Se i giudaizzanti svolsero un
ruolo importante nella formazione e nell’istituzione della Chiesa
Cattolica Romana, è possibile che il cattolicesimo romano fosse un
progetto ebraico fin dall’inizio? Vi è, infatti, una lunga e
affascinante storia di infiltrazione ebraica nella Chiesa cattolica
romana. Se il cattolicesimo romano fu un progetto degli ebrei cabalisti
allo scopo di sovvertire il cristianesimo, non si può escludere che
questa Chiesa giudaizzata abbia funzionato, per quasi due millenni come
una branca segreta del giudaismo, i cui gestori, gradualmente e
impercettibilmente, portarono la cristianità occidentale a stadi più
avanzati di apostasia rispetto agli inizi. Allo stato attuale si può
tranquillamente affermare che la Chiesa cattolica romana è solo una
facciata giudeo-massonica per convogliare la cristianità apostata nel
regno messianico dell’Anticristo.
Vi sono prove che anche molte delle pseudo-religioni cristiane vennero fondate dagli ebrei cabalisti. Il fondatore del mormonismo, un’altra versione giudaizzata del cristianesimo, fu Joseph Smith, un cabalista. Smith si circondò di 12 apostoli e i suoi collaboratori più stretti, Orson Hyde e Alexander Neibaur erano anch’essi cabalisti. Lance Owens scrisse dell’intima conoscenza cabalistica di Neibaur e della sua forte influenza su Joseph Smith:
“Che Neibaur portò una conoscenza cabalistica a Nauvoo è stato citato in diversi studi del periodo. Per esempio, Newel e Avery riportarono, nella loro biografia di Emma Smith che: ‘Attraverso Alexander Neibaur, Joseph Smith ebbe accesso agli antichi riti ebraici (cabala) …
“Chiunque avesse familiarità con la storia e la personalità di Joseph Smith – il profeta che restaurò la conoscenza segreta e i rituali di Adamo, tradusse le opere di Abramo, Enoch, e Mosè, ritraducendo il Genesi – potrebbe mettere in dubbio che fosse interessato nella versione originale di questa tradizione ebraica occulta?
“Certamente il primo testo che Joseph Smith affrontò, fu il Zohar, il grande cuore della Kabbalah. Si tratta di una delle opere citate ripetutamente da Neibaur nel suo articolo e, in quanto nucleo della Kabbalah, è il libro chiave che ogni individuo con interessi cabalistici avrebbe conservato nella sua biblioteca. Questo potrebbe spiegare perché nel 1844 Smith, in quello che può essere definito il suo più importante discorso riguardo la teosofia, cita quasi parola per parola la prima sezione dello Zohar” (Joseph Smith e la Kabbalah: La connessione Occulta)