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lunedì 16 aprile 2018

Evola e l’infezione psicanalista


Carl Gustav Jung


di: Roberto Siconolfi

L’epidemia mentale nell’occidente contemporaneo, è giunta adun livello tale che sembra davvero difficile distinguere un malato psichico dal resto. Non a caso in questo clima la psicanalisi sguazza come un vero e proprio culto di massa.  Su questo tema, interessante l’insieme di scritti di Julius Evola dal titolo “L’infezione psicanalista”, con prefazione di Adriano Segatori, della casa editrice Controcorrente. In questa prefazione si utilizza il quadro di riferimento evoliano per un’operazione di discernimento del positivo dal negativo in tutto il sapere psicanalitico. 

giovedì 16 ottobre 2014

Il significato degli archetipi,l'inconscio collettivo e la legge di sincronicità







Jung ha sempre parlato di dominanti dell’inconscio collettivo e di immagini primordiali. Con questi termini Jung intendeva indicare motivi tipici che si ripetono spesso nei miti, nelle leggende, nelle favole ma anche, a livello personale, nei sogni, nelle fantasie e nelle visioni (più tipiche dei deliri di soggetti gravemente ammalati).

Secondo Jung tutto ciò esprime un modo tipico e universale che governa il comportamento degli essere umani in ogni tempo e luogo.
In seguito Jung, per esprimere quanto sopra cominciò ad usare il termine archetipo (dal greco antico ὰρχέτυπος col significato di immagine: tipos (“modello”, “marchio”, “esemplare”) e arché (“originale”); in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad esempio l’idea platonica); in psicoanalisi da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano.