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venerdì 18 ottobre 2013

L'INFLUENZA EBRAICA SULLA STAMPA MONDIALE





Il controllo della finanza e dei media mondiali,è in mano dell'elite ebrea (illuminati),questi sono fatti concreti e indiscutibili,questo potere demoniaco con questi mezzi a disposizione,si pone come un pericolo per il mondo intero;
Con le banche centrali usuraie e il controllo della finanza mondiale, hanno schiavizzato la terra intera,l'essere umano è schiavo di un pezzo di carta,essi comprano,corrompono e disfano interi governi di variegate nazioni,e ne decidono le sorti,e nel baratro dove stanno diriggendo l'umanità lo vediamo ogni giorno;
Con il controllo dei media loro servi,manipolano le coscienze affinche le masse restino schiavi degli stessi,questo a cui assistiamo non è la vita ma bensi un banale spettacolo dalla  drammatica sceneggiatura.
Se qualcuno ha dei dubbi sulla grande cospirazione in atto,questa è una delle prove più lampanti,il cieco e lo stolto stiano attenti,perchè presto li abbaglieremo,e la luce verra dallo scintillio delle nostre spade;
white wolf







L'INFLUENZA EBRAICA SULLA STAMPA MONDIALE



“Eppure oggi l’alta finanza, il giornalismo, la politica internazionale sono nelle mani degli ebrei. Passate in rassegna i nomi dei “capitani” delle più grandi imprese bancarie, industriali e giornalistiche mondiali, delle più colossali aziende terrestre e marittime, e troverete che sono tutti ebrei. Le borse di New York, di Londra, di Parigi, di Francoforte , di Zurigo, di Vienna, di Varsavia erano e sono nelle mani degli ebrei.
  
 E’ necessario fare i nomi? Essi vanno da Jacob Schiff a Rathenau, agli eredi di Ballin. Ricordiamo solamente che Jacob H. Schiff è nato a Francoforte. Sua figlia ha sposato Felix Warburg. Paul Warburg ha sposato la cognata di Schiff. Max Warburg – uno dei plenipotenziari tedeschi a Versailles, fratello dei precedenti – è capo della Banca Max Warburg e C. di Amburgo e il principale finanziere della “Amburgo-America” , compagnia di navigazione di cui Ballin era il direttore.
  
 Soci di Jacob H. Schiff sono Kuhn Loeb e C. di New York.
   
Allorché Wilson creò il “Federal Riserve Board” designò Paul Warburg come uno dei direttori, su raccomandazione di suo genero Mac Adoo, ministro delle finanze, il quale è socio di Kuhn Loeb e C. in imprese ferroviarie.
  Jacob H. Schiff è stato il grande finanziere della “Societè Mutuelle des Juifs Allemands” formidabile sindacato che ha lavorato contro l’Intesa.
  Jacob H. Schiff creò l’ “American Neutral Conference Committe”, che generò la “Lega delle Nazioni” e finanziò la campagna di stampa contro “la vecchia diplomazia”, “l’imperialismo” ecc.
  

 Ma non è nell’alta banca e nell’alta finanza che è necessario ricordare qualche nome, bensì nel grande giornalismo. Qui pochi sanno che tanta parte del giornalismo tedesco è dominato da due sole case ebree: Mosse e Ullstein; non tutti ricordano che lord Northcliffe, direttore del ‘Times’ è proprietario di molti giornali, è né più né meno che Alfredo Harmsworth nipote di uno dei più famosi strozzini di Francoforte sul Meno: Isacco Harmsworth. I più ignorano che il “Petit Parisien”, che è il giornale di maggiore tiratura di Francia, era diretto da Paul Levy, detto Louis, “agent suspect au Ministre des Affaires Etrangères et rèdacteur a l “Humanitè”. Poi ne è diventato direttore effettivo l’ebreo Aghion. Gohier domanda se Aghion “est le Juif qui a passè les procès de trahison, dont on n’a jamais pu dèterminer la nationalitè (turque? egyptienne? greque?) et que nous avons vu dèshonorer la presse francaise en qualità de corresponsant du “Figaro” dans les Balkans” ( Vieille France, n. 181, p. 22; n. 121, p. 19 ). L’agenzia Reuter fu fondata da Paul Josaphat, figlio di ebrei tedeschi di Kassel, che assunse il nome di barone Reuter. L’Havas è di origine ebraica. E abbiamo nominata la grande stampa senza tener conto di quella di casa nostra. E non è ebreo quell’Isidoro Wittkowski che si fa chiamare Massimiliano Harden?

