mercoledì 5 luglio 2017
Dugin: La Russia deve salvare l’Europa dall’elite mondialista che la sta distruggendo
Europa e Stati Uniti hanno spesso ricambiato il favore ad Aleksandr Dugin. Un anno fa, il famoso politologo russo è stato messo alla porta in Grecia. Accompagnato dal patriarca di Mosca Kirill per una conferenza sul Monte Athos, Dugin è stato fermato all’aeroporto di Salonicco e gli è stato comunicato che il suo ingresso all’interno dei territori della Ue gli era interdetto.
Un anno prima, il Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti lo aveva inserito nella lista dei cittadini russi sotto sanzioni per la crisi ucraina. Un mese dopo è il Canada a mettere sotto embargo Dugin. Di lui hanno scritto tutti, da Foreign Policy, che lo chiama “il cervello di Putin”, al Sole 24 Ore, che la settimana scorsa lo ha definito il “Rasputin di Putin”.
Figlio di un ufficiale sovietico, dissidente negli anni Ottanta, avversario di Eltsin negli anni Novanta, Dugin è un pensatore russo che un saggio della rivista australiana Quadrant ha definito “un consapevole folle postmoderno”. Ma un folle con accessi politici importanti. Il suo libro, “Fondamenti della geopolitica”, è usato nelle scuole militari, Dugin è una presenza fissa sulla tv Tsargrad (canale patriottico voluto dal Cremlino e finanziato dal miliardario Konstantin Malofeev) e quando la Turchia ha abbattuto due aerei russi Dugin ha usato i suoi contatti ad Ankara per aiutare Putin a ricucire con Erdogan.
Il filosofo coltiva anche relazioni in tutta Europa, come in Grecia, dove è molto amico del ministro degli Esteri, Nikos Kotziás, così come pare ci sia un legame con Steve Bannon, braccio destro di Donald Trump alla Casa Bianca. Dugin ha concesso questa intervista esclusiva al Foglio per spiegare non soltanto le sue idee, ma anche la visione che guida la Russia di Putin. Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha parlato della nascita di un “ordine postoccidentale”. Questo è il puro pensiero di Dugin.
Quanto è vicino a Putin? “E’ difficile rispondere, non sono così vicino al presidente come pensano alcuni, ma molte idee che ho espresso in filosofia, in politica, hanno molto influenzato Putin”, ci dice Dugin. “Non bisogna esagerare, anche se è vero che c’è stata un’influenza autentica delle mie idee sul presidente. Le idee hanno un proprio destino, e possono influenzare la logica della politica e della storia. Le idee sono enti viventi e possono trovare molti modi per arrivare alla gente. Il problema con l’occidente è proprio questo, è che non crede più nelle idee, c’è un mondo spirituale dove vivono le idee e che l’occidente non riconosce più”.
Ad Aleksandr Dugin chiediamo dove nasca la sua avversione culturale per l’Europa che tanto sembra aver ispirato Putin. “Oggi l’Europa occidentale sta nella trappola della modernità e della postmodernità, il progetto della modernizzazione liberale va verso la liberazione dell’individuo da tutti i vincoli con la società, con la tradizione spirituale, con la famiglia, con l’umanesimo stesso. Questo liberalismo libera l’individuo da ogni vincolo. Lo libera anche dal suo gender e un giorno anche dalla sua natura umana. Il senso della politica oggi è questo progetto di liberazione. I dirigenti europei non possono arrestare questo processo ma possono solamente continuare: più immigrati, più femminismo, più società aperta, più gender, questa è la linea che non si discute per le élite europee. E non possono cambiare il corso ma più passa il tempo e più la gente si trova in disaccordo. La risposta è la reazione che cresce in Europa e che le élite vogliono fermare, demonizzandola. La realtà non corrisponde più al loro progetto. Le élite europee sono ideologicamente orientate verso il liberalismo ideologico”.
A Mosca, la vittoria di Donald Trump è stata accolta con favore, per usare un eufemismo. “Trump negli Stati Uniti ha preso il potere cambiando un po’ questa situazione, e l’Europa si trova oggi isolata”, continua Dugin. “La Russia oggi è il nemico numero uno dell’Europa perché il nostro presidente non condivide questa ideologia postmoderna liberal. Siamo nella guerra ideologica, ma stavolta non è fra comunismo e capitalismo, ma fra élite liberal politicamente corrette, l’aristocrazia globalista, e contro chi non condivide questa ideologia, come la Russia, ma anche Trump. L’Europa occidentale è decadente, perde tutta l’identità e questa non è la conseguenza di processi naturali, ma ideologici. Le élite liberal vogliono che l’Europa perda la propria identità, con la politica dell’immigrazione e del gender. L’Europa perde quindi potere, la possibilità di autoaffermarsi, la sua natura interiore.
