora i nostri piani siano scoperti prematuramente; ma noi, anticipando questo avvenimento, possiamo esser sicuri di mettere in azione una forza talmente formidabile da far rabbrividire anche gli uomini più coraggiosi (mobilizzarono 120 stati contro la Germania nella Seconda Guerra mondiale…). Faremo esplodere tutte le Città del mondo…".
Molto si è discusso sull’autenticità de "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion", in tribunali, in libri e periodici. Sta bene; ma nessuno negherà che queste profezie pubblicate per la prima volta nel 1907, in Russia da Sergey Nilus, sono di una veridicità che mette i brividi. Quaranta anni dopo si realizzarono più esattamente di quelle di Nostradamus. E ancora continuano a realizzarsi, una ad una, nel Cile del 1983, anno in cui scrivo queste righe, in Argentina, in Messico, in Brasile, eccetera.
Protocollo IV
"Affinché si sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Gentili, dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione.
II risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società sarà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata della politica e dei politici. La bramosia per l'oro, sarà l'unica sua guida, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procurare".
Protocollo VI
"Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l'amore per il lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato. Aumenteremo i salari, ciò non a beneficiò dell'operaio, perché contemporaneamente accresceremo il prezzo delle sostanze più necessarie, col pretesto dei cattivi risultati dei lavori agricoli.
Con astuzia mineremo le basi della produzione, seminando i germi dell'anarchia fra gli operai ed incoraggiandoli nell'abuso degli alcolici. Al tempo stesso adopereremo tutti i mezzi possibili per scacciare dal paese tutti i Gentili intelligenti".
Protocollo VIII
"Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti. Questo è il motivo per cui si insegna principalmente ai giudei la scienza dell'economia. Saremo circondati da migliaia di banchieri, di commercianti e, cosa ancora più importante, di milionari, perché, ogni cosa sarà decisa dal danaro".
Protocollo XX
"I prestiti all'estero sono come sanguisughe che non si possono distaccare dal corpo del governo, finché non caschino da se, o il governo non riesca a sbarazzarsene. Ma i governi dei Gentili non desiderano togliersi di dosso queste sanguisughe; al contrario ne aumentano il numero, e per questo il loro Stato e destinato a morire dissanguato e per colpa loro.
Perché che cos’è un prestito all'estero se non una sanguisuga?
Ogni prestito dimostra la debolezza del governo e la sua incapacità di comprendere i suoi diritti. Ogni prestito, come la spada di Damocle, pende sulla testa dei governanti, che invece di prelevare certe somme direttamente dalla nazione per mezzo di una tassazione temporanea, vanno dai nostri banchieri col cappello in mano…
Tutte le crisi economiche da noi combinate con tanta astuzia nei paesi dei Gentili, sono state determinate ritirando il denaro dalla circolazione. Lo Stato si e trovato nella necessita per i suoi prestiti di fare appello alle grandi fortune che sono congestionate per il fatto che la moneta e stata ritirata dal governo. Questi prestiti hanno imposto dei pesanti carichi sui governi, obbligandoli a pagare interessi, e così sono legati mani e piedi. La concentrazione della produzione nelle mani del capitalismo ha prosciugato tutta la forza produttrice del popolo insieme alle ricchezze dello Stato.
La moneta, al momento attuale, non può soddisfare i bisogni della classe operaia, perché non è sufficiente per tutti. Bisogna considerare i bambini come consumatori di moneta fino dal giorno della loro nascita. Le relazioni dei nostri seguaci, che venivano mandati a rappresentare il Governo nei suoi doveri pubblici, furono Compilate dai nostri agenti.
In ogni occasione queste relazioni riuscirono gradite alle menti poco accorte dei Sovrani, perché erano sempre accompagnate dai vari suggerimenti per future economie. Essi avrebbero potuto domandarsi come fosse possibile far economie imponendo nuove tasse; ma essi non chiesero nulla. Voi sapete in quali condizioni di caos finanziario si sono ridotti per colpa loro, con la loro negligenza. Essi hanno finito per fallire malgrado le ardue fatiche dei loro sudditi".
Protocollo XIII
"II Giogo del Pane". "La necessita del pane quotidiano obblighera i Gentili a tacere ed a rimanere nostri umili servitori".
Pensiamoci bene, questo fu pubblicato nel 1905, un anno dopo il libro di Palacios, che ignorava, almeno in quel tempo, i "Protocolli". Ah, se i nostri governanti avessero letto Palacios e posto attenzione alla sua raccomandazione di investigare per prima cosa sulla provenienza razziale degli autori di certe teorie economiche.
Tuttavia, non c’è spazio per illusioni ormai, niente si sarebbe potuto ottenere, in quanto le più grandi potenze di altri tempi hanno percorso identiche acque. Dopo la perdita della guerra da parte del Nazismo, non c’è niente da fare. Tranne che aspettare il caos. Aspettare che si realizzi il più presto possibile, affinché, da li, per legge d'inerzia, si torni a salire. Sebbene la cosa più sicura sia la distruzione del pianeta fisico.
