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martedì 8 settembre 2015
L'uomo massa, l'uomo senza Dio
di: Maurizio Blondet
Uno dei troll che mi hanno lordato la casa ha voluto scrivermi un’ultima mail per insultarmi di persona: esibendo al sua superiorità di ateo contro la mia ridicola stupidità e inferiorità di cattolico integralista, difensore di una Chiesa pedofila, eccetera eccetera.
Confesso che – in questo volgere di tempi apocalittici che ormai ci travolgono – sentire uno che dichiara: “Io sono ateo” come fosse una prova di superiorità e libertà, mi fa uno strano effetto. Come si può vantarsi di mancare di una facoltà? Di essere privi di una funzione conoscitiva? E’ come se uno dicesse: guarda, adesso ho perso il senso del tatto, quindi – come vedi – posso afferrare ferri roventi, mettere le mani nelle braci, rovesciarmi addosso pentole bollenti… tutte cose che tu, povero idiota, non puoi fare. Tu non sei libero, io sì.
Ora, quello che costui descrive è il Morbo di Hansen, più comunemente noto come lebbra. La lebbra infatti, come affezione neurologica, fa’ perdere il senso del tatto.
E’ per questo che i malati di lebbra nel terzo mondo hanno perduto le dita delle mani; hanno sollevato pentole bollenti e ferri roventi senza sentire dolore. Ma almeno, loro, non si sentono supremamente liberi; si sanno sciagurati e malati.
L’uomo-massa che oggi trionfa è precisamente la forma umana che si vanta di aver perso un supremo organo di conoscenza, quel che Pascal chiamò l”esprit de finesse”, la fine capacità intellettuale di intuire dietro il caso un Ordine, dietro le realtà domestiche una simbologia; di cogliere le più sottili analogie dietro realtà distanti, di presentire un’Intelligenza e un Progetto nel cosmo. No; all’uomo massa hanno detto che il mondo col suo ordine è un puro risultato di “caso e necessità”, tuttavia felicemente (ancorché casualmente) progressista: tant’è vero che dal verme è salito allo scimpanzé e poi al lettore di Repubblica, coronamento ultimo dell’Evoluzione.
Sicché l’uomo massa è ben contento di non avere sopra di sé Uno a cui rispondere; si è esercitato per un secolo ad annullare in sé ogni briciola residua di quella facoltà intellettuale troppo fine e impegnativa per lui; adesso ci è riuscito completamente, e vive questo abbassamento come la sua suprema “liberazione”.
Apro una parentesi per ricordare cos’è “L’uomo-massa” per Ortega y Gasset, che l’ha meglio denunciato: non è l’operaio, non è una classe sociale. E’ essenzialmente il tipo d’uomo per cui “vivere significa essere ciò che già è” , senza sforzo di migliorarsi. L’uomo che “vive a suo gusto”, approfittando da sciocco viziato dei beni della civiltà – creata dai suoi antenati – che rendono possibile la facilità della sua esistenza; verso questa civiltà non si ritiene obbligato- almeno alla sua manutenzione; l’uomo massa vive nella civiltà come il selvaggio vive nella natura, nella foresta, come se i jet low cost che gli rendono facili le vacanze all’estero, gli antibiotici che lo guariscono dalla polmonite, i tablet e le auto, fossero prodotti naturali, e non già risultati di duri sforzi, organizzazione complesse e severe discipline sociali elaborate e perfezionate dal passato.
Discipline che lui vede, ormai, come ostacoli alla sua facile e piatta felicità.
Come aveva previsto Ortega y Gasset, l’uomo-massa ha preso oggi il comando del mondo “ di cui sta facendo “un paradiso senza tracce antiche”; naturalmente odia ogni tradizione (1) , se non altro perché gli ricorda una nobiltà superiore a quella a cui abbia mai aspirato. Privatosi della speciale facoltà di cui dicevamo, non solo ha cessato di produrre “arte”: ha prodotto sgorbi cui dà un valore “di mercato”; non contento, sta distruggendo tutte le forme d’arte antica presenti nel mondo (l’ISIS è un modello per ogni uomo-massa, non meno di quanto lo siano i modernisti fra i cardinali ‘cattolici’) . Ovviamente, insulta chiunque abbia una qualche aspirazione ad una vita un poco più nobile della sua – ricordiamo , “Nobile è chi aspira a un ordine e a una legge” – e lo vuol appiattire al suo livello.
Detto in breve, l’uomo-massa è incapace di mantenere la civiltà. Da quando ha il potere, non fa’ che abbassarla e guastarla. Lui si contenterebbe di “essere quello che già è”; ma il guaio è che l’uomo “lo voglia o no, è un essere obbligato per costituzione a cercare un’istanza superiore” (come disse Ortega, che non era un cattolico). All’uomo si addice dunque il motto della freccia: “O sale o scende”. Non può restare quello che già è. Se si propone questo, scende.
Ha imposto come metodo la privazione della facoltà sottile e raffinata, ha finalmente costruito una società mondiale a sua immagine. Piatta, edonista, volgare, e radicalmente sbagliata. Una società truffaldina alla radice, che ha riportato iniquità che i nostri padri hanno provato per secoli a ridurre; una giustizia sempre più arbitraria in quella che fu la culla del diritto; che ci ha ridotto dal benessere alla miseria, e che adesso sta crollando sotto i nostri occhi, e che probabilmente finirà con una catastrofe di fuoco e di sangue inimmaginabile.
E adesso veniamo all’italiota. All’uomo-massa nella sua versione nostrana. E’ la torma che, di fronte al mio articolo sul “topino”, sulla povera ragazza senza amore né innocenza lasciata morire sulla spiaggia a Messina, ha ululato e vomitato – ormai appartenendo ad una specie subumana che non riesce più a parlare veramente. C’è chi si è sentito offeso, chi urtato da una mia mancanza di delicatezza verso la poveretta: l’uomo massa ha creato una realtà orribile, ma pretende che gliela si edulcori col sentimentalismo. L’uomo-massa ha questo atteggiamento davanti alla morte: non se ne deve parlare. Specie la propria morte non deve essere evocata; vige in lui la superstizione che se non se ne parla, la si scongiurerà, o forse – a lui – non toccherà mai.
L’evento più certo della vita umana, non deve esser ricordato al nuovo padrone, al bambino grasso e viziato collettivo che ci domina; cosa che fa dubitare se esista vita intelligente sulla Terra.
Note:
1) Cito ancora una volta la definizione di Evola: “Il termine “tradizionale” nulla ha da spartire con il termine “conservatore”. Una Società Tradizionale non è tale perché adotta le leggi, i costumi e i precetti morali del passato – il che sarebbe “tradizionalismo”, uno scimmiottamento di ciò che è già superato – bensì perché si rifà al »principio tradizionale«, il quale afferma che all’interno di una collettività che voglia dirsi in linea con l’evoluzione del Cosmo, tutti i cittadini si dedicano alla propria realizzazione interiore, ognuno al suo livello e in accordo con le caratteristiche personali. In una società autenticamente tradizionale l’elevazione spirituale dell’individuo è vissuta come l’unico scopo della vita cosciente di un essere umano. Ogni altra attività – politica, economica, scientifica, educativa, artistica – ruota intorno a tale principio e ne è la manifestazione.”
fonte
WW tu dici di essere dalla parte di quelli che combattono il sistema, però intanto utilizzi un blog di Google....dici che non dobbiamo credere alla bibbia in quanto è scritta dagli ebrei e se non fosse stata corrotta non sarebbe arrivata a noi...anche i tuoi scritti, quindi, essendo fruibili in internet, secondo la tua logica, non riportano la VERA verità, altrimenti li avrebbero già soffocati.
RispondiEliminaLa domanda è: c'è più libertà di pensiero oggi oppure 1000 anni fa?
per primo la verità assoluta non c'è l'ha nessuno e chi dice di averla è un truffatore, poi che usassi un blog diverso cosa cambierebbe, comunque controllano tutto il web, e infatti internet serve proprio a fargli sapere chi sono coloro che potrebbero rappresentare una minaccia, cosi i sedicenti ribelli invece di radunarsi in cantine buie in segreto, ti fanno credere che puoi liberamente parlare in rete,in modo tale che controllano chi sono le eventuli minaccie e le varie evoluzioni che prende la protesta, in poche parole invece di infiltrare gruppi reazionari che agiscono in segreto come nel passato, siamo noi a dire loro ciò che stiamo facendo, un esempio su tutti il sito di storm front chiuso e i suoi componenti denunciati e arrestati; d'altronde se non approfittassimo di questo mezzo per diffondere le verità scomode saremmo stupidi quindi con le dovute cautele bisogna comunque combattere. Poi le mie "verità" non hanno la diffusione che ha avuto la bibbia,e quindi non gli e ne frega niente, ne tantomeno le informazioni che diamo insieme a tanti altri hanno un risvolto reazionario, perchè la gran parte delle masse resta anestetizzata quindi finche non risutli un vero pericolo non si interesano, se effetivamente raggiungessi un grande numero di persone le cose sarebbero diverse, e li intervengono cercando di corrompere o minacciando o assasinando, cosa che risulterebbe molto difficile nel nostro caso ma questo è un altro discorso.