L’Europa è molto debole, nel senso dell’intelletto, è culturalmente debole. Basta vedere come i giornalisti e i circoli culturali discutono dei problemi dell’Europa, io non la riconosco più questa Europa. Il pensiero sta al livello più basso del possibile. L’Europa era la patria del logos, dell’intelletto, del pensiero, e oggi è una caricatura di se stessa. L’Europa è debole spiritualmente e mentalmente. Non è possibile curarla, perché le élite politiche non lo lasceranno fare. L’Europa sarà sempre più contraddittoria, sempre più idiota. I russi devono salvare l’Europa dalle élite liberal che la stanno distruggendo”.
“Irrisolta la questione ucraina” Ma la Russia non dovrebbe aspirare ad avvicinarsi all’Europa, come sembrava dopo il crollo del comunismo? “La Russia è una civiltà a sé, cristiana ortodossa. Ci sono aspetti simili fra Europa e Russia. Ma dopo il crollo del comunismo, quando la Russia si è avvicinata all’occidente, abbiamo capito che l’Europa non era più se stessa, che era una parodia della libertà, che era decadente e postmoderna, che versava nella decomposizione totale. Questo occidente non ci serviva più come esempio da seguire, per cui abbiamo cercato un’ispirazione nell’identità russa, e abbiamo trovato che questa differenza è fra cattolicesimo e ortodossia, fra protestantesimo e ortodossia, noi russi siamo ereditari della tradizione romana, greca, bizantina, siamo fedeli allo spirito cristiano antico dell’Europa che ha perso ogni legame con questa tradizione. La Russia può essere un punto di appoggio per la restaurazione europea, siamo più europei noi russi di questi europei. Siamo cristiani, siamo eredi della filosofia greca”. Al centro del pensiero di Dugin, accanto alla lotta al liberalismo, è l’Eurasia, a giustificazione dell’ambizione di Mosca di ritornare nelle terre ex sovietiche, dal Baltico al mar Nero, di restaurare il dominio sulle popolazioni non russe, arrivando a stabilire perfino un protettorato sull’Unione europea.
“I paesi vicini alla Russia erano costruzioni artificiali dopo il crollo dell’Unione sovietica e non esistevano prima del comunismo”, dice Dugin . “Sono il risultato del crollo comunista. Erano invece parte di una civiltà euroasiatica e dell’impero russo prerivoluzionario. Non c’è aggressione di Putin, ma restaurazione di una civiltà russa che si era dissolta. Queste accuse sono il risultato della paura che la Russia si riaffermi come potere indipendente e che voglia difendere la propria identità. L’Ucraina, la Georgia, la Crimea, hanno fatto tanti errori contro la Russia e aggredito le minoranze russe che vivono in quei paesi”. Ma le avete invase. “La Russia con grande potere ha risposto alle violazioni dei diritti georgiani, osseti, ucraini, abkhazi, crimei. L’Europa non può comprendere l’atto politico per eccellenza, la sovranità, perché essa stessa ha perso il controllo della propria sovranità. Trump ha cominciato a cambiare la situazione negli Stati Uniti e ha ricordato che la sovranità è un valore e noi russi con Putin abbiamo ricordato questo al mondo prima di Trump”.
La Russia quindi metterà gli occhi anche sui paesi della Nato al proprio confine, la questione di Kaliningrad, ex Koenigsberg, la patria di Kant, il cuneo fra est e ovest? “Geopoliticamente, i paesi baltici non rientrano nella sfera di interesse dei russi, con la Georgia siamo in un momento di stabilità, il problema resta con l’Ucraina, perché la situazione non è pacifica, non abbiamo liberato i territori dove l’identità pro russa è dominante, dove è vittima di un misto di neonazisti e neoliberali. L’Ucraina resterà il problema numero uno, ma con Trump c’è la possibilità di uscire dalla logica della guerra”.
