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giovedì 11 dicembre 2014

Il lavoro usato dal sistema come mezzo di controllo dell'essere umano







Nota personale:

Finché le masse protesteranno per ritornare nella loro prigione,chiamata lavoro,non vi sarà nessuna vera libertà.Non esiste nessun lavoro,esiste solo il fare,e dopo aver fatto ci si riposa,e si prospettano progetti futuri.Il lavoro alienante giornaliero,serve a disumanizzare l'uomo,a renderlo un essere robotico e sfinirlo consumandogli la vita stessa negli anni passati al lavoro,occupato come è in questo lasso di tempo dedicato al lavoro,in cui i soi migliori anni vengono distrutti,specialmente se i lavori sono faticosi o pericolosi,la sua energia vitale viene spremuta,e spesso consumata e incanalata in attività inutili e usuranti. Esso non saprà mai il male che gli è stato recato,proprio perché occupato nella miseria della sopravvivenza artificiosa imposta dal sistema,non può capire questo meccanismo micidiale che lo schiaccia,e il lavoro serve proprio per questo.

martedì 9 dicembre 2014

LA VERA STORIA DELLA 1° GUERRA MONDIALE-L’Alta Finanza all’assalto dell’Europa








DI: Riccardo Percivaldi





INTRODUZIONE



La Prima guerra mondiale fu la continuazione e il compimento della lunga opera di sovversione della configurazione politica e spirituale dell’Europa iniziata con le rivoluzioni del ‘89 e del ’48. Le sue origini sono in gran parte riconducibili alla rivalità politica ed economica tra Germania e Inghilterra, tuttavia considerarla solo come uno scontro tra nazioni rivali è riduttivo e fuorviante. Essa, infatti, fu principalmente una guerra ideologica tra le democrazie plutocratiche e l’Europa tradizionale, tra il Potere economico e la società politica, in breve, tra la Borsa e la Spada. Il suo scopo era d’imporre agli Stati europei, che conservavano ancora l’antica costituzione aristocratico-imperiale, la democrazia, cavallo di troia dell’Alta finanza mondialista. Per realizzare il loro plurisecolare obiettivo, le Forze della sovversione dovevano distruggere gli ultimi ostacoli che ancora si opponevano alla conquista del mondo da parte del capitale angloamericano: la Russia zarista, la Germania monarchica e l’Austria cattolica. Il crollo di queste tre potenze era la condicio sine qua non per la creazione di un nuovo assetto dell’Europa basato sulla Società delle Nazioni, che avrebbe realizzato il definitivo passaggio del potere dalle mani delle ultime aristocrazie europee a quello delle oligarchie capitalistiche di Londra e Wall Street, segnando il passo decisivo verso il Governo Mondiale.



venerdì 5 dicembre 2014

LA VISIONE E LA VOCE E L'ARRIVO DELL' EONE DI HORUS di Aleister Crowley










Tremate voi, O Pilastri dell’Universo, perché l’Eternità è nel travaglio di un Figlio Terribile; essa genererà un universo di Tenebra dal quale balzerà fuori una scintilla che metterà in fuga suo padre.
La Visione e la Voce, XXX Aethyr

O uomo, chi sei tu che vorresti penetrare il Mistero? Poiché esso è nascosto alla Fine del tempo.
La Visione e la Voce, XXVIII Aethyr








Aleister Crowley è senza ombra di dubbio uno dei Maghi più geniali e dotati del secolo passato, e forse, di molta della storia umana conosciuta. Solitamente si è abituati ad accostare la sua figura ad un certo tipo di cultura che tende a collocarlo tra personaggi ambigui, ma questo avviene a causa di una certa ignoranza persistente, purtroppo, anche nei circoli iniziatici e soprattutto a mezzo di dosi massicce di disinformazione e controinformazione di stampo cristiano.

Per bilanciare questa situazione tenteremo di analizzare aspetti poco conosciuti della sua Opera che sicuramente, invece, meritano una grande attenzione da parte di ogni serio ricercatore spirituale, e in modo particolare da chi sente dentro sé una certa attrazione verso il Sentiero Magico.

Tra i vari meriti che vanno attribuiti a questo Iniziato c’è, senza dubbio la riscoperta e la totale riattivazione del Sistema Magico Enochiano.

