“Diplomazia non dovrebbe essere una parolaccia nella guerra in Ucraina”, cosi titola di punto in bianco il Financial Times. E la firma è di Gideon Rachman, un Padrone del Discorso (J) che fino a ieri predicava la guerra a oltranza, fino al cambio di regime a Mosca, anzi, fino allo smembramento della Russia in una dozzina di staterelli, e Putin condannato dal tribunale per crimini contro l’umanità.
Adesso, mentre si profilano gli indizi di una nuova e vasta offensiva russa contro l’Ucraina, Il Padrone cita “ una fonte militare di alto livello: “L’azione militare è inefficace di per sé. È veramente efficace solo quando è combinato con sforzi economici e diplomatici. E non stiamo vedendo abbastanza diplomazia”.. e delinea lui i parametri da proporre per “un eventuale accordo di pace.
La Russia deve ritirarsi almeno dove si trovavano le sue forze prima dell’invasione del 24 febbraio [quindi lasciarle il Donbass] . L’Ucraina deve avere il suo futuro come Stato vitale assicurato, con accesso al mare, controllo del proprio spazio aereo e garanzie di sicurezza affidabili che non dipendono dalla buona fede russa [ma fuori dalla NATO]. Lo status della Crimea sarà la questione più difficile in qualsiasi negoziato. Ma trovare soluzioni creative a problemi intrattabili è l’obiettivo della diplomazia di alto livello. Abbiamo bisogno di vederne di più”.
truppe della federazione russa che stanno convergendo verso il fronte ucraino
Cosa è successo? M.K. Bhadrakumar, ex ambasciatore e il miglior analista politico indiano, titola senza ambagi:
Una guerra che la Russia sta per vincere
Gli europei sono stati ben fregati dagli americani
E continua:
“Gli americani sono avvolti in un mondo surreale della loro narrativa egoistica che la Russia ha “perso” la guerra. Nel mondo reale, però, Ivan Tertel, capo del KGB in Bielorussia, che ha una visione privilegiata di Mosca, ha detto martedì scorso che con la Russia che ha aumentato la sua forza di truppe nella zona di guerra – e il dispiegamento di armamenti avanzati, ‘l’operazione militare entrerà in una fase chiave. Secondo le nostre stime, una svolta avverrà nel periodo da novembre di quest’anno a febbraio del prossimo anno.’
La rappresaglia della Russia contro le “infrastrutture critiche” dell’Ucraina, qualcosa a cui Mosca si è astenuta finora, ha gravi implicazioni. Dal 9 ottobre, [in risposta alla distruzione del Nord Stream e all’attacco sul punto di Crimea, che Bhadrakumar non esita a chiamare atti terroristici] la Russia ha iniziato a prendere di mira sistematicamente il sistema elettrico e le ferrovie ucraine. Il noto esperto militare russo Vladislav Shurygin ha detto a Izvestia che se questo ritmo fosse mantenuto per una settimana o giù di lì, “interromperebbe l’intera logistica dell’esercito ucraino: il sistema per il trasporto di personale, equipaggiamento militare, munizioni, carico correlato, nonché il funzionamento di impianti militari e di riparazione.’
Sergey Surovikin, comandante delle forze russe in Ucraina:
Non voglio sacrificare altri soldati in una guerriglia contro questi fanatici armati dalla NATO. Abbiamo abbastanza forze e mezzi per portare l’Ucraina alla resa completa”.
E consiglia il suo governo:
“I responsabili politici e gli strateghi a Delhi dovrebbero prendere nota attenta della sequenza temporale. La conclusione è che la Russia sta cercando una vittoria totale e non si accontenterà di niente di meno che di un governo amico a Kiev. I politici occidentali, compreso Biden, capiscono che non c’è niente che possa fermare i russi adesso. La fornitura di armi degli Stati Uniti si sta prosciugando mentre Kiev continua a chiedere di più….”
Ma come: tutta la narrativa sulle difficoltà dell’armata russa e la sua prossima disfatta per opera delle eroiche truppe di Zelensky era, appunto, narrativa?
Jack F. Matlock Jr., che è stato ambasciatore in URSS nel 1990, anche lui consiglia su Responsible Statecrat:
Perché gli Stati Uniti devono premere per un cessate il fuoco in Ucraina
In quanto attore chiave nella difesa di Kiev e leader delle sanzioni contro la Russia, Washington è obbligata ad aiutare a trovare una via d’uscita.