Leggendo questo documento terribile, raccapricciante, s'intende meglio la ragione, la necessità da parte dei suoi autori della distruzione di Hitler e della Germania Nazionalsocialista. Li si era riusciti a capovolgere tutta la concezione della vita, a porre l'economia ed il denaro in secondo piano, installandovi al primo il valore lavoro, l'energia proiettata ed applicata dall'uomo. Vale a dire, tutto il brodo di coltura del giudaismo non sarebbe ormai più esistito. La concezione hitlerista estirpava il tumore e poneva fine, a poco a poco, al cancro.
II pericolo era tale che si doveva scatenare la guerra mondiale, a cui si riferiscono i Protocolli IV e IX; perché nel campo nemico era apparso un Genio, che avrebbe potuto combatterli, e il conflitto fra lui ed essi avrebbe assunto un carattere tale, come mai il mondo ne aveva visto.
Ma ormai era troppo tardi per il Genio dei Gentili, perché essi erano troppo potenti e tutto il mondo avrebbe dovuto obbedire ad essi. Neppure il più piccolo trattato si sarebbe potuto scrivere senza il loro intervento.
E quel Genio non avrebbe potuto competere con dei vecchi lottatori, con il loro potere e la loro esperienza. Potrebbe sembrare che qui tutto sia stato detto ormai e che potremmo esimerci da maggiore lavoro e da ulteriori pagine, tentando di spiegare qualcosa tanto straordinariamente spiegata da essi stessi.
Ma c'è di più. E si rende necessario tentare di penetrare qui nel mistero spaventoso, che ci porta a scoprire che la Storia non è un meccanismo automatico, cieco, casuale, bensì programmato dalle menti diaboliche di un Governo Invisibile. In questo caso dei "Savi di Sion". C’è chi preferirebbe credere, e noi anche, che quegli esseri terrestri – umani o non – siano unicamente l'agente, il veicolo, i servitori di un'altra Forza extraterrestre (degli Aioni dello gnosticismo), che consapevolmente o inconsapevolmente, aiutano la realizzazione dei cicli cosmici e planetari.
In questo caso, dello Yuga di Kali, della Dea Negra della Distruzione e del Caos.
E c’è un altro Protocollo. Si riferisce all'uso che i giudei faranno dell'antisemitismo, fomentato da essi stessi, in aiuto della realizzazione dei loro fini, per mantenere coesa la loro gente e per produrre i sentimenti di compassione nei gentili, in modo che venga ad essi permesso, senza che si noti, di realizzare i loro crimini (come il sacrificio rituale della mattanza di palestinesi in Libano, come i processi di Norimberga e tanti altri).
Ecco il Protocollo:
"Nei momenti attuali, se un governo adotta un'attitudine contraria a noi, si tratta di una mera formalità, di uno stratagemma. Quel governo opera, con la nostra piena informazione della sua azione e con la nostra approvazione (si veda ciò che accade in Unione Sovietica con l'apparente persecuzione dei giudei, i quali, in un modo o nell'altro, vanno tutti all'estero o sono posti, prima o poi, in libertà, davanti allo scandalo che i giudei nel lato occidentale e i "loro gentili" hanno creato. II Cile baratto un giudeo russo col Segretario Generale del Partito Comunista cileno).
Le democrazie antisemite ci risultano utili per mantenere ordine tra i nostri fratelli minori".
Negli Stati Uniti, per esempio, il capo del "neonazismo" di Chicago è un giudeo di nome Cohen. II più grande negozio per la vendita di insegne, decorazioni, daghe e simboli dell'epoca nazista si trova nelle mani dei giudei. Anche tutto quel torbido tema delle "Memorie di Hitler", fu montato e manipolato da giudei. II vero Capo del Nazionalsocialismo degli Stati Uniti, John Lincoln Rockwell, fu assassinato.
Con l'Operazione Planetaria dello sfruttamento "dell'olocausto di sei milioni di giudei nelle camere a gas dei campi di concentramento nazisti", si è evitato, come già abbiamo varie volte ripetuto, che tutti seguano il Genio dei Gentili e riconoscano la giustizia del regime che si stabili in Germania ed in Europa. Quando ciò arrivi ad accadere, si antepone l'"olocausto del popolo eletto di Dio". E la cosa termina li. Ma non il virtuosismo di quei Savi. Sconfitto il Genio, si pretende di usare il suo fantasma (con tutti i mezzi d'informazione di cui dispongono) a beneficio della realizzazione finale dei loro millenari piani. Tuttavia, tanto va il cantaro all'acqua, come dice il proverbio, che quel virtuosismo finisce con l'irretirsi nei propri fili.
Perciò tutto sembrerebbe lavorare ora per la gloria di quel Genio e per la sua resurrezione tra di noi. E così, qualsiasi cosa essi facciano, va in suo favore. E questo è irreversibile. Perché, scoprendo il Nemico, una volta per sempre, la rivelazione acquisì valore universale, cosmico. E fu cosi che Hitler vinse la guerra.