Questo tipo di Magia è ancora oggi poco conosciuto e poco praticato persino nei gruppi magici più organizzati per vari motivi ed uno di questi è probabilmente la sua complessità e il suo retroterra dottrinale che equilibra una sua spaventosa efficacia, tanto da renderlo piuttosto pericoloso per il praticante non totalmente preparato.

giovedì 4 dicembre 2014

Simbolismo esoterico ed ermetico:il Labirinto e la Pietra filosofale









Il termine labyrinthos è greco, ma ci rimanda a un'epoca molto più antica. Lo scrittore latino Plinio il Vecchio parla di labirinto, probabilmente, perché egli stesso lo aveva trovato scritto presso altre fonti. In epoca più recente il termine labirinto può essere fatto derivare dal latino labor intus, che significa "lavoro interiore". 
 
Il labirinto non è un semplice gioco della fantasia o un ornamento ma un archetipo ancestrale radicato in una verità primordiale che sfida qualsiasi riduzionismo materialistico. La psicologia junghiana, ha riscoperto questa antica forma di sapienza archetipa di cui il labirinto è uno dei più importanti esempi. Il Labirinto è dunque il simbolo del un lungo e difficile cammino dell’iniziato alla ricerca continua del "centro", asse cosmico che corrisponde a una sacra geografia interiore. 

mercoledì 3 dicembre 2014

Il Grattacielo, il simbolo della follia moderna












Il grattacielo è la perfetta metafora ed espressione architettonica degli errori del capitalismo e, più in generale, della Modernità.

Credere che la moltiplicazione endemica di questa tipologia di edifici prima inedita, cominciata alla fine dell’ ’800, sia dovuta solo ad esigenze commerciali e alla disponibilità di nuove tecnologie costruttive, è oltremodo riduttivo. Vediamo perché.

Nella storia umana, il grattacielo non è il primo esempio di costruzione a raggiungere altezze elevate. Il campanile del duomo di Cremona supera i 112 metri. Diverse cattedrali gotiche del nord Europa toccano i 150. Tuttavia, sia le cattedrali in se stesse che il connubio chiesa-campanile presentavano nell’insieme proporzioni armoniche, dettate da considerazioni artistiche, non commerciali.

martedì 2 dicembre 2014

Siamo in guerra,una guerra silenziosa contro tutti noi









In questo momento, i giornalisti televisivi stanno battendo i tamburi del solito circo mediatico, cominciando a sfornare delle percentuali senza senso, relative ai risultati elettorali delle elezioni regionali. Senza senso perché, anche se il dato è stato ovviamente rilevato, forse non ci si rende ancora conto di che cosa sia veramente successo, e che cosa veramente significhi.

Forse non abbiamo ancora toccato il fondo, purtroppo, ma questi supposti politici, hanno capito che dovrebbero andarsene? Hanno realizzato che non hanno uno straccio di consenso popolare? Pare di no, visto che sono già lì a dire che ha vinto questo, perso quell’altro, che uno è in calo, l’altro in crescita… il solito tragico balletto sulla pelle degli italiani.

lunedì 1 dicembre 2014

Finche i popoli non si organizzeranno,le elite non temeranno nessuna azione







Nota personale:

Finché i popoli non si organizzerano in una struttura coordinata e disciplinata,con scopi precisi e obbiettivi primari irremovibili,blandendo il principio di non resa e di distruzione del sistema come lo conosciamo,per sostituirlo con un sistema alternativo e incentrato sull'amore al posto dell'avidita dei pochi,le elite non temeranno nessuna di queste reazioni sporadiche,anzi il caos programmato o casuale,favorisce ancora di più la presa del potere,avendo cosi la scusa di poter esasperare il controllo e agevolare i loro piani di dominio.

I leader capaci e spirituali devono cominciare a mettersi alla testa delle masse,essi devono cominciare a organizzare la resistenza contro il nemico di tutto il genere umano,l'elite usurai mondialista e i loro servi,bisogna cominciare a concepire la questione per quello che è,una guerra totale che mira alla distruzione di tutto il nostro pianeta e di noi stessi,e che per i sopravissuti di tali eventi,forse sarà preferibile la morte stessa.

Si devono creare strutture e organizzazioni capillari in tutti i territori,organizzate e gestite sia in modo autonomo a livello locale,ma che siano pronti a compattarsi in un unico corpo,per gli obbiettivi principali e primari,la questione deve essere strutturata a livello militare,organizzativo,logistico,psicologico e di difesa.