VERITÀ PER LA GERMANIA
PARTE 3
I Nazisti, accusati come Criminali di Guerra, al Processo- Farsa di Nuremberg, non hanno, in realtà, commesso crimini più rilevanti di quelli attuati, durante la guerra, e verso la sua fine, dagli Alleati; che, dopo aver bombardato inutilmente Dresda, Hiroschima e Nagazaki ora, quasi fossero innocenti, pretendono di giudicarli. Gli Imputati di “ Crimini di Guerra” , la nuova formula che permette ai vincitori di infierire a piacimento sui vinti, vengono accusati, con un’ ipocrisia ebraico-holliwoodyana, meritevole di nota, di “ aver condotto una guerra d’aggressione”, e devono, quindi, essere giudicati, per colmo dell’assurdità, anche da una rappresentanza dell’ Unione Sovietica; prima alleata della Germania, in quella Invasione della Polonia che, a detta dei Vincitori, sarebbe la causa scatenante della Guerra.
L’evidente
insostenibilità legale, di un simile Processo, non viene rilevata che
dagli accusati, imputati di avere commesso, in tempo di guerra, quelle
stesse atrocità che, commesse anche, ed in maggior misura, dai
vincitori, vengono però volutamente ignorate.
E’ vidente che quello di Nuremberg è un processo ideologico alla
Germania; una Vendetta degli Ebrei Internazionali, che ormai reggono la
Politica Americana, come pure quella degli altri Alleati, per le leggi
di salvaguardia della razza ariana, del 1935, emesse proprio a
Nuremberg, e che sanzionavano gli ebrei.
Gli
stessi difensori, al Processo di Norimberga, non hanno che un ruolo
accessorio. Gli accusati principali sono: Il Capo della Luftwaffe,
Herman Goering, il Ministro degli Esteri, Joachim von Ribbentrop, Il
Ministro della Produzione, Albert Speer, Il secondo Delfino di Hitler,
Rudolf Hess, (che è prigioniero degli Inglesi fin dal 1941, dopo un volo
per offrire amicizia e pace all’Inghilterra) e molti generali e membri
dello staff dirigente hitleriano; che subiranno tutti la condanna a
morte; o un periodo di lunghissima prigionia.
Il
Processo stesso, infrange alcuni Principi legali, il più notevole dei
quali, è quello della non retroattività: che stabilisce che una persona
non possa essere accusata di un crimine che non era considerato tale
quando veniva commesso. In altre parole, se un atto viene dichiarato
illegale oggi, ogni atto simile, commesso ieri, non può essere definito
come criminale, perché la legge che lo sancisce tale, non era ancora in
esistenza.
Questo è proprio il caso dell’Accusa di “ Guerra d’Aggressione”, dato che, nel 1939, non vi era alcun precedente legale internazionale, né alcuna legge, che proibisse “ la dichiarazione di guerra”. Se ci fosse stato, ogni stato partecipante al conflitto avrebbe dovuto sedere, sul banco degli imputati, assieme ai cosiddetti “ Criminali di Norimberga”.
L’irregolarità
più eclatante nel Processo di Nuremberg, resta, comunque, l’inclusione,
fra i ranghi dei giudici, e non sul banco degli imputati, dei
rappresentanti dell’Unione Sovietica, che ha invaso anch’essa, con una
“Guerra d’aggressione” in tutto simile a quella contestata agli
imputati, Polonia, Finlandia, Latvia, Lithuania ed Estonia; prima di
venire attaccata dalla Germania.
Al
processo, non viene mai fatta menzione degli attacchi Sovietici, né dei
30 milioni di morti che, fino a quel momento, sono a carico del Regime
Staliniano. L’inclusione in sede giudicante, di un Giudice Sovietico, fa
del Processo una farsa truffaldina, che inoltre, raggirando l’opinione
pubblica mondiale, presenta in questa stessa sede, quale prova dei
crimini nazisti, lo scoop della “Scoperta dell’Olocausto degli Ebrei”.
