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venerdì 19 dicembre 2014

La democrazia è il governo dei criminali











Nota personale:

La democrazia è semplicemente il governo dei criminali,che ingannando il popolo riescono a prenderne il potere,a discapito dei giusti e del resto delle masse,che per loro ignoranza avvalorano i loro stessi boia.Su questi troni dove siedono gli incapaci e i vili,prospereranno i peggiori oppressori dell'umanità intera.
Per quanto si sforzino gli idioti a dimostrare che la democrazia sia uno strumento di libertà,tutti i fatti esaminati a mente lucida dimostrano invece i gravi danni che le società hanno subito adottando tali forme di governo,e che in questo tipo di società proprio la libertà tanto propagandata è quella che ijnvece viene a mancare.
Non è un caso se i criminali e i corrotti possano avere modo di prosperare solo nella democrazia,come un parassita può prosperare solo finché non è riconosciuto come tale.
La soluzione a questo cancro democratico,non può essere certamente il ritorno alle monarchie dinastiche,ne tantomeno affidarci ancora a questa truffa della democrazia e i suoi idioti che la sostengono,sia per vile interesse personale che per gli interessi dell'elite finanziaria globalista,loro burattinai,che solo grazie alla democrazia possono agire indisturbati;

è necessario restaurare una  aristocrazia spirituale,che deve guidare i popoli non governarli,questa aristocrazia deve essere scelta tra i migliori esseri,tra i più spirituali,valorosi,intelligenti,di alta e vera moralità provata dai fatti,non dalla vile propaganda,questi devono essere scelti fin da piccoli per le loro doti naturali,e istruiti all'arte del governo,affinche possano divenire le guide saggie del proprio popolo,che siano legati in modo dissolubile al popolo stesso,e che si adoperino per la prosperità di tutti,prorpio come era il consiglio di atlantide.

white wolf













«L'attaccamento che gli uomini provano per la libertà e quello che risentono per l'eguaglianza sono due cose distinte - scriveva Aléxis de Tocqueville -; non esito ad aggiungere che sono anche disuguali: l'uno muta incessantemente d'aspetto, si riduce, si dilata, s'afforza, si debilita secondo gli eventi, l'altro è sempre uguale a se stesso, sempre teso al medesimo obiettivo col medesimo ardore ostinato e talora cieco». L'anonimo che nel quinto secolo avanti Cristo compose questo trattatello sul Sistema politico ateniese (il primo esemplare superstite di prosa attica) ha per l'appunto questo obiettivo: di mostrare come la cieca uguaglianza democratica vigente in Atene abbia dato vita al sistema maggiormente lesivo della libertà dei «migliori». La democrazia è dunque per lui - nel pieno valore etimologico - «violenza del popolo», ed il mondo intero (non solo Atene) è diviso tra «buoni» e «canaglia» in lotta incessante e irrimediabile. La sua riflessione nondimeno lo porta a concludere - ed è qui la sua originalità - che la democrazia, il «predominio della canaglia», proprio nel suo pessimo funzionamento, è un sistema a suo modo perfetto.
  
Luciano Canfora








Perché mai dovrebbe governare la canaglia?


Anonimo ateniese, La democrazia come violenza; Sellerio, Palermo 1982



 A me non piace che gli Ateniesi abbiano scelto un sistema politico, che consenta alla canaglia di star meglio della gente per bene. Poiché però l’hanno scelto, voglio mostrare che lo difendono bene il loro sistema, e che a ragion veduta fanno tutto quello che gli altri Greci disapprovano.

Dirò subito che è giusto che lì i poveri e il popolo contino più dei nobili e dei ricchi: giacché è il popolo che fa andare le navi e ha reso forte la città. E lo stesso vale per i timonieri, i capi rematori, i comandanti in seconda, i manovratori, i carpentieri: è a tutta questa gente che la città deve la sua forza, molto più che agli opliti, ai nobili, alla gente per bene. Stando così le cose, sembra giusto che le magistrature siano accessibili a tutti — sia quelle sorteggiate che quelle elettive —, e che sia lecito, a chiunque lo voglia, di parlare all’assemblea.
Ancora. Il popolo non ama rivestire quelle magistrature dalla cui buona gestione dipende la sicurezza di tutti e che invece, se rette male, comportano rischi: perciò esclude dal sorteggio il comando dell’esercito e il comando della cavalleria. Queste cariche preferisce lasciarle ai più capaci. Invece cerca di rivestire tutte quelle che comportano uno stipendio ed un profitto immediato.

