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lunedì 24 febbraio 2014

LA MITOLOGIA NORDICA





 

1.- INTRODUZIONE ED IMPORTANZA ESOTERICA



Ci dice il V.M. Samael Aun Weor nel capitolo XXIX del “Il Matrimonio Perfetto” che “possiamo considerare l'Edda tedesca come la Bibbia germanica. In questo arcaico libro è contenuta la Saggezza nascosta dei Nordici.”.

È indubbio che furono tuttavia molti i paesi e le razze che ricevettero in qualche momento un insegnamento di tipo superiore, oggi nei nostri giorni si tende a credere che la culla della spiritualità fu l'Asia, l'India, il Tíbet o l'Egitto. Ma bisogna dire che molto prima che la Saggezza del Serpente fosse arrivata in questi posti, era già tra i Nordici.



Continua a dire il V.M: “La Mitologia Germanica è Nordica. La Saggezza viene dal Nord..., la culla dell'umanità sta nel Nord... La Saggezza nascosta viene dal Nord alla Lemuria, e dalla Lemuria passò all'Atlantide. Dopo l'immersione dell'Atlantide, la Saggezza rimase in quelle terre che fecero parte del continente atlantico.”
Secondo questo, è possibile che la Mitologia Nordica che oggi conosciamo sia quella che contiene la linea più pura degli insegnamenti esoterici, cosi' come furono insegnati nella Razza Iperborea? Sicuramente è così, benché col passare dei secoli abbia sofferto anche molte modificazioni.

In ogni caso, Samael Aun Weor enfatizza: “È urgente studiare l'Edda Germanica, saperla leggere tra le righe, e dopo investigare nell'Isola di Pasqua, Messico, Yucatan, etc.”
Andiamo dunque a seguire questo saggio consiglio e studiare un po' della Saggezza Nordica...

 

 

 

2.- I VICHINGHI







Quello che oggi gli storici scrivono dei Vichinghi parla di assalti, lotte ed invasioni.
Certamente tra gli anni 793 e 1066 D.C. entra nella scena europea un popolo fino ad allora sconosciuto, i così detti Vichinghi, formati da gente da differenti zone della Scandinavia, principalmente Svedesi, Danesi e Norvegesi.
Le ragioni del perché è in quel momento che il paese Vichingo raggiunse il suo splendore non sono chiare, ma due ragioni ci possono aiutare a spiegarlo:
Da un lato, è un paese di navigatori di alcuni mari colpiti continuamente da terribili temporali. Questo fa si, che sviluppino meglio che altri paesi, l'arte della navigazione ed arrivino a costruire delle barche superiori agli altri paesi europei, questo permette loro di aprire rotte commerciali attraverso i principali fiumi navigabili dell'Europa e della Russia occidentale e colonizzare terre inesplorate fino ad allora: come parti del Nordovest della Russia, Islanda, Groenlandia –dove fondarono città–, e, perfino, come “Erik il Rosso” che arrivò a mettere piede in America, (nella penisola Labrador), 500 anni prima di Cristoforo Colombo.




Come esempio del suo amore per il mare e l'avventura raccogliamo il seguente poema Vichingo:
Posso cantare                                      la mia propria storia,
parlare dei miei viaggi,                       e di come ho sofferto
spesso tempi di dura navigazione       e giorni di molto affanno;
Amare carenze                         aumentare in molti porti,
E spesso ho imparato            che difficile dimora
è una barca in un temporale,     quando arrivava il mio turno
nell'ardua notte di vedetta           a la prua del vascello
vedendo passare le scogliere.     Spesso stettero i miei
piedi imprigionati per il ghiaccio              in stivali ghiacciati,
Torturato per il freddo,                      dominato dall'angoscia
Angosciato il mio cuore,               anelando un aiuto
La Mia stanca mente di marinaio....  ...E tuttavia ancora una volta
Il sangue nel mio cuore                un'altra volta
di più mi spinge a tentarlo                  giocano le salate onde;
Il mare sembra montagne,            mi urge nuovamente
L'impulso del mio cuore              a visitare terre lontane
Ad intraprendere un nuovo viaggio,      in mari molto distanti...
Conoscere altra gente
(Il marinaio: Exeter book)


(Il poema si legge come ha senso, cioè, prima la linea della colonna sinistra e dopo quella della destra. Se è scritto in questa forma è per rispettare l'originale, poiché così si scriveva nel linguaggio Nordico antico.)