La frase-chiave del diplomatico USA:
“… La questione con Ucraina e Russia ovviamente non è il riconoscimento dell’indipendenza, ma se gli Stati Uniti debbano sostenere l’obiettivo ucraino di ripristinare il controllo su tutto il territorio che ha ricevuto quando l’Unione Sovietica si è sciolta [cioè della Crimea, che Putin non cederà mai, ndr.]. Se il perseguimento di tale obiettivo accelera la progressiva distruzione dell’Ucraina, ovviamente non è nell’interesse dell’Ucraina.
Inoltre, “La posizione dell’Europa sarà messa a dura prova durante il prossimo inverno a causa della drastica riduzione del commercio con la Russia, in particolare per quanto riguarda l’energia. È sempre più probabile che i cittadini europei incolpino gli Stati Uniti per le politiche che alimentano l’inflazione e provocano una recessione economica, soprattutto perché le loro valute si indeboliscono rispetto al dollaro.
Le sanzioni statunitensi alla Russia saranno viste da molti come tentativi egoistici di dominare l’Europa occidentale”… Insomma un ripensamento.
Dovuto a cosa, se non alla consapevolezza che la NATO potrebbe non sostenere la prossima grande offensiva russa che si profila?
Aspettiamo sviluppi
tutto questo succede mentre i kommisari della Unione Usuraia Europea,e i loro scendiletto nei governi, sono disposti a fare morire milioni di europei per portare avanti la guerra delle elite di piscopatici che servono.
Visto quando successo con la PAN - info - de(mia) (mo) nia che potrebbe essere stato solo un test provvisorio per mettere a punto la capacità di resistenza la tenuta psicologica della popolazione (nel controllo mentale si chiama punto di rottura ) non mi stupirei se facessero detonare una normale. arma convenzionale magari contornare il tutto con una spolverata di residui radioattivi o uranio impoverito come se ne possono trovare in abbondanza da quelle parti, giusto per attestare qualche presunta prova 'scientificamente' di qualche morto effettivamente 'per avvelenamento radioattivo o di qualche zona o campo contaminato ma niente di irrimediabile . Già la paura sta salendo e c' è la corsa a comprare medicine e pillole allo iodio varie, già si parla di 'bombe sporche' ' in modo da evitare di accusarsi di responsabilità diretta, ormai dovrebbe essere chiaro che nessuno ha interesse ne ama ne ha intenzione di dire la verità o cose dirompenti che potrebbero stravolgere effettivamente gli equilibri , tutto è calibrato sul controllo sociale e le informazioni e i dati sono qualcosa che vale oro e che va maneggiata con cura
RispondiEliminaognuno ha i suoi' sporchi ' segreti, ognuno fa il 'suo gioco' ' , ognuno aspetta il suo turno, ma ci sono delle regole da rispettare. Il Presidente Putin ha appena detto diradando per un po le nubi addensate attorno alla questione che non vi è alcun interesse affinché utilizzi quell' arma e ha poi risposto pure alle accuse sulla centrale nucleare che è in mano russa e come tale viene protetta .Poi c'è l'altra questione qualche noto divulgatore ben embedded sta ora come ora dicendo che guardate che le armi nucleari forse è solo questione di quando piuttosto che se, e ciò per la serie non facciamo salire la tensione ma noi non dobbiamo accontentarci o non dovremmo di ciò ,altrimenti non saremmo noi e varieremmo solo nella forma ma non nella sostanza noi siamo fatti per non accontentarci, per sperimentare per azzardare ,per rischiare si ma soprattutto per andare oltre, sappiamo ad esempio che sul caso Giappone esiste anche un altra versione dei fatti e per saperlo ancora meglio bisogna studiare e verificare il lascito di questi radioattivi sulla popolazione, potrebbero usare la questione della fuoriuscita della centrale nucleare , nulla di nuovo in quei territori dove abbiamo avuto Chernobyl anche qui c'è da dire che il caso venne ingigantito, e bisognerebbe andare a rileggersi la storia di quell'incidente,basta dire che in quei territori ora come ora non mi risulta ci sia il deserto naturale. In Italia il caso montando il terrore venne usato per chiudere le centrali nucleari che erano in funzione col risultato dell'abbandono a livello di ricerca e investimenti e tenendo come minaccia ambulante la questione disastrosa dei rifiuti e delle scorie queste si piene di incognite nei territori che le hanno in dote. Le Centrali nucleari sono fatte con criterio e anche qui è veramente difficile che possa succedere qualcosa di veramente gravoso anche in stato di guerra mettendola in sicurezza , in ultimo da tenere conto la questione della elite in caso di distruzione da bomba nucleare loro dove andrebbero nei bunker? In apposite città nucleari? Nello spazio? Non hanno alcun interesse , a meno che abbiano deciso di andarsene in posti che noi non sappiamo.
Il Lumen