C’è chi si meraviglia che gli Ateniesi diano, in tutti i campi, più spazio alla canaglia, ai poveri, alla gente del popolo, anziché alla gente per bene: ma è proprio così che tutelano — come vedremo — la democrazia. Giacché appunto, se stanno bene e si accrescono i poveri, la gente del popolo, i peggiori, allora si rafforza la democrazia.
Quando invece il popolo consente che prosperino i ricchi e la gente per bene, non fa che rafforzare i propri nemici. Dovunque sulla faccia della terra i migliori sono i nemici della democrazia: giacché nei migliori c’è il minimo di sfrenatezza e di ingiustizia, e il massimo di inclinazione al bene; nel popolo invece c’è il massimo di ignoranza, di disordine, di cattiveria: la povertà li spinge all’ignominia, e così la mancanza di educazione e la rozzezza, che in alcuni nasce dall’indigenza.

B. Uno però potrebbe dire che non li si doveva lasciar parlare tutti indiscriminatamente all’assemblea, o accedere al Consiglio, ma consentire ciò solo ai più bravi e ai migliori.

A. No. Proprio perché all’assemblea lasciano parlare anche la canaglia, si regolano nel modo migliore. Se all’assemblea parlasse la gente per bene, o partecipasse ai dibattiti del Consiglio, gioverebbe ai propri simili, non al popolo. Ora invece può levarsi a parlare qualunque ceffo e perciò persegue l’utile suo e dei suoi simili.

B. Si potrebbe obiettare: ma un tipo del genere come può capire ciò che conviene a lui o al popolo?

A. Ma loro capiscono che la stupidità, la ribalderia, la complice benevolenza di costui giova di più che la virtù, la saggezza e l’ostilità della gente per bene. Naturalmente una città dove si vive così non è la città ideale! Però è proprio questo il modo migliore per difendere la democrazia.

B: Il popolo non vuoi essere schiavo in una città retta dal buongoverno, ma essere libero e comandare: del malgoverno non gliene importa nulla.

A: Ma proprio da quello che tu chiami "malgoverno" il popolo trae la sua forza e la sua libertà. Certo, se è il buongoverno che tu cerchi, allora lo scenario è tutt’altro: vedrai i più capaci imporre le leggi, e la gente per bene la farà pagare alla canaglia, e sarà la gente per bene a prendere le decisioni politiche, e non consentirà che dei pazzi siedano in Consiglio o prendano la parola in assemblea. Così in poco tempo, con saggi provvedimenti del genere, finalmente il popolo cadrebbe in schiavitù.

[...]


Io dico dunque che "il Popolo di Atene" sa ben distinguere i cittadini dabbene dalla canaglia. Ma, pur sapendolo, predilige quelli che gli sono benevoli ed utili, anche se sono canaglie, e la gente dabbene la odia proprio in quanto per bene: pensano infatti che la virtù, nella gente per bene, sia nata per nuocere al popolo, non per giovargli.

B: Al contrario però, ci sono alcuni che, pur essendo di nascita innegabilmente popolare, hanno nondimeno una natura diversa da quella del popolo.

A: Ma io al popolo la democrazia gliela perdono! È comprensibile che ciascuno voglia giovare a se stesso. Chi invece, pur non essendo di origine popolare, ha scelto di operare in una città governata dal popolo piuttosto che in una oligarchica, costui è pronto ad ogni malazione, e sa bene che gli sarà più facile occultare la sua ribalderia in una città democratica anziché in una città oligarchica. Insomma, per quel che riguarda il sistema politico ateniese, io dico che non mi piace affatto, ma che — dal momento che loro hanno voluto un regime democratico — lo difendono bene, agendo appunto nel modo che ho descritto.

