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giovedì 9 aprile 2015

MasterChef,programmi di manipolazione che insegnano a servire i padroni










Aveva visto giusto Corrado Ravazzini, nel suo cortometraggio “Perfetto”, a identificare nel ristorante il luogo dove meglio emerge, e meglio viene esibito, lo status sociale nel capitalismo post-moderno. Si andava al ristorante banalmente per mangiare, ma ora tra cuochi che non sono più cuochi bensì chef, tra piatti che non sono più piatti ma opere di arte moderna impossibilitate a riempire lo stomaco perchè miserrime nel contenuto e nelle dimensioni, diventa chiaro che tra il fine (mangiare, possibilmente bene) e il mezzo (il ristorante, guai a chiamarlo trattoria perchè troppo evocatoria di bifolchi camionisti con la camicia a quadretti) si sono inseriti una serie di sgradevoli ostentazioni di “skill sociali” che contribuiscono a farmi guardare all’ambiente degli chef e dei ristoranti blasonati con una sorta di imponderabile disgusto. L’avevamo già visto con il mercato del vino, dove per “ribrandizzare” un buon Barbera erano arrivate orde di buffoni chiamati sommelier a sentire retrogusti improbabili di tabacco e di cumino a questo e quell’altro vino; era necessario trasformare la bevanda popolare per eccellenza, il vino, in uno skill sociale da esibire per dimostrare il proprio status.

Wernher Von Braun e la Falsa Invasione Aliena







nota personale:
Una civiltà fallimentare e degradata come quella attuale, ha sempre bisogno di un nemico esterno vero o immaginario,con cui possa aggregare le masse nella paura a difesa della stessa;altrimenti gli schiavi che sono sottomessi a questo corrotto potere potrebbero riuscire a vedere il vero nemico,che è il potere usuraio mondialista vero cancro dell'umanità intera.
Lo stesso criminale inganno  lo possiamo vedere in tutte le istituzioni che si ramificano nella società attuale come una piovra dai mille tentacoli, che vanno dalle istituzioni religiose a quelle bancarie,e per finire gli stessi governi e mezzi di propaganda;
Una religione che abbisogna di un nemico immaginario satana,per aggregare i creduloni alla loro corrotta morale e mistica depravata;
economie fraudolente basate su debiti inesistenti e creazione di moneta dal nulla  che hanno bisogno di crisi sistematiche per depredare le masse e tenerli stretti nella loro morsa schiavista;

mercoledì 8 aprile 2015

Il Kālī yuga al quale siamo condannati









di: Eugenio Orso

Più che un’età di gestazione e trapasso, come scrisse Hegel, o l’epoca della compiuta peccaminosità, con Fichte, la nostra mi sembra l’annuncio del Kālī yuga finale, cioè l’avvio di un’epoca più che travagliata, caratterizzata da oscurità da un punto di vista spirituale (oscura è la dea Kālī), e da guerre sanguinose che potrebbero non risparmiarci (violenta è Kālī). Stiamo entrando a grandi passi, con buona probabilità, nell’ultimo yuga, cioè nell’ultimo periodo mondano, secondo la visione gli induisti, in cui la vita sarà a dir poco difficile. La mia sensazione è che sarà molto peggio di ciò che pensava lo stesso Julius Evola, in Rivolta contro il mondo moderno e nelle opere successive (Gli uomini e le rovine, ad esempio), in cui tracciava i contorni di un’epoca oscura – quella moderna – per certi versi corrispondente all’età del ferro di Esiodo e all’ultimo yuga indù.

