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giovedì 10 aprile 2014

LA GUERRA ALLEATA CONTRO L’EUROPA-PARTE 3








VERITÀ PER LA GERMANIA


PARTE 3

I Nazisti, accusati come Criminali di Guerra, al Processo- Farsa di Nuremberg, non hanno, in realtà, commesso crimini più rilevanti di quelli attuati, durante la guerra, e verso la sua fine, dagli Alleati; che, dopo aver bombardato inutilmente Dresda, Hiroschima e Nagazaki ora, quasi fossero innocenti, pretendono di giudicarli. Gli Imputati di “ Crimini di Guerra” , la nuova formula che permette ai vincitori di infierire a piacimento sui vinti, vengono accusati, con un’ ipocrisia ebraico-holliwoodyana, meritevole di nota, di “ aver condotto una guerra d’aggressione”, e devono, quindi, essere giudicati, per colmo dell’assurdità, anche da una rappresentanza dell’ Unione Sovietica; prima alleata della Germania, in quella Invasione della Polonia che, a detta dei Vincitori, sarebbe la causa scatenante della Guerra.


L’evidente insostenibilità legale, di un simile Processo, non viene rilevata che dagli accusati, imputati di avere commesso, in tempo di guerra, quelle stesse atrocità che, commesse anche, ed in maggior misura, dai vincitori, vengono però volutamente ignorate.


E’ vidente che quello di Nuremberg è un processo ideologico alla Germania; una Vendetta degli Ebrei Internazionali, che ormai reggono la Politica Americana, come pure quella degli altri Alleati, per le leggi di salvaguardia della razza ariana, del 1935, emesse proprio a Nuremberg, e che sanzionavano gli ebrei.



Gli stessi difensori, al Processo di Norimberga, non hanno che un ruolo accessorio. Gli accusati principali sono: Il Capo della Luftwaffe, Herman Goering, il Ministro degli Esteri, Joachim von Ribbentrop, Il Ministro della Produzione, Albert Speer, Il secondo Delfino di Hitler, Rudolf Hess, (che è prigioniero degli Inglesi fin dal 1941, dopo un volo per offrire amicizia e pace all’Inghilterra) e molti generali e membri dello staff dirigente hitleriano; che subiranno tutti la condanna a morte; o un periodo di lunghissima prigionia.


Il Processo stesso, infrange alcuni Principi legali, il più notevole dei quali, è quello della non retroattività: che stabilisce che una persona non possa essere accusata di un crimine che non era considerato tale quando veniva commesso. In altre parole, se un atto viene dichiarato illegale oggi, ogni atto simile, commesso ieri, non può essere definito come criminale, perché la legge che lo sancisce tale, non era ancora in esistenza.


Questo è proprio il caso dell’Accusa di “ Guerra d’Aggressione”, dato che, nel 1939, non vi era alcun precedente legale internazionale, né alcuna legge, che proibisse “ la dichiarazione di guerra”. Se ci fosse stato, ogni stato partecipante al conflitto avrebbe dovuto sedere, sul banco degli imputati, assieme ai cosiddetti “ Criminali di Norimberga”.







L’irregolarità più eclatante nel Processo di Nuremberg, resta, comunque, l’inclusione, fra i ranghi dei giudici, e non sul banco degli imputati, dei rappresentanti dell’Unione Sovietica, che ha invaso anch’essa, con una “Guerra d’aggressione” in tutto simile a quella contestata agli imputati, Polonia, Finlandia, Latvia, Lithuania ed Estonia; prima di venire attaccata dalla Germania.


Al processo, non viene mai fatta menzione degli attacchi Sovietici, né dei 30 milioni di morti che, fino a quel momento, sono a carico del Regime Staliniano. L’inclusione in sede giudicante, di un Giudice Sovietico, fa del Processo una farsa truffaldina, che inoltre, raggirando l’opinione pubblica mondiale, presenta in questa stessa sede, quale prova dei crimini nazisti, lo scoop della “Scoperta dell’Olocausto degli Ebrei”.





