1.- INTRODUZIONE ED IMPORTANZA ESOTERICA
Ci dice il V.M. Samael Aun Weor nel capitolo XXIX del “Il Matrimonio Perfetto” che “possiamo
considerare l'Edda tedesca come la Bibbia germanica. In questo arcaico
libro è contenuta la Saggezza nascosta dei Nordici.”.
Continua a dire il V.M: “La Mitologia Germanica è Nordica.
La Saggezza viene dal Nord..., la culla dell'umanità sta nel Nord... La
Saggezza nascosta viene dal Nord alla Lemuria, e dalla Lemuria passò
all'Atlantide. Dopo l'immersione dell'Atlantide, la Saggezza rimase in
quelle terre che fecero parte del continente atlantico.”
Secondo questo, è possibile che la Mitologia Nordica
che oggi conosciamo sia quella che contiene la linea più pura degli
insegnamenti esoterici, cosi' come furono insegnati nella Razza
Iperborea? Sicuramente è così, benché col passare dei secoli abbia
sofferto anche molte modificazioni.
In ogni caso, Samael Aun Weor enfatizza: “È urgente studiare l'Edda Germanica, saperla leggere tra le righe, e dopo investigare nell'Isola di Pasqua, Messico, Yucatan, etc.”
Andiamo dunque a seguire questo saggio consiglio e studiare un po' della Saggezza Nordica...
2.- I VICHINGHI
Quello che oggi gli storici scrivono dei Vichinghi parla di assalti, lotte ed invasioni.
Certamente tra gli anni 793 e 1066 D.C. entra nella scena europea un popolo fino ad allora sconosciuto, i così detti Vichinghi, formati da gente da differenti zone della Scandinavia, principalmente Svedesi, Danesi e Norvegesi.
Le ragioni del perché è in quel momento che il paese Vichingo raggiunse il suo splendore non sono chiare, ma due ragioni ci possono aiutare a spiegarlo:
Da
un lato, è un paese di navigatori di alcuni mari colpiti continuamente
da terribili temporali. Questo fa si, che sviluppino meglio che altri
paesi, l'arte della navigazione ed arrivino a costruire delle barche
superiori agli altri paesi europei, questo permette loro di aprire rotte
commerciali attraverso i principali fiumi navigabili dell'Europa e
della Russia occidentale e colonizzare terre inesplorate fino ad allora:
come parti del Nordovest della Russia, Islanda, Groenlandia –dove
fondarono città–, e, perfino, come “Erik il Rosso” che arrivò a mettere piede in America, (nella penisola Labrador), 500 anni prima di Cristoforo Colombo.
Posso cantare la mia propria storia,
parlare dei miei viaggi, e di come ho sofferto
spesso tempi di dura navigazione e giorni di molto affanno;
Amare carenze aumentare in molti porti,
E spesso ho imparato che difficile dimora
è una barca in un temporale, quando arrivava il mio turno
nell'ardua notte di vedetta a la prua del vascello
vedendo passare le scogliere. Spesso stettero i miei
piedi imprigionati per il ghiaccio in stivali ghiacciati,
Torturato per il freddo, dominato dall'angoscia
Angosciato il mio cuore, anelando un aiuto
La Mia stanca mente di marinaio.... ...E tuttavia ancora una volta
Il sangue nel mio cuore un'altra volta
di più mi spinge a tentarlo giocano le salate onde;
Il mare sembra montagne, mi urge nuovamente
L'impulso del mio cuore a visitare terre lontane
Ad intraprendere un nuovo viaggio, in mari molto distanti...
Conoscere altra gente
(Il marinaio: Exeter book)
(Il poema si legge come ha senso, cioè, prima la linea della colonna sinistra e dopo quella della destra. Se è scritto in questa forma è per rispettare l'originale, poiché così si scriveva nel linguaggio Nordico antico.)