D'altra parte i miti e le leggende sulle quali si basa la sua cultura sono di un carattere eroico, guerriero ed avventuroso, tanto straordinari che interpretando naturalmente questi miti in una forma “exoterica” ciò spinge all'avventura e alla conquista: arrivano a saccheggiare le principali città dell'Inghilterra, del nord della Germania, perfino Parigi, ci sono racconti di un assalto a Siviglia dove sono stati respinti dai mori, allora presenti in Spagna, benché bisogna anche dire che molti storici incominciano a pensare che questi racconti sugli assalti siano stati più leggenda che realtà.
Qualsiasi dubbio vi sia sui loro miti, di tanto straordinario carattere eroico e guerriero, bisogna capirli in forma esoterica, come il cammino del guerriero in lotta contro sé stesso. Ma come succede sempre in questi tempi già tanto degenerati, solo pochi erano capaci di leggere il messaggio nascosto.
A dispetto di tutto, ogni volta sono di più gli storici che concordano che il paese Vichingo era un paese colto che conosceva e amava ascoltare questi miti, c'era in essi valore, poesia, ed un qualcosa di misterioso...







3.- I MITI E LEGGENDE NORDICHE

 

 

3.1.- FONTI STORICHE

Determinare l'origine di questi miti e leggende non è facile. Trasmettendosi oralmente, di generazione in generazione, qualsiasi delle date che oggi la scienza assegna loro, si parla dei secoli VIII o IX, sono mere speculazioni.
Oggi, alla luce della Gnosis,possiamo dire che la loro origine affonda nella notte terrificante dei secoli, le loro radici provengono dall'Isola Sacra del Nord, la misteriosa Thulé, situata in quello che oggi è il circolo Polare Artico e dove in un passato remoto abitò la Razza Iperborea.

D'allora la Saggezza nascosta di quegli Dei fu tramandata in forma di miti e leggende di razza in razza e di generazione in generazione, fino ad arrivare a questa epoca attuale.



Attorno al secolo X i monaci irlandesi che si erano trasferiti in Islanda cercando la solitudine ed il raccoglimento, entrano in contatto coi Vichinghi –che cominciano a stabilire insediamenti in Islanda ed a raccogliere per iscritto alcuni dei poemi pagani che circolano tra i Vichinghi.

Perciò, quasi tutto il materiale che esiste attualmente sulla Mitologia Nordica proviene dall'Islanda.
Questo materiale si divide in due gruppi: L'Edda (sul cui significato gli studiosi non si mettono d'accordo, ma noi ci permettiamo di suggerire che potrebbe derivare dalla radice "Ed" che significa "atto solenne, giuramento", ed i poemi Skaldicos, dal norvegese antico "Skáld","poeta".)
L'Edda si compone di due manoscritti: in primo luogo Il, chiamato “Codex Regius”, consta di 29 poemi completi o frammentari e si custodì a Copenaghen, Danimarca, fino al 1971, quando fu restituito all'Islanda. Il secondo consta di 7 poemi, uno dei quali non è compreso nel Codex Regius. Questi poemi contengono miti religiosi, storie sugli eroi antichi e consigli sulla vita giornaliera. Tra essi abbiamo il Völuspá (che significa “le profezie della Sibyla”), el Hávamál (“Le parole dell'Eccelso”), etc.
I poemi Skaldicos come quello de “Il marinaio” raccolto anteriormente, al contrario contengono eventi storici, racconti della vita giornaliera, successione di re, battaglie, etc.
Finalmente, abbiamo le “saghe” (racconti, in prosa), attribuite la maggior parte di esse ad un governante e poeta dell'Islanda nel secolo XIII, chiamato Snorri Sturluson, che raccolse in dette “saghe”, tra altre cose, chiarimenti e spiegazioni sui poemi eddici, ciò fu di gran aiuto per comprendere meglio questi miti.
Quando uno studia l'Edda si rende conto che la tradizione esoterica del paese Nordico fu profonda e ricchissima, ma disgraziatamente molto si è perso. Alcuni dei poemi di contenuto esoterico sono incompleti e sono mischiati con molte parti immanenti. Così, per esempio, nel Hávamál (“Le parole dell'Eccelso”) c'è solo un piccolo frammento di profondo contenuto esoterico, (più avanti raccolto) che senza dubbio era parte di un testo molto più ampio. Il resto del Hávamál sono consigli sul vivere quotidiano, ma senza maggiore trascendenza.
A dispetto di tutto, quello che c'è arrivato è sufficiente affinché la nostra anima assetata di saggezza possa dilettarsi con “Le parole dell'Eccelso”.

