di: Simöne Gall
“Himmler volle
sapere se in Tibet avessi incontrato persone con i capelli biondi e gli
occhi azzurri. Quando gli dissi di no, mi chiese in che modo pensavo si
fosse sviluppato l’uomo e ascoltò in silenzio. Poi scosse il capo e
disse: ‘Lei non ha la più pallida idea delle forze che realmente muovono
il mondo’”. (Ernst Schäfer)
Nel singolare racconto proto-fantascientifico di Edward Bulwer-Lytton, The Coming Race (1871), poi ripubblicato come Vril, The Power of the Coming Race – da noi noto come La Razza Ventura e successivamente come La Razza Che Verrà)
– , si narra di una misteriosa civiltà, residente al di sotto della
Terra, nota come Vril-ya, la quale, grazie alla purezza di un
potentissimo fluido energetico chiamato “Vril” è in grado di acquisire
poteri illimitati, sia fisici che mentali. L’ipotesi che questa
misteriosa energia fosse realmente esistita ha affascinato moltissimo
gli studiosi del moderno esoterismo, e così il testo di Bulwer-Lytton
nel suo insieme, che fu preso assai seriamente anche dai sostenitori
dell’esistenza della leggendaria isola di Atlantide.
“Vril, una forza
cosmica primordiale, una tecnologia spirituale esotica che porterebbe a
una nuova era utopica per l’umanità: la rinascita di Atlantide”. Questo
enunciato apparve in alcuni opuscoli pubblicati a Berlino nel 1930 da
un oscuro gruppo chiamato Reichsarbeitsgemeinschaft Das Kommende
Deutschland (Società di Lavoro Imperiale della Germania Ventura). Il
testo all’interno descrive la tecnologia della “dinamo atlantidea”, che
avrebbe rappresentato qualcosa di nettamente superiore rispetto a una
più moderna scienza meccanicistica. Grazie a questa tecnologia
spirituale, dotata di un’energia illimitata, “gli Antichi Egizi ed i
Maya avrebbero costruito enormi piramidi”.
Nel classico saggio di occultismo Il Mattino dei Maghi
(1960), si afferma l’esistenza di una società segreta pre-nazista di
Berlino – fondata all’incirca nel 1921 – chiamata Loggia Luminosa, ma
nota soprattutto come Vril Gesellschaft, i cui membri si mescolavano
alla Società Thule, ai teosofi e ai rosacrociani dell’epoca. Una giovane
medium, Maria Orsic, fu un esponente di spicco della Vril Gesellschaft.
All’interno della loggia, la Orsic capeggiava un piccolo gruppo
chiamato Vril-Damen, composto interamente da giovani medium psichiche.
Una particolarità del loro aspetto fisico era quella di mantenere i
capelli esageratamente lunghi. Le chiome, intese dalle Vril-Damen come
estensioni del sistema nervoso, fungevano da antenna per comunicare
telepaticamente con altri mondi. La leggenda vuole che Maria ricevesse
informazioni da presunte entità provenienti da Alpha Centauri, nel
sistema solare di Aldebaran.
Vril-Damen
Tali messaggi erano trasmessi in una lingua
a lei sconosciuta, l’antico sumero. In seguito a successive
decrittazioni, per conto di un’altra sensitiva della Vril, Sigrun,
sarebbe emerso il progetto della costruzione di un velivolo circolare e i
militari tedeschi dell’epoca avrebbero finanche acquisito tali
notificazioni. Al di là di ogni ragionevole dubbio, tale impianto
mitologico ci riporta a quello che sarebbe stato il futuro sviluppo di
velivoli a reazione da parte della Germania, l’Me 262 o l’Ho 229, ma
anche i missili – guidati e balistici – come il V-1 e il V-2 (la “V”
attiene direttamente al termine “Vril”), la cui tecnologia avrebbe
fornito la base per il programma missilistico-spaziale americano, poi
immesso dagli scienziati dell’Unione Sovietica nelle loro già avanzate
conoscenze nel campo.