Questa montatura filmica, nata dapprima come propaganda bellica antinazista, e sorretta dall’abilità tecnica di alcuni registi hollywoodiani, che cooperano fin dal 1941 con l’esercito, in azioni di “Menzogna” diversiva, usa l’argomento dei Lager, o campi di internamento e di lavoro, Germanici, quale pretesto per introdurre, come allegato centrale, al processo, il problema ebraico dello Stato di Israele.



Il Processo si mostra così per quello che realmente è: una mossa propagandistica americano-sionista, e un atto di vendetta politica, ideologica, e sociale ebraica; contro la Germania. Anche molte delle accuse, si rivelano assolutamente inconsistenti, o falsificate. Il massacro degli 11.000 ufficiali polacchi, a Katyn, che è stato compiuto dai militari Sovietici, viene, ad esempio, addossato agli imputati Tedeschi, per garantire, alla farsa processuale di Norimberga, il suo esito prestabilito, e una totale impossibilità di difesa; di fronte ad accuse così mendaci, madornali, e palesemente faziose.





Il Processo di Nuremberg, e quello di Tokyo, in cui accuse motivate ideologicamente, e in modo simile a quello tedesco, vengono scagliate contro i Leader giapponesi, costituiscono una vittoria eclatante dell’Ebraismo mondiale, e del Sionismo, che mira ormai al possesso della Palestina, e sono un’amara sconfitta, per qualsiasi sostenitore delle Leggi internazionali.

La Propaganda bellica degli Alleati, che durante la Prima Guerra Mondiale consisteva, per lo più, nel diffondere l’odio, la menzogna, e un cumulo di notizie completamente false, su inesistenti atrocità germaniche, si è poi protratta anche nell’effimero tempo di pace, seguito al diktat di Versailles; perché gli uomini politici, posti a capo delle Nazioni, alleatesi contro gli Imperi Centrali, e principalmente contro la Germania, i loro persuasori occulti, ed i manipolatori dei mezzi d’informazione, che avevano voluto e vinto quella guerra, sono rimasti saldamente ancorati al potere ed hanno continuato ad esercitare la loro influenza. Costoro hanno fatto, dei contenuti di quella loro propaganda bellica, d’accanito odio e razzismo antigermanico, il dogma esclusivo dei popoli caduti sotto la loro democratica tutela.



Questo modo d’agire si è ripetuto, nelle stesse condizioni, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Gli Alleati hanno però ulteriormente perfezionato la loro tattica, e, quando con l’andata in scena del Processo farsa di Norimberga, le menzogne propagandistiche dei sovietici, le invenzioni truculente del sionismo internazionale, e gli interessi delle lobby ebraiche anglo americane, – che fin dal 1933 avevano voluto, programmato, dichiarato, e guidato la Crociata contro la Germania e contro l’Europa – sono diventate, senza alcuna possibilità ulteriore di critica, verifica, o revisione, “Le basi storiche” del comportamento di tutti i popoli civilizzati.










Qui è nato il Dogma della “Colpa Germanica”: per la guerra, e per lo sterminio di 6 milioni di ebrei”. Questo Dogma antistorico ed illiberale: della Colpa germanica, e della “Shoah Inconfutabile”, è stato reso, con la saturazione mediatica, e con delle leggi palesemente inique, richieste ed imposte dai gruppi di pressione delle potenti consorterie ebraiche, “Antirazziste ed Antidiffamatorie”, a difesa della propria razza e del proprio buon nome, il fondamento “sovra-storico”,“ di un regime etico-morale”, “legale”, “politico” ed ”immaginale” destinato, nelle intenzioni dei suoi promotori, ebrei, a governare “democraticamente” i popoli non ebrei, ariani o meticci che fossero, considerati civili solo in quanto opportunamente addomesticati.


In questa programmazione negativa, degli eventi reali, gli avvenimenti bellici, sono stati opportunamente vagliati, da loquaci, se non logorroici e grafomani, “storici accademici”, e catalogati come giusti od ingiusti, eroici o criminali, a seconda che siano accaduti nel campo protetto dei Vincitori; o si siano, invece, verificati, in quello esposto, e illuminato a giorno, degli Sconfitti.