EliminaAlla tua domanda c'è più libertà di pensiero oggi oppure 1000 anni fa? ti rispondo che certamente in passato c'era più libertà, in tutti i sensi, basti pesnare ai grandi filosofi del passato come Platone, Socrate, o i grandi scrittori del rinasciemento o dei primi del 900, come Stainer o Nietzsche e molti altri, ma anche la stessa stampa era più libera anche se può sembrare strano, prova oggi a pubblicare un libro sui protocolli dei savi di sion come fece all'epoca Ford e vedi cosa succede, oggi c'è solo una apparenza di libertà,presupposto necessario al controllo delle masse, senza questa parvenza di libertà risulterebbe più difficile il controllo dei popoli e questo lo sanno, ma in realtà questa attuale è la tirannia più feroce e crudele, anzi questa è la vera e unica tirannia che da sempre ha promosso schiavitù e guerre.
Siamo sicuri che ci fosse la libertà di pensiero? Galileo ci dimostrerebbe il contrario...anche i primi cristiani dell'impero romano....e gli eretici dopo. lo stesso Gesù Cristo crocifisso...
EliminaStabilire il giusto è la cosa più difficile di tutte e credo che, addirittura, una volta stabilita una qualsiasi regola, la regola stessa porti al male. Questo perché ogni cosa deve essere analizzata singolarmente e non generalizzata. Con piena coscienza e consapevolezza.
Penso che effettivamente ad oggi ci sia un controllo mondiale e che tutto il sistema ambisca ad una unificazione sotto una stessa bandiera.
C'è da dire che sono moltissime le cose a pro del progresso che ci ha portati qui, a partire dalla qualità della vita (è innegabile che nell'800 si vivesse meno e peggio rispetto ad ora), dagli aspetti tecnologici (prova a sentire i vecchi come aravano i campi nel 1950 e come lo fanno adesso) ecc ecc.
Oggi c'è anche grande manipolazione mentale. O meglio, è più sottile e più ingegnosa rispetto a quella di un tempo. Il vero problema siamo noi, perché qualsiasi strada decidiamo di intraprendere rischiamo ogni momento di cadere nel buio. Quante volte nella storia un principio in partenza giusto ed equo si è tramutato poi in azioni negative e malvage, con stragi di vario genere.
la percezione di essere liberi è quello che inevitabilmente rafforza questo potere,non per criticare il tuo pensiero ma per affermare un concetto essenziale; poi quando la chiesa condanno Galileo era li che stava abdicando, mentre questo potere si permette addirittura di ignorare le critiche finche sono nei limiti stabiliti, perchè appunto hanno più mezzi per potere controllare le masse, la stessa democrazia è funzionale a questa strategia che serve a tenere il controllo dei popoli sottomessi, anzie è grazie a questa democrazia che ci troviamo nelle condizioni attuali, non può esistere nessuan democrazia, le masse non potranno mai avere un pensiero unanime e saggio, quindi solo gli stolti e il potere che li guida danno le direttive e la mattanza; anche questo fatto che si vive meglio del passato è un altro mito, in passato non vi sono mai stati tante malattie come oggi, e l'inquinamento sia della terra che dei mari lasciando stare le scie chimiche che irrorano quotidianamente i nostri cieli,stanno segnando un picco di malattie e morti come mai in passato, quidni sfatiamo questi altri falsi miti, la tecnologia attuale permette a questo poetre maligno di avere un controllo totale delle masse,e mai nessuno ha avuto questo a disposizione, quindi partiamo da queste basi per capire in quale epoca viviamo, e prenderne consapevolezza vuol dire comicniare a ribellarsi, e se proprio vogliamo indicare un epoca buia e oscurantista nella storia del mondo,non è stato di certo il medioevo ma è proprio l'epoca attuale.Guarda i grandi filosofi,artisti,pittori,scultori,scrittori e uomini di pensiero che ha prodotto quell'epoca passata, e confrontali con l'attuale decadimento capirai cosa voglio dire.
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RispondiEliminaCOSA E' LA RELIGIONE
EliminaLa fede in una religione è una esperienza di seconda mano, una esperienza del divino che ha fatto qualcun altro, in quanto tale non ha alcun valore perchè è basata sul sentito dire, l'esistenza di Dio è anche essa basata sul sentito dire e non sul vedere Dio, al contrario nello sciamanesimo l'oltre è basato sul vedere personalmente e non su parole di altri.