Europa e islam. Putin si vanta di aver costruito un concordato con l’islam in Russia, mentre l’Europa è sotto attacco islamista. “Il problema non è con l’islam, ma le élite hanno fatto entrare milioni di musulmani, senza integrarli perché c’è un vuoto senza identità”, prosegue Dugin al Foglio. “In questo liberalismo non c’è più assimilazione culturale, gli europei non possono proporre ai migranti un sistema di valori, ma solo la corruzione morale. Questa politica suicida europea non può essere accettata dai migranti musulmani. E l’Europa si impegna per porre i musulmani, soprattutto i fanatici fondamentalisti, continuando a distruggere l’Europa: islamisti da un lato distruggono l’Europa e dall’altro ci pensano le élite liberal. L’ideologia wahabita e dello Stato islamico è il problema, non l’islam tradizionale che è vittima del fanatismo islamista. Senza questa politica dell’immigrazione, l’islam che esiste nelle sue terre non rappresenterebbe un rischio per l’Europa”. “Putin è forte, ma non lascia eredi”.
Da tre anni, la Russia ha costruito l’immagine di un paese che adotta politiche opposte a quelle dell’Europa. “I matrimoni gay e l’Lgbt sono questioni politiche, non morali. Non a caso l’ideologia liberale vuole destrutturare l’idea di uomo e donna. Putin ha compreso questo molto bene e ha cominciato a reagire contro questa visione che distrugge la società. Questo non è il problema della scelta personale e individuale, non ci sono leggi contro l’omosessualità, ma leggi contro la propaganda di questa ideologia gay che distrugge l’identità collettiva, che distrugge le famiglie, che distrugge la sovranità dello stato cercando di cambiare la società civile. Non è una questione morale o psicologica, ma politica”. Dugin è considerato un grande sostenitore di Putin, ma qui ne rivela i limiti.
“La storia è sempre aperta, non possiamo dire cosa sarà della Russia. Per creare un futuro forte e sano per la Russia dobbiamo fare molti sforzi, niente è garantito, ci sono molte sfide per la Russia e Putin è riuscito a rispondere a molte di queste, vincendo. Il problema del nostro paese consiste nella nostra forza e debolezza, Putin garantisce alla Russia la conservazione della sovranità e dell’identità, il ritorno sulla scena della grande Russia, ma siamo anche deboli, perché Putin rappresenta se stesso, non è riuscito a creare una eredità che possa garantire la sopravvivenza di questa idea della Russia. Finché c’è Putin, la Russia ha speranza di essere forte, ma Putin è un problema perché non ha istituzionalizzato la sua linea di pensiero.
La Russia oggi è Putin-centrica”. Dunque, cosa vede in serbo per l’Europa? “Sono un seguace di René Guenon, che ha identificato la crisi della società occidentale europea ben prima del XXI secolo. La forma di degradazione spirituale dell’Europa è cominciata con il modernismo, la perdita dell’identità cristiana, ma è arrivato al culmine negli anni Novanta, quando tutte le istituzioni vennero plasmate dal liberismo di destra in economia e dal liberalismo di sinistra nella cultura. L’approvazione dei matrimoni gay mi hanno fatto capire verso dove stava andando l’Europa. Si arriverà presto al momento finale, dopo ci sarà il caos, la guerra civile, la distruzione.Forse è troppo tardi per ribaltare la situazione”.
Fonte: Geopolitica.ru
di: Akira Zentradi
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Peccato che Putin si sia incintrato per due volte con Kissinger.Perche?
RispondiEliminaKissinger viene anche indicato come l' artefice della potenza cinese. I veri burattinai restano nel governo ombra.
RispondiEliminaMark
Pensate un fatto : come ha fatto la Russia a competere tecnologicamente e militarmente con gli Usa , dividendosi il mondo in due fino al duello per arrivare sulla luna ,peraltro una truffa. Chi ha dato alla Russia il nucleare? Come fa la Cina oggi ad avanzare militarmente ? Perche’ la CIA e la NSA che controllano tutto, lo permettono ? Ora la Cina arriva pure a volere acquistare il know-how e la Germania ha posto il veto su alcune di queste operazioni .Senza la potenza militare la guerra fredda non avrebbe avuto ragione d’ essere ,ma dividendo il mondo in due e dominandolo con la tensione certuni hanno avuto gioco facile a perseguire i propri scopi. L’ Urrss non ha posto un sistema alternativo al capitalismo ,ma un capitalismo di stato alla fine e’ crollato e il risultato e’ staro il caos e la depredazione sempre degli oligarchi che comandavano da dietro l’ Urss ,rivelando tutto il disastro economico creato. In Ucraina come in Siria vediamo una spartizione di influenze come prima ,il tanto vituperato McCarthy andava a caccia di Illuminati più’ che di comunisti ?Se anche il nazismo e il fascismo come certi affermano erano espressioni dello stato etico illuminista ,oggi si vede un socialista Sanders presentarsi , Neo-con sono Trotzkisti con Schmitt,l' URSS ha fatto 60milioni di morti ma non c'è stata autocritica anzi viene celebrata la sconfitta del nazifascismo, ciò’ che manca e’ un conservatorismo o destra vera.
