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lunedì 31 agosto 2015

Francia: il governo prepara l’Esercito per fronteggiare rivolte della popolazione ed ondate di attacchi terroristici


Notizie allarmanti dalla Francia: il governo prepara l’Esercito per fronteggiare rivolte della popolazione ed ondate di attacchi terroristici.
  Secondo diverse fonti di intelligence, le forze di sicurezza francesi si stanno preparando ad affrontare eventuali rivolte di massa della popolazione delle “banlieue”, da parte di immigrati di seconda/terza generazione fanatizzati dagli estremisti che si potrebbero arroccare nei quartieri degradati di Parigi e di Marsiglia.


Secondo queste fonti, l’Esercito francese si starebbe preparando con piani di emergenza per presidiare le zone in rivolta e recuperare il controllo di interi quartieri delle città dove si dovessero verificare sommosse, considerando la possibilità che questi gruppi di rivoltosi ottengano armi e mezzi per l’insurrezione.

“Ci sono una gran parte dei giovani immigrati di terza e quarta generazione molto risentiti per la situazione economica e fanatizzati dalla propaganda islamica salafita e wahabita diffusa dalle centrali dell’Arabia Saudita e del Qatar. Lo sostiene una fonte dell’intelligence francese rilasciate anche al giornale inglese The Telegraph.


Secondo questa fonte, “le reti altamente organizzate dei militanti islamisti salafiti sarebbero riusciti ad acquistare di contrabbando fucili automatici Kalashnikov e missili anti-carro, che sono stati introdotti in Francia”.



 








Dette armi proverrebbero dalla Libia, dopo che il governo francese aveva armato i ribelli jihadisti durante il rovesciamento di Gheddafi, fortemente voluto da Sarkosy e dal suo governo. In pratica si tratterebbe delle stesse armi francesi fornite agli jihadisti libici che adesso ritornano in Francia per armare i radicali islamici francesi.
“I missili potrebbero essere utilizzati anche per abbattere aerei o elicotteri”, sostiene la fonte autonoma, aggregando che “i piloti commerciali sono stati addestrati per realizzare manovre evasive in questi casi”.

La Francia si sta ancora recuperando dalla commozione per gli attacchi terroristici avvenuti contro Charlie Hebdo in Gennaio e la  scorsa settimana, da parte di un jihadista radicalizzato che ha tentato di realizzare un massacro su un treno ad alta velocità da Amsterdam a Parigi, che è stato opportunamente bloccato da tre “validi soldati americani”.


Inoltre risulta da una inchiesta realizzata l’anno passato ha rivelato che un sorprendente 15% dei cittadini francesi avevano una visione positiva dello Stato Islamico e che un 27% dei giovani tra i 18 e i 24 anni esprimono il loro appoggio all’organizzazione terrorista.



Secondo Yuri Rubinsky, il capo del Centro degli Studi Francesi dell’Accademia delle Scienze della Russia, l’appoggio all’ISIS tra i mussulmani francesi rappresenta “una manifestazione di rifiuto contro il sistema del paese nel suo insieme. Si tratta di una forma di ripudio delle elites, una forma di protesta”.




A questo si aggiunge l’allarme lanciato già da tempo dai servizi di intelligence circa il rientro in Francia di alcune centinaia di jihadisti francesi che erano stati arruolati per combattere in Siria tra le milizie dell’ISIS, di Al Nusra e di altri gruppi terroristi e che adesso stanno progressivamente rientrando nel paese transalpino. Questo è stato il caso di Ayoub al-Qahzzani, un terrorista marocchino di 26 anni, già conosciuto dai servizi di intelligence francesi e belgi, che ha colpito sul treno veloce Amsterdam Parigi, armato di Kalashnikov e che aveva ricevuto addestramento in Siria.

Il governo di Francois Hollande, nonostante questa situazione, ha continuato fino ad oggi a fornire appoggio, armi e addestramento ai gruppi terroristi in Siria con l’obiettivo di rovesciare il governo di Bashar al-Assad. Un atteggiamento  dovuto alla stretta alleanza della Francia con l’Arabia Saudita che risulta notoriamente la diretta ispiratrice del terrorismo wahabita e salafita, così come i gruppi terroristi sono stati sostenuti e finanziati dallo stesso governo di Washington, del Regno Unito, oltre che dalle complicità della Turchia e di altri paesi regionali.

Soltanto in Siria,  i servizi di intelligence di Francia e Gran Bretagna, calcolano che vi siano non meno di 3.500 elementi provenienti dall’Europa, principalmente da Gran Bretagna, Francia e Belgio. Molti di questi, quelli che non sono caduti sotto il fuoco dell’esercito siriano e degli Hezbollah , sono intenzionati a rientrare in patria e continuare la lotta, nel loro delirio di costituire un califfato islamico anche in Europa.

Lo stesso presidente Hollande ripete continuamente appelli altisonanti contro il terrorismo ma cerca di occultare le sue precise responsabilità che sono le medesime  di Cameron e di Obama, mentre la stampa del sistema atlantista continua a deviare l’attenzione dell’opinione pubblica. 

D’altra parte la minaccia terroristica costituisce anche un buon espediente per invitare l’opinione pubblica a stringersi con le istituzioni  e con il governo, con la NATO e con Israele,  ripudiando i movimenti di opposizione come il Front national di Marine Le Pen, considerati estremisti ed additati come un pericolo per l’ordine e la stabilità.


Fonti:  The Telegraph         El Periodico

Traduzione e sintesi: Luciano Lago di: controinformazione.info

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