D'altra
parte i miti e le leggende sulle quali si basa la sua cultura sono di
un carattere eroico, guerriero ed avventuroso, tanto straordinari che
interpretando naturalmente questi miti in una forma “exoterica”
ciò spinge all'avventura e alla conquista: arrivano a saccheggiare le
principali città dell'Inghilterra, del nord della Germania, perfino
Parigi, ci sono racconti di un assalto a Siviglia dove sono stati
respinti dai mori, allora presenti in Spagna, benché bisogna anche dire
che molti storici incominciano a pensare che questi racconti sugli
assalti siano stati più leggenda che realtà.
Qualsiasi
dubbio vi sia sui loro miti, di tanto straordinario carattere eroico e
guerriero, bisogna capirli in forma esoterica, come il cammino del
guerriero in lotta contro sé stesso. Ma come succede sempre in questi
tempi già tanto degenerati, solo pochi erano capaci di leggere il
messaggio nascosto.
A dispetto di tutto, ogni
volta sono di più gli storici che concordano che il paese Vichingo era
un paese colto che conosceva e amava ascoltare questi miti, c'era in
essi valore, poesia, ed un qualcosa di misterioso...
3.- I MITI E LEGGENDE NORDICHE
3.1.- FONTI STORICHE
Determinare
l'origine di questi miti e leggende non è facile. Trasmettendosi
oralmente, di generazione in generazione, qualsiasi delle date che oggi
la scienza assegna loro, si parla dei secoli VIII o IX, sono mere
speculazioni.
Oggi, alla luce della Gnosis,possiamo
dire che la loro origine affonda nella notte terrificante dei secoli,
le loro radici provengono dall'Isola Sacra del Nord, la misteriosa Thulé, situata in quello che oggi è il circolo Polare Artico e dove in un passato remoto abitò la Razza Iperborea.
Attorno al secolo
X i monaci irlandesi che si erano trasferiti in Islanda cercando la
solitudine ed il raccoglimento, entrano in contatto coi Vichinghi –che cominciano a stabilire insediamenti in Islanda ed a raccogliere per iscritto alcuni dei poemi pagani che circolano tra i Vichinghi.
Perciò, quasi tutto il materiale che esiste attualmente sulla Mitologia Nordica proviene dall'Islanda.
Questo materiale si divide in due gruppi: L'Edda
(sul cui significato gli studiosi non si mettono d'accordo, ma noi ci
permettiamo di suggerire che potrebbe derivare dalla radice "Ed" che significa "atto solenne, giuramento", ed i poemi Skaldicos, dal norvegese antico "Skáld","poeta".)
L'Edda si compone di due manoscritti: in primo luogo Il, chiamato “Codex Regius”, consta di 29 poemi completi o frammentari e si custodì a Copenaghen, Danimarca, fino al 1971, quando fu restituito all'Islanda. Il secondo consta di 7 poemi, uno dei quali non è compreso nel Codex Regius. Questi poemi contengono miti religiosi, storie sugli eroi antichi e consigli sulla vita giornaliera. Tra essi abbiamo il Völuspá (che significa “le profezie della Sibyla”), el Hávamál (“Le parole dell'Eccelso”), etc.
I poemi Skaldicos come quello de “Il marinaio”
raccolto anteriormente, al contrario contengono eventi storici,
racconti della vita giornaliera, successione di re, battaglie, etc.
Finalmente, abbiamo le “saghe” (racconti, in prosa), attribuite la maggior parte di esse ad un governante e poeta dell'Islanda nel secolo XIII, chiamato Snorri Sturluson, che raccolse in dette “saghe”, tra altre cose, chiarimenti e spiegazioni sui poemi eddici, ciò fu di gran aiuto per comprendere meglio questi miti.
Quando uno studia l'Edda si rende conto che la tradizione esoterica del paese Nordico
fu profonda e ricchissima, ma disgraziatamente molto si è perso. Alcuni
dei poemi di contenuto esoterico sono incompleti e sono mischiati con
molte parti immanenti. Così, per esempio, nel Hávamál (“Le parole dell'Eccelso”)
c'è solo un piccolo frammento di profondo contenuto esoterico, (più
avanti raccolto) che senza dubbio era parte di un testo molto più ampio.
Il resto del Hávamál sono consigli sul vivere quotidiano, ma senza maggiore trascendenza.
A dispetto di tutto, quello che c'è arrivato è sufficiente affinché la nostra anima assetata di saggezza possa dilettarsi con “Le parole dell'Eccelso”.
3.2.- LA CREAZIONE
Yggdrasil, l'albero cosmico
Così comincia il mito della creazione nel Völuspá (Le profezie della Sybila):
Sento e vedo sacre genti
Grandi e piccole, nel regno di Heimdal (guardiano della dimora degli Dei)
mi chiedi Valford (padre dei guerrieri,un altro nome di Odíno), che io ti racconti
gli antichi miti degli uomini,
che mi immerga nelle profondità della memoria.
Grandi e piccole, nel regno di Heimdal (guardiano della dimora degli Dei)
mi chiedi Valford (padre dei guerrieri,un altro nome di Odíno), che io ti racconti
gli antichi miti degli uomini,
che mi immerga nelle profondità della memoria.
Ricordo giganti nati nel principio del tempo,
Che mi allevarono in tempi molto lontani a me,
Nove mondi io ricordo, nove radici dell'albero del potere,
(si riferisce allo Yggdrasil, l'albero cosmico)
Che sosteneva i mondi ed anche i mondi sotto la Terra.
Nei principi del tempo non esisteva niente;
non esisteva sabbia, né mare, né le fredde onde,
non esisteva la terra, né gli elevati cieli;
Solo un gran vuoto; sorto dal niente,
non esisteva sabbia, né mare, né le fredde onde,
non esisteva la terra, né gli elevati cieli;
Solo un gran vuoto; sorto dal niente,
Fino a che i figli di Bur (gli Dei) alzarono le terre,
crearono la Terra del Mezzo (il mondo fisico), un posto incomparabile.
Dal Sud brillò il sole su un mondo di rocce.
L'erba incominciò a crescere ed i campi rinverdirono.
crearono la Terra del Mezzo (il mondo fisico), un posto incomparabile.
Dal Sud brillò il sole su un mondo di rocce.
L'erba incominciò a crescere ed i campi rinverdirono.
Gli Aesir (uno dei due lignaggi di Dio) si riunirono in Idavoll
Idavoll alti templi ed altari alzarono
costruirono fucine per fare ricchi tesori
inventarono tenaglie ed attrezzi (per lavorare nelle fucine)
Idavoll alti templi ed altari alzarono
costruirono fucine per fare ricchi tesori
inventarono tenaglie ed attrezzi (per lavorare nelle fucine)
I versi continuano parlando della creazione. Ma andiamo a riassumerlo aiutandoci con i racconti contenuti in altri poemi:
Nel principio esisteva solo un gran abisso vuoto chiamato “GINNUNGAGAP” ed il “YGGDRASIL”, l'albero cosmico che sostiene i mondi. Nelle radici di questo albero c'erano due grandi regni, uno di fuoco chiamato MUSPELL, ed un altro di oscurità e nebbia chiamato NIFELHEIM. Tra i due regni, c'era HVERGELMIR, un gran paiolo con acqua gorgogliante che alimentava le acque dei dodici grandi fiumi che galleggiavano sul gran abisso vuoto “GINNUNGAGAP”, e che precipitandosi in lui formavano giganti blocchi di ghiaccio (questo è il “caos” originale di tutte le religioni primitive).
Nell'alba dell'esistenza fiamme di fuoco del regno di MUSPELL
caddero sui blocchi di ghiaccio, formando gigantesche nuvole di vapore
che sorgono dal gran abisso, formando gli elementi, lo spazio ed un gran
oceano e la terra, in un principio gelata (vediamo qui il fuoco che
fecondando le acque, origina mondi, bestie, uomini e Dio).