[...]
A. Molto si può fare in Atene col danaro, e ancor più si potrebbe se se ne desse di più. Però so bene che la città non sarebbe ugualmente in grado di sbrigare gli affari di tutti i postulanti, qualunque somma di argento o di oro uno offrisse. E poi c’è da giudicare quest’altro genere di cause: se uno non ha riparato la nave, o costruisce su suolo pubblico; e poi occorre dirimere le liti per l’assegnazione dell’allestimento dei cori per le varie feste: Dionisie, Targelie, Panatenee, Prometie, Efestie – il tutto ogni anno. Ogni anno vengono eletti quattrocento trierarchi, e anche tra costoro si debbono regolare ogni anno le eventuali controversie. E poi debbono sottoporre all’esame i magistrati ed espletare i relativi processi, fare l’esame degli orfani e nominare i guardiani delle prigioni. Anche questo ogni anno. Poi, di tanto in tanto, debbono sbrigare processi per diserzione, o se si verifica improvvisamente qualche crimine, o si compiono insoliti oltraggi o atti di empietà. E tralascio molte altre cose: ho citato quelle più grosse, tranne la definizione dei tributi (che avviene ogni quattro anni).
[...]
B: Secondo me c’è ancora un altro campo in cui gli Ateniesi si comportano male: quello della politica estera. Quando ci sono città divise da lotte civili, loro si schierano sempre con gli elementi peggiori.

A: Ma lo fanno a ragion veduta. Se si schierassero coi migliori, sceglierebbero di non appoggiare quelli che nutrono le loro stesse aspirazioni. Giacché in nessuna città l’elemento migliore è favorevole al popolo, bensì — dovunque — l’elemento peggiore: il simile favorisce il proprio simile. È per questo che gli Ateniesi scelgono sempre ciò che si addice loro. Ogni volta che hanno tentato di schierarsi coi migliori, è andata male. Per esempio in Boezia: in poco tempo, il popolo è caduto in servitù. Un’altra volta, a Mileto, quando vollero appoggiare i migliori, questi poco dopo defezionarono e fecero a pezzi i democratici. E quando si schierarono con gli Spartani contro i Messeni, accadde che, poco dopo, gli Spartani — piegati i Messeni — erano in guerra con gli Ateniesi. 


Anonimo ateniese

 
























































 

6 commenti:

  1. sono veramente felice che hai citato il libro di senofonte che cito spessissimo nelle mie discussioni, la prossima classe dirigente che dovrà formarsi avrà la necessità di avere prima di tutto un sano sviluppo dell'io, un sano sviluppo spirituale, avere compreso i diversi piani oltre quello fisico evidente che formano la realtà, ma soprattutto una volontà incrollabile di superare se stessa la storia le tradizioni e migliaia di anni di menzogna

    jj

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  2. Metternich l'uomo dell'Ordine e dell' Equilibrio

