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giovedì 27 marzo 2014

Elogio dell'Otium (il diritto all'ozio)






 Lafargue paul
 Il Diritto all'ozio





"L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi,
e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi."

Bertrand Russell 


Meglio essere inefficientemente liberi che produttivamente schiavi
Ci sono ottimi motivi per rivendicare la importanza di sospendere il fare per lasciare spazio all'Essere ed aprirsi alla Conoscenza.
I latini elogiavano l'otium che non era il padre dei vizi come oggi lo si intende, ma il dedicare spazio a se stessi, all'interiorità, alla Conoscenza. L'otium si contrapponeva al negotium, ovvero il dedicarsi agli affari che ha come funzione il semplice sostentamento, l'avere, l'acquisire. L'otium invece si riferiva alla sfera dell'Essere, ponendosi come necessaria compensazione alla sfera dell'agire mondano. 

La mesta ignoranza del sistema sociale contemporaneo (in buona parte mutuato dagli USA e dalla avida e ignorante etica protestante) si misura da come sia totalmente perso nel negotium e nella idolatria dell'efficienza, del profitto, della produttività, della competizione. Se non fai e non produci vieni considerato un parassita, un reietto, un rinnegato dalla grazia di Dio (per i protestanti) o un morto sociale.

Peccato che i veri morti semoventi siano proprio i crociati di questo sistema di iper-produzione di idee, beni, credenze, gingilli in larghissima parte superflui se non nocivi. Si sono talmente immedesimati nella loro vita zelante da schiavi, stressata ma produttiva, da ritenere che essa sia la più alta forma di libertà e di affermazione della dignità umana.
Dietro alla mania di fare non si cela altro che la paura di fermarsi un attimo e vedere il carcere nel quale ci si è rinchiusi. E le sbarre non sono mai una bella vista per i reclusi. Meglio continuare febbrilmente ad arricchire, decorare e dotare di ogni comfort l'interno di una prigione a cui è stato dato sarcasticamente il nome di "liberismo", forse in implicito omaggio alla scritta Arbeit macht frei - il lavoro rende liberi, che accoglieva i nuovi detenuti di Auschwitz. Mi sembra sempre meno una semplice coincidenza.
Puoi essere anche la persona più in pace, compassionevole e felice di questo mondo ma se non ti fai il mazzo, se non produci ricchezza, sei un fallito, un pelandrone o, come qualche neo-guru grottescamente afferma, un "malato spirituale".

La parola d'ordine è produttività anche in vacanza! Bisogna "sfruttare" al meglio tutto il tempo "libero" che ci siamo alacremente "guadagnati"! Fare, fare, fare, dalla prima mattina a tarda notte! Quanti turisti compulsivi si vedono in giro che non si danno pace finchè non esauriscono la lista delle attrazioni stereotipate segnalate dalla guida! Visitano tutto ma in definitiva non gustano nulla perché sono molto più concentrati sul fare e sull'acquisire che sul gustare ciò che stanno vedendo.
Solo quando l'avere e l'acquisire lasciano spazio all'Essere possiamo realmente tornare a gustare e meravigliarci per qualcosa. Si cessa di visitare e si ricomincia a "vedere".



 
 
 Russell Bertrand
 Elogio dell'ozio
 
Lo stesso sistema produttivistico ha invaso anche la ricerca spirituale. Ecco dunque che ai fini della illuminazione è diventato un imperativo farsi il mazzo, fare ritiri tostissimi ed intensivi, saltare e ballare per ore, storpiarsi il corpo nelle posture più esotiche, ecc. Bisogna infatti "acquisire" l'illuminazione come fosse una qualsiasi merce. L'unica differenza è che si ritiene che questa non si possa pagare solo in soldi ma anche, e soprattutto, in esperienze. Dunque più esperienze mistiche mi induco attraverso varie pratiche, più "investo" in corsi costosi, più acquisirò bonus nel mio viaggio verso l'illuminazione. Ecco la spiritualità degli schiavi-discepoli e degli schiavi-guru, sempre attenti al profitto, all'efficienza ed alla produttività delle loro pratiche, viaggi, ashram e chiese. 

Tuttavia è proprio il concetto di qualcuno che compie qualcosa ad essere uno dei maggiori ostacoli al risveglio.



Illuminazione è proprio il dissolvimento del senso di essere qualcuno che vuole ottenere l'illuminazione. Riguarda l'ambito dell'Essere, non dell'avere. Non si può "acquisire" l'illuminazione. Essa ha a che fare con il "togliere", non con l'ottenere. Per questo nell'attuale spiritual-supermarket c'è enorme ignoranza. L'avere e l'ottenere hanno quasi totalmente soffocato l'Essere. 

E la ruota del dolore gira più che mai nel grande carcere della società del fare e dell'avere. Tuttavia permane una gioiosa, pacifica, giocosa ed "oziosa" resistenza che è la vera speranza per questa umanità reclusa. 

La porta della cella è spalancata. Ma siamo troppo impegnati a imbellettare la cella o a fantasticare un mondo al di fuori delle sbarre per rendercene conto. E riprendere coscienza di una libertà che non è stata mai perduta. In un istante.
 
 
Articolo tratto da: Tutto è Uno
 

 
 
 
 
 
 

 
 

9 commenti:

  1. Ecco un argomento toccante, e a 52 anni mi ha fatto penare per moltissimo tempo. Vengo rimbalzato continuamente "fuori dal gioco", sono al limite della sopravvivenza ;lavoro su di me imperterrito! E troppe volte mi scoraggio, e mi chiedo : perché tanto Patimento..... Perché tanta privazione....

