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lunedì 6 novembre 2017

la grande sfida dell’Italia etnofederale



di: Paolo Sizzi

Con Matteo Salvini che cassa la dicitura “Nord” dal simbolo della Lega sembra esaurirsi l’esperienza nordista del partito che fu di Bossi, in favore di un progetto leghista a livello nazionale. Questa è la logica conseguenza di un movimento che, nel 2012, giunto ai suoi minimi storici, venne travolto dagli scandali del “cerchio magico” bossiano, tra ruberie, diamanti, Belsito, Rosy Mauro, Tanzania, Renzo Bossi e fondi poi bloccati. In realtà la “Padania”, la fantomatica invenzione del 1996 varata sul Po da Umberto Bossi, non è stata affossata dalla svolta nazionalista di Salvini ma dalla banda del senatur stesso, che la tenne in vita circa 5 anni per poi archiviarla nel 2000-2001 al fine di poter tornare al governo con Berlusconi (l’eterno padrone), tranquillizzando l’allora PdR Ciampi sui (farseschi) propositi secessionisti.

sabato 4 novembre 2017

“Fuori l’Anpi dalle scuole, Difendono gli stupri”: la protesta del Blocco Studentesco



Roma, 3 nov – “Chi esulta per l’omicidio di una tredicenne non ha nulla da insegnare: fuori l’Anpi dalle scuole!“: è sotto a questo striscione che questa mattina, di fronte al Liceo Ginnasio Augusto di Roma, i militanti del Blocco Studentesco, organizzazione giovanile di CasaPound, hanno protestato contro quanto accaduto sabato 28 Ottobre nell’istituto, quando un delegato dell’Anpi invitato a parlare dal collettivo del liceo, spiega il movimento in una nota, “ha apostrofato come “feccia” i ragazzi e le ragazze che militano nelle file di movimenti come il Blocco Studentesco”.

giovedì 2 novembre 2017

Il “rivoluzionario” Puigdemont, si rifugia a Bruxelles e chiede protezione dalla UE



di  Luciano Lago

Puigdemont e i suoi 4 ministri sono stati raggiunti oggi da un mandato di arresto europeo richiesto d’ufficio dalla Procura di Madrid e trasmesso per competenza alla giudice della Audiencia Nacional, Carmen Lamela, che ha provveduto a notificare tale mandato ai dirigenti della “Generalitat” catalana.

Il quartetto degli imputati, assieme al loro leader destituito, Carles Puigdemont, oggi non si sono presentati a Madrid, presso la Audiencia Nacional dove dovevano essere interrogati. Lo riferisce l’agenzia Efe.

martedì 31 ottobre 2017

Corey Feldman riceve Minacce di morte dopo aver lanciato una campagna per smacherare la pedofilia ad Hollywood



Corey Feldman sostiene di essersi salvato per miracolo quando qualche giorno prima due camion lo hanno quasi investito dopo aver confermato i piani per portare alla luce il florido abuso di minori ad Hollywood.

L’ex kid star Corey Feldman è stato citato diverse volte su questo sito perché è da anni che denuncia gli abusi sui minori a Hollywood. Mentre ha sempre affermato che molti dirigenti di alto livello ad Hollywood fanno parte di un circolo pedofilo (e che uno di loro violento` un suo collega attore Corey Haim all’età di 11 anni) Feldman non ha mai fatto nomi.


martedì 24 ottobre 2017

La guerra dei sessi per disgregare la società





nota personale: 

rieducare alla verità e alla naturale visione delle cose, le idiotizzate masse postmoderne, avvelenate dagli "anni sessantottini", vero spartiacque tra una società naturale e genuina (con tutti i suoi indiscussi difetti dell'epoca) e questo squallore definito modernismo; sarà dura e dovremo essere crudeli, ma lo faremo con spietata determinazione, non ci fermeremo finche il veleno introdotto nelle nostre società non sarà estirpato dalle radici insieme a chi lo ha diffuso.

lunedì 23 ottobre 2017

Il caso di Harvey Weinstein solo la punta dell'iceberg della porcheria che si cela ad Hollywood



Un volta considerato potente e intoccabile mogul di Hollywood, Weinstein e` ora caduto dalla grazia e licenziato dall’azienda che porta il suo nome. Cosa è successo?

Harvey Weinstein è l’archetipo del produttore di Hollywood. Promise ruoli ad attrici giovani e belle in cambio di favori sessuali. Se le cose non andavano per il verso giusto, questa era la sua risposta: “Non lavorerai mai piu` in questa citta`”. Se i soggetti delle sue perversioni osavano minacciarlo, avrebbe pagato fortune per farli stare zitti. O peggio, avrebbe minacciato di distruggere la loro carriera attraverso i suoi collegamenti ai mass media.


sabato 21 ottobre 2017

Sei anni fa i mondialisti assasinavano Gheddafi, per non dimenticare





di Luciano Lago

In questi giorni ricorre il sesto anniversario della morte del leader libico Muammar Gheddafi, fatto barbaramente assassinare dai sicari della NATO inviati in Libia.
  Questo anniversario passa inosservato nei grandi media che evitano di ricordare quello che fu un omicidio commissionato dalle centrali di potere internazionale che hanno voluto distruggere la Libia come paese seminando il caos che si è poi allargato a macchia d’olio in Nord Africa, oltre che in Siria e che successivamente è arrivato in Europa attraverso l’ondata migratoria che proprio dalla Libia ha trovato la sua base di partenza.