La Prima guerra mondiale fu la continuazione e il compimento della
lunga opera di sovversione della configurazione politica e spirituale
dell’Europa iniziata con le rivoluzioni del ‘89 e del ’48. Le sue
origini sono in gran parte riconducibili alla rivalità politica ed
economica tra Germania e Inghilterra, tuttavia considerarla solo come
uno scontro tra nazioni rivali è riduttivo e fuorviante. Essa, infatti,
fu principalmente una guerra ideologica tra le democrazie plutocratiche e
l’Europa tradizionale, tra il Potere economico e la società politica,
in breve, tra la Borsa e la Spada. Il suo scopo era d’imporre agli Stati
europei, che conservavano ancora l’antica costituzione
aristocratico-imperiale, la democrazia, cavallo di troia dell’Alta
finanza mondialista. Per realizzare il loro plurisecolare obiettivo, le
Forze della sovversione dovevano distruggere gli ultimi ostacoli che
ancora si opponevano alla conquista del mondo da parte del capitale
angloamericano: la Russia zarista, la Germania monarchica e l’Austria
cattolica. Il crollo di queste tre potenze era la condicio sine qua non
per la creazione di un nuovo assetto dell’Europa basato sulla Società
delle Nazioni, che avrebbe realizzato il definitivo passaggio del potere
dalle mani delle ultime aristocrazie europee a quello delle oligarchie
capitalistiche di Londra e Wall Street, segnando il passo decisivo verso
il Governo Mondiale.