 

 

 

 

 

3.2.- LA CREAZIONE

 
Yggdrasil, l'albero cosmico

 

 

Così comincia il mito della creazione nel Völuspá (Le profezie della Sybila):


Sento e vedo sacre genti
Grandi e piccole, nel regno di Heimdal
(guardiano della dimora degli Dei)
mi chiedi Valford (padre dei guerrieri,un altro nome di Odíno), che io ti racconti
gli antichi miti degli uomini,
che mi immerga nelle profondità della memoria.

Il mondo cominciò in un'età d'oro
Ricordo giganti nati nel principio del tempo,
Che mi allevarono in tempi molto lontani a me,
Nove mondi io ricordo, nove radici dell'albero del potere,

(si riferisce allo Yggdrasil, l'albero cosmico)
Che sosteneva i mondi ed anche i mondi sotto la Terra.

Nei principi del tempo non esisteva niente;
non esisteva sabbia, né mare, né le fredde onde,
non esisteva la terra, né gli elevati cieli;
Solo un gran vuoto; sorto dal niente,
Fino a che i figli di Bur (gli Dei) alzarono le terre,
crearono la Terra del Mezzo (il mondo fisico), un posto incomparabile.
Dal Sud brillò il sole su un mondo di rocce.
L'erba incominciò a crescere ed i campi rinverdirono.
Gli Aesir (uno dei due lignaggi di Dio) si riunirono in Idavoll
Idavoll alti templi ed altari alzarono
costruirono fucine per fare ricchi tesori
inventarono tenaglie ed attrezzi
(per lavorare nelle fucine) 





I versi continuano parlando della creazione. Ma andiamo a riassumerlo aiutandoci con i racconti contenuti in altri poemi:
Nel principio esisteva solo un gran abisso vuoto chiamato “GINNUNGAGAP” ed il “YGGDRASIL”, l'albero cosmico che sostiene i mondi. Nelle radici di questo albero c'erano due grandi regni, uno di fuoco chiamato MUSPELL, ed un altro di oscurità e nebbia chiamato NIFELHEIM. Tra i due regni, c'era HVERGELMIR, un gran paiolo con acqua gorgogliante che alimentava le acque dei dodici grandi fiumi che galleggiavano sul gran abisso vuoto “GINNUNGAGAP”, e che precipitandosi in lui formavano giganti blocchi di ghiaccio (questo è il “caos” originale di tutte le religioni primitive).







Nell'alba dell'esistenza fiamme di fuoco del regno di MUSPELL caddero sui blocchi di ghiaccio, formando gigantesche nuvole di vapore che sorgono dal gran abisso, formando gli elementi, lo spazio ed un gran oceano e la terra, in un principio gelata (vediamo qui il fuoco che fecondando le acque, origina mondi, bestie, uomini e Dio).






