di: Luciano Lago
Si potrebbe commentare la vicenda dell’assassinio del carabiniere in molti modi ma evitando di ripetere nella forma scontata con cui la stragrande maggioranza dei media descrive i fatti: il brutale assassinio con undici coltellate sferrate da un giovane nord americano contro un vice brigadiere dei carabinieri e il suo collega, presi di sorpresa da due statunitensi al centro di Roma.
Siamo solidali con la famiglia del vicebrigadiere, Cerciello Rega, caduto nell’adempimento del suo dovere. Ci sono però molte “stranezze” nella vicenda, a iniziare da come i due carabinieri non abbiano avuto neppure il tempo di difendersi, tanto è stata fulminea l’aggressione omicida.