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mercoledì 27 aprile 2016

Austria: vincono i nazionalisti nelle elezioni presidenziali schiaffo all'UE e alle sue politiche pro invasione



Nelle elezioni presidenziali svoltesi oggi in Austria I nazionalisti di Norbert Hofer hanno ottenuto circa il 36 per cento dei voti (secondo tutti gli exit polls). Il risultato del partito della Libertà (Fpoe) ha sopravanzato ogni aspettativa e si trova davanti agli altri due candidati che potranno partecipare al ballottaggio previsto per il 22 Maggio, nessuno di loro è un rappresentante dei grandi partiti di governo.

Sono stati chiamati alle urne oggi circa 6,4 milioni di austriaci, con più di 16 anni, per scegliere quello che sarà il nono capo dello stato austriaco della seconda Repubblica. Il partito della Libertà (Ppoe), a cui appartiene Norbert Hofer, è alleato in Europa con il Front National della Marine Le Pen francese, alleato anche con Geert Wilders del PVV in Olanda e con la Lega Nord di Salvini in Italia.
 


Si tratta di un partito nazionalista che ha sposato una linea contraria alle direttive dell’Unione Europea ed alla politica migratoria promossa da Bruxelles e dalla Merkel. A questo proposito ultimamente Hofer si era schierato contro la politica della Angela Merkel ed aveva definito l’accordo sui migranti dell’Unione europea con la Turchia come “fatale” e il suo obiettivo dichiarato è quello di impedire che l’Austria diventi una “terra di immigrazione”.

  Norbert Hofer

Su posizioni diverse il candidato classificato secondo, con il 19,7 per cento delle preferenze, tale Alexander Van der Bellen, alla guida del partito ecologista e progressista dei Verdi, che avrebbe ottenuto il 25 per cento delle intenzioni di voto.
Arrivata terza l’unica candidata sostenitrice entusiasta dell’Unione Europea, che si è espressa contro il limite massimo di richiedenti asilo imposto dal governo, Irmgard Griss, ex presidente della Corte Costituzionale, e unica donna in corsa.



l partito nazionalista di Hoefer aveva dichiarato, già prima delle elezioni che, un eventuale suo successo nelle elezioni presidenziali, dovrebbe essere considerato una forma di mozione di sfiducia al governo, per cui si dovrebbe andare subito alle elezioni anticipate.
Dopo il successo del referendum promosso in Olanda contro l’adesione dell’Ucraina, il risultato delle elezioni in Austria rappresenta il secondo schiaffo dato in pochi giorni all’oligarchia di Bruxelles che fino ad oggi si è dimostrata sorda di fronte alle istanze che provengono da una buona parte dei cittadini europei che non approvano le politiche di Bruxelles.

Si dovrà verificare quale sarà la reazione dei tecnocratri di Bruxelles, se questi potranno continuare a fare finta di niente ed ignorare le contestazioni alla linea politica prevalente, non soltanto quella relativa alle politiche migratorie ma anche la politica finanziaria, dell’austerità imposta e i provvedimenti di favore per le grandi banche e le grandi corporations.
 
Si attende al varco quando i tecnocrati di Bruxelles vorranno decidere di sottoscrivere riservatamente trattati come quello del TTIP, il Trattato Trans Atlantico, che favorirebbe gli interessi delle grandi corporations d’oltre Atlantico a spese delle realtà produttive locali dei vari paesi europei.








articolo di: L.Lago di controinformazione.info

2 commenti:

  1. sono gli imperi centrali che si muovono, ne abbiamo piene le tasche delle socialdemocrazie, austria ungheria romania russia, come sempre i primi a muoversi nella sonnecchiante europa e questo è solo l'inizio.

    jj

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  2. Esattamente è questo il messaggio che stiamo mandando, da codificare seguendo il sito in modo lineare, non a caso in passato a cadere sotto il dominio della finanza internazionalista furono proprio le stesse nazioni seguite dalla Russia che fu distrutta dalla rivoluzione judeo bolscevica comunista, mentre oggi sta avvenendo l'opposto e con gli stesse nazioni di allora, questo non è un caso, ed è solo l'inizio appunto.

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