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lunedì 24 agosto 2015

Ne’ le elezioni ne’ la Rivoluzione ci salveranno….



Di: Eugenio Orso

Il caso greco e quello italiano dimostrano in pieno tutta la “nullità inesorabile” delle elezioni liberaldemocratiche. I risultati – espressione, su un piano teorico, della cosiddetta volontà popolare – non contano nulla, possono essere ribaltati, si può agire dietro le quinte agevolmente per tornare alle urne. Così in Grecia, a giochi già fatti. O si può agire per negare a talento il voto politico, tenendo in piedi un governo “nominato”.

Cosi’. in Italia, paese in cui il processo di rischiavizzazione del lavoro, di distruzione del sociale e di privatizzazione (“le riforme che il paese aspetta”) deve essere portato a compimento nel breve-medio periodo .


Allora, se il programma è sempre quello della troika, ispirato dai mercati finanziari e dagli investitori, se i capi di governo si scelgono nei “salotti buoni” del neocapitalismo, incuranti del verdetto delle urne, ai popoli dominati non resterebbe che l’anelito rivoluzionario, per rovesciare il sistema e cambiare radicalmente le politiche di governo, nonché le alleanze internazionali dei paesi liberati.









Si fa un gran parlare dell’urgenza del ritorno alla sovranità, monetaria e politica, degli stati che l’hanno “devoluta” al sopranazionale, per impostare politiche sociali e industriali che arrestino la caduta della vecchia Europa, e in particolare di paesi malridotti come l’Italia. 

Questo è certo un tema cruciale, anzi, per alcuni è addirittura il vero e il solo vulnus. Per riappropriarsi sovranità e moneta, visto che elezioni non servono a niente, ritualizzate come sono e incapaci di modificare lo status quo, ci vorrebbe una bella Rivoluzione, che incida sui rapporti sociali, sugli assetti politici e sul sistema di alleanze internazionali.
 
Tsipras dimissionario, dopo aver accettato abbassando la testa le imposizioni del mostro europide, troika+germania, e Renzi non eletto (ma gradito a Goldman Sachs) ancora in carica, forse fino al 2018(!), o almeno per tutto il 2015, lasciano intendere che la strada elettorale non è percorribile, per salvare i popoli europei prigionieri nell’eurolager, e che la soluzione rivoluzionaria, a questo punto necessariamente armata e violenta, potrebbe essere la sola speranza rimasta.




Dovrebbe trattarsi di una Rivoluzione “populista”, antiliberale, finalizzata ad aprire le porte del lager unionista riconquistando il controllo della moneta, a uscire dalla nato, a stabilire una solida e strettissima alleanza con la Russia. Per una Nuova Europa Sovrana. Così, forse il ventunesimo secolo, non diventerebbe un “nuovo secolo americano”, come vorrebbero i folli e criminali neocon statunitensi, ma l’inizio di una lunga fase di ripresa di potenza del vecchio continente, in grado di affrontare e debellare la minaccia, barbarica e stragista, rappresentata dall’islam sunnita e quella, commerciale, industriale e produttiva, incarnata dalla Cina.

Tuttavia, si continua inutilmente a votare in Grecia come in Italia. In Italia, per la verità, con molta più moderazione evitando le politiche, se le presidenze del consiglio assegnate dai poteri forti esterni, si confermano con le elezioni europee (“luna di miele” degli italiani con Renzi e piddì al 40%).

Anche nei paesi in cui il voto politico è più frequente, come in Grecia, la volontà popolare è calpestata e il corpo elettorale regolarmente ingannato. Fin dalla sua comparsa ho sostenuto che Alexis Tsipras – espressione della sinistra euroserva, attaccato all’euro e all’unione come il pidocchio alla cute – è solo un volgare imbroglione e gli accadimenti più recenti lo confermano in pieno. Il suo programma era soltanto elettoralistico, per imbonire le masse, poiché, senza una rottura netta con l’unionismo elitista, sarebbe stato impossibile applicarlo. Risultato finale: il grande capitale finanziario ha vinto ancora e i greci hanno perso.

Se al posto di Tsipras ci fosse stato il “ribelle” Varoufakis, anche lui espressione della stessa sinistra (l’unica, oggi, in Europa, non dimentichiamolo), la sorte dei greci non sarebbe cambiata di una virgola, perché le oligarchie finanziarie e monetarie l’hanno già decisa. Nel caso di Varoufakis le trattative si sarebbero protratte più a lungo, con qualche drammatica rottura, ma l’esito finale sarebbe stato lo stesso.

Italia e Grecia dimostrano che le elezioni liberaldemocratiche, con tutto il corredo di retorica sinistroide sulla democrazia, altro non sono se non uno strumento di dominazione e controllo delle masse nelle mani delle élite neocapitaliste, un rito che trova in questa sinistra, legata mani e piedi all’”internazionalismo finanziario” dal piddì a syriza, il suo principale e più convinto officiante. La conclusione che possiamo trarne è che le masse si fottono addirittura meglio con il voto, perché senza sarebbe un po’ più problematico, senza dar loro di tanto in tanto “la parola”, giustificare i massacri sociali.