Valutare senza faziosità di parte, la politica e la pratica militare delle due parti in conflitto, nella Seconda Guerra Mondiale, significa riconoscere onestamente, dietro ai responsabili di facciata, della coalizione alleata, le azioni, i piani, e gli obbiettivi premeditati, di una cricca di plutocrati e di avventurieri ebrei, della finanza europea e mondiale, impostisi ai popoli e ai governi Alleati, per mezzo di proprie creature politiche, con lo scopo di manipolarne e deviarne il libero arbitrio, nel senso dei propri interessi, e del proprio esclusivo vantaggio.


La politica di uno Stato sovrano, tale quale era nel 1933 Il Reich Nazionalsocialista, non poteva né doveva assolutamente prescindere, salvo rassegnarsi a sparire, come Popolo e come Nazione, dall’esercizio effettivo, ed efficace, del proprio potere di difesa e d’attacco. Ad Adolf Hitler, i mezzi ed i metodi della sua azione politica, sono stati suggeriti, e talvolta imposti, proprio dall’agire degli avversari, e, per non soccombere, egli ha dovuto spesso impiegare le loro stesse armi.


È dunque una palese ipocrisia e un uso delle doppie misure, rimproverargli l’impiego di quei mezzi, e metodi bellici, che, usati per primi dagli Alleati, non hanno prodotto, nei loro confronti, nessuna accusa per crimini di guerra, o per delitti contro l’umanità.


Alcune misure, adottate dal NSDAP hitleriano, non hanno caratterizzato il solo Nazionalsocialismo, ma gli eventi dell’intera epoca. Sanguinosi scontri comunisti sono stati all’origine della Repubblica di Weimar. Sin dal mese di gennaio; del 1919, la direzione del partito socialdemocratico tedesco, SPD, ha schierato le prime formazioni armate, di volontari; per combattere queste insurrezioni, e per far fronte agli scioperi e ai disordini.



Formazioni di volontari, squadre SA Sturmabteilung

























Ricordiamo le formazioni militari: Rot-Front-Kämpfer-Bund, Stahlhelm (Caschi d’acciaio), Reichsbanner Schwarz-Rot- Gold (in seguito “Eiserne Front”), Rote Marine, i Corpi franchi, Wehrwolf, Jungdeutscher Orden e le numerose unità di protezione ed autodifesa, nonché le formazioni di civili. La direzione autoritaria, le dittature presidenziali, la propaganda, la messa al bando dei partiti d’opposizione, i campi di concentramento, la detenzione dei prigionieri politici, l’antisemitismo, il riarmo, il servizio militare obbligatorio, le leggi speciali, la “politica del più forte”, la strategia militare, i crimini di guerra, non sono affatto delle invenzioni di Hitler, del Partito Nazionalsocialista, o del Popolo Tedesco.


Questi fenomeni, e pratiche, non sono affatto cessati dopo il 1945, e sono in uso tuttora, in molte parti del mondo, senza causare processi, o proteste democratiche. Essi non trovano spazio nella stampa, e non catturano, quindi, l’attenzione dell’opinione pubblica, proprio come è accaduto per le molte azioni criminose, compiute dagli avversari di Adolf Hitler e della Germania; dal 1933 al 1945; ed oltre.


La sovranità dei popoli, include il diritto alla Rivoluzione, e rende legittima, la scelta rivoluzionaria di uno Stato voluto dal popolo, nella misura in cui elimina una situazione di caos interno, riformulando la capacità politica e la stabilità interna ed estera di quel paese. Ciò vale, evidentemente, anche e soprattutto per il partito Nazionalsocialista, che, arrivato legalmente al potere in Germania, ha attuato una Rivoluzione Sociale e Popolare senza precedenti; che non fossero quelli della Rivoluzione Fascista Italiana.

Tentare di far valutare, o di valutare storicamente i fatti, nell’aura di una accanita propaganda Alleata, bellica e post bellica, focalizzandosi sui cosiddetti crimini di guerra nazisti, presentati sempre nel contesto micidiale di una presunta volontà tedesca: di sterminio degli Ebrei d’Europa, significa falsare e snaturare quei fatti.


Nell’epoca attuale, fatta di guerre tattiche, locali o globali, scatenate e scatenabili a comando, dall’Oligarchia plutocratica ebraica, che regge e dirige l’Impero Americano, la questione centrale, delle responsabilità, per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, è diventata una semplice questione di arroganza e di dogma; una nuova, inconfutabile ortodossia religiosa.

La verità dei fatti è ormai completamente fuori luogo.

L’interpretazione delle vicende belliche, emessa come verdetto sui vinti, dal Circo giuridico installato dei vincitori, a Norimberga, non ha certo cercato di stabilirla. Le “Responsabilità e i crimini di guerra”, compreso l’affare dei 6 milioni di vittime ebree, costituivano, in quella sede, il semplice preambolo ad un capitolo ben più interessante e proficuo; quello delle “Eterne riparazioni” a delle “Eterne Vittime”.

Preparare per anni una guerra, e dichiararla per i propri esclusivi interessi economici, o di predominio, come hanno fatto Stati Uniti d’America, Francia, ed Inghilterra, contro la Germania hitleriana; condurre una politica atta ad inasprire e ad estendere le eventuali operazioni belliche, contro il popolo tedesco, come hanno scelto di fare, per avidità territoriale, Cecoslovacchi e Polacchi, ben prima dello scoppio del conflitto
mondiale, sono fatti la cui gravità non andrebbe minimizzata, o misconosciuta, e che dovrebbero pesare più di un grammo, sulla bilancia delle valutazioni, atte a stabilire la responsabilità del Conflitto. Sono queste, difatti, le cause d’origine della Seconda Guerra Mondiale, che è costata la vita a 80 milioni di esseri umani.

Il resto, compresi i controversi “ 6 milioni di Ebrei sterminati”, ne costituisce, semmai, solo una terribile, quanto ineluttabile conseguenza.

A riprova di ciò, Il Daily Express di Londra, del 24 marzo 1933 riportava a grandi titoli: La Giudea dichiara guerra alla Germania! – gli ebrei di tutto il mondo si uniscono – Boicottaggio dei prodotti tedeschi.






“Tutta Israele si unisce allo sdegno, per l’assalto nazista contro gli ebrei in Germania. L’apparizione della croce uncinata, come simbolo della nuova Germania, ha risvegliato il Leone di Giudea, vecchio simbolo di guerra e segno della sfida ebraica. Quattordici milioni di ebrei sparsi nel mondo, si ergono, uniti e compatti come un solo uomo, per dichiarare guerra alla Germania. Il Principe mercante ebreo lascia la sua casa di notabili, il Banchiere la Borsa, il Commerciante il suo negozio, e l’Ambulante il suo umile carretto, per unirsi nella Guerra Santa; contro i nemici hitleriani dell’ebreo.”


Che nel 1933, esista un’organizzazione mondiale ebraica, in grado di determinare la politica internazionale, al punto da dichiarare guerra ad uno Stato Sovrano, quale è la Germania Hitleriana, per il solo fatto che la sua politica interna è sfavorevole agli interessi ebraici, è evidente per ammissione degli stessi ebrei.


Un simile richiamo alla guerra globale e al boicottaggio, ha, comunque, tutte le caratteristiche di una feroce provocazione, e non si può certo dire sia un’invenzione dei Nazionalsocialisti. Inoltre, basta confrontare l’ampiezza tra i territori coloniali, allora dominati dagli Alleati, che certo non si preoccupano di nascondere le proprie mire all’egemonia mondiale, e quelli occupati dal Reich Germanico, per capire l’assurdità dell’accusa mossa ai Tedeschi dagli Alleati stessi: Aver scatenato la guerra per conquistare il mondo!

Ecco i dati:

Gran Bretagna 40 milioni kmq
 

Russia 19 milioni kmq
 

Usa 9,5 milioni kmq
 

Germania 0,6 milioni kmq
 
A ribadire questi fatti inoppugnabili, sul settimanale londinese Picture Post del 19 agosto 1939, Winston Churchill scrive:


“l’Inghilterra sarebbe in grado di organizzare in breve tempo i tre quarti della popolazione mondiale contro la Germania”.


Per capire obbiettivamente la scelta, germanica, di una “soluzione finale del problema ebraico”, su cui manca tuttora una seria analisi storica, probatoria, è necessario, per prima cosa, approfondire la questione della responsabilità della guerra; sapere chi contribuì ad estendere il conflitto, quale ne era la posta in gioco, e considerare i cosiddetti “crimini di guerra tedeschi, ed alleati” in base alle condizioni reali del conflitto; usando, per entrambe, lo stesso metro di valutazione e giudizio.


Ecco, ad esempio, 7 grandi crimini di guerra, perpetrati dagli avversari della Germania, e di cui sembra non si debba, né si voglia, mai tenere conto:


1. Il massacro di più di 20.000 Tedeschi in Polonia nel settembre del 1939.


2. La deportazione e la parziale liquidazione di più di 1,7 milioni di Polacchi sottomessi alla dominazione sovietica da settembre 1939 a giugno 1941. Fonti polacche parlano di 400.000 persone massacrate dai Sovietici nel corso di questa operazione.


3. Il massacro di più di 10.000 ufficiali polacchi nella foresta di Katyn nell’aprile del 1940


4. La guerra partigiana fomentata dall’Inghilterra, ed in seguito attuata da tutti gli altri alleati; a partire da maggio 1940.


5. I bombardamenti contro i civili, iniziati dall’Inghilterra a partire dal maggio 1940


6. L’uccisione di migliaia di persone, e la deportazione di 128.000 Baltici dal 1940 al 1941


 7. La deportazione di tutti i Tedeschi del Volga, cioè 600.000 persone, nell’estate del 1941
 
Inoltre – a partire dal 1940 – il primo consigliere diplomatico del governo britannico, Vansittart, raccomanda ufficialmente, e con costante tenacia, il genocidio. Nel 1941, negli Stati Uniti appare, con l’autorizzazione governativa ufficiale, il libro “Germany Must Perish” (“La Germania deve morire”) del presidente della Lega americana per la pace, l’ebreo Theodore Nathan Kaufmann, che propone, senza mezzi termini, il genocidio della popolazione germanica, e preannuncia, nelle intenzioni, il futuro progetto di un altro Ebreo del governo Roosevelt: il “Piano Morgenthau”.



Franklin Delano Roosevelt

 
 

Germany.Must.Perish.jpg



Kaufmann perora la sterilizzazione massiccia di tutti i Tedeschi, e calcola che, nel volgere di due generazioni, la popolazione di razza germanica verrà, con questo mezzo, completamente annientata.


La “Soluzione finale degli Ebrei” si situa subito dopo questa successione di eventi, nell’autunno del 1941, quando vengono resi noti i metodi sovietici di condurre la guerra. Gli altri grandi crimini di guerra degli Alleati, quali l’estensione e la studiata e feroce brutalità del conflitto, i bombardamenti contro le inermi popolazioni civili, la guerra partigiana, il piano Morgenthau, la deportazione dei Tedeschi dell’Est, con le sue atroci conseguenze, l’efferata uccisione di centinaia di migliaia di prigionieri tedeschi disarmati, soprattutto in Europa orientale, non si possono giustificare in alcun modo con la cosiddetta “soluzione finale degli ebrei”.







 
bombardamento degli alleati di Roma, sulla popolazione civile

 
la distruzione di Dresda

 

 
 
Nessuno contesta che, durante la guerra, siano stati uccisi o giustiziati, anche selettivamente, degli ebrei, spesso impegnati in attività terroristiche antigermaniche, e, comunque, nemici dichiarati ed accaniti del Nazionalsocialista, fin dalla salita al potere di Adolf Hitler, che, con le sue riforme, ne ha leso profondamente le acquisite potenzialità egemoniche, le economie, e gli interessi pecuniari; ma è anche innegabile che quel periodo è costellato da numerosi ed atroci crimini; di parte alleata.



