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giovedì 2 ottobre 2014

JOHN WORREL KEELY, IL POTERE DELL’ETERIZZAZIONE DELL’ACQUA







Nella seconda metà dell’ottocento John Worrel Keely, inventò una serie di macchine per sollevare in aria gli oggetti e disintegrare la pietra. Keely utilizzava il suono prodotto da strumenti musicali e propagato attraverso un filo metallico. Molti i testimoni dei suoi esperimenti: da Jules Verne a Thomas Edison, tanto da spingere i grandi finanzieri dell’epoca a costituire un’azienda, la Motor Keely, impegnando ben cinque milioni di dollari nell’impresa.
Keely rifiutò però di rivelare la natura della forza “eterea” utilizzata e il conflitto con i finanziatori, lo spinse, in preda all’ira, a distruggere parte di quanto aveva scoperto e creato. Morì povero e dimenticato. Madame Blawatsky però gli riservò un intero capitolo del suo diario: sosteneva che al signor Keely era stato concesso il permesso di oltrepassare un limite, che aveva inconsciamente scoperto la terribile forza siderale atlantidea, chiamata Miscela o Mash Mak. Una forza talmente distruttiva che in possesso di un moderno Attila ridurrebbe l’Europa al suo caotico primitivo stato in pochi giorni e senza testimoni in vita.



 
John Worrel Keely








Nella seconda metà dell’ottocento vi è da registrare la storia di un certo John Worrel Keely, inventore di una serie di apparecchiature in grado di sollevare in aria gli oggetti e disintegrare la pietra. Keely utilizzava il suono prodotto da strumenti simili a canne d’organo, o da corni di ottone, propagato attraverso un filo metallico composto da oro, argento e platino (come alcuni gong tibetani), o da un semplice filo di seta e sollevava sfere, composte dai tre metalli, al solo suono di una nota.

Keely affrontò il concetto di vibrazione per simpatia. Per raggiungere lo scopo si avvalse da molte apparecchiature da lui inventate. Una consisteva in una grossa sfera di rame di trenta centimetri di diametro, bloccata da un sostegno verticale. Al suo interno una serie di piatti metallici e tubi risonanti. Al disotto una serie di aculei di metalli che pizzicati emettevano un suono simile al diapason. Il tutto era chiamato “Liberatore”. Un lungo filo composto da tre metalli: oro, platino e argento, era collegato ad un altro apparecchio “Risonatore” poggiato su di un altro tavolo a 90 centimetri dalla sfera. Era composto da un cilindro metallico di quindici centimetri di diametro, alto venti, costituito da tubi metallici verticali, sui quali si trovava una coppa di ottone e vetro, al cui interno si trovava una bussola con l’ago verso il Nord magnetico.


Gli aculei sollecitati producevano una nota che veniva regolata sul giusto tono, poi l’inventore suonava una tromba e l’ago della bussola ruotava impazzito.
Keely, con i suoi strumenti, riusciva a fare molte cose, come far galleggiare sfere di 900 grammi sulla superficie dell’acqua contenuta in un recipiente. La cosa straordinaria era che le tre sfere rimanevano a galleggiare anche dopo che Keely cessava di suonare il suo corno. Solamente al suono di una nota diversa da quella iniziale le sfere affondavano nel liquido; riuscì a farle fluttuare anche nell’aria e di conseguenza fece volare un modello in scala di velivolo di quasi quattro chili.


Inventò anche uno strumento che doveva divenire l’elemento principale di un nuovo motore meccanico: l’arcolaio. Centinaia di sfere, tamburi e ruote, che producevano una potenza inaudita che impressionava le persone che assistevano ai suoi esperimenti.
Costruì un cannone a vibrazioni per la marina militare, ma risultò troppo complicato nel suo funzionamento.


