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martedì 31 ottobre 2017
Corey Feldman riceve Minacce di morte dopo aver lanciato una campagna per smacherare la pedofilia ad Hollywood
Corey Feldman sostiene di essersi salvato per miracolo quando qualche giorno prima due camion lo hanno quasi investito dopo aver confermato i piani per portare alla luce il florido abuso di minori ad Hollywood.
L’ex kid star Corey Feldman è stato citato diverse volte su questo sito perché è da anni che denuncia gli abusi sui minori a Hollywood. Mentre ha sempre affermato che molti dirigenti di alto livello ad Hollywood fanno parte di un circolo pedofilo (e che uno di loro violento` un suo collega attore Corey Haim all’età di 11 anni) Feldman non ha mai fatto nomi.
martedì 24 ottobre 2017
La guerra dei sessi per disgregare la società
nota personale:
rieducare alla verità e alla naturale visione delle cose, le idiotizzate masse postmoderne, avvelenate dagli "anni sessantottini", vero spartiacque tra una società naturale e genuina (con tutti i suoi indiscussi difetti dell'epoca) e questo squallore definito modernismo; sarà dura e dovremo essere crudeli, ma lo faremo con spietata determinazione, non ci fermeremo finche il veleno introdotto nelle nostre società non sarà estirpato dalle radici insieme a chi lo ha diffuso.
lunedì 23 ottobre 2017
Il caso di Harvey Weinstein solo la punta dell'iceberg della porcheria che si cela ad Hollywood
Un volta considerato potente e intoccabile mogul di Hollywood, Weinstein e` ora caduto dalla grazia e licenziato dall’azienda che porta il suo nome. Cosa è successo?
Harvey Weinstein è l’archetipo del produttore di Hollywood. Promise ruoli ad attrici giovani e belle in cambio di favori sessuali. Se le cose non andavano per il verso giusto, questa era la sua risposta: “Non lavorerai mai piu` in questa citta`”. Se i soggetti delle sue perversioni osavano minacciarlo, avrebbe pagato fortune per farli stare zitti. O peggio, avrebbe minacciato di distruggere la loro carriera attraverso i suoi collegamenti ai mass media.
sabato 21 ottobre 2017
Sei anni fa i mondialisti assasinavano Gheddafi, per non dimenticare
di Luciano Lago
In questi giorni ricorre il sesto anniversario della morte del leader libico Muammar Gheddafi, fatto barbaramente assassinare dai sicari della NATO inviati in Libia.
Questo anniversario passa inosservato nei grandi media che evitano di ricordare quello che fu un omicidio commissionato dalle centrali di potere internazionale che hanno voluto distruggere la Libia come paese seminando il caos che si è poi allargato a macchia d’olio in Nord Africa, oltre che in Siria e che successivamente è arrivato in Europa attraverso l’ondata migratoria che proprio dalla Libia ha trovato la sua base di partenza.
In questi giorni ricorre il sesto anniversario della morte del leader libico Muammar Gheddafi, fatto barbaramente assassinare dai sicari della NATO inviati in Libia.
Questo anniversario passa inosservato nei grandi media che evitano di ricordare quello che fu un omicidio commissionato dalle centrali di potere internazionale che hanno voluto distruggere la Libia come paese seminando il caos che si è poi allargato a macchia d’olio in Nord Africa, oltre che in Siria e che successivamente è arrivato in Europa attraverso l’ondata migratoria che proprio dalla Libia ha trovato la sua base di partenza.
martedì 17 ottobre 2017
Prima dello stato viene il destino dei popoli
di: Paolo Sizzi
La questione
catalana, come quella scozzese, e il referendum per le autonomie voluto
dai leghisti di Veneto e Lombardia, portano alla ribalta il tema
dell’indipendentismo e dell’autonomismo, calandolo nella realtà
dell’Europa occidentale dove, e per fortuna, queste problematiche non
vengono vissute col coltello tra i denti come nella controparte
orientale del continente: la sanguinosissima guerra nei Balcani è ancora
nella memoria di tutti, così come altre situazioni in cui
l’etnonazionalismo assume un oltranzismo e una partigianeria da guerre
tribali africane. Oltretutto, nella ex Iugoslavia, i contendenti del
passato conflitto (Croati, Serbi, Bosgnacchi) erano tutti dello stesso
ceppo, ma dilaniati dall’odio e dal fanatismo religiosi su cui
soffiavano i maggiori potentati del globo per il proprio personale
tornaconto nell’area balcanica: la disgregazione della Iugoslavia a
trazione serba pose fine alle ostilità.
lunedì 16 ottobre 2017
Austria: vince la destra e cresce l’estrema destra
In Austria vince la destra e cresce l’estrema destra (un campanello d’allarme per i globalisti)
I popolari di Kurz in testa con il 31,7%. Dietro testa a testa tra i socialdemocratici con il 26,8% e il Fpoe con il 26% “Viva Kaiser Sebastian!”. Gli austriaci hanno incoronato oggi il giovanissimo leader dei popolari alla guida del paese: a 31 anni Kurz si appresta a diventare il più giovane capo del governo in Europa.
