di: Enrico Marino
In questi giorni al Senato è iniziata la
discussione del ddl su matrimoni e adozioni per le coppie gay, eppure
fino a pochi anni fa parole come LGBT ed omofobia erano raramente
menzionate dai media e completamente assenti dal nostro vocabolario
quotidiano. La maggioranza dei nostri contemporanei pensa che certi
cambiamenti sociali siano la normale e ineluttabile conseguenza del
progresso che, come ripetono pigramente, non si può fermare.
Ma se la questione dell’omosessualità –
con tutte le problematiche a essa connesse – è divenuta così centrale
nel panorama politico sociale, chiediamoci come si è arrivati a imporla
con tale rilievo all’attenzione dell’opinione pubblica.
Esistono tecniche di ingegneria sociale
che sono utilizzate per far accettare alle masse i piani delle élite di
potere e si avvalgono di specifici modelli operativi. Uno di questi è
quello denominato “The Overton Window” ed è stato elaborato negli anni
’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), vice-presidente del centro
d’analisi americano Mackinac Center For Public Policy del Michigan.