    ‘’Due giorni fa abbiamo celebrato il Tedeum- scrisse Metternich il 4 settembre alla figlia marie-una bella cerimonia ,commovente con trentamila uomini disposti in un gigantesco quadrato ; lo formavano gli stessi che il giorno precedente erano sfuggiti a quella morte che forse li attende domani . Se tutti al mondo ci somigliassero mia cara Marie non ci sarebbero guerre , che sono un invenzione detestabile , ma dipendono , malauguratamente , dalla natura umana . In mezzo alle migliaia di morti e di feriti si vedono le truppe che cantano e ridono e per di più protestano se trascorrono tre giornate senza che si combatta’’’’ Per me questi accampamenti e la loro attività frenetica sono un orrore . Io sono nato per le dolci gioie pacifiche e per le tranquille distrazioni e detesto tutto ciò che me ne priva ‘’ . Bisognava condurre una guerra di liberazione dalla monarchia universale napoleonica, non la guerra di liberazione dal dominio monarchico e dalla società feudale sognata dai giacobini di tutti i paesi. Al contrario insieme con Napoleone era necessario sconfiggere la rivoluzione francese che lo aveva generato ; insieme con il suo impero doveva scomparire tutto , o almeno in gran parte , di quanto era stato tradotto in realtà dei principi rivoluzionari . E non soltanto in francia , ma dappertutto là dove ‘era stato introdotto dai francesi – come nella germania della confederazione renana o nell’ italia tricolore - , oppure- come in Prussia – per sottrarsi alla dominazione starniera . Anche AAlessandro I e Federico Guglierlmo III volevano una guerra tra stati ma non si fecero scrupolo ad allearsi ad allearsi con cavalli nazionali e democratici , erano spinti dall’ egoismo politico , il russo voleva estendersi a occidente , il prussiano ingrandire non solo restaurare la monarchia . metternich non dimenticava mai gli aspetti che erano fondamentali , la forza morale della monarchia asburgica ,dichiarò a gentz , poggiava sul fatto che il mondo la considerasse il punto centrale attorno al quale si raccoglieva tutto ciò che ancora era rimasto dei vecchi principi , delle vecchie forme , e dei vecchi sentimenti .La Francia provava lacrime e sangue L’Austria , che si trovava in mezzo era finita nei guai , era troppo debole per potersi affermare da sola e almeno momentaneamente non abbastanza forte perché il suo peso riuscisse a dare il tracollo alla bilancia . Le casse erano vuote , l’esercito piccolo e impreparato , già era costata non poca fatica fornire trentamila uomini del corpo ausiliario , di cui solo una metà era sopravvissuta .Le idee di libertà personale , uguaglianza civile e fraternità nazionale erano sin troppo pericolose , persino nella loro forma francese .Ma Alessandro I e Federico Guglielmo III sarebbero stati capaci di liberarsi degli spiriti nazionali e democratici che avevano evocato ? Lo zar sotto l’influsso di Stein e Federico il re dei ‘’ capi delle sette ‘’ che sotto la maschera del patriottismo volevano appropriarsi del governo? Metternich era l’inseguitore della pace , colui che come Atlante sentiva sulle sue spalle il peso del destino non dell’Austria ma dell’ Europa , già si sentiva vincitore su Napoleone ‘’ tutto sta a indicare che è suonata l’oraaaaa e che la missione di mettere fine al male mi è stata assegnata per disposizione divina ‘’. La battaglia delle nazioni cominciò il 16 ottobre 1813 , il macello dei popoli costò quasi centomila tra morti e feriti , infuriò tre giorni e si concluse con una disastrosa disfatta dei francesi ‘’ Si sono avverati i miei sogni piu arditi , vedere soltanto morti , morenti e mutilati , fare attenzione dove si posa il piede , a ogni passo , per non calpestare un cadavere , essere privati di qualsiasi gioia che la vita offre ….. se nel pericolo non vi fosse qualcosa di eccitante , non saprei davvero come si potrebbe sopportare tutto questo .’’Metternich non apprezzava affatto il ‘’ dulce et decorum pro patria mori’’, come Goethe e in disaccordo con