Allora sorge alla creazione la vacca “AUDHUMLA” (la Madre Spazio). Ella incomincia a leccare e sciogliere il ghiaccio e libera da lui il gigante BUR, e dalle gocce del ghiaccio calcestruzzo si forma il gigante di ghiaccio YMIR (i divini ermafroditi, che sorgono dell'assoluto nell'aurora della creazione) alimentati (nutriti) con quattro fiumi di latte che sorgono dai suoi petti.
Sorgono i mondi sostenuti dall'albero sacro, lo YGGDRASIL, l'albero della vita che sostiene i nove mondi (dimensioni superiori), la MIDGARD (terra degli uomini o mondo fisico), ed ilNILFLHEIM (le infradimensioni).
Questi mondi si reggevano sui suoi rami, e tre delle sue radici li
collegavano. Qui c'è l'albero della Kábala con i suoi Sephiroti ed i
Kliphos.
Dall'unione di BOR, fratello di BUR, con un gigante sorgono all'esistenza gli Dei. I primi Dei sono ODIN, VILI e VE.
A partire da qui ci sono due versioni:
Una
dice che il gigante YMIR si addormenta, e dalle gocce di sudore del suo
braccio sinistro nasce la prima coppia umana ASK ed EMBLA, Adamo ed
Eva. Ma il gigante YMIR porta in sé stesso i semi del male, l'Ego, ed i
suoi altri discendenti saranno "i giganti di ghiaccio" incarnazione del
male, dell'Ego, della caduta angelica, stabilendosi a partire da questo
momento una lotta a morte tra gli Dei ed i giganti di ghiaccio che sarà
il centro di tutta l'epopea nordica fino alla terribile conclusione
finale in RAGNAROK.
L'altra versione dice che ODINO, Vili e Ve ammazzano il gigante di ghiaccio Ymir e crearono la terra come racconta il "Vafprúonismál" (i racconti di Vafthrudnir):
Dalla carne di Ymir la terra fu creata,
e dalle sue ossa le rocce,
la volta del cielo fu fatta col cranio del gigante di ghiaccio,
ed il mare si formò col suo sangue.
E di seguito creano la prima coppia umana da un pezzo di legno; Odino col suo alito diede loro la vita, Ve diede loro i sensi, e Vili diede loro l'intelligenza.
Fino
a qui, ed in forma riassunta, il racconto della creazione. A partire da
qui i poemi seguono come detto con una lotta tra gli Dei ed i giganti
di ghiaccio, incarnazione del male.
Possiamo
vedere i parallelismi che conservano questi racconti della creazione con
la genesi biblica, con l'albero della Kábala ebraica, o coi racconti
mesopotamici della creazione dal fuoco e l'acqua, indicandoci tutto ciò
che il racconto Nordico della creazione è pura alchimia sessuale...
3.3.- GLI DEI
Gli Dei avevano la loro residenza nell'ASGARD (i mondi superiori, i cieli) che era unito col MIDGARD (mondo fisico) attraverso un arco-iride di fuoco conservato dal Dio HEIMDALL.
Vivevano felici e si alimentavano delle “mele della gioventù”, coltivate e conservate dalla Dea IDUN, e grazie alle quali si mantenevano sempre giovani e pieni di vitalità.
Ma
dentro l'Asgard c'erano diverse dimore, e c'erano anche due lignaggi di
Dei, tra i quali si crearono certi conflitti, sebbene alla fine tutti
vivessero in armonia: Gli AESIR di natura guerriera che abitavano nel VALHALLA, ed il cui capo era ODINO, ed i VANIR (di natura inferiore, Dei della fertilità, della natura, etc.) che abitavano in VANAHEIM.
Questa
distinzione tra gli Dei è unica, non si trova nella maggioranza delle
altre Teogonie, ed è la distinzione tra gli Dei della Via diretta e gli
Dei Nirvánici. Tutta l'epopea Nordica riguarderà gli Aesir e molto poco i Vanir, ciò indica chiaramente che la Mitologia Nordica è un insegnamento esoterico della Via diretta...
