di: Silvano Agosti
Le tre gabbie dell'uomo
L’uomo viene al mondo e la prima cosa che fa l’essere umano venendo al
mondo, ha uno sguardo stupito su questa realtà e la ama da subito, poi
quello che accadrà lo saprà purtroppo fin dall’infanzia, accadrà che lui
verrà negato come questo grande capolavoro della natura, questo
imbattibile mistero che è l’essere umano verrà inesorabilmente,
ferocemente smantellato e ridotto a un ruolo, diventerà un ragioniere,
un alunno, un marito, un impiegato, un Papa, un Presidente etc., nella
processione dei ruoli che tengono prigionieri tutti gli esseri umani. Va
detto subito che per questo l’essere umano non è ancora riuscito a
abitare questo pianeta. E’ fondamentale che tutti sappiano quali sono le
gabbie micidiali che ogni forma di potere ha messo in atto per riuscire
a demolire questo colosso di mistero che è l’essere umano.
La prima gabbia è di allevarlo in un piccolo spazio, in un piccolo carcere che è l’appartamento, la casa.
La seconda gabbia è di costringere, pensate quando lui ha solo bisogno di correre, di giocare, di essere sé stesso, di costringerlo a stare seduto per imparare niente meno che a scrivere,
perché? Perché uno deve imparare a scrivere a 5/6 anni? Normalmente
l’essere umano imparerebbe in modo davvero perfetto a scrivere se lo
facesse approdando da solo a queste necessità, con il desiderio verso
gli 11/12 anni, ma ciò che conta è di tenerlo bloccato, di non farlo
giocare, correre, perché se lui giocasse, corresse fino ai 18 anni, dopo
non si fermerebbe più per tutta la vita di giocare, di creare, di
dimostrare la propria unicità, perché ogni essere che viene al mondo è
unico e irripetibile come si sa, non solo nel Dna, non solo
nell’impronta digitale ma in una creatività che se potesse esercitarla
darebbe ogni volta una versione nuova, affascinante, immortale della
realtà...
Silvano Agosti |
La terza gabbia, forse la più micidiale, è il lavoro, già
comincia l’ossessione del lavoro verso i 13 anni, quando il ragazzetto
dice “Ma a me non piace la scuola, non voglio andare…”, allora
cominciano a dire “Guarda che se non prendi il diploma dopo non trovi il
lavoro, guarda che se dopo non fai l’università è difficile che trovi
il lavoro”, ma cosa significa trovare il lavoro? L’essere umano non ha
bisogno di lavorare, ha bisogno di buon cibo, di un luogo asciutto dove
dormire. Si potrebbe dare in regalo una casa a 7 miliardi di persone con
1/5 di ciò che si spende ogni anno per gli eserciti, le spese militari,
per non parlare delle cose magnifiche che si potrebbero fare con tutti
gli investimenti che si fanno nella droga, nelle prostitute, negli
ospedali, quelli inutili, nelle carceri. Questa gabbia del lavoro pian
piano convince purtroppo tutti che se non lavoreranno 8/9 ore al giorno,
non potranno stare su questo pianeta e chi lavora 8/9 ore al giorno si
sa benissimo può essere esistere, ma certamente non vivere! La cosa
interessante è che gli apparati di potere che costringono gli esseri
umani a questa convinzione assolutamente demenziale, che sia inevitabile
lavorare 8/9 ore al giorno, persino adesso che le macchine stanno
sostituendo dappertutto la fatica e l’essere umano potrebbe esprimersi
finalmente nel lavoro, tanto più che da sempre chi lavora 3 ore al
giorno e ne ha 21 per vivere, produttivamente è molto, molto più forte
di uno che è costretto a lavorare 8/9 ore al giorno tutti i giorni,
quindi in 3 ore capita che lui produce in modo fantastico ciò che mi
compete.
Diciamo produrrebbe perché attualmente lavorare 3 ore al giorno saremmo
forse in 5 o 6 in Europa, ma lavorare volentieri 3 ore al giorno, a
scoprire che nelle altre 21 si inventano tante cose che rendono ancora
più produttive quelle 3 ore lì e poi finalmente si conoscono i propri
figli, poi finalmente non si è collegati con la terza micidiale gabbia
che è la 3 bis e cioè la convivenza, il fatto che un essere che incontra
una persona che ama, è costretto a convivere nella stessa piccola casa o
grande casa è uguale, non avendo mai la possibilità di rasserenarsi,
stando un po’ con sé stessa e scoprendo, soprattutto da parte delle
donne, che il loro stare con il loro partner non nasce da un bisogno di
affettività, ma da un bisogno edilizio, non hanno altro scelta, quindi
stanno lì e questo spiega perché forse si dice: il 70% degli omicidi e
delle violenze avvengono in questa 3 bis che è la convivenza all’interno
della stessa casa.
