di: Rita Remagnino
Fino a quando l’archeologia rimarrà chiusa nel suo cartesianesimo?
Fra le migliaia di tavolette ritrovate
da Henry Layard nelle rovine della biblioteca di Assurbanipal a Ninive,
la Storia della Creazione era contenuta in sette pezzi e la sua
somiglianza con quella narrata dal libro della Genesi era fuori
discussione. Una volta decifrate, le tavolette furono pubblicate nel
1876 dal grande «detective» della scrittura cuneiforme, l’assiriologo
inglese George Smith, che ufficializzò l’esistenza di un testo accadico,
incredibilmente più vecchio delle Sacre Scritture e scritto in
babilonese antico, che narrava non solo della nascita di Cielo e Terra
ma anche della «creazione dell’Uomo da parte di una divinità».