3.3.1 ODINO
ODINO, il KETHER della Kábala, anche chiamato Woden o Wotan è il “Padre degli Dei”, conosciuto anche come il “signore della guerra” (interiore) e come padre dei “morti gloriosi” (morti psicologici). La sua residenza era il Valhalla e dal suo trono si contemplavano i nove mondi. Due uccelli, Ravens, l'accompagnano e l'informano di tutto quello che succedeva nei nove mondi.
Era anche il più saggio degli Dei, ma
conquistare la saggezza non gli fu facile. In molte incisioni è
rappresentato con un solo occhio. Vediamo perché conoscendo la sua
storia:
Dalla sua nascita desiderò avidamente di
raggiungere la Saggezza; dopo aver cercato dove poteva trovarla, seppe
che nelle radici dell'albero sacro, (lo Yggdrasil) si
trovava un pozzo la cui acqua dava la Saggezza. Detto pozzo era
custodito dalla testa di Mimir, una Dea che era stata decapitata.
cercando di discendere al pozzo nelle radici del gran albero,( la
discesa nella nona sfera), si trovò con la testa di Mimir (la
decapitazione psicologica) che gli mise come condizione che doveva
dargli uno dei suoi occhi, (il sacrificio), per lasciargli bere dal
pozzo della Saggezza.
Odino non dubitò, sacrificò uno dei suoi occhi per poter bere dalla fonte della Saggezza. Conobbe cose ineffabili ed acquisì la Saggezza (la Maestria), ma desiderava di più, il potere sulla vita e la morte (la Cristificazione)...
So che fui appeso da quell'albero che il vento frusta,
oscillandomi per nove lunghe notti,
ferito dal filo della mia stessa spada,
rovesciando il mio sangue per Odino,
io stesso un'offerta a me stesso:
fagotto all'albero
le cui radici nessun uomo
e dopo caddi svenuto.Nessuno mi diede da mangiare,
nessuno mi diede da bere.Contemplai il più profondo degli abissi
fino a che vidi le rune.
Con un grido di rabbia le afferrai,
e dopo caddi svenuto.Nove terribili canzoni
del glorioso figlio di Bolthor imparai
ed un sorso presi del glorioso vino (*)
servito da Odrerir.Ottenni benessere
ed anche saggezza.
Saltai di una parola ad un'altra parola
e di un atto ad un altro atto...
(Le parole dell'Eccelso: Hávamál)
(*) Abbiamo tradotto con vino il "mead”,una avvinazzato alcolico molto apprezzato dai Vichinghi.
In questo racconto Odino pende da Yggdrasil,
ferito a morte in un sacrificio volontario per dopo resuscitare pieno
di potere e saggezza. Dopo questa esperienza, racconta la leggenda,
acquisisce potere sulla vita e la morte.
Questo racconto ha sorpreso gli studiosi per le sue somiglianze con la crocifissione del Cristo Gesù. Ma, come ci dice il V.M Samael Aun Weor, la vita di Gesù sono simbolicamente i processi della Cristificazione per i quali tutti gli Iniziati devono passare per ottenere la resurrezione del Cristo nel loro cuore.
È, dunque, naturale
trovare in un simile racconto un insegnamento della Via diretta che
deriva dalla Razza Iperborea, dove in remoti tempi erano incarnati i
grandi Maestri di questo Maha-manvantara.
Questo
racconto è parte di uno più ampio e sicuramente di un gran valore
iniziatico, ma che disgraziatamente si perse nel corso dei secoli.
Poi molte saranno le battaglie che compirà Odino,
con la sua spada magica, ed i suoi guerrieri contro i giganti di
ghiaccio. Inoltre, conoscitore del destino che spetta agli Dei, si andrà
a riunire nel Valhalla alle anime degli eroi morti in combattimento per formare un esercito in attesa della battaglia finale in Ragnarok.
Da qui si capisce che i Vichinghi erano molto audaci, poiché avevano la credenza che se morivano eroicamente in combattimento sarebbero andati nel Valhalla (la residenza degli Dei) a far parte dell'esercito di Odino.