Sapendosi perduti, l'olocausto atomico diventerà sempre più probabile. "Dovranno rispondere con una nuova guerra mondiale" e "faranno esplodere tutte le città del mondo, insieme con le loro istituzioni ed i loro documenti" (Protocolli VII e IX).
Chi sono i "Savi di Sion"? Un segreto che non è stato possibile penetrare. Non sono, certamente, il Board of Deputies, il Parlamento giudaico d'Inghilterra, la sua Camera; non sono la "Jewish Lobby", nel Senato e nella Camera dei Rappresentanti americani, neppure sono l'"Alleanza Universale Israelita" con sede a Parigi. Walter Rathenau, giudeo lui stesso, proiettando una certa luce nel Wiener Freie Presse, del 24 dicembre del 1912, dichiaro. "Trecento uomini, conosciuti soltanto da se stessi, governano il destino del continente europeo. Essi eleggono i loro successori…".
Nel 1844, soltanto quattro anni prima della rivoluzione giudaica del 1848, Benjamin Disraeli, il cui vero nome fu Israeli, un giudeo battezzato, pubblica il suo racconto "Coningsby". Li si può leggere: "II mondo e governato da personaggi molto diversi da quelli che s'immaginano coloro che non stanno dietro lo scenario".
Benito Rebolledo, mi regalò un esemplare dei "Protocolli", che ancora conservo, con le annotazioni di sua mano al margine delle pagine ed alcuni disegni con cui l'illustrò.
Mi diceva, facendo proprie le parole di Wickham Steed: "Nessuna persona, sia essa scrittore, politico o diplomatico, può considerarsi matura, finché non abbia trattato a fondo il problema giudaico.
E citava Nilus, primo editore dei "Protocolli": "È stato predetto che il serpente deve continuare la sua opera, realizzando esattamente il piano prestabilito, finché il cammino che deve percorre non sia concluso con il ritorno della testa a Sion".
Da un secolo I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono un documento misterioso che appare e scompare, repentinamente, facendo grande notizia e passando di nuovo nell'oblio, per tornare d'attualità, in modo che si renderà sempre necessario spiegare di che cosa si tratta.
In apparenza, in un Congresso Sionista di Basilea, nell'anno 1897, sarebbe filtrata un'informazione con il brogliaccio di alcuni "Protocolli", in cui si davano le regole da seguire per la sovversione ed il dominio mondiale da parte dei giudei.
Tutta una strategia machiavellica, criminale, sarebbe stata disegnata. II documento arriva dapprima a Parigi, da dove è trasportato in Russia. Li è fatta la prima pubblicazione, quello stesso anno, da Sergey Nilus, un cristiano ortodosso. Tuttavia, il documento pubblicato da Nilus – uno pseudonimo letterario – sarebbe già circolato prima.
Nilus tenta di farlo arrivare allo Zar; ma questo non gli da importanza, con la qualcosa verrebbe destituita di fondamento l'argomentazione che i "Protocolli" sarebbero stati una falsificazione della polizia segreta zarista, con lo scopo di perseguitare i giudei ed i rivoluzionari.
Se così fosse stato, lo Zar li avrebbe usati con questo scopo. Da li in avanti appaiono molte altre edizioni in Russia ed all'estero. Fino al 1934, nella collezione Pasukanis, della Biblioteca di Lenin, di Mosca, era possibile trovare una copia anastatica di un'edizione del 1895, che circolava in quella forma. Questo esemplare sparì misteriosamente dalla biblioteca.
II governo dei soviets condannava a morte i possessori di esemplari dei "Protocolli". Ed a ragione, perché la lista dei giudei promotori della Rivoluzione Russa è enorme. L'abbiamo in nostro possesso; ma non è l'oggetto di questo libro concentrarci su questo tipo di argomenti. Già abbaimo visto qualcosa di simile nella creazione del Fronte Popolare cileno, quando la Terza Internazionale fa un'alleanza con la Seconda Internazionale.
Nilus cercava soltanto di avvertire i governi d'Europa di fine del secolo scorso, specialmente quello del suo paese, dell'enorme pericolo della sovversione mondiale giudaica. Nilus riesce a sopravvivere alla Rivoluzione bolscevica e muore nel 1929 in Russia, secondo ciò che si crede. L'esemplare che mi regalò Benito Rebolledo è quello dell'edizione di Sergey Nilus, con i suoi commentari e la sua introduzione.
Ne "II Cordone Dorato" ho riprodotto la fotografia della Casa di Dreyfus Brodsky, a Basilea, dove si tenne il famoso Congresso Giudaico del 1897, dal quale sarebbero stati emanati i "Protocolli". Feci anche conoscere un quadro con le foto di tutti i partecipanti al centro, c'è Teodoro Herzl il "padre del sionismo", come si chiama, e, alla sua sinistra, Achad Ginsberg, a cui è stata attribuita la redazione del testo dei "Protocolli".
