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martedì 19 maggio 2015

INDIVIDUALISMO INDOTTO E ALLEVAMENTO DELL′UOMO IN CATENE









di: Rocco Carbone,Setedigiustizia Prato Redazione

Gli uomini di oggi vivono un  presente estremamente dilatato, dimenticando il passato e non pensando al futuro, rinunciando ad ogni forma di previsione di vita o di cambiamento.
Questo accade perché la realtà quotidiana della gran parte di noi è governata da un individualismo indotto da chi ha interesse che la società ragioni nei termini descritti.
Un potere che non si vede, che muove le fila e che condizionando le persone ha messo loro le ha organizzato catene dell’usura da loro organizzata con la moneta-debito.
Come il contadino tratta le sue culture con la chimica per rese migliori, così chi ci governa ci tratta come bestie da trattare.


Così questo impianto di allevamento umano viene imbottito con dosi massicce di ogni mezzo a disposizione del potere: mass media, alimentazione, geoingegneria, telefonia  wi fi e via dicendo.




Quanti di noi seguono dei “programmi” televisivi e non?

Quanti di noi usano “applicazioni”?

Non è eccessivo dire che il sistema realizza una “castrazione”-psichica e fisica- per i maschi e una sterilizzazione per le donne, con tutta la gamma di mezzi che ha disponibile.
Ogni mezzo dalla politica, dalle banche, dalle multinazionali, è usato per ridurre la popolazione: “siamo troppi” è il loro motto e per vivere meglio occorre essere in numero molto minore rispetto ad ora.

Dai vari governi americani degli ultimi decenni, fino ai nostri Veronesi e Bonino il messaggio lanciato alla popolazione è: l’uomo già a 50/60 anni è di troppo, ha già dato il meglio che potesse dare alla società (leggere società=sistema di allevamento e sfruttamento della troika).

È un caso che in ogni città italiana  i funerali siano il doppio dei battesimi, o è il frutto di una cultura impostata da qualche decennio, e fatta metabolizzare pian piano a tutti noi?
Il programma di distruzione del nostro popolo sembra inarrestabile e forse lo è, sta a Te che leggi decidere come finirà.

Il potere che muove le fila sa bene che l’uomo non condizionato rompe le catene di questo meccanismo usurocratico che tiene l’individuo col cappio alla gola.

Ci siamo fatti intrappolare in una spirale in cui è la paura che ci tiene prigionieri, il timore di cambiare, di perdere quello che si ha, quando lo stato ci ruba dalle tasche i frutti di oltre il 60% del nostro lavoro.

Forza di volontà, ecco quello che occorre, ognuno di noi al risveglio di ogni dì, deve pregare il Signore per ottenere la forza di resistere a tutti condizionamenti sopra citati, per mettere da parte l’individualismo che ci divide e fa più forte il sistema, e iniziare a condividere e collaborare per uno scopo comune.

Vivere i valori della nostra tradizione, rifiutare il compromesso e quanto generato dall’usura per tenerci al guinzaglio.

I giovani che hanno capito gli insegnamenti del prof. Giacinto Auriti devono necessariamente cambiare e vivere una vita vera, reclamare con forza l’attuazione della PROPRIETA’ POPOLARE della MONETA  in modo da tornare ad avere più famiglie con bambini.









A questo dovremmo associare una determinata resistenza all'omologazione culturale. ndr



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