nota personale:
In una nazione come gli USA che sta collassando su se stessa, dopo aver per anni servito la causa dell'elite ebraica globalista, che la possiede e ne dirige i destini; è logico pensare che questo stesso potere pensi a tenere le redini del comando, e questo in una situazione grave di perdita del controllo, dal fattore economico bancario o la perdita della supremazia militare ( vedi la Russia ) sulla sfera geopolitica, possiamo presumere che un caos accelerato e programmato possa favorire una situazione di legge marziale, in cui la popolazione americana, prima di unirsi e ribelarsi contro questa elite che l'ha divorata dall'interno, possa essere sottomessa da una repressione militare.
I recenti fatti di uccisioni da parte della polizia contro afroamericani, che come comunità presente in america è una delle più sensibili a questo tipo di sopprusi, e altri omicidi gratuiti che accadano da un certo tempo e con una certa frequenza negli USA, sono il segnale che qualcuno dall'alto sta dando l'ordine di poter effetuare vere esecuzioni contro la popolazione, sospettiamo anche che ad eseguire tali ordini non siano neanche agenti di polizia, ma agenti dei servizi o mercenari, fatti affluire all'interno delle forze di polizia con tale preciso scopo, per arrivare a un caos programmato che giustifichi la legge marziale, per difendere l'elite e le strutture di potere da una possibile ribellione del popolo americano.
Tutti questi accadienti meritano un monitoraggio continuo e osservazione, siamo davanti a profondi cambiamenti, la fine del ciclo dell'imperialismo americano si avvicina inesorabilmente, tutto si muove in ciclo, tutto finisce per ricominciare in altre forme, ma è proprio in questi casi che bisogna tenere bene a mente il colpo di coda della bestia morente.
white wolf
di: Manuel De Silva
Gli Stati Uniti stretti in una nuova ondata di violenze e omicidi ingiustificati. Le autorità di polizia stanno uccidendo i neri (509 dall’inizio dell’anno) e in risposta i neri a Dallas (Texas) sparano uccidendo i poliziotti.
Gli Stati Uniti un paese ormani sull’orlo dell’abisso delle guerre razziali e delle rivolte dei ghetti urbani. Il caos e le guerre creati da Wahington in tanti paesi del mondo, finisce per arrivare dentro la loro casa. Chi destabilizza finirà forse per essere destabilizzato a sua volta? Questa la domanda che si pongono molti osservatori.
Minnesota e Louisiana: l’uccisione di innocenti
Nella serata del 6 luglio, nello stato del Minnesota, un agente di pattuglia della polizia ha fermato un auto per controllare i documenti, in cui c’è stato un uomo di 32 anni, Fernando Castiglia, con la sua famiglia, moglie ed una bambina.
Il poliziotto ha chiesto di mostrare i documenti, e quando Castiglia ha cercato di prendere il portafoglio con la sua licenza di guida, l’agente di polizia ha sparato su di lui quattro volte.
Dopo gli spari, la donna ha lanciato il video in diretta su Facebook. Le riprese mostrano che l’uomo sanguinava, ma il poliziotto, a questo punto, si è fermato vicino la macchina, tenendo la pistola verso Castiglia.
In precedenza, il 5 luglio, nella città statunitense di Baton Rouge, Louisiana, erano iniziate le proteste dopo che la polizia ha ucciso un venditore di CD di Elton Stirling, durante l’arresto.
Dal video della durata di 48 secondi, pubblicato su internet, si può
vedere come due poliziotti gettano per terra un uomo con una camicia
rossa, e poi si vede uno di loro, mentre punta la pistola alla testa
dell’uomo, gridando: “Giuro su Dio, basta che tu provi a muoverti ***!”
Poi si sente l’eco di due colpi. L’autopsia ha rivelato che Sterling è
morto per ferite multiple nel corpo e nella parte posteriore.
Il Dipartimento per i Diritti Civili del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’inchiesta sull’episodio, i poliziotti sono stati soltanto sospesi in congedo amministrativo.
In entrambi i casi, gli assassini-poliziotti erano uomini bianchi, le vittime sempre afroamericani, cosa che è indicativa di una nuova ondata di omicidi razziali.