I popolari di Kurz in testa con il 31,7%. Dietro testa a testa tra i socialdemocratici con il 26,8% e il Fpoe con il 26% “Viva Kaiser Sebastian!”. Gli austriaci hanno incoronato oggi il giovanissimo leader dei popolari alla guida del paese: a 31 anni Kurz si appresta a diventare il più giovane capo del governo in Europa.
martedì 10 ottobre 2017
Tecniche di manipolazione psicologica
di: Antonio Filippini
Il trucco della
“candida confessione della verità”. Questo trucco ha la sua ragione
d’essere nel fatto che se si è depositari di verità imbarazzanti,
compromettenti e sgradite e se un po’ troppi sono a conoscenza di tali
verità, tentare disperatamente di tenerle celate è alla fine una
politica perdente, senza contare poi che se tale verità venisse
improvvisamente allo scoperto, si sarebbe irrimediabilmente perduti.
Molto meglio allora divulgare volontariamente quella imbarazzante
verità, ma lo si fa in modo tale da minare fin dall’inizio la sua
credibilità, eseguendo verso di essa opportune mosse e contromosse, in
modo da suscitare costantemente dei dubbi che essa possa essere vera o
no. Naturalmente in campi più marginali si può ricorrere al metodo
classico: l’eliminazione fisica diretta. Per esempio: pare che negli
Stati Uniti siano state eliminate dodici persone, tra medici e
ricercatori, che richiamavano costantemente l’attenzione sulla
pericolosità dei vaccini, però in campo globale questo non si può fare,
perché si dovrebbero eliminare un po’ troppe persone, allora è meglio
ricorrere al trucco della “candida confessione della verità”.
lunedì 9 ottobre 2017
ALEXANDER DUGIN: L’ULTRALIBERISMO GLOBALISTA È CONTRO LA NATURA UMANA E A FAVORE DELLA SUA TOTALE DISTRUZIONE !
di: Alexander Dugin
Alexander Dugin è un filosofo russo, attento osservatore della società globale, che con le sue interviste e i suoi saggi pone al centro la vita umana , cerca di avvisarci del pericolo che corriamo a seguire questa ideologia, perciò ci lancia un avviso sui rischi che corre l’umanità a stare in mano a questi governi gestiti da criminali ultraliberisti che hanno come scopo finale l’eliminazione completa dell’umanità dei suoi valori tradizionali a favore di una società completamente senza sentimenti umani.
“I globalisti hanno bisogno di un nemico, ma un nemico adeguato , che in realtà sono loro stessi, perchè distruggeranno l’umanità rimpiazzando il genere umano con l’intelligenza artificiale , una specie di cyborg.
venerdì 6 ottobre 2017
L'esponente del fronte globalista e libertario: la Bonino
In vista delle elezioni politiche, da vari ambienti nella scena politica italiana si affaccia l’ipotesi di una nuova lista guidata dalla coppia Pisapia-Bonino, con dietro Prodi e Letta come sponsor della formazione.”
Rimane il fatto che la Bonino si sta adoperando al massimo sul tema dell’immigrazione e dello “Jus soli” e sta scaldando i cuori di tanti che, in quello schieramento, non sembrano più avere altri punti in agenda. L’ultima ’iniziativa della Bonino, “Ero straniero”, punta a superare la legge Bossi-Fini e a favorire l’invasione con la scusa dei permessi lavorativi.
mercoledì 4 ottobre 2017
Catalogna: l'indipendentismo che fa comodo ai poteri mondialisti
di: ROBERTO PECCHIOLI
Lo “scontro dei treni” si è consumato.
Così chiamano in Spagna la disputa tra lo Stato centrale e la Catalogna.