BOMBARDAMENTI ALLEATI SU MILANO,ITALIA


Quelli degli Alleati, sono, difatti, odiosi delitti terroristici; gesti psicologicamente efferati, e tatticamente inutili, ma essenziali ai loro scopi ultimi: indurre la Germania ad una reazione di resistenza accanita, in modo da poterne invadere il territorio, ottenendo una resa senza condizioni. Senza precedenti nella storia dell’umanità, in quanto a cinismo, quelli degli Alleati erano, e sono rimasti, delitti perfetti: crimini esemplari ed impuniti, che godevano, allora, del più ampio appoggio ufficiale, ed oggi, anche della tacita connivenza degli storici ufficiali.

Costoro non tengono mai, in alcun conto, i principali sette grandi crimini di guerra, perpetrati dagli avversari della Germania, e sembrano non sapere che – come hanno pubblicamente ammesso i Sovietici, 13 anni dopo la fine della guerra – già dal maggio-giugno del 1940, cioè un anno prima dell’inizio della campagna militare di Russia, l’Unione Sovietica aveva deciso di “impegnarsi in una guerra per distruggere il fascismo” ed estendere la rivoluzione mondiale. I loro giudizi, non possono quindi che essere faziosi, devianti e storicamente inverosimili.
 
 


  LA QUESTIONE DELLE RESPONSABILITÀ



 
Stalin,Roosevelt e Churchill






Come cataclismi, due Guerre Mondiali si sono abbattute sulla Germania e sull’Europa, e i sopravissuti allo sfacelo di un mondo, alla morte, e alla miseria, sono rimasti pietrificati dallo sguardo necroforo della vittoriosa Medusa anglo-giudeoamericana; incapaci di ogni reazione efficace. Tutte le città storiche, della Germania, sono state volutamente ridotte a cumuli di macerie e di cadaveri fumanti; rase al suolo dalle bombe ordinarie, e da quelle al fosforo, o napalm, lanciate a migliaia; dalle scellerate squadriglie aeree alleate, passate alla storia come prodi ed oneste.


Milioni di persone, hanno subito questo destino, preparato per loro dai vincitori, accettandolo con coraggio e stoicismo, come interpreti di un ruolo eroico, in una cupa e demenziale tragedia. Chi è stato il “tessitore”, che ha tramato l’ordito di questi eventi letali? Chi il regista di un simile spettacolo? Un uomo solo? Una cricca di criminali? Un popolo elettosi arbitro dei destini del mondo? Un complotto mondiale di capitalisti ebrei ?
I “nazisti”? I “fascisti”? o I “comunisti”?

Quel che è certo, è che le Potenze Alleate, agitate dai loro burattinai ebrei, hanno creato, con ogni mezzo in loro possesso, il dogma propagandistico della colpevolezza e responsabilità della Germania Nazionalsocialista, nello scatenamento della Seconda Guerra Mondiale. Questa tesi è stata la loro pietra angolare, e la base su cui è stato eretto il Tempio Giudeo Massonico del Nuovo Ordine Mondiale.

Questa menzogna propagandistica ha permesso agli Alleati di violare impunemente il principio di autodeterminazione dei popoli, e di imporre, in Europa, delle false “strutture sociali “democratiche”, in cui ogni libertà d’espressione, di opinione, d’insegnamento, e d’azione, si blocca di fronte a questo dogma, ed ai suoi ovvi corollari.


La sorte delle armi ha perciò deciso, compiutamente e senza possibili appelli, della colpevolezza o non colpevolezza dei belligeranti. Si è così prodotta un’immagine parziale e falsa della storia di quel conflitto, a cui è però stato dato un valore assoluto; “internazionale”, e “conforme al diritto dei popoli”.