Allora sorge alla creazione la vacca “AUDHUMLA” (la Madre Spazio). Ella incomincia a leccare e sciogliere il ghiaccio e libera da lui il gigante BUR, e dalle gocce del ghiaccio calcestruzzo si forma il gigante di ghiaccio YMIR (i divini ermafroditi, che sorgono dell'assoluto nell'aurora della creazione) alimentati (nutriti) con quattro fiumi di latte che sorgono dai suoi petti.
Sorgono i mondi sostenuti dall'albero sacro, lo YGGDRASIL, l'albero della vita che sostiene i nove mondi (dimensioni superiori), la MIDGARD (terra degli uomini o mondo fisico), ed ilNILFLHEIM (le infradimensioni). Questi mondi si reggevano sui suoi rami, e tre delle sue radici li collegavano. Qui c'è l'albero della Kábala con i suoi Sephiroti ed i Kliphos.
Dall'unione di BOR, fratello di BUR, con un gigante sorgono all'esistenza gli Dei. I primi Dei sono ODIN, VILI e VE.

A partire da qui ci sono due versioni:
Una dice che il gigante YMIR si addormenta, e dalle gocce di sudore del suo braccio sinistro nasce la prima coppia umana ASK ed EMBLA, Adamo ed Eva. Ma il gigante YMIR porta in sé stesso i semi del male, l'Ego, ed i suoi altri discendenti saranno "i giganti di ghiaccio" incarnazione del male, dell'Ego, della caduta angelica, stabilendosi a partire da questo momento una lotta a morte tra gli Dei ed i giganti di ghiaccio che sarà il centro di tutta l'epopea nordica fino alla terribile conclusione finale in RAGNAROK.
L'altra versione dice che ODINO, Vili e Ve ammazzano il gigante di ghiaccio Ymir e crearono la terra come racconta il "Vafprúonismál" (i racconti di Vafthrudnir):
Dalla carne di Ymir la terra fu creata,
e dalle sue ossa le rocce,
la volta del cielo fu fatta col cranio del gigante di ghiaccio,
ed il mare si formò col suo sangue.

E di seguito creano la prima coppia umana da un pezzo di legno; Odino col suo alito diede loro la vita, Ve  diede loro i sensi, e Vili diede loro l'intelligenza.
Fino a qui, ed in forma riassunta, il racconto della creazione. A partire da qui i poemi seguono come detto con una lotta tra gli Dei ed i giganti di ghiaccio, incarnazione del male.
Possiamo vedere i parallelismi che conservano questi racconti della creazione con la genesi biblica, con l'albero della Kábala ebraica, o coi racconti mesopotamici della creazione dal fuoco e l'acqua, indicandoci tutto ciò che il racconto Nordico della creazione è pura alchimia sessuale...

 

 

 

 

 

 

  3.3.- GLI DEI


Gli Dei avevano la loro residenza nell'ASGARD (i mondi superiori, i cieli) che era unito col MIDGARD (mondo fisico) attraverso un arco-iride di fuoco conservato dal Dio HEIMDALL.
Vivevano felici e si alimentavano delle “mele della gioventù”, coltivate e conservate dalla Dea IDUN, e grazie alle quali si mantenevano sempre giovani e pieni di vitalità.
Ma dentro l'Asgard c'erano diverse dimore, e c'erano anche due lignaggi di Dei, tra i quali si crearono certi conflitti, sebbene alla fine tutti vivessero in armonia: Gli AESIR di natura guerriera che abitavano nel VALHALLA, ed il cui capo era ODINO, ed i VANIR (di natura inferiore, Dei della fertilità, della natura, etc.) che abitavano in VANAHEIM.



Questa distinzione tra gli Dei è unica, non si trova nella maggioranza delle altre Teogonie, ed è la distinzione tra gli Dei della Via diretta e gli Dei Nirvánici. Tutta l'epopea Nordica riguarderà gli Aesir e molto poco i Vanir, ciò indica chiaramente che la Mitologia Nordica è un insegnamento esoterico della Via diretta...