Il governo nazionale ha sequestrato le schede per il referendum
incostituzionale sulla secessione del 1 ottobre 2017, ha arrestato un
gruppo di funzionari del governo locale catalano impegnati nella
redazione dei provvedimenti a supporto della chiamata “disconnessione”
della regione dall’autorità costituzionale spagnola, il ministero delle
finanze ha assunto il controllo dei conti, la Guardia Civil e la Polizia
nazionale hanno perquisito uffici della Generalitat, ovvero del governo
autonomo catalano e represso le occupazioni dei separatisti insediati
notte tempo all’interno dei seggi. La tensione è al massimo nelle strade
di Barcellona e di altre città. A Manresa c’è stato un tentativo di
assalto alla caserma della Guardia Civil, dove vivono le famiglie degli
agenti, mentre i familiari del presidente di Ciudadanos, partito
favorevole all’unità nazionale, sono stati oggetto di un attacco al loro
negozio. Esponenti politici, commercianti, privati cittadini noti per
le loro posizioni “unioniste” sono accerchiati, insultati, oggetto di
intimidazioni. Insulti anche alla squadra di calcio dell’Espanyol, il
cui stesso nome molesta i separatisti.
Neocon e lobby sioniste vogliono la guerra con l’Iran
di: Paul Craig Roberts
Ho tenuto di recente un discorso ad una conferenza sul partito della guerra in America. Alla fine della discussione un signore anziano è venuto da me e mi ha chiesto: “Perché nessuno ha menzionato l’argomento più scottante? Nessuno ha parlato di Israele durante la conferenza, e sappiamo tutti che gli ebrei americani con i loro soldi e il loro potere stanno supportando tutte le guerre nel Medio Oriente per Netanyahu. Non dovremmo iniziare a nominarli e a chiedere loro conto di questo?”
Era una domanda conbinata con un commento che avevo sentito molte volte, e la risposta era sempre la stessa: qualunque organizzazione che intendesse essere ascoltata sulla politica estera sapeva che toccare Israele garantiva una via sicura per essere messa sotto silenzio. I gruppi sionisti ed i donatori individuali plurimilionari non solo controllano i politici, ma dispongono dei mezzi di informazione e delle industrie dello spettacolo; il che significa che nessuno ne avrebbe sentito parlare. Questi gruppi sono particolarmente sensibili al tema della cosiddetta “doppia lealtà”, anche se questa espressione è piuttosto truffaldina in quanto alcuni di loro hanno lealtà solo per Israele.
Ho tenuto di recente un discorso ad una conferenza sul partito della guerra in America. Alla fine della discussione un signore anziano è venuto da me e mi ha chiesto: “Perché nessuno ha menzionato l’argomento più scottante? Nessuno ha parlato di Israele durante la conferenza, e sappiamo tutti che gli ebrei americani con i loro soldi e il loro potere stanno supportando tutte le guerre nel Medio Oriente per Netanyahu. Non dovremmo iniziare a nominarli e a chiedere loro conto di questo?”
Era una domanda conbinata con un commento che avevo sentito molte volte, e la risposta era sempre la stessa: qualunque organizzazione che intendesse essere ascoltata sulla politica estera sapeva che toccare Israele garantiva una via sicura per essere messa sotto silenzio. I gruppi sionisti ed i donatori individuali plurimilionari non solo controllano i politici, ma dispongono dei mezzi di informazione e delle industrie dello spettacolo; il che significa che nessuno ne avrebbe sentito parlare. Questi gruppi sono particolarmente sensibili al tema della cosiddetta “doppia lealtà”, anche se questa espressione è piuttosto truffaldina in quanto alcuni di loro hanno lealtà solo per Israele.
martedì 3 ottobre 2017
Il passaggio al bosco è per coloro che non si arrendono
Una nuova casa editrice lancia la sua sfida
di: Maurizio Rossi
“Il Ribelle deve possedere due qualità. Non si lascia imporre la legge da nessuna forma di potere superiore, né con i mezzi della propaganda, né con la forza. Il Ribelle inoltre è molto determinato a difendersi non soltanto usando tecniche e idee del suo tempo, ma anche mantenendo vivo il contatto con quei poteri che, superiori alle forze temporali, non si esauriscono mai in puro movimento.”(Ernst Jünger)
Ribellarsi contro questo tempo malato
che produce soltanto distruzione attraverso il paravento di presunte
libertà individuali, così egoistiche da non aver bisogno di radici.
Ribellarsi contro la cristallizzazione nella vita e nel pensiero della
desertificazione borghese spacciata come una ordinata, logica e
inevitabile assuefazione ai meccanismi dell’omologazione mondialista; in
un mondo borghese apparentemente ancora in buona salute per i
conformismi che ancora riesce a catalizzare, ma che già manifesta i
sintomi di un cadavere in putrefazione i cui miasmi stanno avvelenando
il respiro.