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giovedì 3 settembre 2015
Smentita da Mosca la notizia dell’arrivo in Siria di armi e soldati russi
Nonostante quanto riportato da alcune fonti di informazioni ed in particolare da alcune testate israeliane, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato oggi che non bisogna dare credito alle notizie circa l’avvenuta partecipazione di armi e militari russi negli attacchi contro lo Stato Islamico in Siria.
“Non bisogna dare credito a tali informazioni” ha ribadito Peskov nel commentare le informazioni circa l’avvenuta partecipazione di armi e militari russi in un bombardamento avvenuto in Siria.
Lo scorso Lunedì il portale israeliano “Ynet News” aveva citato fonti diplomatiche occidentali che avevano dichiarato che risultava arrivata in Siria una forza di intervento per costituire un campo base nelle vicinanze di Damasco con la finalità di lanciare una offensiva contro i gruppi terroristi che operano in Siria.
A sua volta la fonte militare ha commentato che la Russia non ha inviato propri aerei da guerra in Siria per lanciare attacchi e che le forze russe si trovano nelle loro basi permanenti e realizzano addestramento di truppe e missioni tradizionali.
Nel frattempo l’Esercito siriano, appoggiato anche dai combattenti di Hezbollah, è riuscito a prendere il totale controllo della importante città di Al Zabadani. I gruppi terroristi del Fronte Al-Nusra e Ahrar al-Sham, si sono ritirati riparando nella località di Madaya, nel sud del paese.
Lo informa l’ agenzia libanese de notizie “Elnashra”.
Inoltre viene indicato che, dopo due mesi di duri scontri, i soldati dell’Esercito siriano e di Hezbollah sono entrati la notte di Martedì nella città e stanno conducendo operazioni per ripulire la zona dagli artefatti esplosivi collocati dalle bande terroriste.
Secondo questa fonte le forze siriane e libanesi hanno intensificato i combattimenti dopo che cellule armate avevano infranto l’accordo di sospensione del fuoco ed avevano bombardato la città sciita di Idlib.
La scorsa Domenica i gruppi terroristi avevano scatenato un attacco con armi chimiche contro due località: Kefraya y Al-Fua.
Nella stessa giornata di oggi le forze aeree siriane hanno condotto una serie di missioni di bombardamento sulle postazioni dei terroristi dei gruppi di Al Nusra e di Yeish al-Fath, situate nelle località di Salmo, Jasher, Hamidiya, Marata, Muhambel, e di Jan Sheijun, operazioni che hanno portato all’eliminazione di parecchie decine di terroristi.
Dall’inizio della crisi in Siria l’Esercito siriano ha condotto una incessante lotta contro i vari gruppi terroristi jihadisti, taglia gole infiltrati dall’esterno che hanno commesso atrocità di ogni tipo contro la popolazione civile, appoggiati, armati e sostenuti da vari paesi occidentali ed alleati regionali fra cui gli Stati Uniti, la Francia, l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia.
Il conflitto in Siria che, contrariamente alla propaganda diffusa dai media occidentali non è una guerra civile ma una guerra per procura, ha causato fino ad oggi circa 260.000 vittime, immani distruzioni e l’esodo di milioni di rifugiati di cui una parte consistente oggi sta raggiungendo l’Europa.
Fonti: Sputnik News HispanTv
Traduzione e sintesi: Luciano Lago di: controinformazione.info
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