Questa
montatura filmica, nata dapprima come propaganda bellica antinazista, e
sorretta dall’abilità tecnica di alcuni registi hollywoodiani, che
cooperano fin dal 1941 con l’esercito, in azioni di “Menzogna” diversiva,
usa l’argomento dei Lager, o campi di internamento e di lavoro,
Germanici, quale pretesto per introdurre, come allegato centrale, al
processo, il problema ebraico dello Stato di Israele.
Il
Processo si mostra così per quello che realmente è: una mossa
propagandistica americano-sionista, e un atto di vendetta politica,
ideologica, e sociale ebraica; contro la Germania. Anche molte delle
accuse, si rivelano assolutamente inconsistenti, o falsificate. Il
massacro degli 11.000 ufficiali polacchi, a Katyn, che è stato compiuto
dai militari Sovietici, viene, ad esempio, addossato agli imputati
Tedeschi, per garantire, alla farsa processuale di Norimberga, il suo
esito prestabilito, e una totale impossibilità di difesa; di fronte ad
accuse così mendaci, madornali, e palesemente faziose.
Il
Processo di Nuremberg, e quello di Tokyo, in cui accuse motivate
ideologicamente, e in modo simile a quello tedesco, vengono scagliate
contro i Leader giapponesi, costituiscono una vittoria eclatante
dell’Ebraismo mondiale, e del Sionismo, che mira ormai al possesso della
Palestina, e sono un’amara sconfitta, per qualsiasi sostenitore delle
Leggi internazionali.
Questo
modo d’agire si è ripetuto, nelle stesse condizioni, durante e dopo la
Seconda Guerra Mondiale. Gli Alleati hanno però ulteriormente
perfezionato la loro tattica, e, quando con l’andata in scena del
Processo farsa di Norimberga, le menzogne propagandistiche dei
sovietici, le invenzioni truculente del sionismo internazionale, e gli
interessi delle lobby ebraiche anglo americane, – che fin dal 1933
avevano voluto, programmato, dichiarato, e guidato la Crociata contro la
Germania e contro l’Europa – sono diventate, senza alcuna possibilità
ulteriore di critica, verifica, o revisione, “Le basi storiche” del comportamento di tutti i popoli civilizzati.
Qui è nato il Dogma della “Colpa Germanica”: per la guerra, e per lo sterminio di 6 milioni di ebrei”.
Questo Dogma antistorico ed illiberale: della Colpa germanica, e della
“Shoah Inconfutabile”, è stato reso, con la saturazione mediatica, e con
delle leggi palesemente inique, richieste ed imposte dai gruppi di
pressione delle potenti consorterie ebraiche, “Antirazziste ed Antidiffamatorie”, a difesa della propria razza e del proprio buon nome, il fondamento “sovra-storico”,“ di un regime etico-morale”, “legale”, “politico” ed ”immaginale” destinato, nelle intenzioni dei suoi promotori, ebrei, a governare “democraticamente” i popoli non ebrei, ariani o meticci che fossero, considerati civili solo in quanto opportunamente addomesticati.
Valutare
senza faziosità di parte, la politica e la pratica militare delle due
parti in conflitto, nella Seconda Guerra Mondiale, significa riconoscere
onestamente, dietro ai responsabili di facciata, della coalizione
alleata, le azioni, i piani, e gli obbiettivi premeditati, di una cricca
di plutocrati e di avventurieri ebrei, della finanza europea e
mondiale, impostisi ai popoli e ai governi Alleati, per mezzo di proprie
creature politiche, con lo scopo di manipolarne e deviarne il libero
arbitrio, nel senso dei propri interessi, e del proprio esclusivo
vantaggio.
La
politica di uno Stato sovrano, tale quale era nel 1933 Il Reich
Nazionalsocialista, non poteva né doveva assolutamente prescindere,
salvo rassegnarsi a sparire, come Popolo e come Nazione, dall’esercizio
effettivo, ed efficace, del proprio potere di difesa e d’attacco. Ad
Adolf Hitler, i mezzi ed i metodi della sua azione politica, sono stati
suggeriti, e talvolta imposti, proprio dall’agire degli avversari, e,
per non soccombere, egli ha dovuto spesso impiegare le loro stesse armi.