 

 





 3.3.1 ODINO







ODINO, il KETHER della Kábala, anche chiamato Woden o Wotan è il “Padre degli Dei”, conosciuto anche come il “signore della guerra” (interiore) e come padre dei “morti gloriosi” (morti psicologici). La sua residenza era il Valhalla e dal suo trono si contemplavano i nove mondi. Due uccelli, Ravens, l'accompagnano e l'informano di tutto quello che succedeva nei nove mondi.
Era anche il più saggio degli Dei, ma conquistare la saggezza non gli fu facile. In molte incisioni è rappresentato con un solo occhio. Vediamo perché conoscendo la sua storia:
Dalla sua nascita desiderò avidamente di raggiungere la Saggezza; dopo aver cercato dove poteva trovarla, seppe che nelle radici dell'albero sacro, (lo Yggdrasil) si trovava un pozzo la cui acqua dava la Saggezza. Detto pozzo era custodito dalla testa di Mimir, una Dea che era stata decapitata. cercando di discendere al pozzo nelle radici del gran albero,( la discesa nella nona sfera), si trovò con la testa di Mimir (la decapitazione psicologica) che gli mise come condizione che doveva dargli uno dei suoi occhi, (il sacrificio), per lasciargli bere dal pozzo della Saggezza.




Odino non dubitò, sacrificò uno dei suoi occhi per poter bere dalla fonte della Saggezza. Conobbe cose ineffabili ed acquisì la Saggezza (la Maestria), ma desiderava di più, il potere sulla vita e la morte (la Cristificazione)...



So che fui appeso da quell'albero che il vento frusta,
oscillandomi per nove lunghe notti,
ferito dal filo della mia stessa spada,
rovesciando il mio sangue per Odino,
io stesso un'offerta a me stesso:
fagotto all'albero
le cui radici nessun uomo
e dopo caddi svenuto.
Nessuno mi diede da mangiare,
nessuno mi diede da bere. 
 
Contemplai il più profondo degli abissi
fino a che vidi le rune.
Con un grido di rabbia le afferrai,
e dopo caddi svenuto.
Nove terribili canzoni
del glorioso figlio di Bolthor imparai
ed un sorso presi del glorioso vino (*)
servito da Odrerir.
Ottenni benessere
ed anche saggezza.
Saltai di una parola ad un'altra parola
e di un atto ad un altro atto...
(Le parole dell'Eccelso: Hávamál)

(*) Abbiamo tradotto con vino il "mead”,una avvinazzato alcolico molto apprezzato dai Vichinghi.
In questo racconto Odino pende da Yggdrasil, ferito a morte in un sacrificio volontario per dopo resuscitare pieno di potere e saggezza. Dopo questa esperienza, racconta la leggenda, acquisisce potere sulla vita e la morte.





Questo racconto ha sorpreso gli studiosi per le sue somiglianze con la crocifissione del Cristo Gesù. Ma, come ci dice il V.M Samael Aun Weor, la vita di Gesù sono simbolicamente i processi della Cristificazione per i quali tutti gli Iniziati devono passare per ottenere la resurrezione del Cristo nel loro cuore.
È, dunque, naturale trovare in un simile racconto un insegnamento della Via diretta che deriva dalla Razza Iperborea, dove in remoti tempi erano incarnati i grandi Maestri di questo Maha-manvantara.
Questo racconto è parte di uno più ampio e sicuramente di un gran valore iniziatico, ma che disgraziatamente si perse nel corso dei secoli.
Poi molte saranno le battaglie che compirà Odino, con la sua spada magica, ed i suoi guerrieri contro i giganti di ghiaccio. Inoltre, conoscitore del destino che spetta agli Dei, si andrà a riunire nel Valhalla alle anime degli eroi morti in combattimento per formare un esercito in attesa della battaglia finale in Ragnarok.
Da qui si capisce che i Vichinghi erano molto audaci, poiché avevano la credenza che se morivano eroicamente in combattimento sarebbero andati nel Valhalla (la residenza degli Dei) a far parte dell'esercito di Odino.
Non facciamo in questa relazione, riferimento alle RUNE citate nel poema precedente, poiché allora diventerebbe troppo esteso. Rimettiamo il lettore interessato al libro "Magia Rúnica" del V.M Samael Aun Weor.