Colpi di fucile esplosi a Dallas contro poliziotti
La scorsa notte, nel corso di una grande manifestazione di protesta contro le uccisioni di neri in Dallas, dagli edifici a bordo della strada, è stato aperto il fuoco contro la polizia. Undici dipendenti dei corpi di polizia sono stati uccisi e sei feriti, fra cui due donne poliziotte. Alcuni dei cecchini sono stati arrestati, ma diverse persone si sono barricate in casa e minacciano di farsi saltare in aria con gli esplosivi. Non si capisce se si tratta di terorrismo o di ritorsione contro gli omicidi della polizia.
Secondo l’FBI, l’attacco dei cecchini neri a Dallas era stato pianificato in anticipo.
Il canale televisivo CNN ha già detto che questo è il maggior numero di vittime della polizia dopo gli attacchi del 11 settembre 2011 (dove sono stati uccisi 72 agenti).
Ricordando Ferguson
Nel mese di agosto del 2014, le rivolte prolungate si erano verificate nel sobborgo di Saint Louis, Ferguson, dopo che un poliziotto aveva sparato a Michael Brown, un afroamericano disarmato. I manifestanti hanno chiesto di trascinare i poliziotti davanti ad una Corte di giustizia. Le proteste sono state inizialmente pacifiche, successivamente si sono verificati scontri, attacchi contro la polizia e saccheggi di negozi.
Nella città era stato imposto il coprifuoco e portato l’esercito.
Il 4 marzo, il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti aveva pubblicato un rapporto, che indicava lo svolgimento dei fatti e documentava i molti abusi della polizia e delle corti, associate con il razzismo.
A metà del marzo nel 2015, la folla aveva attaccato l’edificio del Dipartimento di polizia. Inoltre, era stato aperto il fuoco sulla polizia.
Provocazione o disintegrazione dello Stato?
I rappresentanti della comunità afroamericana degli Stati Uniti hanno manifestato l’intenzione di richiedere all’ONU l’invio di un contingente internazionale e di osservatori delle Nazioni Unite per proteggere la comunità afroamericana dalle violenze della polizia del regime di Washington. Dopo i 509 omicidi verificatisi dall’inizio dell’anno la comunità afroamericana teme per la sua incolumità e sollecita una missione umanitaria a tutela dei diritti umani gravemente violati negli Stati Uniti.
I governi di stati come la Cina, l’Iran, l’Iraq, Cuba, il Venezuela, l’Ecuador e la Bolivia potrebbero dichiararsi disponibili ad appoggiare la richiesta all’ONU per una azione pacificatrice negli USA per “portare la democrazia” in quel paese.
Oltre ai paesi della NATO, satelliti degli USA, si prevede tuttavia l’opposizione di Israele, della Turchia, dell’Arabia Saudita, del Qatar e di altre monarchie del Golfo Persico, tutti stretti alleati degli USA.
E’ possibile che le azioni violente svoltesi a Dallas siano state avviate da alcuni gruppi per cambiare la legge statunitense contro il porto d’armi. Gli incidenti potrebbero essere utili per la campagna di Hillary Clinton, che sta facendo pressione per tali iniziative.
D’altra parte, come ha sottolineato il portale “Katechon“, questi casi sono indicativi per quanto riguarda i problemi del sistema di stato americano. L’odio del subconscio comincia a manifestarsi dai discendenti dei colonizzatori bianchi anglosassoni e dai discendenti di schiavi dall’Africa. Si prevedono altre azioni violente ed altri disordini, la polizia, l’Esercito, l’FBI, la CIA, sono tutti in stato d’allerta.
Obama invita alla calma ed ha dichiarato che quello di Dallas “è stato un attacco feroce e premeditato”. Lo ha detto il presidente Barack OIbama, parlando a Varsavia dopo l’incontro con Donald Tusk e Jean Claude Juncker a margine del vertice Nato. “Parlo a nome di tutti gli americani, s’è trattato di un attacco tragico senza alcuna giustificazione”. Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama commentando dal vertice Nato di Varsavia la tragedia di Dallas.” (ANSA).
Il Dipartimento per i Diritti Civili del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’inchiesta sull’episodio, i poliziotti sono stati soltanto sospesi in congedo amministrativo.