Tutte le sue apparecchiature funzionavano con svariati strumenti musicali e a volte col solo fischio, come facevano i nani menzionati dai Maya.
Ridusse le dimensioni del suo Liberatore, rendendolo grande quanto un orologio da taschino, ma era il procedimento che complicava la realizzazione fuori del suo laboratorio. Era necessario trovare l’accordo di massa, ossia trovare la giusta intonazione fra le vibrazioni corporee di Keely, di risonanza della stanza, degli apparecchi e quelle emesse da eventuali visitatori. Quindi tutto doveva essere preventivamente sintonizzato.



 
APPARECCHIATURE DI JOHN WORREL KEELY: IL LIBERATORE






 
APPARECCHIATURA CHIAMATA “ATLIN”















esempio dell'influenza delle frequenze vibrazionali  su un liquido















 L’ETERIZZAZIONE DELL’ACQUA DI JOHN ERNST WORREL KEELY



Con il termine “eterizzazione” dell’acqua si intende il trasformare l’acqua in pura energia ossia in etere. Il primo a scoprire in occidente questo fenomeno (in tibet i monaci tibetani già lo facevano da secoli) fu John Warrel Keely nel 1866. Keely è stato uno dei più grandi geni della fisica dell’etere al pari di nomi famosi come Nikola Tesla, Pierluigi Ighina ed Edward Leedskalkin. L’approccio di Keely era basato sull’uso dei suoni al fine di mettere in risonanza l’etere che compone la materia trasformandola per ricavarne energia o per polarizzarla in modo da poter controllare la gravità.

 In questa sede verrà trattato il processo di eterizzazione e quindi di trasformazione della materia (in questo caso acqua) in etere con un rilascio enorme di energia. Keely scoprì per caso questo effetto mentre sottoponeva l’acqua a varie frequenze armoniche…improvvisamente il contenitore esplose distruggendo l’apparato rilasciando molta energia…molta più di quella usata per generare i suoni che era irrisoria. Chiaramente non tutta l’acqua fù trasformata in etere altrimenti di Keely e del suo quartiere non ne avremmo più sentito parlare ma Keely capì che era nella direzione giusta. 

Keely dichiarò che la specifica frequenza di 42,8 khz (ultrasuoni quindi)permetteva di dissociare l’acqua in etere se applicata nelle giuste condizioni. Al tempo non aveva apparecchiature per generare ultrasuoni così usava una combinazione di armoniche sulla banda udibile per ottenere quella specifica frequenza…in pratica usava diverse ottave come avrebbe detto lui…non per niente era anche un talento musicale! L’esperimento di Keely fù più ripetuto? Sappiamo come riprodurlo nei tempi moderni? Per fortuna Keely non è stata l’ultima mente aperta e geniale dei nostri tempi e altri sperimentatori di frontiera si sono avventurati in questi campi. Uno di questi nel 1965 scoprì per puro caso lo stesso identico effetto di eterizzazione pur se non lo andava cercando. Il tipo in questione era un chimico nucleare che aveva impostato un semplice macchinario per la produzione di una onda sonora stazionaria in un cilindro pieno d’acqua…il suo target era solo quello di vedere il comportamento di alcune impurità immesse nell’acqua nei pressi dei nodi dell’onda.

































Scoprì anche che le vibrazioni per simpatia erano in grado di disintegrare il quarzo e altri tipi di roccia dura usando la nota giusta. L’accordo di massa sulla prima ottava produce 42.800 vibrazioni al secondo sufficienti allo scopo.
Ideò quindi un disintegratore che poteva venire impiegato nell’industria mineraria. Gli imprenditori minerari dell’epoca finanziarono ulteriori ricerche e Keely modificò di nuovo il Liberatore.


Rifiutò comunque di rivelare la natura della forza “eterea” utilizzata e il conflitto che si venne a creare con i suoi finanziatori, lo spinse, in preda all’ira, a distruggere parte di quanto aveva scoperto e creato. Morì povero e dimenticato.
Meraviglia che il mondo scientifico non intensifichi le ricerche nel campo delle vibrazioni prodotte dal suono e gli effetti che queste hanno sulla materia, pur conoscendo bene la storia di John Keely.