Decenni prima che si costituisse la
società di Maria Orsic, il racconto di Bulwer-Lytton fornì ad Helena
Blavatsky, fondatrice della teosofia, lo spunto per pronosticare
l’avvento di una o più nuove razze. Blavatsky utilizzò la parola “razza
radice” come termine tecnico per descrivere l’evoluzione umana durante
gli immensi periodi di tempo della sua cosmologia. Le rivelazioni della
Blavatsky e di altri teosofi come Annie Besant, Charles Webster
Leadbeater, Rudolf Steiner, condotte tramite supposte capacità
chiaroveggenti, contribuirono a diffondere una concezione di Atlantide
come luogo ideale e primordiale della sapienza e della civiltà umana.
Tra i punti in comune delle loro tesi vi era la suddivisione della razza
atlantidea in sette sotto-razze, cui avrebbero corrisposto sette epoche
di sviluppo e di progressiva evoluzione del genere umano. Platone, il
primo in assoluto a parlare di Atlantide, narra della leggendaria isola
nei dialoghi intitolati Timeo e Crizia (IV secolo
a.C.). Riscoperta dagli umanisti nell’era moderna, la storia di Platone
ha ispirato, come sappiamo, teorie ed opere utopiche di numerosi
scrittori dal Rinascimento in avanti. Il Timeo rivela che
l’isola, prima di inabissarsi senza mai più riemergere, sarebbe stata
una potenza navale situata “oltre le Colonne d’Ercole” che avrebbe
conquistato molte parti dell’Europa occidentale e dell’Africa novemila
anni prima del periodo di Solone (pressappoco nel 9600 a.C.).
Helena
Blavatsky
Venuta
meno la conquista di Atene, Atlantide si sarebbe inabissata nell’arco di
un giorno per mano di Poseidone. Il nome dell’isola è derivativo di
Atlante, leggendario governatore dell’Oceano Atlantico, nonché figlio di
Poseidone e, secondo Platone, il primo re dell’isola. Essendo una
storia funzionale ai dialoghi di Platone, Atlantide dev’essere intesa,
secondo i suoi studiosi, come un mito primariamente concepito dal
filosofo greco per esprimere le proprie idee politiche. Le
interpretazioni di questa storia, tuttavia, sono innumerevoli, tanto che
gli appassionati e i ricercatori hanno sempre considerato il racconto
di Atlantide geograficamente e storicamente attendibile. Nell’antichità,
tuttavia, Aristotele, discepolo di Platone, non credeva all’esistenza
di Atlantide, liquidandola come una mera invenzione del di lui mentore
(“L’uomo che l’ha sognata, l’ha anche fatta scomparire”, avrebbe
asserito a suo tempo).
Accanto all’Atlantide illustrata da
Platone, potè svilupparsi la saga dell’isola di Thule, terra che diversi
antichi collocano nell’estremo nord, a sua volta impiegato come
scenario ideale per la rilettura nordico-razzista del mito dell’isola.
Nei racconti di Thule, la rappresentazione mitologica del mondo ha in sé
un tratto tipicamente nordista.
La
prima connessione fra Atlantide e i territori nordici, nondimeno,
avvenne per tramite dell’intuizione di un autore svedese, tale Olof
Rudbeck il Vecchio, che nel 1675 collocava in territorio svedese la base
geografica dell’isola. Dalla mitologia greca si apprendono inoltre
riferimenti al popolo degli Iperborei, anch’essi localizzati al nord, la
cui leggenda, nelle varie trasposizioni, è stata spesso accostata alla
narrazione di Atlantide e di Thule. (La tradizione situa gli Iperborei
in prossimità del Polo Nord.) Stando ai racconti, gli Iperborei
sarebbero stati un popolo vegetariano fino al momento in cui, disgustati
dall’esistenza, non si diedero la morte gettandosi in mare. Ne La Dottrina Segreta,
ancora la Blavatsky riporta i contenuti di un antico manoscritto
perduto intitolato ‘Le Stanze di Dzyan’, ove rifulgono le storie di
Atlantidei nordici dipinti come eroi culturali (per Platone,
diversamente, questi erano dediti prevalentemente alle arti militari).
Costoro sarebbero stati la quarta “razza radicale” dopo quella polare,
iperborea e lemurica, da cui sarebbe sorta la più famosa “razza ariana”.