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  3. von Humboldt non voleva che persone di talento dovessero morire al fronte , Goethe e Metternich si comprendevano molto , Metternich si fece inviare sotto un manto di velluto la prima parte di Dichtung und Warheit , Goethe disse di lui ‘’ uno di quei grandi uomini che sono alla guida di tutto , appartiene alle persone collocate ai gradini piu alti dell’esistenza terrena e partecipi della piu alta cultura le cui note infondono in noi la confortante certezza che la ragione e il sensosi umanità conservanoil sopravvento e ben presto uno spirito chiaroveggente riordinerà il caos transitorio ‘’ . Equilibrio e tranquillità sono due condizioni inscindibili , senza l’una non esiste , per metternich eraa un principio che non conosceva eccezioni l’equilibrio degli stati una garanzia della sicurezza internazionale , evitando gli strapoteri che in passato avevano scatenato le guerre , e che nuove guerre avrebbero potuto scatenare in futuro . Scopo globale e meta finale erano la tranquillità nell’ordine , la pace , , una pace totale tra gli stati e negli stati . Alla triade triade del 1789 libertà . uguaglianza e fratellanza .principi basilari del movimento furono contrapposti i principi basilari della conservazione : la triade del 1814 , legittimismo , monarchismo e equilibrio . per metternich era quest’ultimo a contare in primissimo luogo , divenne cosi il piu combattivo fra gli assertori della balance of powers e il piu coerente e il piu abile fra gli esecutori della politica a cui vi si ispirava Metternich era un maestro nella chiarezza di pensiero , esattezza di calcolo , coerenza nel combinare , costanza nel le intenzioni , pazienza nell’attesa , ostinazione nel perseguimento , cautela nell’azione , ragionevolezza in tutto . l’ideologia austriaca e gli interessi dell’austria collimavano con quelli dell’ europa ,metternich che si sentiva tedesco e riteneva che esistevano più germanie non ne voleva sapere di una rounificazione tedesca per assecondare i prussiani e ancor meno di una riunificazione italiana , compiangeva chiunque non fosse nato in italia ma sotto un cielo non altrettanto felice , chi era nato al mondo non in questa Arcadia , dove dovunque l’occhio si posasse , scorgeva solo bellezza , dove il sole splendeva piu luminoso che altrove e dove la luna della sicilia brillava quanto il sole di londra . E tuttavia si riteneva fortunato di non essere un italiano riboccante di egoismo e capace soltanto di gridare ma non di agire , qualità che non dispiacevano tuttavia all’austriaco narcisista , gli italiani nati in condizioni diverse e cresciute in condizioni diversissime , erano destinati dalla natura e dalla storia a restare divisi in una molteplicità di stati , non portava l’impronta della concordia . Satellite di napoleone era l’italia colma delle idee del 1789 idee che portavano non a un italia corporativa , federativa e romantica ,ma a illuminismo , democraticismo e liberalismo , Stendhal diceva che ogni albero che in italia nasceva lo avevano piantato i francesi , come per la Germania Metternich aveva in mente una lega italica per contrastare le idee giacobine , ma la lega italica non vide la luce causa gli interessi stranieri sull’ italia . dovettero accettare invece come luogo d’esilio l’elba alla quale erano tutti contrari perché sosi aveva voluto Alessandro I l’11 aprile anche metternich sottoscrisse il patto di Fontainebleau , Napoleone tradotto verso l’Elba corese il rischio di lasciarci le penne durante il viaggio , fra avignone e aix en provence passò sotto le forche caudine , , la popolazione si precipitò in massa alla sua carrozza e lo copri di insulti , disse metternich che ebbe modo di constatare ancora una volta laa volubilità delle folle , se non avesse avuto l’uniforme austriaca l’avrebbero lapidato o impiccato a parigi fecero sparire l’emblema dell’aquila eli sostituirono con i gigli , nei teatri gridarono di nuovo vive le roi come in passato avevano gridato per luigi enrico , per luigi il grande , per la libertè ,