Nel cul de sac in cui ci troviamo, assieme ai greci e a molti altri popoli europei, la soluzione non può essere la vittoria elettorale di un’ennesima sinistra, definita umoristicamente “massimalista” o “radicale”, magari in alternativa ai vecchi partiti socialisti (che di socialista hanno solo il nome) o a formazioni solidamente e dichiaratamente euroserve come il piddì.
L’unica alternativa con qualche speranza di successo sarebbe la Rivoluzione. Basta con i Civati, i podemos-possibile, i Varoufakis, le coalizioni sociali, le albe, le linke e le altre europe, i Fassina chi! Basta con queste prese per il culo sinistroidi, architettate dai Soros e dai Goldman Sachs. In campo le armi, l’inquadramento militare, gli scontri di piazza e gli assalti agli edifici pubblici! Facile a dirsi, ma impossibile a farsi, in queste condizioni storiche …
Per mancanza di tutti gli “ingredienti” di base – quadri motivati, programma politico coerente e applicabile, consenso di massa crescente – la Rivoluzione, nelle nostre condizioni, è un esito del tutto improbabile e per molto tempo non sarà in agenda.

Provate a cercare, in tutta Italia, non dico centomila ma soli diecimila elementi antisistema motivati, bene istruiti, determinati a costruire un’alternativa reale allo status quo imperante, disposti a combattere in clandestinità come i vecchi brigatisti rossi, rischiando la pellaccia. In tutto il territorio nazionale ne troverete forse qualche decina, con i requisiti minimi, e si tratterà (lo scommetto) di individui isolati, anche loro come tanti altri oppressi da un senso di vaga impotenza politica. Per non parlare del programma alternativo a quello neocapitalista applicato da Renzi (e in Grecia da Tsipras), che non esiste proprio. 

Il consenso delle masse, poi, rischia di diventare una chimera, perché la potenza manipolatrice degli apparati mediatici, ideologici ed accademici è al massimo storico, in grado di far passare come primo problema le nozze fra omosessuali – o addirittura i direttori stranieri nei musei italiani – con almeno sette milioni di italiani disoccupati e inoccupati. Il popolo bue deve gioire se Mattarella, il presidente fantoccio di Renzi, taglia gli alloggi, principeschi e sottocosto, ai funzionari della presidenza della repubblica, come se fosse una grande conquista di civiltà! Intanto il fisco vi ammazza. C’è la ripresa, anche se sei in cassa integrazione, sul giro d’aria, con equitalia alle calcagna, e molti imbecilli ci credono …

Gli imbecilli sociopolitici, plasmati ad hoc in quest’ultimo trentennio, anche se hanno la pancia sempre più vuota e il portafogli pure, sono facili da condurre, da orientare, da confondere, e soprattutto da usare per sostenere quel sistema che gli tira calci nel culo. Questa è la realtà ed è difficile credere che le cose cambieranno in uno o due anni appena. Persino in Grecia, nonostante il palese tradimento di Tsipras e di syriza, non si respira aria di rivoluzione. Tutt’al più, di nuove elezioni, che saranno ancora una volta una trappola per i greci.

La conclusione? Né le elezioni né la Rivoluzione ci salveranno, quindi siamo spacciati.





Fonte: Pauper Class

7 commenti:

  1. ... La conclusione? Né le elezioni né la Rivoluzione ci salveranno, quindi siamo spacciati. ....

    NON voterò, non lo faccio da decenni, non cambia molto, ma mi fà sentire bene sapere che non ho parte allo sfascio.
    NON parteciperò a nessuna rivoluzione perchè nessuna storicamente è mai nata dal popolo a parte forse la rivolta dei contadini del 500, ma soprattutto perchè mai è stato individuato il vero nemico da una di esse.
    Cercherò di salvare me stesso, chi mi sta vicino e quei pochi che potrò aiutare, non me ne andrò mai a fare il profugo, sono troppo vecchio per farlo, ma chi è giovane se ne vada finchè è in tempo, la libia è troppo vicina alle nostre coste per non pensarci. Fare una guerra di resistenza ? disperati contro dsperati ? qui nella prima guerra mondiale c'era il fronte, parenti e amici chi con una divisa chi con l'altra che erano costretti a spararsi e chi non obbediva abbattuto come disertore, no grazie, Poi è inutile l'esercito invasore ormai è qui traghettato vestito e nutrito dalla caritas dallo stato cattocomunista e dal buonismo che non ha capito cosa sta accadendo, chi si ricorda la storia sa che le "invasioni barbariche" che in germania si chiamano ancora "migrazioni di popoli" sono iniziate così e poi l'impero romano è crollato sotto il peso della sua stessa burocratica inettitudine, nihil nova sub sole
    jj

