Pagine

Visualizzazione post con etichetta uranio impoverito. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta uranio impoverito. Mostra tutti i post

martedì 16 maggio 2023

Ucraina: Un deposito di munizioni britanniche all’uranio impoverito viene distrutto a Khmelnytsky. Pericolo Radiazioni

 


Un disastro è stato provocato in Ucraina dall’esplosione di un grande deposito di munizioni all’uranio impoverito colpito da un missile russo, nello stabilimento di Kation a Khmelnytsky, che è stato distrutto e dove si trovavano le munizioni fornite dalla Gran Bretagna. In questo stabilimento e nell’area intorno adesso si registra un aumento del fondo di radiazioni che si sta estendendo a tutta la zona e si ricava il livello di pericolo dai tentativi di estinguere il fuoco in forma remota, visto il pericolo anche per i vigili del fuoco.

venerdì 13 settembre 2013

l'industria della menzogna,i media i veri terroristi











di Domenica Losurdo

Nella storia dell’industria della menzogna quale parte integrante dell’apparato industriale-militare dell’imperialismo il 1989 è un anno di svolta. Nicolae Ceausescu è ancora al potere in Romania. Come rovesciarlo? I mass media occidentali diffondono in modo massiccio tra la popolazione romena le informazioni e le immagini del «genocidio» consumato a Timisoara dalla polizia per l’appunto di Ceausescu.




1. I cadaveri mutilati

Cos’era avvenuto in realtà? Avvalendosi dell’analisi di Debord relativa alla «società dello spettacolo», un illustre filosofo italiano (Giorgio Agamben) ha sintetizzato in modo magistrale la vicenda di cui qui si tratta:
«Per la prima volta nella storia dell’umanità, dei cadaveri appena sepolti o allineati sui tavoli delle morgues [degli obitori] sono stati dissepolti in fretta e torturati per simulare davanti alle telecamere il genocidio che doveva legittimare il nuovo regime. Ciò che tutto il mondo vedeva in diretta come la verità vera sugli schermi televisivi, era l’assoluta non-verità; e, benché la falsificazione fosse a tratti evidente, essa era tuttavia autentificata come vera dal sistema mondiale dei media, perché fosse chiaro che il vero non era ormai che un momento del movimento necessario del falso. Così verità e falsità diventavano indiscernibili e lo spettacolo si legittimava unicamente mediante lo spettacolo. Timisoara è, in questo senso, l’Auschwitz della società dello spettacolo: e come è stato detto che, dopo Auschwitz, è impossibile scrivere e pensare come prima, così, dopo Timisoara, non sarà più possibile guardare uno schermo televisivo nello stesso modo» (Agamben 1996, p. 67).