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  4. per la convenzione , al direttorio , al primo console , al direttorio , a napoleone e all’abbasso il tiranno , non che luigi il desiderato XVIII avesse acceso il cuore dei francesi ,piu che un nuovo sovrano somigliava a un fantasma dell’ ancien regime , annotava amaramente Metternich :’’ le facce cupe della guardia , il sorriso forzato del re , rispecchiava lo stato d’animo dell’intero paese ‘’ . un brav’uomo dal quale tuttalpiu si sarebbe dovuto aspettare un gesto di bontà piu che un’azione intelligente. Il nuovo regno di Francia non dovette sborsare neppure un franco , a titolo di riparazioni di guerra , e ottenne i confini del 1792 ossia quelli del vecchio regno , con l’aggiunta di centocinquantamiglia quadrate e rientrò in possesso di quasi tutte le colonie che erano state occupate dall’inghilterra , ‘’ Il trattato di parigi ha dato la pace ai nostri nemici e a noi la discordia annotò Joseph gorres nel rehinischer marker ,l’organo centrale del patriottismo tedesco , Telleyrand disse : ‘’ adesso abbiamo una pace giusta finalmente , tutto il resto era nient’altro che apparenza , va assai piu oltre quelli che ne sono i presupposti , costruita vorrei dire nel piu nobile rispetto della parità dei diritti’’’ . Al suo rientro a Vienna il 18 maggio 1814 , Metternich fu accolto con il Prometeo di Bethoven : lui l’austriaco che come il mitico eroe aveva portato la fiaccola della pace , lui che voleva la conservazione non la rivoluzione e ceh per questo , sebbene non immediatamente , fu inchiodato alla rupa della critica dagli autentici seguaci di Prometeo .non immediatamente perché a tutta prima lòo subissarono di elogi e di premi e di iperboli come nella cantata Hymnus an die Sonne , Inno al sole , composta da Kinsky sui versi di Von Veith . puntava su una pace duratura basata su un equa distribuzione delle forze , ma Alessandro I era intenzionato a tenersi la Polonia dietro l’antipatia personale tra i due c’era contrasto politico . Metternich ebbe un acceso llitigio con Alessandro I ‘’ mi ricordava sia per le espressioni che per il contenuto i numerosi scambi che avevo avuto con napoleone ‘’, un semplice principe era il rivale in amore dell’imperatore , un semplice ministro contrastava la politica di un monarca e lo faceva nello stesso momento in cui lui stesso proclamava che il principio monarchico era la legge fondamentale del vecchio ordine. Conosceva troppo bene i monarchi per rispettarli come uomini ‘’ Se tu sapessi come giudico gli abitatori delle altissime sfere , mi cosideresti un giacobino fatto e finito- confessò a un amica –ho visto tanti di quegli , eventi , tante di quelle cose e tante di quelle persone e mi son trovato in compagnia d’una tale quantità di abitanti delle alte sfere., di saper fin troppo bene come sono ‘’ .trentamila tra morti e mutilati – contò Metternich nel crollo del ponto di Baaden - speriamo che il diavolo si porti via napoleone questo suo rappresentante sulla terra , , in maniera che non si possa immischiare mai più nelle vicende del mondo !’’ .Metternich tentò di restaurare l’ordine sociale e politico dell’epoca dei lumi che comunque rimaneva l’epoca spirituale dalla quale proveniva norme assolute , criteri perennemente validi , regole vincolanti per tutti ,principi combinati in un sistema coerente e disposto sensatamente. Valori validi , solidi principi , non c’era piu la teologia e la filosofia ma l’umanità anticipata ,