Non facciamo in questa relazione, riferimento alle RUNE citate nel poema precedente, poiché allora diventerebbe troppo esteso. Rimettiamo il lettore interessato al libro "Magia Rúnica" del V.M Samael Aun Weor.
3.3.2 BALDER
Racconta
la leggenda che fin da piccolo soffriva di terribili incubi che
presagivano la sua morte. Allora la sua madre decise di fare qualcosa.
Percorse i nove mondi facendo promettere ad ogni essere vivente,
animale, vegetale e minerale che non avrebbero mai danneggiato Balder.
Tutti gli esseri viventi fecero tale giuramento eccetto la pianta del
vischio. Sua madre non dette importanza a questo fatto e credette di
aver risolto il problema.
In questa maniera Balder diventò immortale. Gli Dei del Valhalla si divertivano lanciandoli delle frecce che non gli provocavano la minima ferita.
Ma
LOKI, il Dio del Fuoco, tradì gli Dei; ingannò il Dio cieco HODR: gli
diede una freccia sulla cui punta aveva messo una pianta di vischio. Il
Dio cieco sparò a Balder e questi cadde ferito a morte.
Vediamo qui in questo passaggio come il Dio del Fuoco, tradendo gli Dei, (la fornicazione), assassinò il Cristo Intimo dentro di noi, fatto questo simile a quello di altri insegnamenti esoterici: Osiride assassinato da Seth, Hiram Abiff dai tre traditori, etc.
Quando Balder si trovò nel suo letto di morte, Odino
gli disse alcune parole all'orecchio. Nessuno sa quello che gli disse,
ma racconta la leggenda che furono la promessa della resurrezione dopo
la purificazione del mondo attraverso la grande catastrofe in Ragnarok...
3.3.3 FREYR e FREYJA
Il nome di “Freyr” e sua sorella gemella “Freyja” significa “Signore e Signora”. Sono il Signore e la Signora dei mondi, il fuoco che arde in tutto ciò che esiste, rappresentano i Terzi Logos, corrispondono a Shiva-Shakti della mitologia indostánica.
Freyr fu uno degli Dei più venerati insieme ad Odino e Thor. Era il Dio della fertilità insieme a Freyja, ed aveva controllo sul sole, la pioggia, la fecondità e la pace.
C'è
una statua di questo Dio nel tempio di Uppsala (Svezia) datata
nell'anno 1200 dove è rappresentato con una testa triangolare, una gran
lingua, il verbo, ed un gran fallo in erezione...
3.3.4 THOR
Ma non tutti i Vichinghi erano avventurosi, navigatori e guerrieri. C'erano logicamente fattori, agricoltori, amanti della terra e della famiglia.
Così come i primi sentivano una predilezione per Odino, che chiamavano "Padre" della guerra, i secondi preferivano THOR per il suo carattere nobile e bonaccione.
Thor era figlio di Odino come Balder,
ed era molto venerato. Era il Dio del raggio e del tuono, viene
paragonato a Zeus-Jupiter, era talmente grande che quando gli
Anglosassoni adottarono il calendario romano gli dedicarono il quinto
giorno della settimana giovedì (giorno di Giove), "Torsadag" (giorno di Thor) in svedese.
fonte: vopus.org/it/
Semplicemente affascinante! Ho iniziato ad interessarmi alla mitologia nordica da poco dato che quella greca più o meno già la conoscevo, diciamo che sono alla ricerca delle nostre tradizioni ariane.
RispondiEliminaE' incredibile come il tutto s'incastra anche con Il Signore degli Anelli.
Una cosa non mi è chiara, però: Ask ed Embla, dopo la creazione, vengono messi immediatamente nella Terra di Mezzo e quindi mi pare che non vi è nessun peccato originale come racconta la Bibbia riguardo ad Adamo ed Eva, intendo il serpente, la mela, e la cacciata sulla Terra.
Per Ask ed Embla non c'è stata alcuna cacciata? E noi ariani discendiamo da loro oppure Ask ed Embla sono solo degli uomini terrestri?