La Blavatsky, in realtà, aveva ampliato le teorie dell’astronomo e
letterato francese Jean Sylvain Bailly, il quale sosteneva che gli
Atlantidei fossero la civiltà originaria del genere umano, responsabili
delle civilizzazione di Cinesi, Indiani, Egizi e dei popoli antichi in
generale. Egli collocò questo popolo primordiale nel lontano nord
dell’Eurasia, poiché quella zona sarebbe stata una delle poche abitabili
in un momento in cui la Terra, originariamente incandescente ed
inospitale alla vita, aveva cominciato a raffreddarsi. Il costante
raffreddamento della Terra le aveva però rese inabitabili, inumando
l’ancestrale territorio di questa civiltà sotto lastre di ghiaccio e
costringendo i suoi abitanti a muoversi verso sud.
Delle razze citate dalla Blavatsky
alcune sarebbero creature con fattezze simili a degli animali; in essi
sono inclusi gli aborigeni della Tasmania, gli australiani aborigeni e
le tribù di montagna presenti in Cina. In più, un notevole numero di
popoli misti cosiddetti “Lemuro-Atlantidei” sarebbero sorti da vari
incroci con razze semi-umane quali i selvaggi del Borneo o i Vedda
dell’isola di Ceylon. Rudolf Steiner, che si separò dalla Società
Teosofica per fondare la Società Antroposofica, ha invece ipotizzato che
l’intelligenza logica dovesse essere completamente carente nella
popolazione di Atlantide. Per questo i suoi abitanti originali avrebbero
avuto una memoria estremamente sviluppata. A differenza degli uomini, i
quali pensano tramite concetti, essi ragionavano per immagini. A
dispetto delle sue originali e discutibili teorie “razzistiche”, la
Blavatsky credeva fortemente in una fratellanza universale di tutti i
popoli, essendo questi dotati della stessa origine sia spiritualmente
che fisicamente: “L’umanità è essenzialmente una ed è composta dalla
stessa essenza”.
Un rivestimento di natura storicizzante
del mito di Atlantide fu poi fornito dal barone italiano Julius Evola
(1898-1974), teorico dalla personalità poliedrica nel panorama culturale
italiano del Novecento, molto apprezzato nel periodo fra le due guerre.
Per un certo lasso di tempo, anche Evola si orientò sulle linee di
pensiero dei teosofi, che in seguito, tuttavia, avrebbe rinnegato. Nella
sua opera, esponendo quanto segue in forma di “fattori storici”, Evola
fonde la terra degli Iperborei e le isole Thule e di Avalon in un’unica
“terra del sole”, propagandandosi dalla quale, l’uomo dominatore, la
razza nordica, nel suo “trionfante superomismo” si sarebbe messa in
cammino per affrontare le “assai meno valorose razze del sud”. In tale
contesto, Evola espone anche quello che doveva essere il meccanismo del
funzionamento di un mito secondo uno studioso di Atlantide quale era
egli stesso. La veridicità storica di un mito, secondo lui, non è un
aspetto così rilevante quanto invece dev’essere la sua funzione di
strumento di manipolazione delle masse:
“La sovranità, se esercitata
consapevolmente, si può ritenere, come la magia, comunicante in senso
superiore. Il sovrano deve mantenere il suo dominio sul mito, ma non può
soccombere alle illusioni e diventarne un fanatico”.
Queste illusioni devono essere
utilizzate esclusivamente come preciso strumento per affascinare le
masse ed esercitare su di esse la propria influenza. Evola, rifacendosi
alle argomentazioni mosse da Georges Sorel sulla “teoria dei miti”, non
fa che affermare il concetto di “strumentalizzazione funzionale” del
mito stesso. Sorel definisce il mito come la veste esteriore di un’idea,
idea intesa come sinonimo del concetto di immagine.
Il
mito, a cominciare da quello pesantissimo dell’Apocalisse, sarebbe
quindi da intendersi come una successione di immagini in grado di far
riemergere indirettamente sentimenti e precisi convincimenti. L’immagine
dell’isola di Atlantide, pertanto, rappresenta un sistema in sé
conchiuso, una superficie in grado di fornire una base geografica
favorevole alla proiezione di una teoria totalitaria che permei in senso
pratico tutti gli angoli dell’esistenza. Da qui, la pulsione
nazionalsocialista di Hitler e di Himmler, che nell’inseguire le origini
della razza ariana, forti di un’immagine catastrofica del mondo,
elaborarono l’assunto secondo cui l’isola, da loro collocata nel nord
del mondo, si dissolse dopo che i suoi abitanti, facenti capo alla razza
primordiale, si mescolarono ad altre specie inferiori. Ispirati dalla
“purezza atlantidea”, ancor prima della salita al potere di Hitler,
Himmler inviò l’ornitologo e zoologo tedesco Ernst Schäfer in Tibet e in
Nepal, dove ritenne fossero comparsi i primi Ariani. Assieme a questi
vi era l’antropologo Bruno Beger, il quale operò – invano – una serie di
misure di biometria sui nativi locali.