  Ma soprattutto la politica è oggi guidata dagli ebrei che influiscono su tutti gli uomini di Stato: Lloyd George è egli stesso d’origine ebraica; Wilson è nelle mani degli ebrei; Clemenceau era legato a tutta una banda di ebrei. Basta ricordare che a Parigi durante la conferenza per la pace Wilson era ospite di un ebreo; Lloyd George era ospite di un ebreo; il solo ammesso ai segretissimi colloqui dei quattro, durante le sedute della conferenza, era l’ebreo Mantoux (*)”.



(*)  -  L’Alliance Universelle Antijuive , sezione inglese, scrive:
“Chi è Lord Chief Justice? Un ebreo.
Chi è First Commissioner of works? Un ebreo.
Chi è Ministro per le Indie? Un ebreo.
Chi è Segretario particolare di Lloyd George? Un ebreo.
Chi possiede, o dirige il Daily Telegraph? Un ebreo.
Chi la Westminster Gazette? Un ebreo.
Chi il Daily Express? Un ebreo.
Chi il Daily Herald? Un ebreo.
Chi il Chronicle? Un ebreo.
Chi fomenta l’agitazione operaia? Ebrei.
Chi detta la politica al governo? Gli ebrei.
Chi è Alto Commissario in Palestina? Un ebreo.
Il proprietario del Daily Telegraph si chiama Lord Burnham, ma è Levi Lawson, figlio di Moses Levi.
La Westminster Gazette e la English Review appartengono a Sir Alfred Moritz Mond. E’ figlio del tedesco ebreo Ludwig Mond. Durante la guerra fece la finanza della National News alla cui direzione mise l’ebreo ungherese Alexis Maria Joseph George William de Beck. Concorsero nella finanza Godfrey Isaacs, fratello di Rufus Isaacs ora Lord Reading e Chief Justice.
Il Daily Express è diretto da Blumenthal.
Il Daily News (politica estera) da Theodor Rohstein.
Il Graphic e il Daily Graphic da Lucine Wollf. Nella Fortnightly Review egli firma “Diplomaticus”.
Lo Standard appartiene alla banca di Ernst Cassel.
Sir Ernst Cassel è figlio di Jacob Cassel di Colonia. Sottoscrisse 1.000 sterline per il giubileo del 
 Kaiser nel 1913. Vedi: The Jew’s Who’s Who,  per altri dettagli.
( GIOVANNI PREZIOSI – Articolo “L’Internazionale Ebraica” – da “La VitaItaliana” del 20 Agosto 1920 )

( “Corriere della Sera” – 31 Agosto 1938 )
 “Lo strumento che più facilitò agli Ebrei la scalata al potere effettivo è stata la stampa. Anche gli Ebrei italiani si diedero perciò alla conquista della stampa. Guardiamo ai più importanti giornali italiani di allora.

    Nel 1870 il giornale crispino “La Riforma” aveva il suo principale collaboratore in Primo Levi; il mazziniano “Dovere” era sostenuto da Nathan; “L’Opinione” era stata fondata e diretta da Giacomo Dina, passato poi al “Corriere” di Milano, del quale è stato anche redattore politico Emilio Treves. Il deputato Raffaele Sonzogno è stato direttore della “Gazzetta di Milano” . Tutti Ebrei. Nel 1880 si scoprì che i cinque principali giornali d’Italia erano sovvenzionati dal banchiere ebreo Oblieght.
   Nel 1890 Roma aveva una loggia composta di soli Ebrei e i giornali: “Tribuna”, “Riforma”, “Capitan Fracassa”, “Messaggero”, “Campidoglio”, erano diretti e redatti da Ebrei. Anche la stampa liberale di Trieste era nelle mani Ebrei mantovani, livornese e armeni. Proprietari dell’agenzia Stefani erano gli Ebrei Obleight e Freidlander; corrispondente italiano della Reuter era l’Ebreo Arbib.
  
 Per diciotto anni, dal 1905 al 1923, è stato presidente dell’Associazione della Stampa Italiana, l’ebreo triestino Salvatore Barzilai, preceduto in tale carica dall’Ebreo Luigi Luzzatti.”
( CARLO ALBERTO RONCIONI – “Il Potere Occulto” – Ediz. “Sentinella d’Italia” – Monfalcone 1974 )







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