 

 

 

 

 

 3.3.2 BALDER



Balder è il Cristo nella Mitologia Nordica, figlio di Odino e padre di FORSETI (Dio della giustizia).
Racconta la leggenda che fin da piccolo soffriva di terribili incubi che presagivano la sua morte. Allora la sua madre decise di fare qualcosa. Percorse i nove mondi facendo promettere ad ogni essere vivente, animale, vegetale e minerale che non avrebbero mai danneggiato Balder. Tutti gli esseri viventi fecero tale giuramento eccetto la pianta del vischio. Sua madre non dette importanza a questo fatto e credette di aver risolto il problema.


In questa maniera Balder diventò immortale. Gli Dei del Valhalla si divertivano lanciandoli delle frecce che non gli provocavano la minima ferita.
Ma LOKI, il Dio del Fuoco, tradì gli Dei; ingannò il Dio cieco HODR: gli diede una freccia sulla cui punta aveva messo una pianta di vischio. Il Dio cieco sparò a Balder e questi cadde ferito a morte.

Vediamo qui in questo passaggio come il Dio del Fuoco, tradendo gli Dei, (la fornicazione), assassinò il Cristo Intimo dentro di noi, fatto questo simile a quello di altri insegnamenti esoterici: Osiride assassinato da Seth, Hiram Abiff dai tre traditori, etc.
Quando Balder si trovò nel suo letto di morte, Odino gli disse alcune parole all'orecchio. Nessuno sa quello che gli disse, ma racconta la leggenda che furono la promessa della resurrezione dopo la purificazione del mondo attraverso la grande catastrofe in Ragnarok...

 

 

 

 

 

3.3.3 FREYR e FREYJA





Il nome di “Freyr” e sua sorella gemella “Freyja” significa “Signore e Signora”. Sono il Signore e la Signora dei mondi, il fuoco che arde in tutto ciò che esiste, rappresentano i Terzi Logos, corrispondono a Shiva-Shakti della mitologia indostánica.
Freyr fu uno degli Dei più venerati insieme ad Odino e Thor. Era il Dio della fertilità insieme a Freyja, ed aveva controllo sul sole, la pioggia, la fecondità e la pace.

C'è una statua di questo Dio nel tempio di Uppsala (Svezia) datata nell'anno 1200 dove è rappresentato con una testa triangolare, una gran lingua, il verbo, ed un gran fallo in erezione...

Freyja, da parte sua, era la Dea dell'amore e la voluttuosità, Devi Kundalini, e percorreva i cieli alla ricerca del suo amato in un carro trainato da gatti, ed accompagnata dagli spiriti dell'amore come Cupidi.

 

 

 

 

 

3.3.4 THOR

 

 

 


Ma non tutti i Vichinghi erano avventurosi, navigatori e guerrieri. C'erano logicamente fattori, agricoltori, amanti della terra e della famiglia.
Così come i primi sentivano una predilezione per Odino, che chiamavano "Padre" della guerra, i secondi preferivano THOR per il suo carattere nobile e bonaccione.
Thor era figlio di Odino come Balder, ed era molto venerato. Era il Dio del raggio e del tuono, viene paragonato a Zeus-Jupiter, era talmente grande che quando gli Anglosassoni adottarono il calendario romano gli dedicarono il quinto giorno della settimana giovedì (giorno di Giove), "Torsadag" (giorno di Thor) in svedese.








1 commento:

  1. Semplicemente affascinante! Ho iniziato ad interessarmi alla mitologia nordica da poco dato che quella greca più o meno già la conoscevo, diciamo che sono alla ricerca delle nostre tradizioni ariane.
    E' incredibile come il tutto s'incastra anche con Il Signore degli Anelli.
    Una cosa non mi è chiara, però: Ask ed Embla, dopo la creazione, vengono messi immediatamente nella Terra di Mezzo e quindi mi pare che non vi è nessun peccato originale come racconta la Bibbia riguardo ad Adamo ed Eva, intendo il serpente, la mela, e la cacciata sulla Terra.
    Per Ask ed Embla non c'è stata alcuna cacciata? E noi ariani discendiamo da loro oppure Ask ed Embla sono solo degli uomini terrestri?

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