L’ossessiva convinzione di
un’unica e irripetibile civiltà indoeuropea millenaria, nondimeno,
avrebbe condotto il movimento nazionalsocialista ad adottare come
emblema ufficiale un antico simbolo indoeuropeo: la swastika.
Che sia stata un'isola o un progetto riuscito in parte, Atlantide è esisista e vive ancora in parte nel nostro ricordo più Ancestrale del sub - inconscio. Letto più volte in passato,la razza ventura, vi si menziona la donna come parte importante e figura primaria di una civiltà fondata in un'epoca matriarcale. Quanto al Barone J.Evola ha sempre affermato al razzismo di spirito e non quello biologico dei lignaggi di famiglie che si contengono poteri a scopo di lucro. Gli Arcani Supremi Iperborei ci insegnarono quanto più divino possiamo intraprendere con la sola forza di volontà e spirito di sacrificio...Nessuno escluso!
RispondiEliminaBuona argomentazione
Uno studioso
La tua è solo una becera e stupida provocazione femminista giudaica. L'uomo ha e avrà sempre un importanza, ruolo e intelletto secondario rispetto all'uomo. La donna è nata solo per aiutare l'uomo. Non è e non sará mai il perno principale ma una ruota dell'ingranaggio.
EliminaPerché giuda era una donna? Non hai ancora superato il concetto di metafisica unknown... Per matriarcato non si intende la donna al potere ma un accostamento alla terra dal nome Gaia Madre terra forza creatrice da cui gli Arcani Supremi traevano forze invisibili per i tuoi occhi ciechi, perché l'intelligenza è proprio questa saper VEDERE ATTRAVERSO LE COSE. Stai pur tranquillo che non ti appartiene!!! Piuttosto crea un pensiero e commenta il post se ti riesce, misogino, perché tu sai di cosa stiamo parlando non è forse vero!?!
Elimina@ Anonimo 18 ottobre 13 42
EliminaIl tuo e' uno dei commenti piu' sensati che si siano letti su questo blog da perecchio tempo a questa parte ! Piu' persone con queste idee e meno cujiun come Unknown o Spartan.
La donna è l'incarnazione del male, del negativo, del caos. L'uomo incarna il bene, il positivo, l'ordine universale.
EliminaGiuda e Gesu Cristi sono solo un invenzione di quattro maledetti sionisti ebrei di mer*a. Giuda e Gesu = mai esistiti.
Perché e l'incarnazione del male?
EliminaAdmin Moon
Salve White Wolf,volevo sapere come e stata la sua reazione quando hanno censurato il suo canale YouTube (visto che non l'ho trovo piu)?
RispondiEliminaAdmin moon
Atlantide = THULE. Thule il vero nome.
RispondiElimina@anonimo: perchè incarnazione del male? Chiedilo al padre eterno.
RispondiEliminaSicuramente possiamo essere tutti d'accordo che nell'era attuale, in questa realtà, la vita, la natura, sono costituiti da segni opposti. Guarda ad esempio il Tao. Positivo e Negativo.
L'uomo, per sua natura, il giorno, la donna, per sua natura, la notte.
Ovviamente è un discorso assolutamente generico dove possiamo fare diverse eccezioni. Fino ad ora di eccezioni ne ho trovate diverse. Secondo le esperienze che ho avuto dovrei adesso affermare, ignorantemente ed egoisticamente, l'incontrario.
👍
RispondiEliminaHOLY NORDIC FOLK
➡️ https://youtu.be/RzErqvzHHqw
I padani, i longobardi, sono sempre stati visti dai tedeschi nazionalsocialisti germanisti cone connazionali, fratelli, da reinserire in un impero pangermanico pagano ETERNO (E non solo di mille anni)
RispondiEliminahttps://youtu.be/RzErqvzHHqw