I segnali del nostro Kālī yuga ci sono già tutti, non soltanto in altre aree geografiche del mondo, come il Medio Oriente e l’Africa settentrionale in fiamme, oppure nei Balcani profondi, ai confini con la Russia, ma anche qui, in Europa occidentale, in mezzo a noi. Quali sono questi segnali, percepibili con chiarezza nella “periferia” italiana dell’occidente neocapitalista? E’ appunto questo l’oggetto del post, che delinea i contorni del nostro prossimo Kālī yuga. Di seguito la risposta.

venerdì 3 aprile 2015

Da Zalmoxis a Gengis-Khan-libro completo









Nato a Bucarest nel 1907, ha vissuto in India dal 1928 al 1932. Ha insegnato filosofia all’Università di Bucarest dal 1933 al 1940. Addetto culturale a Londra e poi a Lisbona, nel 1945 viene nominato professore presso l’École des Hautes Études a Parigi.
Ha insegnato alla Sorbona e in diverse università europee. Dal 1957 è stato titolare della cattedra di Storia delle religioni dell’Università di Chicago, dove nel 1985 è stata istituita la cattedra «Mircea Eliade» a lui dedicata.

giovedì 2 aprile 2015

La fine dell'URSS e George Soros che vuole l'ucrainizzazione dell'Europa










di: Gianni Petrosillo


In una delle sue solite interviste schiette ma non per questo meno sconsiderate, il magnate della finanza americana, George Soros, ribadisce un concetto esplicativo di una certa visione geostrategica dominante al di là dell’oceano, già espresso in altre sedi internazionali, che a molti potrà sembrare strampalato ma che segnala la pericolosità di alcune iniziative dell’establishment Usa nel Vecchio Continente: “…c’è una nuova Ucraina determinata a diventare più simile a come la Ue dovrebbe essere”. Badate bene, Soros non dice che c’è una Ucraina che vuole uniformarsi all

Censura internet:l'offensiva politica e mediatica contro i siti di contro-informazione






Prefazione:

Il potere usuraio che domina la terra insieme e tramite i suoi luridi servi politici e mediatici,sferra l'ennesimo attacco ai siti di contro informazione liberi,che nel web e anche fuori dal web,stanno sempre più catalizzando le persone facendogli capire il grande inganno che viene celato dai vili scribbacchini mediatici e della stampa del sistema mercantile usuraio.

Questo stesso potere che prima si apprestava semplicemente ad ignorare o diffamare tali visioni tacciandoli come: "teorie del complotto",o paranoie che riguardavano poche persone,ora comincia a dare vera battaglia contro le stesse,che venivano sbeffegiate e derise solo un momento prima.
Questo solo dato di fatto basti per fare capire che questo potere demoniaco è agli sgoccioli e sta tremando di fronte a quella verità che sempre più persone apprendono e riescono a vedere nella realtà,nonostante  l'illusione e menzogna che gli è stata posta davanti agli occhi dai vili traditori mediatici che altro non sono che la loro becera propaganda che è parte del peggiore regime tirannico che la terra abbia mai visto; le loro mistificazioni cominciano a cedere di fronte alla pura forza della verità,come le tenebre vengono spazzate via dalla luce.

mercoledì 1 aprile 2015

Gerald Celente:le banche (e i loro servi politici) ci stanno depredando di tutto











Non è mai accaduto niente di simile nella storia del mondo. Sotto gli occhi di tutti, e a spese di tutti, i governi continuano a razziare ingenti ricchezze per arricchire i responsabili dei più efferati crimini e nefandezze economico-finanziarie. Prima c’era la Tarp. Come pretesto per arginare le turbolenze nel mercato azionario dopo il collasso di Lehman Brothers nel settembre 2008, il presidente George W. Bush approvò solo un mese dopo il “Troubled Asset Relief Program”. Il piano permise al Tesoro degli Stati Uniti di assicurare 700 miliardi di dollari di “beni in difficoltà”, un eufemismo che in realtà significa coprire le nefandezze finanziarie commesse dalle grandi banche e dai grandi speculatori di Wall Street. Poco dopo, il neo-eletto presidente Barack Obama appioppò alla sua nazione nel 2009 il “Recovery and Reinvestment Act”, un piano da 900 miliardi, il più vasto programma finanziario del genere nell’intera storia americana.