In entrambi i casi, gli assassini-poliziotti erano uomini bianchi, le vittime sempre afroamericani, cosa che è indicativa di una nuova ondata di omicidi razziali.
Colpi di fucile esplosi a Dallas contro poliziotti
La scorsa notte, nel corso di una grande manifestazione di protesta contro le uccisioni di neri in Dallas, dagli edifici a bordo della strada, è stato aperto il fuoco contro la polizia. Undici dipendenti dei corpi di polizia sono stati uccisi e sei feriti, fra cui due donne poliziotte. Alcuni dei cecchini sono stati arrestati, ma diverse persone si sono barricate in casa e minacciano di farsi saltare in aria con gli esplosivi. Non si capisce se si tratta di terorrismo o di ritorsione contro gli omicidi della polizia.
Secondo l’FBI, l’attacco dei cecchini neri a Dallas era stato pianificato in anticipo.
Il canale televisivo CNN ha già detto che questo è il maggior numero di vittime della polizia dopo gli attacchi del 11 settembre 2011 (dove sono stati uccisi 72 agenti).
Ricordando Ferguson
Nel mese di agosto del 2014, le rivolte prolungate si erano verificate nel sobborgo di Saint Louis, Ferguson, dopo che un poliziotto aveva sparato a Michael Brown, un afroamericano disarmato. I manifestanti hanno chiesto di trascinare i poliziotti davanti ad una Corte di giustizia. Le proteste sono state inizialmente pacifiche, successivamente si sono verificati scontri, attacchi contro la polizia e saccheggi di negozi.
Nella città era stato imposto il coprifuoco e portato l’esercito.
Il 4 marzo, il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti aveva pubblicato un rapporto, che indicava lo svolgimento dei fatti e documentava i molti abusi della polizia e delle corti, associate con il razzismo.
A metà del marzo nel 2015, la folla aveva attaccato l’edificio del Dipartimento di polizia. Inoltre, era stato aperto il fuoco sulla polizia.
Provocazione o disintegrazione dello Stato?
I rappresentanti della comunità afroamericana degli Stati Uniti hanno manifestato l’intenzione di richiedere all’ONU l’invio di un contingente internazionale e di osservatori delle Nazioni Unite per proteggere la comunità afroamericana dalle violenze della polizia del regime di Washington. Dopo i 509 omicidi verificatisi dall’inizio dell’anno la comunità afroamericana teme per la sua incolumità e sollecita una missione umanitaria a tutela dei diritti umani gravemente violati negli Stati Uniti.
I governi di stati come la Cina, l’Iran, l’Iraq, Cuba, il Venezuela, l’Ecuador e la Bolivia potrebbero dichiararsi disponibili ad appoggiare la richiesta all’ONU per una azione pacificatrice negli USA per “portare la democrazia” in quel paese.
Oltre ai paesi della NATO, satelliti degli USA, si prevede tuttavia l’opposizione di Israele, della Turchia, dell’Arabia Saudita, del Qatar e di altre monarchie del Golfo Persico, tutti stretti alleati degli USA.
E’ possibile che le azioni violente svoltesi a Dallas siano state avviate da alcuni gruppi per cambiare la legge statunitense contro il porto d’armi. Gli incidenti potrebbero essere utili per la campagna di Hillary Clinton, che sta facendo pressione per tali iniziative.
D’altra parte, come ha sottolineato il portale “Katechon“, questi casi sono indicativi per quanto riguarda i problemi del sistema di stato americano. L’odio del subconscio comincia a manifestarsi dai discendenti dei colonizzatori bianchi anglosassoni e dai discendenti di schiavi dall’Africa. Si prevedono altre azioni violente ed altri disordini, la polizia, l’Esercito, l’FBI, la CIA, sono tutti in stato d’allerta.
Obama invita alla calma ed ha dichiarato che quello di Dallas “è stato un attacco feroce e premeditato”. Lo ha detto il presidente Barack OIbama, parlando a Varsavia dopo l’incontro con Donald Tusk e Jean Claude Juncker a margine del vertice Nato. “Parlo a nome di tutti gli americani, s’è trattato di un attacco tragico senza alcuna giustificazione”. Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama commentando dal vertice Nato di Varsavia la tragedia di Dallas.” (ANSA).
Fonte: controinformazione.info
Nessun commento:
Posta un commento