RispondiEliminaMark
Semplicemente perché non controllano tutto, non possono farlo, nessuno può farlo, è le cose non sono mai bianche o nere ci sono molte sfumature nel mezzo. Al di là della buona fede o meno di Dugin, la Russia è un paese di gente forte patrioti uomini di grande determinazione, non permetteranno al nemico globalistà di prendere possesso del loro territorio, sia chiaro loro si battono per loro stessi, e noi non crediamo a nessun salvatore, ma certo se gli usa Sion scatenerà no la guerra saranno massacrati, e Putin è solo la parte più visibile di una squadra che lavora dietro le quinte, un uomo solo al comando non può esistere se non nella fantasia, la Russia combatte per la propria sopravvivenza siamo noi che dovremmo fare lo stesso.
EliminaWhite woolf,ma e' vero che il lavoro e il denaro sono forme di schiavitu',secondo me si,pero' gli altri,quando dico queste cose,mi cinsiderano un anormale e nullafacente
Elimina@Anonimo7 luglio 2017 09:25
Eliminase ti danno dell'anormale fattene un vanto perchè chi è normale in una società come questa è solo un pirla.
jj
......Quando si comincia? Lucio Astarti
RispondiEliminail liberalismo ideologico e´ pattumiera.
RispondiEliminae´ stato ideato dagli ebrei per creare confusione ed abbassare il potere spirituale dei gentili/pagani (non-ebrei).
esso allontana dalla natura e dalla nostra cultura esoterica originale.
La Russia, nazione che ha rubato più territori ad altri stati e popoli in assoluto, non è poi così diversa dal resto degli stati europei e non rappresenta un alternativa al sistema mondo attuale. La Russia ha adottato nuove regolamentazioni sulla concessione della cittadinanza, per certi aspetti più pericolose dello ius soli dell' europa occidentale perche apre le porte a tutti i turcofoni dell' asia centrale e ai cinesi; questa Russia è completamente diversa da quella imperiale e molto più simile a quella sovietica soprattutto in materia di identità perchè Putin e i suoi non parlano mai di russia etno-culturale come entità fondante quella nazione, ma di Federazione Russa, ritenendo essenziali le componenti etno-religiose minoritarie per la propria identità. La Russia imperiale privilegiava solo i russi e gli altri dovevano subire e adeguarsi. Lo stesso esercito russo è colmo di turcofoni asiatici. Detto questo è vero che la russia profonda e popolare è identitaria come quella imperiale e spero che il Cremlino non voglia privilegiare i russi etnici sia per adeguarsi al sistema e sia per evitare di perdere importanti e strategici territori come il Caucaso. da notare che i militari russi delle forze strategiche sono tutti russi veri dunque probabilmente in fondo c'è un sistema parallelo a quello di facciata di putin che serve a calmare l' elitè.
RispondiEliminaIn fondo la russia è simile all' europa perchè ne è una parte con la differenza che la sua classe dirigente non è sottomessa agli usa ma sicuramente influenzata. Anche in europa occidentale servirebbe un sistema parallelo, dal punto di vista amministrativo e statale, che forse si sta formando viste certe idee di molti militari anche di alto grado.
L'unica soluzione e' come faceva il buon Giovanni Preziosi oppure meglio ancora come Celine che diceva bastano due decreti :1 fuori dalle balle quell'etnia con le sue banche sanguisughe e borse truffatrici di denaro 2 chiusura di tutte le logge .In 2 mesetti l'Italia rinasce come LA fenice ,garantito
RispondiEliminaMagari,e pensi che se ne vadano? E gli immigrati... ? Dovremo fare tutto noi,altroché.
RispondiEliminaE pensi che se ne vadano spontaneamente? E tutti sti immigrati di merda?...
RispondiEliminaE' lungo il cammino... poi ovvio,a quel punto l'Italia Risorgerà.
O che si fa cosi' o questi ti fanno morire di fame non c'e' altra scelta .Altrimenti c'e' da sperare nella loro magnanimita' ma che dipende sempre da loro ,tanto Vale mandarli via e far ritorno all'autarchia ,a cervelli gl'italiani non sono secondI a nessuno percio.... Adesso poi e' il momento giusto con il malcontento che c'e' in giro per l'invasione si farebbe un bel repulisti
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