Orbene, sembra che nel famoso Congresso Sionista, furono esposte varie tesi. Quello di Herzl sarebbe stato un sionismo aperto e quello di Ginsberg una sorta di sionismo segreto. II giudeo Max Nordau avrebbe appoggiato Herzl. Ginsberg era l'autore, inoltre, di un saggio intitolato "Trasmutazione di tutti i Valori", in cui si tentava di applicare la teoria nietzscheiana del Supemomo ai giudei. Chiama "Alion" la nazione giudaica. Questo saggio reca lo stesso marchio stilistico dei "Protocolli".
L'inimicizia tra Ginsberg ed Herzl si protrae nel tempo, in modo tale che si pensa che il primo potrebbe aver fatto sparire Herzl. Riproduciamo di seguito alcuni paragrafi del saggio citato di Ginsberg: "La nazione giudaica e una supernazione, il popolo eletto di Dio e altamente superiore a tutti gli altri popoli, non per la sua potenza politica, bensi per la sua forza spirituale. Questo popolo, che rappresenta il piu perfetto tipo di umanita, deve rimanere in minoranza e non deve, in alcun caso, condividere i suoi piani con nessun altro popolo.
Questa nazione dominerà su tutte le altre. Israele restituirà all'idea del bene il suo significato originario. II bene si applica soltanto al Superuomo o alla Supernazione, che ha la forza di espandere e completare la propria vita e che ha la volontà di arrivare ad essere padrona del mondo, senza vacillare davanti a ciò che costerà alla massa di esseri o di popoli inferiori, ne le calamità che questo possa occasionare…
II principe Gewarkhoe credeva che Ginsberg fosse l'autore dei "Protocolli" e che li avesse scritti tra il 1880 ed il 1897, ad Odessa, in Russia, in lingua ebraica antica, avendoli presentati come progetto al Congresso del 1897 di Basilea; un programma da discutere, tra gli altri. Così si spiegherebbe allora che i "Protocolli" siano circolati in Russia, in forma manoscritta, già nel 1895, ossia due anni prima del Congresso.
Ginsberg conduce una vita segreta a Londra e muore nel 1926, a Gerusalemme. Ammesso che sia stato l'autore dei terribili documenti, non tutti saranno stati d'accordo con lui. Non per il fatto che li abbia scritti, ma per aver contribuito al fatto che filtrassero e si divulgassero.
Ginsberg non sarà stato uno dei Savi di Sion. Questi Savi devono essere assolutamente sconosciuti e condurre una vita anonima, senza prendere parte a congressi, in cui si limitano ad inviare i loro delegati.
I Savi di Sion potrebbero vivere sotto terra, a prova della bomba atomica di oggi. Sono i più degni rivali dell'Hitlerismo Esoterico.
"I Protocolli dei Savi di Sion" sono firmati da "I Rappresentanti di Sion del Grado 33".
Si è voluto usare questo come argomento per provare che i "Protocolli" non sono un prodotto giudaico, bensì di logge massoniche; ma abbiamo visto, nel Protocollo IV, che le logge sono uno strumento del giudaismo, una maschera per i suoi propositi.
II Congresso Sionista di Basilea fu un Congresso Giudaico-Massonico. Potrebbe essere stato anche un Congresso Giudaico-Cattolico o Giudaico-Protestante, poiché è la stessa cosa.
In quanto all'idea fissa, come obbiettivo, di raggiungere il fine della restaurazione di un "Re d'Israele", " Sovrano del Mondo", un "Messia d'Israele" e che si è voluto addurre come ulteriore prova di non autenticità, perché andrebbe contro il giudaismo ortodosso, ed anche moderno, che non aveva re, dobbiamo ricordare che fino al secolo scorso (epoca dei "Protocolli"), seguitava a circolare in forma sotterranea la leggenda del Re del Mondo, nella persona del "Prete Gianni" ed anche di Melchisedek, pure in seno alle logge.
I giudei negarono l'autenticità dei "Protocolli", apportando testimoni di dubbia personalità, al pari che ora nella cospirazione del "genocidio delle camere a gas", dell'"olocausto dei sei milioni", attraverso la stampa, la radio, la televisione ed il cinema. Nel 1933, la Lega Israelitica Svizzera, congiuntamente alla comunità giudaica di Berna, presento una querela al Tribunale Cantonale contro i librai svizzeri che avevano venduto "I Protocolli dei Savi di Sion".
Dopo quattro anni, la Corte di Appello di Berna, il 27 ottobre del 1937, emise sentenza in base alla quale i querelanti giudaici persero la causa.
Ne "II Cordone Dorato" riproduco la copertina del libro del Tenente Colonnello in congedo dell'esercito tedesco Ulrich Fleischhauer, con i documenti giudiziari per il Processo di Berna", in cui prova l'autenticità dei Protocolli. Questo libro è oggi introvabile.
Rene Guenon fa l'osservazione seguente: "Nessuna organizzazione reale è veramente segreta, qualsiasi sia la sua natura, lascia dietro di se documenti scritti". Non lo fecero i Templari, ne le SS, perché non si trovarono i loro Archivi.
