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giovedì 24 ottobre 2019

La società della velocità senza futuro



di: Roberto Pecchioli

Nel futuro, chi vorrà descrivere le caratteristiche del nostro presente avrà l’imbarazzo della scelta. Tempo della tecnologia, del superamento dell’umano, dell’illimitato, della privatizzazione del potere, dell’informatica. Ma anche dell’istante, della rapidità, del cosiddetto “tempo reale”. E’ la dromocrazia, il potere della velocità che rimpicciolisce lo spazio e illude di estendere il tempo. 

Dromocrazia è un termine introdotto da Paul Virilio, singolare figura di autodidatta, architetto, urbanista e filosofo francese, scomparso a 86 anni nel 2018. Figlio di un comunista italiano e di una devota bretone, scelse a 18 anni il cattolicesimo, cui restò fedele per tutta la vita. La dromologia da lui fondata è la scienza e la logica della velocità, studiata in relazione al potere e con riferimenti all’arte, all’architettura, ai trasporti, all’urbanistica, alla guerra. Un brano del suo primo libro, Bunker Archeologie è illuminate: “chi controlla il territorio lo possiede. [Esso] non riguarda le leggi o i contratti, ma principalmente la gestione del movimento e della circolazione.