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    1. Si la conclusione dell'autore dell'articolo credo sia provocatoria, condivido quel che hai detto, ma le rivoluzioni per essere efficaci devono avere chiaro l'obbiettivo cioè chi sono i veri tiranni e questo ormai è chiaro a chi ha capito chi si cela dietro il trono, poi che i leader siano dalla parte dei popoli e non di chi invece dovrebbero combattere, e infine apportare veri cambiamenti non rimettere le stesse condizioni, la rivoluzione violenta o meno credo sia inevitabile, il problema come al solito resta quale sia il vero fine, io credo che oggi in confronto al passato ci siano invece le condizioni per una vera rivoluzione che miri a distruggere il sistema non cambiarlo per essere sempre lo stesso, e quella coscienza collettiva che crea le basi di questo è già all'opera, si tratta di un conto alla rovescia per i sub umani dell' elite e i loro servi.

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    2. Ciao, WW,

      ma come fai ad essere sicuro che abbiamo già raggiunto la massa critica ?
      Io cammino per strada, mi guardo intorno e alle volte mi viene da piangere ...


      Che il Be-orgoglio ci stia preparando un trappolone coi fiocchi ?
      "il modernismo vuole allontanare dalla Chiesa con questi stratagemmi, per poi far confluire, a tempo debito, tutti in un’unica religione universale al servizio della Sinagoga (v. Noachismo): una sorta di consiglio direttivo della fede adeguata ai tempi (nulla di più eretico; cf. Simbolo)"
      In questo contesto, gli islamici sono già programmati alla nascita per uno stato teocratico, noi molto meno.

      http://www.controinformazione.info/immigrazione-e-accoglienza-lanatema-terzomondista-riflessioni-su-massoneria-e-monito-bergogliano/

      Mi devo aspettare suore con mazze e francescani con molotov? =0)

      Ulvebinne

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    3. Quando parlo di massa critica non parlo della massa di asini che si vede in giro,ma di un alveolo che si sta formando e che saranno i creatori del nuovo mondo, siamo noi tutti il motore del cambiamento, fregatevene della massa loro non contano nulla non fatevi offuscare dalla loro inettitudine, vedendo le masse in giro ti pare che queste possano capire ciò che sta avvenendo? O che possano mai cambiare qualcosa? O che essi stessi non siano insieme ai loro padroni responsabili di quel che avviene? Non c'è nessuna speranza in loro sono già morti ma non lo sanno, queste orde di imbecilli dediti alla discoteca e alla loro inutile vita in mini Cooper potrebbero mai uscire indenni da un conflitto mondiale? o le luride troie che affollano le nostre strade con tacchi a spillo e minigonna potrebbero mai esserci di aiuto, no mi spiace per loro ma non resterà niente della loro inutile e vuota vita, quando durante la guerra le orde islamiche arriveranno in Italia saranno stuprate e uccise, il restante saranno massacrati nei primi giorni del conflitto, non c'è niente che possiamo fare per loro, troppo deboli e stupidi,inutili sono oggi figuriamoci in una guerra, voi invece sarete la nuova stirpe che vivrà nella luce.concordo Il bergoglio infatti è un traghettatore la Chiesa è funzionale all'elite ebrea, sono loro i gestori del catto-judaismo.

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  2. Mi associo anche io a questa constatazione, nei secoli noi italiani, altro non siamo che le scorie razziali di quell'impero romano che oggi e' di esempio a tutti i nuovi conquistatori e di cui noi senza pensarci ci vantiamo. Siamo scorie che hanno nel dna la parentela con tutti i popoli del mondo, per cui tradiscono i loro vicini perche' l'istinto li guida verso il loro simile. Non c'e' unita' razziale e neppure politica, impossibile qualsiasi rivoluzione o rivolta, basta guardare le farse ddei golpi degli anni fine guerra. Dovremo difendrci da tutti perche' tutti possono diventare degli zombie se colpiti dal virus incubato nel loro organismo. Il titolo della tragedia era gia' un film culto: THE DAY AFTER.
    SEPP

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  3. Ma proprio in questera al collasso dovevo nascere....proprio ora che credevo di avere un po di tranquillita, casca il mondo! In pratica le nazioni crolleranno? Verremo invasi? Dai,migranti?! Dai russi!!

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  4. http://studirazziali.xoom.it/virgiliowizard/r-cesari
    heil puoi pubblicizzare un po' l'indirizzo ove si possono scaricare i testi di Raul Cesari

    http://studirazziali.xoom.it/virgiliowizard/r-cesari?SESSe9d6414e726678b55f6b444d61a528c8=237e291d28ccd530c24f818a6107103f

    Invito tutti a leggere GLI AVVENIMENTI DEL NUOVO'89(O CADUTA DEL COMUNISMO) E CONTRIBUTI PER UNA VISIONE APOLLINEA DEL MONDO OVE VI VERRA' SPIEGATO TUTTO!
    E POI TROVATE ANCHE I TESTI GRATIS IN PDF DEL Gunther e del Clauss.

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