Per questo, il punto rilevante su "I Protocolli dei Savi di Sion", è non la loro autenticità, bensì la loro veridicità, come hanno dichiarato Giovanni Preziosi, nella prima edizione italiana dei Protocolli, durante l'era fascista, e Julius Evola, autore della prefazione dell'edizione italiana del 1938.
"Soltanto procedimenti induttivi possono determinare l'importanza e la portata del testo", scrive Julius Evola, "anche supponendo che i "I Protocolli" non siano autentici nel senso ristretto del termine, possono considerarsi come se lo fossero". E ciò per due ragioni:
- I fatti dimostrano la loro veridicità (l'abbiamo visto con i testi dei I Protocolli che sono applicabili al nostro paese, così, come ad altri luoghi del mondo)
- Rispondono indiscutibilmente alle idee fondamentali del giudaismo tradizionale e moderno.
"Io farò di te un popolo grande, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai benedetto ed io benedirò quelli che ti benediranno e maledirò tutti quelli che ti malediranno.
Egli porrà i Re degli altri popoli nelle tue mani e tu estirperai i loro nomi sotto il cielo. Nessuno ti potrà fronteggiare, finché tu non li avrai distrutti.
Tu presterai a molta gente, ma non prenderai mai niente in prestito. Il Signore ti porrà in testa, mai in coda. Sarai sempre in cima, mai in basso. Divora tutti i popoli che il Signore ti offrirà… Oggi comincerai a produrre terrore tra le nazioni sotto il basso cielo, tanto che esse si terrorizzeranno soltanto a sentire il tuo nome".
Questo è il tema della "Torah". Se essa realmente si possa attribuire a Mosè non lo sapremo mai. Sappiamo certamente che Mosè non era giudeo, bensì un sacerdote egiziano di Osiride, sposato con una donna abissina. II "Quinto Libro di Mosè" è uno scritto falsificato dai giudei, inventato (come hanno fatto con il Diario di Anna Frank).
Ne "II Cordone Dorato" ci riferiamo a questo tema, sospettando che Mosè possa essere stato fatto sparire dalla tribù come Herzl da Achad Haam, alias Ginsberg.
Lo stile non cambia attraverso le epoche, al contrario, sembrerebbe essere confermato. Grazie alla "Torah" i giudei sono arrivati a sentirsi il popolo eletto dell'Altissimo che dovrà "divorare" tutte le nazioni della terra.
Come una prova che questa tendenza non si riferisce unicamente al popolo giudaico dell'esodo, Julius Evola riproduce un paragrafo di Daniele: "II regno, il potere e la grandezza del regno, sotto tutto il cielo (pertanto, non soltanto in Palestina, ma su tutta la terra) sarà consegnato al popolo santo dall'Altissimo; questo regno sarà un regno eterno e tutti gli imperi lo serviranno e gli obbediranno".
"Chiedimelo ed io ti darò tutta la gente fino agli ultimi confini della terra in tuo possesso. Tu lo farai con un bastone di ferro…".
"I figli degli stranieri edificheranno le tue dimore ed i loro stessi re ti serviranno… (Questo spettacolo degradante lo possiamo vedere oggi nella persona del fiammante Re di Spagna, che nell'assumere il suo regno, con un gesto pieno di simbolismo, andò a rendere omaggio al gran rabbino nella Sinagoga.
II suo tradimento massonico e anche verso i suoi antenati, i Re Cattolici, che espulsero i giudei dalla Spagna, nonostante che il Re Ferdinando fosse un giudeo da parte di madre. I re d'Inghilterra lo stanno realizzando dall'antichità, avendo mescolato il loro sangue con l'antisangue giudaico, vale a dire, introducendo la Sinagoga e la Torah nelle loro vene, affinché sia permesso loro di continuare a regnare. (Si mormora che gli eredi al trono dell'orgogliosa Albione siano circoncisi. Per "motivi d'igiene", si aggiunge).
Da Geremia si deduce che, mentre Israele può divorare tutti, esso non può essere toccato dagli altri. Comprendendosi così il caso presente che gli unici che hanno sofferto nella Seconda Guerra mondiale, i soli morti che contano, sono i giudei. Le decine di milioni di altre vittime sembrerebbero non esistere.
Vediamo nel Talmud, nella sua parte principale, chiamata "Ghemara, che vuol dire "compimento", considerata come il perfezionamento dell'antica Legge della Torah, e nella Quabbala, o Cabala, che vuol dire "tradizione", come il mosaismo, nell'opinione rabbinica, costituisca solo una parte embrionale ed imperfetta. Ascoltiamo un poco da questi testi, redatti dopo l'apparizione del cristianesimo:
"Voi israeliti, siate chiamati uomini, mentre le nazioni del mondo non sono da chiamarsi uomini, bensì bestie" (Talmud, Baba Met- zia, fol. 114, c. 1).
"Proclamiamo che e lecito fare uso della menzogna e dello spergiuro se si tratta di condannare in giudizio un non giudeo" (Baba Kama 113 b).
Così vediamo i processi contro le SS ed i nazi- sti sopravvissuti condannati alla prigione ed alla morte mediante lo spergiuro, la menzogna e la falsificazione dei giudei come il
"cacciatore di nazisti" Wiesenthal ed altri.
"II giudeo che assassina un goym offre a Dio un sacrificio gradito" (Sepher Or Israel 177 b). A Norimberga, a Dresda, nel Libano. "Considera il goym come bestia ed animale feroce e trattalo come tale. Adopera il tuo zelo ed il tuo ingegno nel distruggerlo" (Tomo 3, libro 2, cap. 4, art. 5).
"Che cosa significa Har Sinai, ossia Monte Sinai? Vuol dire il monte dal quale si e irradiato Sina, vale a dire, l'odio contro i popoli del mondo" (Shabbath, fol. 89, c. 1).
"La dove i giudei arrivano devono diventare sovrani dei signori" (iSanhedrin, fol. 19, c. 2).
"II Messia darà ai giudei il dominio del mondo e saranno soggiogati tutti i popoli" (Sanhedrin, fol. 88, c. 2, fol. 99, c. 1).
II Santissimo parlo cosi agli israeliti: "Voi mi avete riconosciuto come l'unico dominatore del mondo" (Chaniga, fol. 3a e 3b).
"II migliore tra i non giudei ammazzalo!" (Aboda Zar, 26b, To- sephoth) -Assassinio dei giovani nazisti cileni.
"E proibito prestare ai non giudei senza usura" (Sanhedrin, fol. 76, c. 2).
"Chi è una prostituta? Ogni donna che non sia giudea" (Eben ha Eser, 6, 8).
"La dove arrivano i giudei è necessario che diventino padroni e finché non otteniamo il dominio assoluto dobbiamo considerarci come esiliati, come prigionieri; finché non ci siamo impadroniti di tutto, non dobbiamo cessare di gridare: Che tormento! Che indegnità!" (Sanhedrin, fol. 104, c. 1).
Dopo questa lettura può esistere qualcuno che si meravigli del fatto che i giudei, dopo essere stati ricevuti generosamente in tutte le nazioni molto presto debbano essere considerati indesiderabili, perseguitati ed espulsi? La ragione dell'antisemitismo nella Germania anteriore ad Hitler ed in Austria si dovette al fatto che tutte le professioni ed il commercio si trovavano nelle loro mani. Ed ancora gridavano: "Che tormento! Che indegnità". L'istinto di conservazione spinse le nazioni a difendersi. Oggi quell'istinto e morto.
"Quando il Messia, il figlio di Davide verrà, sterminerà tutti i nemici" (Majene jeshua, fol. 76, e. 1). La guerra atomica.
"II profeta (Isaia) annuncia che il Signore lo ha unto per dire agli israeliti che ad essi saranno soggetti tutti i popoli e che la gente straniera dovrà lavorare in modo che i figli d'lsraele non tocchino nessun lavoro pesante e così possano servire Dio unicamente pregando. Affinché possano avere tempo di servire Dio benedetto, dovranno impadronirsi dei beni del popolo" (Mashmia jeshue, fol. 89, c. 4).
"Soltanto Israele giustifica la creazione del mondo" ("Abramo Seba", Zeror hammor, fol. 6, c. 4).
"Nell'avvenire, i giudei possiederanno il mondo ed i popoli si troveranno in rovina, mentre i giudei sopravvivranno in eterno". Dopo la guerra atomica.
Leggendo questi paragrafi estratti da antichi e più moderni scritti giudaici, si comprende che i "Protocolli" sono un esatto riflesso degli stessi e pertanto, assolutamente veraci. Inoltre i fatti della storia recente, passata ed attuale li comprovano.
Julius Evola trascrive una lettera del giudeo Baruch Levi a Karl Marx, il cui vero nome giudaico era Mardochai:
"II popolo giudaico, considerato nella sua totalità sarà lo stesso suo Messia" (tema molto importante, sul quale ritorneremo).
II suo dominio sul mondo si otterrà mediante l'unificazione delle altre razze umane (Si legga mescolanza, meticciato provocato. II punto in cui ci troviamo oggi).
Si otterrà grazie all'eliminazione delle frontiere e della monarchia, che sono i bastioni del particolarismo e mediante l'istituzione di una Repubblica Mondiale (Nazioni Unite, mondialismo, eccetera), che accorderà in ogni luogo i diritti civili ai giudei. In questa nuova organizzazione dell'umanità, i figli d'lsraele arriveranno ad essere, in tutte le parti e senza incontrare alcuna opposizione, l'elemento dirigente, soprattutto se otterranno di portare la massa proletaria sotto la direzione di qualcuno di essi (si legga Unione Sovietica, in cui tutti i suoi dirigenti portano nomi falsi, essendo giudaici i nomi autentici).