Secondo Walter Russel l’universo è costituito da onde in movimento e tutto esiste in virtù dell’armonia esistente fra le vibrazioni. Tutte le cose sono collegate fra loro da una “vibrazione simpatica”. L’intero universo e tutto che in esso esiste vibra e un’armonia governa e ordina il moto delle galassie, il loro sviluppo, la loro struttura atomica e così è stato nel corso dei miliardi di anni della loro vita. Sono le stesse leggi e principi che governano tutte le vibrazioni. Tutto è frutto di una vibrazione e ogni cosa ha una sua frequenza.
Lo studio della vibrazione nel corso dei secoli si è trasformato nello studio del suono musicale.


Gli effetti del suono hanno contribuito a catalogare le vibrazioni e enumerare quaranta leggi riguardanti la “vibrazione simpatica”. Sono gli argomenti della fisica teorica, delle stringhe e delle Superstringhe, secondo cui l’universo sarebbe la manifestazione dell’energia vibratoria. Dall’analisi della materia emerge che questa è un insieme di vibrazioni contenute nella sua struttura atomica. Le molecole sono composte da atomi, questi da leptoni, da fermioni, da fotoni, da i quark e infine dai mesoni. Quindi alla base esiste una “sostanza” formata da particelle fini che possiedono una frequenza, ossia vibrano e si trasformano in materia.


Esistono onde in movimento, frequenze sensibili alla luce, al calore, al suono, che percorrono l’etere e divengono energia, con i suoi poli negativi e positivi, che si attraggono e si respingono, mantenendo l’onda in movimento, in oscillazione che viene misurata in ottave.

Ed è quello che afferma anche John Keely, “nello spazio esiste una quantità infinita di atomi, base di tutta la materia, in condizione di movimento vibratorio costante, infinito nel limite, immutabile nella quantità, inizio di tutte le forme d’energia”.


Questa oscillazione o risonanza si presenta in cicli di tempo esatti e può essere misurata, controllata e stando agli esperimenti effettuati da Keely, utilizzata.
È difatti quella energia illimitata, utilizzata per più di 25 anni per far funzionare i suoi duemila dispositivi. Molti i testimoni fra i quali Nikola Tesla, Jules Verne, Tomas Edison, tanto da spingere i grandi finanzieri dell’epoca a costituire un’azienda, la Motor Keely, impegnando ben cinque milioni di dollari nell’impresa.




Perfino Madame Blatwasky riservò un capitolo al lavoro di Keely, alla forza energetica utilizzata. Secondo Madame Blatwasky, al signor Keely era stato concesso il permesso di passare oltre un limite perché ciò che inconsciamente aveva scoperto era la terribile forza siderale, chiamata Miscela (Mash Mak) dagli atlantidei, menzionata nel Ashtar Vidya con “un appellativo che non era gradito dare”. Era il “Vril” di Bulwer Lytton, la forza vibratoria che riduce in cenere centomila uomini ed elefanti; il fiabesco “Occhio di Kapilla” dei libri Indù. Una forza talmente distruttiva che in possesso di un moderno Attila ridurrebbe l’Europa al suo caotico primitivo stato in pochi giorni e senza testimoni in vita.

I figli o i fratelli di Fohat della fraseologia occulta; le sette forze primarie dell’elettricità.
Sempre secondo quanto afferma Blatwasky può essere prodotto un suono tale da sollevare in aria la Piramide di Cheope, o resuscitare un morto ricaricandolo con nuova energia.
Keely quindi si è affacciato alla soglia di alcuni dei più grandi segreti dell’universo in particolare riguardo a quello attraverso il quale si è sviluppato il mistero delle forze fisiche, quelle stesse forze, quelle vibrazioni che hanno permesso al suo “motore” di funzionare.





Fonti:

http://www.lhup.edu/~dsimanek/museum/keely/keely.htm

http://www.edicolaweb.net/edic0361.htm

http://www.keelynet.com/keely/40laws.txt





FONTE ARTICOLO:dionidream.com






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