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  5. al posto civitas dei una civitas rationis . NIklas vogt il maesto di Metternich a Mainz riteneva come Gottfried Leibniz e Christoph Koch che il mezzo universale per conseguire la pace era la ‘’ balance of powers ‘’ toccava all’uomo prodigarsi per bilanciare i pesi nel diritto internazionale e nella prassi dello stato , non solo fra gli stati ma negli stati facendo ricorso a forze morali e spirituali . In risposta al disordine e alla sovversione Metternich rispose con lo status dei dei monarchi , il paradiso terrestre nel quale ci fosse la legge e l’ordine , la calma e la pace , l’armonia prestabilita. Riconosceva al popolo l’autonomia personale , ma non riconoscerlo come personalità giuridica e politica , non aveva l’eguaglianza , non aveva nemmeno l’unione del destino come vista dai romantici tedeschi . Il ‘’concetto di libertà puo poggiare unicamente sul concetto di ordine ‘’ , la fraternitè metteva in pericolo la vita , lo dimostravano i giacobini che mozzavano la testa al prossimo se non voleva essere loro fratello , il potere non poteva fondarsi neppure come per napoleone come un auto designazione arbitraria o per designazione popolare. ‘’ E’ piu facile formulare le teorie che applicarle , per formularle è necessaria l’intelligenza per applicarle ci vuole il senso della giustizia , la capacità di riflessione e l’esperienza , e questa ultima ha bisogno di essere aiutata dal tempo ’’ ‘’ La grande tensione delo spirito si deve trovare nel giusto rapporto con il livello della concretezza ‘’ . Lo Stato e la società avevano entrambi bisogno si un ‘ istanza che stesse al si sopra di tutte le altre e di ogni altro , la sola capace di assicurare la sicurezza dei cittadini , conservare la pace tra le nazioni e imporre l’ordine , era il pincipio legittimista.’’ Kraft im recht ‘’ la mia forza è il diritto era il suo motto riferito ad un codice scritto e non scritto , il diritto internazionale europeo . Com’è naturale , non mancavano le rivalità tra i monarchi , bisognava prendere i monarchi com’erano , come tutti gli altri uomini , ,’’dacchè non è possibile trasformarli facendoli diventare quello che non sono’’ .
    Lo zar sollecitò l’imperatore d’austria e il re di prussia a stringere con lui un patto sacro davanti a Dio e davanti agli uomini , che avrebbe garantito l’ordine su questa terra in ottemperanza ai comandamenti divini . Era una mossa tipica di Alessandro I , portato volentieri all’eccesso , in campo sensuale e in campo spirituale . La sua fantasia esorbitava sai limiti che gli erano posti dalla sua sfera politica. Si riteneva uno strumento divino che dopo avergli affidato la missione di una santa alleanza contro il demonio Napoleone , di fondare ora una santa alleanza con i regnanti d’europa per volontà celeste , per sedere alla destra del padre come redentore dell’umanità . Il filosofo franz bader parlò di un bisogno di unire la religione alla politica in risposta alla rivoluzione francese . Il cultore della filosofia dello stato adam muller sperò in una confederazione di stati che giurasse mutua fedeltà alla bibbia . ‘’ Un impero concorde nella civiltà cristiana quale ci è promesso nelle sacre scritture – diceva Theodor gottlieb von hippel funzionario prussiano- allora si adempierà la pace perenne , tutti gli eserciti saranno ridotti al minimo , sicchè in brerve tempo si giungerebbe ad una condizione di felicità ….’’ . Metternich era costernato dalla visione della costituzione della santa alleanza , non avrebbe mai creduto possibile in un epoca relativamente illuminata , un simile acceso al misticismo , neppure se scaturita dal profondo dell’anima russa .

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  6. Avversava ogni commistione tra religiosità e politica , in linea di massima si atteneva al principio evangelico ‘’dare a cesare quello che è di cesare e a dio quello che è di dio’’ , la chiesa era un puntello al potere temporale , il cristianesimo la base sul quale poggia ogni civiltà autentica e il cattolicesimo la forma piu atta al mantenimento dell’ordine e al retto cammino nella sfera morale , ma escludeva un primato dell’altare sul trono . Riteneva assurdo contrapporre un ideologia controrivoluzionaria a quella rivoluzionaria . Troppe erano le sciagure a cui l’uomo era andato incontro per causa dei profeti del progresso e dell’utopia , ai riformatori del mondo e agli assertori a oltranza dei principi . metternism rifuggiva dagli ismi da ogni parte provengano dai rivoluzionari come dai conservatori : dal cattol – icismo , dal pacif –ismo , dal patrio-ttismo , dall’ umani.- smo dal monarchismo che diventava patrialcalismo , la linea mediana è una linea riservata a pochi , diceva tuttavia è lì che risiede la verità , aveva i suoi principi ma non riteneva attenervisi e applicarli a ogni costo , la legittimità non doveva scadere nel legittimismo , pertanto da Alessandro I che mancava di senso della misura , si aspettava assai poco di buono o almeno di utile . La santa Alleanza parlava di nuove relazioni poggianti sull’ ‘’ ordinamento sulla superiore verità insegnataci dal Divino Salvatore ‘’ . L’articolo 3 diceva : ‘’ Tutte le potenze che intendono aderire solennemente al seguente trattato e sono disposte a riconoscerne la grande importanza per la felicità dei popoli saranno accolti con una gioia pari allla benevolenza in questa alleanza ‘’ , gli usa , l’inghilterra e il papa non vi aderirono .Gli usa risposero con la dottrina Monroe.

    Mark

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