La Repubblica Mondiale cadrà senza difficoltà nelle mani dei giudei. La proprietà privata si troverà in mani giudaiche, amministreremo in tutte le parti il patrimonio statale. Così la promessa del Talmud sarà realizzata, ossia la promessa che i giudei, venuti i tempi messianici possiederanno la chiave dei beni di tutti i popoli della terra" (Revue de Paris, 1 giugno del 1928, n. 11, p. 574).
In relazione con l'assunto del Messia che, secondo i "Protocolli" si starebbe preparando (in seno alle sinagoghe e alle logge massoniche), del "Re del Mondo Giudeo", è interessante conoscere anche ciò che significava per il rabbino francese, Isidoro Loeb, segretario dell'Alleanza Universale Israelitica, nel 1869.
Nel suo libro La literature des pauvres dans la Bible, pubblicato a Parigi, nel 1892, alla pagina 218, scrive: "Non si può affermare con certezza se Isaia penso o non all'apparizione di un Messia personale… Certo è che, con o senza un Re Messia, noi giudei costituiremo il centro dell’umanità, intorno a cui si aggrapperanno, dopo la loro conversione, i non giudei. I popoli si uniranno per rendere omaggio al Popolo di Dio.
Tutte le ricchezze delle nazioni passeranno al popolo giudaico. I non giudei si getteranno ai nostri piedi. I re ed i principi, le loro spose, saranno nostri servitori, s'inchineranno e leccheranno la polvere dei nostri piedi" (Isaia, 49,23). "Dio stabilirà con il popolo giudaico un'eterna Alleanza, e, come con Davide, il popolo giudaico comanderà i popoli. Inoltre, è chiaro che la restituzione di Gerusalemme e della Terra Santa al popolo giudeo realizzerà un grande ruolo!".
È molto importante in questa citazione, come nella precedente, il suggerimento che il Messia ben potrebbe non essere personale. Questo Messia, o re dei giudei, potrebbe essere costituito da un’entità collettiva, dalle mille braccia e dalle mille teste, l'ldra o Piovra del Giudaismo Interazionale, ripartito mondialmente nelle istituzioni che controlla dovunque: il marxismo, i soviet, il capitalismo, le multinazionali, il Vaticano, le altre chiese, i centri dell'occultismo, la massoneria, le Nazioni Unite, eccetera. E tutto questo diretto da un centro occulto, segreto. Neppure si deve scartare l'ipotesi di un Messia individuale, che, come abbiamo detto, e stato preparato dall'origine nel seno delle sinagoghe e delle logge, una specie di mostruoso Golem, senza sangue, un’entità aritmetica, immaginaria, cibernetica, trans infinita. Forse potrebbe essere persino un cervello elettronico, un robot che essi manipolano.
Neppure si deve scartare l'instaurazione di un Papa giudeo a Roma. Tutto ciò e ormai possibile a questi livelli di realizzazione del piano millenario.
Come dice Claudio Mutti, il giudaismo delle origini si forma con l'incorporazione di una serie di elementi alieni, a quel popolo supermescolato.
Abbiamo visto che Mosè non era giudeo, neppure Giuseppe, un sacerdote egiziano di nome Touiya. Neppure lo fu Giosue, un generale filisteo, che fermo il sole, successore di Mosè. Salomone sarebbe stato un assiro, di nome Salmanazar, o un ariano amorita, iniziato ai Misteri egiziani di Hator. Anche il Re Davide e Saul. Dall'Egitto i giudei prendono l'idea del Messia – di cui si può leggere sulle stele dei templi egiziani – anche dall'Iran.
Lo stesso termine "ebreo" non appartiene ad essi. Durante alcune conversazioni nella Germania del Nord il pastore Jürgen Spanuth, instancabile investigatore della storia degli iperborei e delle loro invasioni nell'Asia Minore, fino in Egitto, mi conferma che il nome "ebreo" appare per la prima volta sulla stele di un tempio egizio, potendo significare gigante.
Anche Spanuth afferma che l'idea del "popolo eletto" e nordico-ariana, arrivando in Asia Minore con gli iperborei, dall'Iran, dopo con i filistei, con gli iksos, con gli amoriti. I giudei se ne appropriarono.
Si appropriarono anche di diversi segni runici, come il pentagono, la Stella a sei punte di Davide e il Sigillo di Salomone, che in verità e la Runa Hagal, del Dio Odino.
Li adulterarono. Neppure Giacobbe è un nome giudeo e la sua lotta con l'Angelo è una prova iniziatica iperborea. Giacobbe era nipote di Abramo, che non era semita. Lo stesso nome Israel, che l'Angelo da a Giacobbe, vuol dire "colui che lotta con Dio" e si riferisce al Mistero del Gral iperboreo, che secoli dopo rivivrà nella leggenda di Parzival.
Tutto questo veniva dal nord, come il Re Sacerdote del Centro Polare, Er, Irmin, Atlante, Poseidone, Apollo, Melchisedek. Come Salem – (pace) – Salomone.
II simbolo si completa con la Regina di Saba, che vuol dire Sud, significando l'unione di entrambi i Poli, del Nord e del Sud, nel Cantico dei Cantici.