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    1. Anonimo 20:43
      Il sistema deve creare illusioni per sopravvivere, e di conseguenza continue umiliazioni, frustrazioni e delusioni, per sottomettere l'uomo completamente.Li sfruttano senza pieta' come schiavi,li fanno consumare la loro vita nel lavoro alienante e una vita piena di inutili problemi,creati dagli stessi che poi li illudono di dargli le soluzioni,che naturalmente non avverra mai.Li fanno correre tutta una vita inseguendo il nulla,con parole inutili e vuote come produzione,efficenza,competivita' ecc.,stupidaggini che servono solo a creare una scusa che nasconda la reale condizione di schiavi e la misera vita che gli è stata imposta. Tramite la propaganda mediatica li posseggono spiritualmente e psicologicamente, tanto che non riescono a vedere che questa civiltà è la peggiore che sia mai stata concepita,mentre viene spacciata per la migliore,facendo credere che questa è la fine di tutta la storia.Mentre ai ribelli invece cercano di inculcare la rassegnazione,facendo credere che non ci sia possibilità di cambiamento,e che il loro potere sia onnipotente.Questo e' falso perche' il potere non esiste e' solo una illusione,come tutto il resto esiste perche' gli idioti credono sia vero.La verità è che l'unica vera guarigione a tutti i mali è la distruzione sistematica di questa civiltà inferiore,calpestare le loro leggi,impiccare i loro servi,distruggere i loro media,combattere senza tregua,il nemico oramai è identificato,il suo occultamento svela la sua viltà e la sua codardia,anche un uomo solo se consapevole può fare danni a loro incalcolabili.Combattere senza tregua,il combattere questa miseria decreterà la sua fine,e la guarigione dell'uomo stesso.Per quanto mi riguarda personalmente,cobattero fino alla morte e se fine deve essere che sia gloriosa,morire in combattimento è un grande onore per noi,tanto si ritorna a casa quella vera.

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  2. Scusate l'ot ma volevo linkare un video interessante. https://www.youtube.com/watch?v=2jvuq18srks#t=631

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  3. anonimo se linki un collegamento valido molto probabilmente il video sarà interessante ;)
    anonimo delle 20.43
    è quello che vogliono, tenerci con la cacca fino al labbro inferioreper farci pensare solo a come mantenere noi stessi e la famiglia per chi ne ha ancora una, tenerci come animali feroci pronti a ogni cosa per sopravvivere, finchè continui a lavorare su te stesso saranno loro a perdere e prima o poi saranno costretti a mollare la presa, quando lotti per la sopravvivenza tendi a pensare solo a te stesso, cadi nelle ossessioni , nella depressione nella disperazione, e "loro" si nutrono, se si pensa che il pianeta intero è in queste condizioni, occidente sviluppato compreso in massima parte, capisci quanta energia ci succhiano, quante anime vengono frenate nella loro evoluzione, la follia imperversa, spegnere la tv il primo passo, evitare la massa il secondo, isolarsi anche nella folla il terzo, potendo andarsene dalle città e trovare luoghi con meno pressione demografica perchè il pensiero collettivo condiziona enormemente, nelle città si respira e si taglia col coltello la paura l'odio l'invidia la disperazione, in città aumenta l'inerzia, proprio stasera ho sentito che in sicilia ci sono 500 mila ettari di terra abbandonata, le migrazioni interne da sud a nord a cosa sono servite ? a crescere o a sradicare ? città invase da disperati questuanti quando va bene o ex soldati disposti a tutto quando va male ... un circo assurdo e una società che si sta disgregando come neve al sole. quanto reggerà questa commedia ? fino a quando inizierà la fame vera ? o prima ?
    Basta riuscire a sedersi e meditare e tutto appare più chiaro, più facile trovare soluzioni e più facile non essere come bandiere al vento in balia di volontà occulte altrui .. è questo che non vogliono, cioè che si possa utilizzar il proprio libero arbitrio, sta a noi non cadere nelle trappole preparate, ma ... non è facile

    Arbeit macht müde

    https://www.youtube.com/watch?v=12nCL4tsPTg

    jj

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    1. Grazie di cuore. Anonimo 17.10 un giorno dissi, tra 1000 sofferenze (settembre 1993)ORA VOGLIO CONOSCERE LA VERITÀ. Di lì in poi è iniziato il mio MIO CALVARIO..... Ho perso il dialogo con la mia ex moglie, mia figlia,mia madre, mio padre, i parenti, la casa, gli affetti, ho tentato il suicidio, sono finito in carcere, mi sono trovato senza casa, povero... Ma guerriero..., e poi ho conosciuto Salvatore Brizzi,...... FANTASTICO!!!!! ma mi sento solo. Tristemente solo. Un saluto e grazie. Con tanto AMORE a TUTTI

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    2. Condivido il tuo commento le città non dovrebbero neanche esistere,non a caso New York(la nuova babilonia) è il simbolo di questa civiltà inferiore e disumana.

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    3. Anonimo mi dispiace per la tua situazione,sono/siamo con te .
      Ma è molto meglio essere poveri di soldi che di anima. Un abbraccio a voi
      Davide

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  4. Avanti con forza coraggio e amore, sempre.
    Davide

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  5. Avanti con forza coraggio e amore, sempre.
    Davide

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