La schiavitù del lavoro (legato alla falsa percezione di sopravivenza e alla scarsità alimentata artificialmente),è imposto dal sistema totalitario mercantile, come fosse un valore nella vita,questo per occultare la brutale soppressione delle masse in atto,che vengono assuefatte e distrutte fisicamente e psicologicamente,durante la loro vita spesa nel lavoro monotono e schiavista;allo stesso modo la disoccupazione viene alimentata e mantenuta artificialmente in modo tale che le masse preghino per essere schiavi,e non abbiano capacità di capire la terribile condizione in cui si trovano.
Non scambiate l’esistenza con la vita
L’abbiamo visto poco fa che basterebbe ridurre di 1/5 le spese militari
per regalare una casa a 7 miliardi di persone e anche due pranzi caldi
al giorno, poi c’è una gabbia ancora più feroce che è quella di svendere
senza accorgersi, la propria creatività e cioè la propria visione del
mondo, uno diceva “Ma che se ne fa uno di una visione del mondo?”. Come
che se ne fa? L’umanità avrebbe 7 miliardi di diverse visioni della
realtà, quindi un’immagine potentissima, straordinaria, qualcuno persino
potrebbe osare dire: divina della realtà umana. Detto questo potrei
anche non dire più nulla, ma mi interessa far capire che chi lavora due o
tre ore è davvero così produttivo che merita uno stipendio maggiore di
quello che gli viene dato con le 9 ore, perché si dà il caso che nella
stragrande maggioranza il lavoratore percepisce 1/30 di quello che
produce, anche se produce male, un lavoratore che prende 1.000 Euro al
mese, vuole dire che come minimo ne produce 30.000, allora si
tratterebbe semplicemente di capire che il destino di 7 miliardi di
persone è nelle mani di un gruppo molto piccolo di persone, un gruppo
forse non so, non oso dire il numero ma è sicuramente sotto i 100, i
quali investono l’80 % di tutti i beni della Terra solo per difendere i
propri privilegi e quali sono i loro privilegi? Quelli di giocare con il
mondo, di decidere le guerre, di difendere il commercio delle armi,
della droga, delle prostitute, soprattutto di un’informazione falsa,
infingarda, nociva. Pensate che un ragazzotto di 21 anni nato a New
York, pare che possa avere assistito a 130 mila omicidi alla
televisione, la pedagogia della morte, perché voi noterete che dalla
scritta sulle sigarette “questo prodotto ti uccide” fino a questa
ossessiva narrazione di omicidi alla televisione, l’interesse centrale
del piccolo nucleo di mostri che gestiscono il mondo, è regolare la mortalità, non produrre la vitalità, ma regolare la mortalità,
allora per esempio si sono costruiti una valvola per cui ogni giorno
muoiono 35 mila bambini di fame, naturalmente si potrebbe anche dire,
girando un attimo il capo per non sentire il tanfo dello schifo, che in
Italia si disturbano 400 mila tonnellate di cibo all’anno, perché
scade!
Comunque dal 1960 a oggi sono morti circa 1 miliardo di bambini di fame,
questo peso è su tutte le nostre coscienze, anche sulla coscienza di
chi non lo sa e si esprime nel disagio profondo, viscerale che quasi
tutto il mondo oggi avverte, si è globalizzato soprattutto il disagio e
questo disagio dipende dall’obbligo di vivere su un pianeta che è tra i
più straordinari che ci siano nell’universo intero. L’unico che appare
azzurro dal cosmo, perché dovrebbe ospitare la vita e io auguro a questo
pianeta e anche agli amici di Beppe Grillo di rifiutarsi da questo
momento in poi per sempre, per qualsiasi ragione di scambiare
l’esistenza con la vita, esistere non vuole dire vivere, vivere vuole
dire assaporare l’eternità giorno dopo giorno, nascendo al mattino e
morendo nel sonno la sera e risorgendo il giorno dopo!
Ecco il mio augurio, questo augurio ha un veicolo fondamentale, senza il
quale svanisce, è nella parola forse più pregiudicata della storia del
linguaggio umano, è nella parola “amore”. Costruitevi un territorio d’amore a qualsiasi costo,
ma non un’aiuoletta piccolina con un alberello e una piccola fronda, ma
un territorio che ospiti una foresta di sentimenti e allora sarà molto
difficile contrabbandarvi il termine vita seppellendolo nella tomba
dell’esistenza.
di seguito il video: Vivere non significa solo esistere - Silvano Agosti
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