E pensare che tutta questa meraviglia di simboli, di misteri, di leggende, di sapienza iperborea, è stata adulterata, al pari della Cabala Orfica, da una tribù di bastardi e di schiavi, posta al servizio di un terribile sentimento di peccato razziale, nella realizzazione dei fatidici disegni di un Archetipo Planetario, del Signore delle Tenebre e del Caos, del padrone delle Ombre, che hanno chiamato Jehova!…
Alla formazione del popolo giudaico, che neppure era un popolo, concorrono agli inizi, molte tribù diverse, in mescolanza male assimilata: cananiti, edomiti, madianiti, aramaici, moabiti, amoriti, samaritani, galilei, fenici e filistei. Le tribù spariscono, lasciando alla fine come unica, per poter realizzare la grande falsificazione e distruzione di tutte le tracce, la tribù di Giuda, la più primitiva, con il minor coefficiente intellettuale, fanatica e razzialmente degenerata.
Da li, a poco a poco, inizia il cammino con un intento di limpidezza genetica, di purificazione dei geni, pretendendo di fare sparire le prove della degradazione razziale delle origini (per questo, "la loro verità e la menzogna organica", come diceva Rosenberg).
I documenti antichi saranno adulterati con la menzogna e la falsificazione. In questo modo, e da li, si afferma sulla terra la cospirazione cosmica.
Si cancellano tutte le tracce dei legami originari delle razze superiori con un altro Cosmo, distruggendo le prove della loro discendenza divina, extra universale. Comincia anche la distruzione sistematica delle razze superiori (che essendo le più nobili, sono le più fiduciose) e dei loro testimoni.
Per terminare con queste citazioni che estraiamo dal commento a "I Protocolli dei Savi di Sion", di Claudio Mutti, che corrispondono a lavori di Julius Evola, di H. de Vries de Heekelingen e dello stesso Mutti, trascriviamo il seguente brano del giudeo Marus Eli Ravage, apparso in due articoli, nei numeri 3 e 4 di "Century magazine", del 1928, e che noi riproducemmo nel numero 12 del 4 dicembre del 1941, de "La Nueva Edad". Ci accusano di aver fatto la rivoluzione comunista. Bene, accettiamo l'accusa. E che cos’è questo? Comparato con ciò che il giudeo Paolo di Tarso fece a Roma, la rivoluzione russa non fu niente più che un piccolo scandalo di palazzo.
Gridate tanto per l'influenza giudaica nel vostro teatro e nelle vostre pellicole. Molto bene! Accettato, i vostri lamenti sono giusti. Ma che cosa può significare questo contrapposto all'influenza illimitata che noi esercitiamo sulla vostra Chiesa, sulle vostre scuole, sui vostri governi e forme di vita, su tutto il vostro mondo intellettuale? Supponiamo che "I Protocolli dei Savi di Sion" siano autentici. Che cosa potrebbe significare ciò di fronte all'innegabile azione storica dei cospiratori che abbiamo sviluppato? Voi non siete capaci di conoscere il principio dell'inizio della nostra colpa.
Noi siamo invasori, distruttori, sovversivi. Noi abbiamo preso possesso del vostro mondo naturale, dei vostri ideali, del vostro destino e ci facciamo gioco di tutto questo. Noi siamo stati i promotori non solo dell'ultima guerra, bensì di quasi tutte le vostre guerre. Siamo stati i promotori non solo della Rivoluzione Russa, ma anche di tutte le altre grandi rivoluzioni. Noi abbiamo suscitato e continuiamo a promuovere i disordini delle Città (il terrorismo di oggi), nelle strade e nella vostra vita privata. Noi abbiamo cambiato l'intero corso della vostra storia. E tutto questo senza necessita di armi. L'abbiamo realizzato unicamente con la propaganda.
II nostro piccolo paese di un tempo è divenuto la vostra Terra Santa. La nostra letteratura nazionale è arrivata ad essere la vostra Bibbia. Una giovane giudea il vostro ideale della maternità e della femminilità. Un profeta giudeo ribelle sta al centro della vostra devozione. Le rivoluzioni moderne, la francese, l'americana e la russa, che cosa sono, se non un trionfo dell'idea giudaica?… E con sollievo scopriamo che il goym (il non giudeo) mai scoprirà la nostra colpa..
È tale il disprezzo che il giudeo sente per il non giudeo che si concede il lusso di dirgli tutto questo in faccia, ben sapendo che la sua codardia, o la sua stupidità sono tali che continuerà come se non niente fosse, facendo ciò che egli vuole, ciò che egli ordina. Già nel 1928, ed ancor prima, il giudeo era tanto sicuro del proprio dominio mondiale, da parlare così, senza sotterfugi. Non dimentichiamo che il giudeo pensa che il goym non sia un uomo, bensì un animale a due zampe, assolutamente disprezzabile.
Tratto dal libro Adolf Hitler, l'ultimo Avatara - Miguel Serrano
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