È
dunque una palese ipocrisia e un uso delle doppie misure, rimproverargli
l’impiego di quei mezzi, e metodi bellici, che, usati per primi dagli
Alleati, non hanno prodotto, nei loro confronti, nessuna accusa per
crimini di guerra, o per delitti contro l’umanità.
Alcune
misure, adottate dal NSDAP hitleriano, non hanno caratterizzato il solo
Nazionalsocialismo, ma gli eventi dell’intera epoca. Sanguinosi scontri
comunisti sono stati all’origine della Repubblica di Weimar. Sin dal
mese di gennaio; del 1919, la direzione del partito socialdemocratico
tedesco, SPD, ha schierato le prime formazioni armate, di volontari; per
combattere queste insurrezioni, e per far fronte agli scioperi e ai
disordini.
Formazioni di volontari, squadre SA Sturmabteilung
Ricordiamo le formazioni militari: Rot-Front-Kämpfer-Bund, Stahlhelm (Caschi d’acciaio), Reichsbanner Schwarz-Rot- Gold (in seguito “Eiserne Front”), Rote Marine, i Corpi franchi, Wehrwolf, Jungdeutscher Orden e le numerose unità di protezione ed autodifesa, nonché le formazioni di civili. La direzione autoritaria, le dittature presidenziali, la propaganda, la messa al bando dei partiti d’opposizione, i campi di concentramento, la detenzione dei prigionieri politici, l’antisemitismo, il riarmo, il servizio militare obbligatorio, le leggi speciali, la “politica del più forte”, la strategia militare, i crimini di guerra, non sono affatto delle invenzioni di Hitler, del Partito Nazionalsocialista, o del Popolo Tedesco.
Questi
fenomeni, e pratiche, non sono affatto cessati dopo il 1945, e sono in
uso tuttora, in molte parti del mondo, senza causare processi, o
proteste democratiche. Essi non trovano spazio nella stampa, e non
catturano, quindi, l’attenzione dell’opinione pubblica, proprio come è
accaduto per le molte azioni criminose, compiute dagli avversari di
Adolf Hitler e della Germania; dal 1933 al 1945; ed oltre.
La
sovranità dei popoli, include il diritto alla Rivoluzione, e rende
legittima, la scelta rivoluzionaria di uno Stato voluto dal popolo,
nella misura in cui elimina una situazione di caos interno, riformulando
la capacità politica e la stabilità interna ed estera di quel paese.
Ciò vale, evidentemente, anche e soprattutto per il partito
Nazionalsocialista, che, arrivato legalmente al potere in Germania, ha
attuato una Rivoluzione Sociale e Popolare senza precedenti; che non
fossero quelli della Rivoluzione Fascista Italiana.
Nell’epoca
attuale, fatta di guerre tattiche, locali o globali, scatenate e
scatenabili a comando, dall’Oligarchia plutocratica ebraica, che regge e
dirige l’Impero Americano, la questione centrale, delle responsabilità,
per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, è diventata una semplice
questione di arroganza e di dogma; una nuova, inconfutabile ortodossia
religiosa.
La verità dei fatti è ormai completamente fuori luogo.
L’interpretazione
delle vicende belliche, emessa come verdetto sui vinti, dal Circo
giuridico installato dei vincitori, a Norimberga, non ha certo cercato
di stabilirla. Le “Responsabilità e i crimini di guerra”,
compreso l’affare dei 6 milioni di vittime ebree, costituivano, in
quella sede, il semplice preambolo ad un capitolo ben più interessante e
proficuo; quello delle “Eterne riparazioni” a delle “Eterne Vittime”.
Preparare
per anni una guerra, e dichiararla per i propri esclusivi interessi
economici, o di predominio, come hanno fatto Stati Uniti d’America,
Francia, ed Inghilterra, contro la Germania hitleriana; condurre una
politica atta ad inasprire e ad estendere le eventuali operazioni
belliche, contro il popolo tedesco, come hanno scelto di fare, per
avidità territoriale, Cecoslovacchi e Polacchi, ben prima dello scoppio
del conflitto
mondiale, sono fatti la cui gravità non andrebbe minimizzata, o misconosciuta, e che dovrebbero pesare più di un grammo, sulla bilancia delle valutazioni, atte a stabilire la responsabilità del Conflitto. Sono queste, difatti, le cause d’origine della Seconda Guerra Mondiale, che è costata la vita a 80 milioni di esseri umani.
mondiale, sono fatti la cui gravità non andrebbe minimizzata, o misconosciuta, e che dovrebbero pesare più di un grammo, sulla bilancia delle valutazioni, atte a stabilire la responsabilità del Conflitto. Sono queste, difatti, le cause d’origine della Seconda Guerra Mondiale, che è costata la vita a 80 milioni di esseri umani.
Il
resto, compresi i controversi “ 6 milioni di Ebrei sterminati”, ne
costituisce, semmai, solo una terribile, quanto ineluttabile
conseguenza.
“Tutta
Israele si unisce allo sdegno, per l’assalto nazista contro gli ebrei
in Germania. L’apparizione della croce uncinata, come simbolo della
nuova Germania, ha risvegliato il Leone di Giudea, vecchio simbolo di
guerra e segno della sfida ebraica. Quattordici milioni di ebrei sparsi
nel mondo, si ergono, uniti e compatti come un solo uomo, per dichiarare
guerra alla Germania. Il Principe mercante ebreo lascia la sua casa di
notabili, il Banchiere la Borsa, il Commerciante il suo negozio, e
l’Ambulante il suo umile carretto, per unirsi nella Guerra Santa; contro
i nemici hitleriani dell’ebreo.”
Che nel 1933, esista un’organizzazione mondiale ebraica, in grado di determinare la politica internazionale, al punto da dichiarare guerra ad uno Stato Sovrano, quale è la Germania Hitleriana, per il solo fatto che la sua politica interna è sfavorevole agli interessi ebraici, è evidente per ammissione degli stessi ebrei.
Un
simile richiamo alla guerra globale e al boicottaggio, ha, comunque,
tutte le caratteristiche di una feroce provocazione, e non si può certo
dire sia un’invenzione dei Nazionalsocialisti. Inoltre, basta
confrontare l’ampiezza tra i territori coloniali, allora dominati dagli
Alleati, che certo non si preoccupano di nascondere le proprie mire
all’egemonia mondiale, e quelli occupati dal Reich Germanico, per capire
l’assurdità dell’accusa mossa ai Tedeschi dagli Alleati stessi: Aver
scatenato la guerra per conquistare il mondo!
Ecco i dati:
Gran Bretagna 40 milioni kmq
Russia 19 milioni kmq
Usa 9,5 milioni kmq
Germania 0,6 milioni kmq
A ribadire questi fatti inoppugnabili, sul settimanale londinese Picture Post del 19 agosto 1939, Winston Churchill scrive:
“l’Inghilterra sarebbe in grado di organizzare in breve tempo i tre quarti della popolazione mondiale contro la Germania”.
Per capire obbiettivamente la scelta, germanica, di una “soluzione finale del problema ebraico”, su cui manca tuttora una seria analisi storica, probatoria, è necessario, per prima cosa, approfondire la questione della responsabilità della guerra; sapere chi contribuì ad estendere il conflitto, quale ne era la posta in gioco, e considerare i cosiddetti “crimini di guerra tedeschi, ed alleati” in base alle condizioni reali del conflitto; usando, per entrambe, lo stesso metro di valutazione e giudizio.
Ecco,
ad esempio, 7 grandi crimini di guerra, perpetrati dagli avversari della
Germania, e di cui sembra non si debba, né si voglia, mai tenere conto:
1. Il massacro di più di 20.000 Tedeschi in Polonia nel settembre del 1939.
2.
La deportazione e la parziale liquidazione di più di 1,7 milioni di
Polacchi sottomessi alla dominazione sovietica da settembre 1939 a
giugno 1941. Fonti polacche parlano di 400.000 persone massacrate dai
Sovietici nel corso di questa operazione.
3. Il massacro di più di 10.000 ufficiali polacchi nella foresta di Katyn nell’aprile del 1940
4. La guerra partigiana fomentata dall’Inghilterra, ed in seguito attuata da tutti gli altri alleati; a partire da maggio 1940.
5. I bombardamenti contro i civili, iniziati dall’Inghilterra a partire dal maggio 1940
6. L’uccisione di migliaia di persone, e la deportazione di 128.000 Baltici dal 1940 al 1941
7. La deportazione di tutti i Tedeschi del Volga, cioè 600.000 persone, nell’estate del 1941
Inoltre – a partire dal 1940 – il primo consigliere diplomatico del governo britannico, Vansittart, raccomanda ufficialmente, e con costante tenacia, il genocidio. Nel 1941, negli Stati Uniti appare, con l’autorizzazione governativa ufficiale, il libro “Germany Must Perish” (“La Germania deve morire”) del presidente della Lega americana per la pace, l’ebreo Theodore Nathan Kaufmann, che propone, senza mezzi termini, il genocidio della popolazione germanica, e preannuncia, nelle intenzioni, il futuro progetto di un altro Ebreo del governo Roosevelt: il “Piano Morgenthau”.
Franklin Delano Roosevelt |
Kaufmann
perora la sterilizzazione massiccia di tutti i Tedeschi, e calcola che,
nel volgere di due generazioni, la popolazione di razza germanica
verrà, con questo mezzo, completamente annientata.
La “Soluzione finale degli Ebrei”
si situa subito dopo questa successione di eventi, nell’autunno del
1941, quando vengono resi noti i metodi sovietici di condurre la guerra.
Gli altri grandi crimini di guerra degli Alleati, quali l’estensione e
la studiata e feroce brutalità del conflitto, i bombardamenti contro le
inermi popolazioni civili, la guerra partigiana, il piano Morgenthau, la
deportazione dei Tedeschi dell’Est, con le sue atroci conseguenze,
l’efferata uccisione di centinaia di migliaia di prigionieri tedeschi
disarmati, soprattutto in Europa orientale, non si possono giustificare
in alcun modo con la cosiddetta “soluzione finale degli ebrei”.
bombardamento degli alleati di Roma, sulla popolazione civile |
Nessuno
contesta che, durante la guerra, siano stati uccisi o giustiziati,
anche selettivamente, degli ebrei, spesso impegnati in attività
terroristiche antigermaniche, e, comunque, nemici dichiarati ed accaniti
del Nazionalsocialista, fin dalla salita al potere di Adolf Hitler,
che, con le sue riforme, ne ha leso profondamente le acquisite
potenzialità egemoniche, le economie, e gli interessi pecuniari; ma è
anche innegabile che quel periodo è costellato da numerosi ed atroci
crimini; di parte alleata.
Costoro
non tengono mai, in alcun conto, i principali sette grandi crimini di
guerra, perpetrati dagli avversari della Germania, e sembrano non sapere
che – come hanno pubblicamente ammesso i Sovietici, 13 anni dopo la
fine della guerra – già dal maggio-giugno del 1940, cioè un anno prima
dell’inizio della campagna militare di Russia, l’Unione Sovietica aveva
deciso di “impegnarsi in una guerra per distruggere il fascismo”
ed estendere la rivoluzione mondiale. I loro giudizi, non possono
quindi che essere faziosi, devianti e storicamente inverosimili.
Quelli
degli Alleati, sono, difatti, odiosi delitti terroristici; gesti
psicologicamente efferati, e tatticamente inutili, ma essenziali ai loro
scopi ultimi: indurre la Germania ad una reazione di resistenza
accanita, in modo da poterne invadere il territorio, ottenendo una resa
senza condizioni. Senza precedenti nella storia dell’umanità, in quanto a
cinismo, quelli degli Alleati erano, e sono rimasti, delitti perfetti:
crimini esemplari ed impuniti, che godevano, allora, del più ampio
appoggio ufficiale, ed oggi, anche della tacita connivenza degli storici
ufficiali.
LA QUESTIONE DELLE RESPONSABILITÀ
Stalin,Roosevelt e Churchill |
Come cataclismi, due Guerre Mondiali si sono abbattute sulla Germania e sull’Europa, e i sopravissuti allo sfacelo di un mondo, alla morte, e alla miseria, sono rimasti pietrificati dallo sguardo necroforo della vittoriosa Medusa anglo-giudeoamericana; incapaci di ogni reazione efficace. Tutte le città storiche, della Germania, sono state volutamente ridotte a cumuli di macerie e di cadaveri fumanti; rase al suolo dalle bombe ordinarie, e da quelle al fosforo, o napalm, lanciate a migliaia; dalle scellerate squadriglie aeree alleate, passate alla storia come prodi ed oneste.
Milioni
di persone, hanno subito questo destino, preparato per loro dai
vincitori, accettandolo con coraggio e stoicismo, come interpreti di un
ruolo eroico, in una cupa e demenziale tragedia. Chi è stato il “tessitore”,
che ha tramato l’ordito di questi eventi letali? Chi il regista di un
simile spettacolo? Un uomo solo? Una cricca di criminali? Un popolo
elettosi arbitro dei destini del mondo? Un complotto mondiale di
capitalisti ebrei ?
I “nazisti”? I “fascisti”? o I “comunisti”?
I “nazisti”? I “fascisti”? o I “comunisti”?
Questa
menzogna propagandistica ha permesso agli Alleati di violare
impunemente il principio di autodeterminazione dei popoli, e di imporre,
in Europa, delle false “strutture sociali “democratiche”, in cui ogni
libertà d’espressione, di opinione, d’insegnamento, e d’azione, si
blocca di fronte a questo dogma, ed ai suoi ovvi corollari.
La
sorte delle armi ha perciò deciso, compiutamente e senza possibili
appelli, della colpevolezza o non colpevolezza dei belligeranti. Si è
così prodotta un’immagine parziale e falsa della storia di quel
conflitto, a cui è però stato dato un valore assoluto; “internazionale”,
e “conforme al diritto dei popoli”.
Le organizzazioni culturali e politiche internazionali, istituite dai “Vincitori”,
si sono, ovviamente, sempre rifiutate di intraprendere delle ricerche
storiche imparziali, atte a scoprire la verità, e si sono sempre opposte
energicamente ad ogni modificazione della “verità ufficiale”,
che non è certo quella effettiva. Approfittando della propria vittoria,
gli Alleati avevano già potuto, alla fine della Prima Guerra Mondiale,
contestare, e dichiarare criminale l’ordinamento giuridico e l’assetto
sociale dell’avversario. Di fatto, essi non avevano alcun diritto di
farlo, né di imporre le proprie personali concezioni politiche, ad uno
altro Stato sovrano loro pari. Con la Resa senza condizioni, della
Germania hitleriana, essi hanno ripetuto l’abuso di imporre ai vinti un
regime legislativo “criminale”, del tutto contrario al diritto dei popoli.
Gli
eventi storici del XX° secolo, ed i loro principali protagonisti, sono
stati, dal 1945 in poi, presentati, descritti, e visti, sotto una luce
del tutto ingannevole e dogmatica, che ha impedito ogni seria
valutazione storica dell’esito che le due guerre mondiali hanno
determinato: l’affermarsi, dopo la parentesi del gioco dei due opposti
Blocchi, USA-URSS, del Nuovo Ordine Mondiale Globale, ovvero,
dell’Impero Ebraico Americano, preambolo dell’Impero Messianico Ebraico,
di fatto.
Gli
Europei sono caduti nella trappola di considerare, come buoni ed onesti
paladini della giustizia, i propri aggressori ed occupanti; nonostante
l’evidenza del sopruso e della violenza reiterata, di cui, invece, sono
stati le vittime predestinate. Un atteggiamento tanto ingenuo ed auto
lesivo, non può però venire accettato come una fatalità ineluttabile, e
l’Europa può deve riacquisire, al più presto, la connessione con il
proprio Destino, e il proprio potere d’azione.
Un’indagine
approfondita, ed una attenta revisione dei giudizi, espressi sui
personaggi, sulle motivazioni, sullo svolgimento, e sulle conseguenze
della Seconda Guerra Mondiale, è quanto mai necessaria. La piatta
sudditanza della cultura europea, alle tesi falsificanti imposte
dall’esterno, e ribadite ossessivamente per decenni, fino a divenire un
dogma legale acquisito, dimostra quanto pesante sia stata la sconfitta, e
quanto sia stata accurata, da parte degli Alleati, la pianificazione
della “rieducazione” e dell’annientamento culturale, politico e spirituale della Germania e degli “Ariani” d’Europa; ovvero dei soli e veri Europei.
In
assenza di un’informazione autenticamente libera, che consentisse di
confutarle, le menzogne, le distorsioni e le omissioni hanno potuto
imporsi senza ostacoli; la fandonia, ripetuta con tenace e sapiente
insistenza, si è cristallizzata: in quegli hollywoodiani surrogati di
verità, che fanno da supporto storico e culturale alla strategia della
dominazione sionista, anglo statunitense, e sovietica; pensata, ed
attuata, da strateghi, politici, e plutocrati, innegabilmente ebrei, o
efficacemente giudaizzati.
Gli
archivi segreti di Unione Sovietica, Gran Bretagna e Stati Uniti non
sono mai stati frugati a fondo, i documenti diplomatici e i piani di
guerra degli “Alleati” non sono mai
stati resi integralmente pubblici, ed i loro Gulag e Campi di
Concentramento, per numerosi e letali che fossero, non sono mai stati
fotografati, o filmati, da abili cineasti, quali un Alfred Hichcock o di
un John Ford; né ricostruiti da esperti architetti e psicologi del “montaggio” immaginale.
Gli
uomini di Stato, e i capi militari della coalizione ebraica antinazista e
antifascista, hanno, per loro fortuna, evitato gli imbarazzanti
processi pubblici, e la vergognosa farsa giudiziaria di verdetti
precostituiti, come quello di Dachau, o di Norimberga. Inoltre, non sono
stati mai fondati istituti di ricerca, sui pur risaputi crimini di
guerra degli Alleati Occidentali, e dei loro burattini Sovietici, né
sono state amplificate, fino all’esasperazione mediatica, le loro
violazioni di trattati, le deportazioni di interi popoli, il crudele
trattamento inflitto ai profughi; protrattosi ben oltre il termine del
conflitto armato.
Né,
infine e soprattutto, è stata finora oggetto di una qualche seria
indagine, o di un onesto e sereno dibattito, l’azione occulta di ben
individuabili ambienti economico finanziari: specie statunitensi, e
quasi esclusivamente ebrei, nella preparazione e nello scatenamento
delle due Guerre Mondiali. I detentori attuali del potere, fanno
ovviamente ogni possibile sforzo affinché nessun lume rischiari le loro
inverosimili e stereotipate verità di comodo. La storiografia ufficiale,
per parte sua, ha scelto la via pianeggiante delle ricostruzioni
parziali, l’incompletezza delle indagini settoriali, o i limiti, per
altro assai utili, delle ricerche su determinati Personaggi; producendo
delle esegesi scandalistiche, pseudostoriche, saturate da intenti
propagandistici, da testimonianze false e fuorvianti, o completamente
fuori luogo.
Sven Hedin, nel suo Amerika im Kampf der Kontinente, ha scritto giustamente:
“Se
si studia la storia contemporanea, si può raramente affermare con
certezza, che una guerra tra due paesi, o due blocchi di Nazioni, sia
iniziata proprio nell’istante della dichiarazione di guerra, o all’avvio
delle ostilità. Le circostanze che hanno reso inevitabili le due Guerre
Mondiali, che la nostra generazione ha dovuto subire, risalgono a molto
tempo addietro. L’attentato di Sarajevo non è stato una semplice
casualità: il frastuono di quegli spari ha solo fatto scoppiare la
tempesta che da tempo minacciava l’Europa. Neanche la Seconda Guerra
Mondiale è iniziata il 1° settembre del 1939, quando le truppe tedesche
hanno varcato il confine germanico – polacco. Essa trae la sua origine e
le sue linfe dalla Prima Guerra Mondiale, o meglio, dal giorno in cui i
rappresentanti di 32 nazioni, si sono riuniti nella galleria degli
specchi di Versailles, per apporre le proprie firme in calce ad un
documento, che è stato definito, falsamente, un trattato di pace.”
Mauro Likar
Ot per diffondere l'informazione: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/04/sveglia-dal-letargo.html?m=1
RispondiEliminaSaul Tigh
Bravi! Continuate a diffondere la verità, che la gente sappia!
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