Le organizzazioni culturali e politiche internazionali, istituite dai “Vincitori”, si sono, ovviamente, sempre rifiutate di intraprendere delle ricerche storiche imparziali, atte a scoprire la verità, e si sono sempre opposte energicamente ad ogni modificazione della “verità ufficiale”, che non è certo quella effettiva. Approfittando della propria vittoria, gli Alleati avevano già potuto, alla fine della Prima Guerra Mondiale, contestare, e dichiarare criminale l’ordinamento giuridico e l’assetto sociale dell’avversario. Di fatto, essi non avevano alcun diritto di farlo, né di imporre le proprie personali concezioni politiche, ad uno altro Stato sovrano loro pari. Con la Resa senza condizioni, della Germania hitleriana, essi hanno ripetuto l’abuso di imporre ai vinti un regime legislativo “criminale”, del tutto contrario al diritto dei popoli.
 

Smembrata per più di quaranta anni, l’Europa è stata prigioniera di uno stato di fatto così prolungato ed anestetizzante, da renderla ignara alla propria stessa esistenza. Perduta nel 1945 la guerra, e l’indipendenza, gli europei appaiono, attualmente, privi di ogni volontà attiva di recuperarla. Accettata con rassegnazione, e talvolta con entusiasmo ebete, l’egemonia statunitense, giudicata ormai fisiologicamente ineluttabile, ha dato spazio e luogo, in Europa, a una devastazione mirata dei tessuti tradizionali;e a quei profondi condizionamenti, politici, culturali, e psicologici, che hanno paralizzato, opportunamente, ogni residuo senso critico, ogni valutazione autonoma, ed ogni vera capacità di opposizione al predominio Imperiale sionista americano.


Gli eventi storici del XX° secolo, ed i loro principali protagonisti, sono stati, dal 1945 in poi, presentati, descritti, e visti, sotto una luce del tutto ingannevole e dogmatica, che ha impedito ogni seria valutazione storica dell’esito che le due guerre mondiali hanno determinato: l’affermarsi, dopo la parentesi del gioco dei due opposti Blocchi, USA-URSS, del Nuovo Ordine Mondiale Globale, ovvero, dell’Impero Ebraico Americano, preambolo dell’Impero Messianico Ebraico, di fatto.
 
 

 


Gli Europei sono caduti nella trappola di considerare, come buoni ed onesti paladini della giustizia, i propri aggressori ed occupanti; nonostante l’evidenza del sopruso e della violenza reiterata, di cui, invece, sono stati le vittime predestinate. Un atteggiamento tanto ingenuo ed auto lesivo, non può però venire accettato come una fatalità ineluttabile, e l’Europa può deve riacquisire, al più presto, la connessione con il proprio Destino, e il proprio potere d’azione.
 

Gli schemi ideologici, in base ai quali gli Europei sono stati condizionati, sono dimostratamene falsi, e l’attuale assetto europeo, è solo il risultato e il lineare sfruttamento strategico, politico, e culturale, dell’aggressione militare, attuata dai “Vincitori” del secondo conflitto mondiale, contro la Germania e l’Europa.


Un’indagine approfondita, ed una attenta revisione dei giudizi, espressi sui personaggi, sulle motivazioni, sullo svolgimento, e sulle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, è quanto mai necessaria. La piatta sudditanza della cultura europea, alle tesi falsificanti imposte dall’esterno, e ribadite ossessivamente per decenni, fino a divenire un dogma legale acquisito, dimostra quanto pesante sia stata la sconfitta, e quanto sia stata accurata, da parte degli Alleati, la pianificazione della “rieducazione” e dell’annientamento culturale, politico e spirituale della Germania e degli “Ariani” d’Europa; ovvero dei soli e veri Europei.
 

In assenza di un’informazione autenticamente libera, che consentisse di confutarle, le menzogne, le distorsioni e le omissioni hanno potuto imporsi senza ostacoli; la fandonia, ripetuta con tenace e sapiente insistenza, si è cristallizzata: in quegli hollywoodiani surrogati di verità, che fanno da supporto storico e culturale alla strategia della dominazione sionista, anglo statunitense, e sovietica; pensata, ed attuata, da strateghi, politici, e plutocrati, innegabilmente ebrei, o efficacemente giudaizzati.




Gli archivi segreti di Unione Sovietica, Gran Bretagna e Stati Uniti non sono mai stati frugati a fondo, i documenti diplomatici e i piani di guerra degli “Alleati” non sono mai stati resi integralmente pubblici, ed i loro Gulag e Campi di Concentramento, per numerosi e letali che fossero, non sono mai stati fotografati, o filmati, da abili cineasti, quali un Alfred Hichcock o di un John Ford; né ricostruiti da esperti architetti e psicologi del “montaggio” immaginale.


Le vittime dei feroci bombardamenti anglo americani di Dresda, Amburgo, o Brema, non sono state dissepolte, per diffondere ossessivamente le immagini di quei cadaveri; né esausti malati di tifo petecchiale, ridotti a pelle ed ossa, sono stati messi in posa, davanti all’obbiettivo, e presentati poi al pubblico mondiale quali “ vittime della barbarie nazista”.

Gli uomini di Stato, e i capi militari della coalizione ebraica antinazista e antifascista, hanno, per loro fortuna, evitato gli imbarazzanti processi pubblici, e la vergognosa farsa giudiziaria di verdetti precostituiti, come quello di Dachau, o di Norimberga. Inoltre, non sono stati mai fondati istituti di ricerca, sui pur risaputi crimini di guerra degli Alleati Occidentali, e dei loro burattini Sovietici, né sono state amplificate, fino all’esasperazione mediatica, le loro violazioni di trattati, le deportazioni di interi popoli, il crudele trattamento inflitto ai profughi; protrattosi ben oltre il termine del conflitto armato.


Né, infine e soprattutto, è stata finora oggetto di una qualche seria indagine, o di un onesto e sereno dibattito, l’azione occulta di ben individuabili ambienti economico finanziari: specie statunitensi, e quasi esclusivamente ebrei, nella preparazione e nello scatenamento delle due Guerre Mondiali. I detentori attuali del potere, fanno ovviamente ogni possibile sforzo affinché nessun lume rischiari le loro inverosimili e stereotipate verità di comodo. La storiografia ufficiale, per parte sua, ha scelto la via pianeggiante delle ricostruzioni parziali, l’incompletezza delle indagini settoriali, o i limiti, per altro assai utili, delle ricerche su determinati Personaggi; producendo delle esegesi scandalistiche, pseudostoriche, saturate da intenti propagandistici, da testimonianze false e fuorvianti, o completamente fuori luogo.
 
Tutte queste, fin troppo unanimi interpretazioni accademiche, costituiscono, a ben vedere, solo una artificiosa costruzione strumentale, pretestuosa, ma necessaria al perpetuarsi della sopraffazione “ Ebraico-Americana” contro l’Europa. Dalla violenza subita, gli Europei devono trarre lo stimolo, per operare dei cambiamenti radicali, che li portino a configurare per sé, e per i propri simili, una nuova “Rinascita Ariana”.



Sven Hedin, nel suo Amerika im Kampf der Kontinente, ha scritto giustamente:


“Se si studia la storia contemporanea, si può raramente affermare con certezza, che una guerra tra due paesi, o due blocchi di Nazioni, sia iniziata proprio nell’istante della dichiarazione di guerra, o all’avvio delle ostilità. Le circostanze che hanno reso inevitabili le due Guerre Mondiali, che la nostra generazione ha dovuto subire, risalgono a molto tempo addietro. L’attentato di Sarajevo non è stato una semplice casualità: il frastuono di quegli spari ha solo fatto scoppiare la tempesta che da tempo minacciava l’Europa. Neanche la Seconda Guerra Mondiale è iniziata il 1° settembre del 1939, quando le truppe tedesche hanno varcato il confine germanico – polacco. Essa trae la sua origine e le sue linfe dalla Prima Guerra Mondiale, o meglio, dal giorno in cui i rappresentanti di 32 nazioni, si sono riuniti nella galleria degli specchi di Versailles, per apporre le proprie firme in calce ad un documento, che è stato definito, falsamente, un trattato di pace.”



Mauro Likar






2 commenti:

  1. Ot per diffondere l'informazione: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/04/sveglia-dal-letargo.html?m=1

    Saul Tigh

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  2. Bravi! Continuate a diffondere la verità, che la gente sappia!

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